Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

CRITICA SOCIALE 73 Di qui la necessità di metodi e di criteri diversi nel t'aro e nel giudicare lo lotte operaie, a secondn delle categorie in cui si svolgono. Per quelle pii'1 basse l'ur,:?cnza dclht conquista di mig-lioramonti si impone senza biSOl-{llO di altre considerazioni non ap– pena una sufficiente organizza1.ione dia. qualche i!R· ranzia di riuscita; per quelle medie e superiori, datn Ja sovrabbondanza della po1>olazione e quindi di of– ferta di br11ccia,data la 1>ocasolidità delle nostre . organizzazioni ( 1 ), e data la incertezza delle nostro industrie 1>er il loro svilu1>J>0 ancora iniziale, e per l'incombente minaccia. de1le crisi internazionali riper– cuotentisi oltre le frontiere, si impone un esame delle condizioni generali dell'industria e della pro– duzione prima. di avanzare domando e suscitare scio– peri che potrehbcro produrre danni oltrepassanti i limiti clell'inclustria alla quale sono applicati. Questo esame si impone oggi 1 e piì1 si imJ)Orrl't. domani, mentre ora fuor di lnOA"O qualche anno fa. e lo sarà forse in un lontano periodo. Prima infatti che fosse ristabilito in parte - o sono ben lunj!i dall'affermare che lo sia in tutta Italia - l'equilibrio tr1t.l'alto prezzo dei generi di consumo 1 frutto dei dazi protettivi 1 o i bassi salari, sarebhe stata iniqua cosa stare a discutere se i con– tndini pa~ati a 35 o 40 centesimi nl giorno, o i for– uaciai che ~ua.clag-nano 4 lire colla mo~die per 17 ore cli lavoro co11egambe nell'acqua, o IP. filandiere che non intascirno che vent'un soldi per 14 .e 15 ore, dovessero stnr lì a esaminare le condizioni della loro industria prima di domandare un 1rnmento. F. del pari quando in un avvenire forse non molto lontano i vari mestieri si siuno organizzati in federazioni 1 non solo na,r,ionnlmente ma internazionalmente 1 ci sarà poco da cliseutcro sulle condizioni che potrà fnre a un'industria. una nuova. pretesa degli O1>erai, perchè saranno eliminati gli effetti della concorrenza. coi vantaggi e gli svnntaggi che all1industria. da un paese a un altro potrebbero derivare per il fatto di uno sciopero che non 1>otrà pill essere locale ma. in• tcrnazionale. Ma oggi 1 ripeto, in Italia, quell'esame si impone 1>erva.rie ragioni, come si a.tracciò in fn. ghilterra non appena cominein.rono a scoppiare le crisi industriali (18GG) 1 a farsi sentire la concorrenza estera c quando il monopolio industriale inglese si spezzò. Nel 1874 il Cairnes, partendo dalla erronen teoria del " fondo dei salari ,, (egli fu l'ultimo fra gli eco– nomisti a farne la dif'esa) 1 viene a conclusioni prn.• tiche sulla. necossitÀ. che i dirig-enti le Associa.zioni di mestiere a.C(luistino l'abilità nccessitria nel discer• nere quegli stnti del mercato in cui l'azione delle associazioni può O1>er1:1re con vantaggio degli stessi operai. " •remo dPbba ammettersi - egli scrh•c (') - che, finora, la com))etenza dei capi delle associazioni di me– stiere a formarsi un concetto esatto del lo stato del com– mercio, nnche in quei rami particolari in cui essi erano J)raticamcn[e vorsnti 1 ed a decidere sulla OJ>))ortunità di una domanda d'aumento delle mercedi, è da conside– rarsi come almeno problematica. li buon esito tempo– raneo di uno sciopero non prova di necessità. che rosse opportuno; ma il cR.ttivo esito di uno sciopero, sia esso immediato o 11iafinale, è una prova decisiva che non si sarebbe mai dovuto fare i e finora gli scioperi ohe ebbero cattivo esito sono stati numerosissimi. ,, ( 1) llRlgrndo Il numero orl'IIOOlllC doi;:1101.erAI lilcrlttl, glil, \'CdlAmO quc11L'an110 che In (IUl\lcho CR90 le C1uncre del IRYoro, non so,·vcnnte dR un sussidio in1111lcl1>Ale, barcoll11110 1>er m1111CRll%ll di tondi. ,\d c11emplo 1111e110 di 1101ogn11o cl.I Terni. <'> J. 1'J. Calnits: Alcuni principi fo11d1U11en1111I di t;«ionornla AIWII• catn. - In • Blltlloleca dell'F:conorn18h1 ., 1crle terza, voi. JY. B o Cita.ti n1euni cli questi scioperi sulla testimonianza elci signor Brassey, così continua. 