Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902
206 CRITICASOClALE ~~11;\ rRgi~nn il Negro e, non c'ò dubbio, ragiona ongnrnlmenrc abbastnnzR. Vogli11mo noi confuturlo? Yog-linmo noi avventurarci nc•l tmn-e 11,aymwi delle suo cifro e squalificare il modo con cui imptwmt l'u1·1110, n lui preclilctta, della st11tistic11? Non est 0 hic lot11s. Qui inf'lltti io parlo e d0\'0 purhu·c soltilnto di 11titteria crescente; d'unu cmm cioò che 1\ tonta parcn– tcln c~ll'aumcnto dei profitti, sostenuto dal Neµ-ro, ('0r_11c .1~ ò pnr?ntela col papn. Questo io dissi giì, lll'I 1111e1 arhcoh, e questo udc13so ri1>C'to. .. Ehhene, - scrivevo ollorR i\mmetriamo 1>urc, come fenomeno costante e gcnemlc dctreconomiu c~qlitalif4tu, un aumento dei l)ro(Hti più che propor– z1onalc nll'numeuto dei salari. .ll>bil11tl0 forse cou riò .r,rnJ>erlo quella miseri(, ,itocialr rhe clovrebl>eessere - JX'r (lil'la col Kaul.it/ly - la ff'm JJilÌ polente del ,'l()• f'ial1H~11?? Xemmeno JJer ,'f0[/110. " J,111g-1 Nrg-ro risponde ('): " rl Prtrocchi non si trovn 11. corto di arr,omonti cd, ~nchc 11mmcss:.1 la veritÌt dolhl diminuzi~nc pro~ porz10nttlc del salario !>Cl'r11p11ortolll profitto ci;:li !l(IJ.."R_ a <1u~sta dimostrazione nlcu111L importa111.~. Ed t• qm che ti :)\IO errore clottrinnlc si rivela tutto in– tero, 1>0irhè egli dimentica scmpliccmentt• che la di– min111.ione del la,·oro pag1,to non ò che una delle faccio di un im1>ortanto e deci~ivo fenomeno 110,i ~ che ~'imlice del 11royre.it ~iro arreuframenfo, 11ei,'gnmcfi ram, delta JJr Of.luzìo11e 1 111xtr,·,w, tiella forza di faooro f' del ra)Jifale, o quindi delle trnsfornrnzioni eco110- H1iche111_1crcè. le quoli cssc11,di1li11ontosi sviluppano ltl 01·g11111zzaz10no del p1·olotul'iuto o li~ sua elevazione i11tc)lctt1rnlo o si nrnturono \(• condizioni sociali cho r('11h1.icrim110l'ideale socinlisht. ,, '" Do,:(' vi~i '! Soa cipolle! 19 die(', nel suo linsruaggio, 1ioc!>s_cwnulì~o ~1a n_~olto .urguto, il popolo toscnno. \ noi la n11sn·w? Ecco I acre11lram111to! esclama nel MIIOdit-COr8o,niente scientilìro e null~tfatto ar~ ~'!to, Luisri Xegro. JI c1u11le ~esrro dimentica sem• phCt'm(l1He che nella dottrinn cli )larx, che egli pur conOSC(I t:rnto meglio di mc e 1\ Kh1diato con tnuta nrng-giore pu.ssionc, la tcoritt d<•ll'immi.~erimeufo e la tcorlu della ro11ce11frazio11r 1011 aono a dire il vero 111 atcsaissimn cosa. Sicrhù il uiio 'n,•vcrsario nel 1•ritiNt1·mi,mi dit ragion(', cd 11111111cttc implicibrn 1 1011tC' con mc. che lo squilibl'io tm auluri o profitti non 11Ut'i,t1t m nulla e per nulla l'num('nto crescente tlellit miscriu. 8(' poi a ttesti o non utteini rncccntrameuto della ricclH !1.zn , è un altro 1mio lii maniche; nè io ò qui il tem po e robbligo di indng-arlo. Solo en JXISMml ))O~rei ~ivol::cre al mio critico qucsh~ domanda; 1mmn eh s1>recare tanta energia nell11faticosa ricerca. cli profitti che su1>0rino 1>roporzionatameate i stllari nvoto voi ben riflettuto che a1w1f'11fo clel profitto 11011 1 p1.1ònocf'ss_ari.am~nte_s!~1.ifìc11ro acrentramenfo del ca– v,tale? Chi V' dico 111fnft1 che questa ricchezza, liL quale entro nelle tosche del proJ)rietario e dcll1i11- truprC'1~ditor~ sotto forma di profitto, non esca subito o quRs1 subito sott'ullri nomi? E chi dice che la sostanza accumulata J>Uziratemcnte cl11ll'industriale A cloll'in(_lustri_alo B., cloll'industrialo C., rimanga ete;~ 1m_m~nrechmsa. ne~la b~e,,e cerchio di quelle tre fa. nughe ~ non r1flmsca rnvece, del tutto o in pttrte, come I acqua. del mare, 11ll0 sorgenti eia cui è 1,('Rturit11? 1~; infatti un cunone, non della scienza sol– tanto, ma della pii, olemcnt11ro ospcrienzn che il tempo e la fatica, impiC'gnti dni padri a forurnro i patri111011i 1 sono in pro1>on:ione rndicnlmente inverai\. del te1~1po_ e della f'uticil _impiC'1,:otidai figli per con– sumarli; s1cchè, so tutto 11concentr11111cntodella ric– cht'ZZR non av,·iene nel ciclo d'un1t sola r,enera1.ionc Ò molto diftìcile sperare che possa avv:uire di poi~ n ~mn~cs!o.que~to, val pro1>rio A11ornht pena di s1>recnr hum1 d1 111ch1ostro per lo ditnostrnzione d'un fatto d'unn COi!