Critica Sociale - Anno XII - n. 7 - 1 aprile 1902

\08 CRITICA SOCIALE al.l'altra, e comprende, ad esempio, i fabbricanti di navi, cli macchine per navi, i meccanici, ccc. Questo metodo si ò diffuso a mano a mano che la organizzazione di mestiere si ò n1largata. dal– l'opificio alla. città, alla. regione, all'Jm1)ero. l'erò 1 oltre all'organizzazione, due nJtri coefficienti hanno contribuito alla perfetta adozione di questo metodo: le conoscenze economiche acquisite dagli Unìonisti, e la competenza. dei loro rappresentanti, dei loro segretari. Per mczr.o di tutta u1u, rete di Bollettini per quasi ogui singolo mestiere, di Helaidoni mensili, trimestrali, annuali elci Comitati esecutivi centrali, di frequenti circolari ufficiali su particolari questioni, di note di colloqui coi padroni, di ~liscussioni nei Comitati misti, di diari cl('i segretari, cli relazioni dei delegati distrettuali contenenti informazioni sul movimento del mestiere e dell'industria, cli resocouti grafici dello dispute coi 1>adroni, ccc., le ynmdi, Unioni iuylesi, conoscouo sempre, al JXtri dell'i11d1t· striale, lo stato del mercato e l'ammontare <lei 9tui• dagni clel padrone ( 1). Inoltre gli operai si sono convinti che per trattare coi padroni non bastnno i rapprcsentant,i operai, i J>ralici, tolti lì per Il ch1IlaYoro e mandati a discu• toro roi padroni, dinanzi ai quali si tro\"avnno in condizioni di o, 1 idcnte inferiorità. J11falfi, senza qualche conosce11za delle comlizioni ùell'iudustria, del mestiere, del mtmero delle ordiuci– zioni ùi corsoo in attesa,e dellecomlizioui, del mer– rato clet lavoro, il yiuclizio <let rapJ>reseutcmte gli operai. xutla 01>vort1mitc',o sui l'Cmla9gi strnlfgici della llomcmd<i dei rom1x1yni, 11011 ha valore. Ora, siccome <1uesto conoscenze non si possono acquistare che con una lunga esperienza, con lo studio, la lettura o la riflessione, insomma oon una sufli• ciente coltura intellettuale, le Unioni 1 e specialmente quelle in cui si lavora a cottimo, hanno sempre piì1 affidato il còmpito di trattare coi 1>adronia impie– gati sti1>encliati. '"Quando ci si intrnttiono con i segrotari dello Unioni inglesi, scrivo il JJurcnu ('), si rimano sorpresi nel con– statare la varietà e Pnmpie;-;za.dello loro conoscenza ftlosOflcho, letterarie o storiche, e lo stupore 11011 fa che crescere <tnnndo si vedono lo loro biblioteche e i titoli vari dello 01,cre che le empiono. E,•identcmcnte quella coltura generale, 11cr quanto 1>oeo J>roroncht,contribuisco ad allargare il loro spirito, a educarlo cd a preservarlo da quello concezioni nngustc 1 da quei giudizi sempli– cisti, che troppo volontieri cercano gli s1,iriti incolti. " I segretari delle Unioni inglesi hanno inoltre un sentimento vh•issimo della dignità umana, del do,•ero delln. ,•ita o della responsabilità, J)er cui lottano con fede per migliorare non solo lo condizioni materiali dei loro compagni, nrn. anche quello morali e intellet– tuali, combattendo in essi lt1.passione del giuoco, l'im– moralità e l'nbbriachezza. ,, l~ssi sono perciò scelti con grande cura, e dopo un difficile tirocinio, o in alcune Unioni, quelht dei cotonieri, nel esempio, vengono nominati per mezzo dj concorsi straordinariamente difficili, nei quali i candiclnti debbono unire alla scitrnza del matematico la competenza tecnica dell'operaio rotto ai pii, mi• nuziosi particolari del suo mestiere. 'l'roppo spesso infaUi RVYicme che, quando si tratta di fare un cam– biamento di tariffe, il livello dei salari pet· utùnteni provincia possa dipendere dalla rapidità coliti quale il segretario degli operai intuisce l'effetto esatto cli ( 1) nu1u:.w: Ld eo11t1·a1 lld ti·acau, PRrl! 1 Alca11, 1':102. 1 1, 011cr1, e!ltlll\ 1 llai. 2'!