11 Nullnmono, credo di poter clare tc!ltimoninnza cho i membri delle m:1$:0Ciazioni acquistino $::wiczza. coll'o– sperienza1 ed Il ~igoor Brassey lo ammette. La mng~ior ))arte de~li scioperi recenti hanno avuto buon esito. lla la moderazione o Il buon senso con cui ))Or la. maggior parte le domando degli operai sono state emesse o so– stenute, e gli Indizi crescenti nei loro vari manifesti di una mag~ior comprensione delle condizioni del J>l"O· blema 1 codituiseono la più solidn. ba.~c di speranza. lo vorrei se~nnlare pnrticolarment.e lo sciopero dei mecca– nici di Newcastlo nell'anno 1871 come un'occasione in cui queste qualità si manifestarono in ~rado eminc11tc. Certamente, noi mio giudizio di spettatore disinteres- 11nto,la condotta de~li 01>erni In quella. lotta fa un ·con• trn1sto favorevole per essi con quella dei loro pad1oni. Ma affine di convertire le associQ.zionl di mestiere in un mezzo d'azione, non soltanto ca))Ace di quando in quando di ottenoro un aumento di mercedi con un colpo di mano, mentre in altre occn11ioniinduce i suoi ii:oi-tenitori a ruinO!le contese, onde escono inrleboliti e impoveriti per 1>oiac cettare c ondizioni pc~~iori di quelle che prima. avevano rifiuta.te - per convertirle, dico, in un mezzo cPazione ))ermanente e costantemente be– nefico, gli O))erni debbono imparare a. riconoscere più distintamente cho non abbiano rntto finora. le condi– zioni essenziali del buon esito, non solo, ma ad adot– tare i mezzi occorrenti ))er determinare in ciascun caso in qual mi1mra siano tali condizioni acl(irnpiute. " Tn altri termini, le Msocin.zioni di mestiere deb– bono franca.mento riconoscere l'im))O!ilslbilità cli costrin• gere i profitti a scendere permanentemente oltre quella misura che i enpitnli$:ti considerano, e mostrano colla loro condotta di considerare, come compenso adeguato s;oltanto alle loro !ilpe!ile; ed essi debbono trovnr modo di avere informazioni !ilufflcienti e deA'nOdi redo ris))etto n.l vero stato del commercio, OtHIOdet.crminare se i pro– fitti l'IOnoo no su))criori al livello minimo. 11 'È stato detto veramente che gli operai non po.~sono cono!ilcere lo !i'itntodei profitti in un commercio flnchò non è rlato loro cli vedere i libri dei CAJ)ltnli!i!li,e che que!iltO è un prlvlleA'iOche non $:ftrh.mal conceduto. Ma pel fini delle R!ll!IIOCiazioni di mestiere io non so vedere cho sia necm1saria quella. pn.rticolnreggiata <'Onoscenzn. rhe potrebbero avere verificando i libri dei loro pa– droni. Lo scopo 11011 è {Jhì cli couoscere i guadagni. 1n-ecisi (lei capitaUsli pm·licolari, i quali nuar1a{!ni J)OS801IO lU- 1-,e11dere ta11foc1aWabilftà itll1ivi<11wlee dall1cmmit1isfra– zio11e,quanto dalle ci,·cosfa,ize (lf11erali ,ltl commercio, ma be,1sì tli co11Mu1·e se le comlizioni clel r,ommerl'io, in com– plesso, so110 tali f1a dare 911adayni pi,ì, che 11ormali 1 CQ11 1111'ammit1islrazimu,più che meuwrn. 1 dati 11erciò stabi• Wi si tro,xmo 11cllaconosce11za. r1ello stato t1ei 1n-ez.z i, in differenti periodi, lrmfo deU.'O(J[letlofm:orafo qmmfo del materiale (l1'tfJfJi0 1 delle co11dizio11i tli pnxfttzio11e in qtta11fo ,.;{ltrarcla le facililù meccaniche, chimiche od ulfre, e (ltlla 1110{/fJiOre O 111it1ot·e accts.tibiUti, dei 111trca'i. 1, Yi sono circostn11ze, un'adeguata conoscenza del le quali è veramente alla portata delle l\1<11ooinzioni di me– stiere, sol che prendes1<ero le neceRRnriedisJ)osizioni per acquistarla i il signor Brassey nel paMo seguen te dà un esempio di quali sarebbero queste disposlzh.mi da pren– dersi. " Non ò meno necessario aver occhio vigile su tutto quanto a.,•viene all'estero. Le organizzazioni delle asso– ciazioni di. mestiere potrebbero utilizzarsi 11er ottenere

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