Ì problematica imporhrnzn? I~ unfl semplirc tl~111nndu.che faccio nl N('1,:ro, o nel suo interesse. H1spotto a me o Rlla mi11 tcai, io lo ripC'to: sttlguno o econd11.110 i prtjì'tti, 11011mo 110 incarico. Lo .;;q11i• liln:io del NegY.: .. :- lo i\ confl•saato il NcA'ro i11volo11- h1r111mo~1te - non ò miseria. l)unquc, per ora lo 1>os;o <11rcon orgog-lio - runic11 tC10ri11 miserahile che resti al socitllismo scientifico, è la teorica mia! . .. Pe_rò, non _corriamo, e, so1>rnt111rt0,non facciamo i conti scnzo 11 nostro imph,ra:1hilc critico . QuC'sti, infatti, 11011 solt1111todif<'ndc a s1> acla tratta lo proprie idee, mu ncgn rcci~nm('nto alle nost.rc nrll11, rc11ubhlica soch1liatn, ogni diritto cli cittadi~ nauzn. " Ori resto lo studio pC'trocchinno - scrive il Negro (') - se contiene qualche ossen•azione acuta in MOstnnza non ò che u1m curios11 mistura di mu;. xisrno, di edonismo e di mchtfisica · perchè uou fa JHl!;JCt're lo sc1uilìbrio socinlC' e il m 1 alcontedto dalla rre~cente di1>encleuza economico del 1>roletariato e dalln. sern1>re più disu~unlo ripartizione dei prodotti tlel hworo, nè dalla condizionC' sempre pii1 incertn dei proletari (riserva indmifriulo ,•ot11t11 alla. disoccu– pnz.ione od. alla miseria), ma. fil nascere lo squilibrio soc1.11lo_<.1 il malco1~tcnto d_al fatto che il regime c11p1tallst1co non est111g-uod1rott11monto o sufficiente– monto col snhuio i dolori del11t ch,ssc lavoratrice. " 1,o accuse non sono loi,:gicrc, m1l non ci scorn1•gin11 dn_n•ero: ~o~ì, cominciiuulo <~111l1t mistura, credc 0 pro prio Lu1g1 );!egro che la ver1tÌ\ sia molto semplice r che la scienza, 1>er proµ-redir(l 1 debba correr per forza sulle rotaie di una sola dottrina'! L'esperienza c'insC'gna il contrario; c'insegna cioè che tutte le scuote, <'Ontenendo una sola 11nrtc di vero ànno do– vuto sempre integrarsi ('011 altrC' scuole e' con altro duttri1,1e. Legge fatale quctlfn, 11. tui 11011 s'è sottrntfa e non s1 poteva. sottrnrro il 111ttrxi~1110. C'hè se poi l 1 ac• ?HSII, d_ol~rcgro 1 pili che ulln mistura, ò rivolta ngli 111gre(!1e11ti; per quonto l'ig-uurdn l'edonismo, sc11zn slill'gll Il rammentare il nomo di tutti quelli elle molto prima cli mc ùn110 tcnhlto o felicemente il connuhio, io gli ri1>ctcrò soltunto 'col Colajanni ~ho "_l1t mw~.'(ima edonistica, e le sue leggi non contrnd– d~rono m~noma_mente tll fondnmento del socialismo, 110 conw 1potes1 nè come dato spcrimenralo ~ ('). Per c1uanto riguarda la melafisira 1 la mia difesa dcw'ci;;ser piit lunf,ra. Qui infatti le idee del mio va– lente contraddiitore son tali, che richiedono tutt'una curn ricostituente del suo orgitnismo scientifico. Luigi Negro 11pparticnc tl qucllil numerosa o di– SJ.{1'111-iiltissima. cntegoriu di persone ummi-1\atedi ma– tcl'iAlilmo cronico; di quello ()f'l'l':iOno cioè che l'intero scibile unrnno riducono al hrn1,dbile al misurnbile e al ponderabile, relc~ando tutto il' resto sde1•11osa• mente nel limbo. Parlate n codesta gente di t:~loulll di i<lrt, di sentimenti; rimanete anche semplicement~ nel cam1>0 dei dolori e dei JJiactri e un ameno sorriso di com1>assione slìorcrì1 le s'ue labbra· ra– gionltto a codesta ~ente scnzn snocciolar delle ~ifre s_cnza ele1~caro statistiche, senza cosrruir delle gru~ hch~, e v~ t_ratterit 1 comt' trntta noi il Xegro, di voi• i,z-uri 11top1sti che portano h1 HCienz,l nllo sfacelo. Doto ,tilnto spirito di 111oleriali!WIO o meglio di malerialdù, non c'ò poi tln rnurnvi•rlinrsi che molti lici nostri cosiddetti scionzi11ti vadan"pcrclcndo la bus– soln della logica e elci buon senijo; come io non mi (1) Rfi:kta l'V>polart, 1:., rtu1ruo 1tot, Pl'lt• ,01 ti Crltlm Sodai• uu. mero t!llato. (') ~J.l'Ol.EO):IC COl .J.JJ ,):):I: Il SodolU"'°, t6 ecUz., ptf. St3.
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