Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902

204 CRI1'ICA SOCIALE go,·ernative e l'imperio solo delle energie privnte, lille– ramentc spiegantisi. Mazzini una sola volta. invoca l'intervento <li un re, uoa volta. sola l'intorvento del J)ontcftce. Jl J)opolo e Dio potevano da soli fare il miracolo della terza Italia so– guata. da Dante e voluta di Macchiavelli. Cuvour voleva lo Stato quale lo conceJJisce la scuola clnssica di economia politica: un cane <la guardia. Pre– dica.va che il mortale pericolo di uno Stato si ò il pro– tezionismo e negava l'intervento dello Stato nell'ordine economico, nel disciplinamento del capitale come del lavoro. - Nell'ordine morale e religioso voleva lil>erit Chiesa in libero Stato. Nell'ordine politico vagheggiava uno Stato costituzionale, come in Inghilterra. Nell1azio11e ,•oleva la. unificazione dell'Halia 1 riallacciando le fol'ze dello Stato con le aspirnzioni e le forze vive del popolo. Il trionfo dell'individualismo appare in questo rappre– sentante del potere politico, che comprendeva in un modo eos\ lil>ero la missione dello Stato: nessuna in– frammettenza o invadenza nell'azione privata, riduzione ·a1 minimum delle funzioni governative. Ferrarci ,•noie l'abolizione di ogni privilegio - la li– bertà economica sconfinata - la negazione e l'annichi– limento della scienza e della J>Oliticnecl)nomica per la– sci or libero giuoco itlle forze naturali. Jn questo rifiorire dell'idea di libertà, era naturale che l'11omo 1 coml>attente per diventare cittadino, sentisse altrcsì che da lui solo dipende,,:~ l'effettuarsi della indi– pendenza cconomiM. J\ n<'he nel campo della produzione, dello scambio, delht distribuzione delle ricchezze, si nc– gaxa qualunque intervento dello Stato, perchè protezione di St.ato indica,,a privilegio; solo In. libertà. app:triva segnacolo di J)rogresso, di pace, di benessere. Tra i so– gni cli libertì1 1 il sogno economico della passata genera– zione italiana è il sogno di libertà. pilt grandioso. Sor– passiamo i sogni di Cob<.len e di Bastiat. I! cantore del– l'ideale è il Ferrara, nè certo cautore pii1appassionato, J)ilt forte, più logico e teuaco ebbe la libertà economica. Per il Ferrarn l'economia politica è una nqvella fase del bisogno della. lihcrtà. Sfrenato è il grido del liberismo italiano: abbasso tutti i privilegi, tutte le disuguaglianze artificiali! L'uomo deve essere abbandonato alle sue forze, ed avremo per selezione un tipo cl1uomosuperiore, temprato nella lotta, responsabile dei risultati o pro– duttore infinitamente efficace J)er lo stesso sentimento di responsabilità che lo anima. Questo S('ffmademwt lot.terà, con un'energia no11 mai incontrata nella storia, per la conquista della ricchezza, della felicità, libero da ogni intromissione dannosa o sfruttatrice dello :Stato. La lilJertà diventa la condizione uecess:u-ia di ogni pro– gresso. Un progresso elle non si veriftctt uel solo ordine tecnico, o per il vantaggio di alcuni individui o di al– cune classi, m1t che per forza del le cose trnbocc,t :t l>e– neflcio cli tutta In eollettivitù, J)er cui il !Ul\SSimo di fe– licità si conquista avendo 1·iguardo a tutti gli interessi sociali ed applicando il J>rccetto di politica economica. del "lais.w!: {ftire, lais.