~ n '!~3. B b 1ote Gino B1arc ogni modificazione proposta su qualcuno dei fattori del calcolo. Così si spiega come il segretario di una Unione cli taglintori cli pietra di Londra possa dire con un legittimo sentimento di fierezza e di rcsponsabilitù.: " I padroni sono esattamente ciò cho noi li facciamo (em.ployers are exactly 10//atwe make tltem) ,,. Perchò ò im1>0ssibileche un 1>adrone ragionevole non esa– minj le domande che un uomo calmo, stimato e in– telligente gli presenta. A lui pure riesce vantaggioso di riYolgcrsi a quest'uomo anche per far compren– dere agli operai la ragione cli e.erti cambiamenti, o per farli loro accettare ('). . ln questo modo, •nelletrntfatii,e tra i 1·a.pprese11lcmli delle clue JKo-li, poco è l<tsctatoalt'idiosincmsict indi– viduale e molto alla comvetenza tecnica dei J>rofes– sìonisli. Questo meccanismo però ò ancora molto imper– fetto e solo le Unioni più forti, i filatori cli coto11c1 i metallurgici 1 i costruttori clicaldaie cd i minatori, l'hanno organizzato abbastanza. bene. Quanto alla rottura dei patti, citi accetta lavoro e, 111i11or 1wezzodi quello stabilito, o no,i mantiene fecle al co11tn,tto fissato, dovo vari richiami tiene es1;ulso dalt' U11io11e, ciò clte eq11hY,le voi, datt'inlerc, cla:;se. Per gli operai non nssociati gli Unionisti hanno questa sanzione: non vanno a lavorare in uno stn• bilimento dove siano obbligati a lavorare con un non unionista. li puclrone, che sn ciò, non ricevo altro che operai i quali nccettino le norme vigent.i nello stabilimento e fissate coll'Unione. E qmrnto al padrone isolato, non appoggiato dai colleghi, se nella sua industria gli oper1li sono bene ort,ranizzati, si trova nella assoluta impossibilit1\ di rompere lo costumanze vigenti nella classe. La stessa cosa avviene alJ'opernio isolato che voglia contrai>· porsi alle Unioni. L'arbitro unico. fn quaJchc industria - quella dei calzolai, per esem1>io- fu adottato anche il sistema elci tribu• nale arbitrale misto, che rimetteva la questione n. un arbitro unico da esso eletto. Questo sistema fu in voga presso le Unioni tra il 1850 e il I 76, ma poi fu meno usato perchò i la– ,•oratori divennero diffidenti e scettici riguardo ai suoi risultati. In nessuna delle quattro grandi lotto che si verificarono tra il 1$9l e il l8fl5, fu adottato. Infatti esso risulta ottimo nelle questioni di inter– pretazione elci contratti già fissati 1 ma non in quelle in cui o i lavoratori o i padroni propongono di al• terare i termini sui quali il lavoro sarà. impegnato per l'avvenire. Esso potrebbe essere di uso comune' 1.\ do"e fosso stato anticipatamente fissato e garan: tito un minimo sufticiento di tenor di vita a.gli operai, come avviene nelle colonie di Victoria o della Nuova Zelanda, in Australin, coll'arbitrato obbligatorio. J•:cL è certo utile dove ..l'organizzazione è a1>1>ena inco– minciata1 ma non ha raggiunto ancora uno stadio superiore, per modo che i padroni, pur essendo CO· stretti a riconoscere il potere dello Unioni operaie, rifiutano di mettere allo stesso Ji,•cllo i 1>roprirap– presentanti con quelli degli operai. Allora. l'opera. dell'arbitro ò vantaggiosa, a. condizione però cho non si tratti di stabilire patti nuovi o di far rico– noscere h.i. rappresentanza. operaia a!Pindustrialc. ln questi casi, per mancanza cli cognizioni tecniche o di sanzione, il còmpito dell'arbitro ò destinato a fallire. Oli arlJitrati dell'on. !lanardelli nella contesa. fra gli nrmatori e i naYigatori Sezione Camera dì Oeno"a, e ciel Prosindaco cli Livorno nello sciopero ( 1) l'.\UJ. Ili: nous1•:R~, ,,, 7'1·mle-U11io11ls111t tll A11qltle1·1·t, t)(llf', 3lt {l'C\rls, Colln, l~lt'l).

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