>1ezvasser ~· r,:L libera. concorl'enza. fa. sì che i prezzi si ragguaµ-liuo al costo di produzione - che il costo di produzione di– venti, sotto la spinta della concorrenza, sempre miuore - che vi sht una continua. distribuzione delle rendite pro– duttive it beneficio di tutti i consumatori, di tutla l:L i-Ocietì1.Colla concorrenza, le forze disponibili in mm societ;\ riCC\'Onoun tale impiego, che le ultime dosi di oguuna di esse diurno rendinwnti C,!!uali. E J>Oichè gli effelU utili della conco1·re11z1isi e:-;p:\IHlouo iu c·c1·chi concentrici 1 beueflcaudo a poco a poco i pili loutnui, hl concorrenza è la origine dell'armonia degli interessi, e si inneggia a\lit libertà quale condizione delPnrmonia. 1.,'annonia, per il Ferrar:l e por i liberisti, consiste nell'equilibrio fra. tr,.1.vaglio o valore, nell'assenza com– pleta di clementi gratuiti in un sistema economico. li Ferrara non l)OStuht mai l'armonia tra le cliver,;e classi sociali, anzi ammette l'esistenza perenne (li oppref;– sori e di OJ)pressi. 1,a critica alle ingiustizie distri– butive delle società. passate e <leile società p1·esenti è fatbt con tanta passione ed efficacia, che meglio non potrebbe fare la scuola socialislica. Ma so la causa delle ingiustizie sociali i.ta in monopolii artificiali, gìi, tutti i monopolii creati rlall'uomo, via il possesso abusivo supe– riore al travaglio; in ciò devono consistere le pii1grandi mire dclii~ scienza; ogni iniqui fa de,·e sparire innanzi al soffio viviticanto della iiberti'1, concepita illimitntit– mente ed agognata con a,,idità. insaziabile dal poeti~. I~ così il concetto di libertà, Ja ,·oce redentrice del tem110 1 si ripercuoteva, e suona,,a contemporaneamente noi mondo economico, nel mondo tluanzinrio, nel mondo politico e nel mondo letterario. La libertà si afferma nell'ordine economico condan– nando tutti gli antichi privilegi; - nell'ordine flnan• ziario affermando la teoria del libero scambio contro il t)rotezionismo i - nell 1 orcline politico proclamando l'in– dipendenza del cittadino e l'a\'vento della democrazia. Nell'ordine letterario, informa quella letteratura JUL– triottica inneggiante febl>rilmente alle battaglie dell'indi– pendenza, spirante la ribellioue, l'odio per lo straniero, che alta si leva sugli spalti di noma e di Venezia - ohe ammonisce nella critica politico-letteraria del Set– tembrini - che si effonde nei romanzi di Ouerrazzi e D 1 Azeglio. Nell'ordine fllosoflco, la teoria dei doveri cli .Mnzzini risponde armonicamente alla teoria della libertft del l•'errnl'n. La concezione economica di .\fozzini si com– pendia nell'espressione: liberfa ed associazione. :\la asso– ciazione cli c,tpitali e di lavoratori libera, non coattiva, perchè nella libern unione sta l'armonia. degli intere~si. Associ:tzionc di forze proveniente da rii visione del lavoro, ed insJ>iratit al raggiungimento di un alto flue, di mi su1>remo ideale, che altrimenti non potrebbe mai essere raggiunto. Questo nuovo termine doll'associ(1zio11c1 noi mentre non sottrae il mondo vagheggiato da .\lazzini all'imperio dell'individualismo, non aggiunge un nuovo elemento alta concezione liberistica, JJCrchò la libertà proclamata dalla scuola è la forz1t i1J1pulsh'ache spinge la societìL ad evolversi pl'Ogressivamentc. (Conti,1ua) Abbiamo pubblicato: IYANOEllONOMI e CAitLO )'EZZANI Il movimento proletario nelMantovano aggiunto,•i iu AJJpencifr;, i uuovi 1mtti colonici, il l'ego– lamento delle Camere arbitrnli agrarie, gli Statuti delle [,cghe (li miglioramento, ccc. Un YOI. di pagine U6, cent. 50. .\!.:"li articoli, elio I II08tr1 ldlorl gh1 l'VU08<:vnv, (Il llvnOtnl 1.1 \'C.f.· inni, r111;colll In •1uc,do \'1.>lnmc, "lll>lamv 11g!(h111tv una ricca ,\11J)011- (\l(•O dOCUtn('UhllP, H ('UI \'ttlOt'-0 11011Mu~glr/i. >I tutti ('Oloro <;hl• si vccupnno 1,ratic(1mt11fc dcll·uqp1111z,mi_lv11c c111111uignuvh1.

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