Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

94 CRl'.l'lCA SOCIALE ressi attinenti alla scuola - s1>iegabili solo col fatto che l'ideale educativo non è 1tncorn. penetrato nellll. coscienza deth, nazione - o soprtl tutto le eoncli– :doni della pubblica finanza 1 non affidano che tutte le vagheggiate riforme, per cui l'insegnante dovrebbe elevarsi a quel grado di consiclornzione morale ed economica a cui h,~ diritto, sicno conseguibili ncl– J1ora presente. Meglio è dunque formulare un programma minimo di riforme possibili, le quali assicurino :rnzitutto al– l'insegnante la stabilità del suo u1licio e condizioni di ,•ita. piì1 tollerabili di <1ucllu che ora gli sono con– sentite da stipendi irrisori i e dall'arbitrio delle cricche che si alternano al potere amministrativo e lo vol– gono a strumento dei loro odii e <lolla loro intolle– ranza. settaria. Al Consiglio provinciale scolastico, riformato in modo da ammettere nel suo seno la rapprosontanz!l. dirotta. dei maestri) si atndi la loro nomina e si com– mettano lo loro sorti successive. Sottraggn,si J>Oil'in– segnnnte a trop1>0 lunghi od incerti 1>eriodi di aspe rimonto, che ora si protraggono, prima di anno in anno successivament.e, fin che il maestro non aùbia. com1>iuto il 22° di età, poi di un biennio così detto di prova, ccl infine di un sessennio, necessario a con– seguire la nomina a vita, la. quale può essergli però ostacolata da coloro stessi che han facoltà d'imporgli prima la. riJ)etizione del biennio cli prova fino nll'in– finito, e cli negargli poi il certificato cli lodevole servizio, rendendo così 1>recaria. la. sua condiziono fino ulla. vecchiezza. Questa lunga via crucis elevo avore il suo termine definitivo in capo a due anni, dopo i quali sia sacro il diritto dell'insegnante nll'inamovibilità; principio questo giù. sancito in un disegno di legge del mi– nistro Gallo, che non giunso al cimento della discus– sione. Chi non può dar buona prova cli sè durante un biennio, è ben difficile possa. darla nel biennio successivo. La classe degli in.segnanti può trarre inoltrequalcl1e beneficio da.Jle promozioni a scolta, che dian moclo ni migliori di progredire, senzri. pregiudizio dei di– ritti acquisiti per flnzianitò, i quali devono ossore costantemente rispettati. Ma sia il buon cliritto dei migliori garantito contro ogni possibile ingiustizia. o milivolere dei giudici, e sorgft In constatazione ciel merito dalla sincerità. della prova. ,·e a questi benefici si aggiunga il vantaggio che a gl'insegnanti potrebbe venire dall'istituzione obhli– gatoria. delle Direzioni senza. insegnnmento in tutti i Comuni isolati o riuniti in consorzio; se si aprirà loro l'adito ad un terzo dei posti vaca.nti d'Ispettore scolastico, e se infine si schiuderanno ai 1>ii1 studiosi le porte dell'Universib\ mediante i promessi esnmi d'integrazione, allora.solo il paese potrà dire cli a.vero fatto qualche cosa. - non quanto siuobbe dover suo, badate bene - per elevare hL condizione morale degli educa.tori del popolo. Quanto ai provvedimenti disciplinari da adottarsi contro i maestri per im1ledirne o reprimerne le ne• t!ligenze, gli abusi e certi ntti che ne abbassano la. dignità morale e ne diminuiscono l'autorità, il Con– siglio scola~tico che li applica sia. riformato su basi pii1 liberali e l'accusato abbiiL dinanzi ad esso la piì.1 flmpia facoltà di difesa e il diritto di ricorrere al patrocinio di un fl\'vocato. Ma por tutto ciò che ri gunrcla. la lor o condotta come uomini e come citta.• clini, essi non abbia.no n rispondere che dinanzi nlla leggo comune. . .. Venendo poi a considcrnre IR. riucstione dal lato puramente economico, non è chi non veda l'assoluta necessità. di elernre senza indugio il minimo legale dello stipendio percepito dai maestri per la loro pre– stazione d'opera, onde togliere almeno certe clis1}8rità. stridenti ed irritanti fra. gli insegnanti delle scuole ruruli e i loro colleghi di città. Infatti come può un maestro di grado inlèl'iore, in un Comune di s•classe, vivere con 700 lire di sti1>011dio,specie se ha fa– miglia? J•: come può una. maestra, nelle stesse con– dizioni, risolvere il problema di sfam arsi e di vestirsi con 500 lire annue? E - nota.te bene - non ò sempre vero che nelle cttmpagno sia la vita meno cara che nelle citti\; senza 1>oitener conto ciel fatto che il maestro rurale deve il tutte sue spese prov– ve<lero alla propria cultura, e non ha. il modo di 1>re1>ararea' suoi figli un meno triste avvenire. Giustizia. e umanità. vogliono puro che !lbbia final– mente effetto l'invocato 1>areggiamento di stipendio fra maestrn e maestra. I tempi mutati hanno spinto itnchc la donna. verso un'attività intellettuale, che ò di f,ttto, o si crede, molto pili nobile e feconda cli quella comuncmento chiamata domestica; qual me– raviglht se essa, col diritto al lavoro, reclama i be• nefici che ne derivano? Jl'a non siamo >llla fine della. lunga odissea. di guai che nfttiggono la vita del maestro in Italia. C'ò di– sgraziatamente anche la così detta ricchezza mobile, la <1uale grava, con Pintera aliquota del 7 'lt per •; 0 , tutti gli stipendi che superino anche cli un centesimo lo 800 lire; per cui, so un iusegnantc riceve per smt disgrazia. un aumento di 50 lire, lo vede subito co,wcrtito in una renio diminuzione, poi che il fisco rapace gliene toglie G·~ immediatamente. :i,: sì che il ministro Afagliani, buon'animft., nel 188tì promise che hi ricchezza mobile avrebbe :;ravato solo la parte cli stipendio eccedente il limite di L. 800! Ma in rtaliA. 1 ornrni si sa, le promesse dei ministri son come lo nebbie d'aprile. · Duo anni ra si pensò ad escludere dal pagamento della ricchezza mobile gli operai retribuiti con un sal11rio giornaliero su1>eriore allo L. 3 1 50. Ebbene, perchè non si pensò ad escludere anche un'altra classe benemerita. cli lavoratori, i mnestl'i 1 che non giung-ono <1uasi mai a. 1>crcepire quel salario? Se la. giustizia non è p1ll'ola ,•trna, non ò ammissibile che duo categorie di cittadini cguulmcnte indispcnsal)ili alh~ società, larnratori della nrncchilHL e luvorato,·i della. penna, produttori della ricchezzti materiale e della ricchezza. morale, sieno - nella ripartiziono d<'i pubblici aggravi - colpiti tanto diversamente. Un 1 uttima osservazione, cd ho finito. Lo Stato non ha ancorn. trovato il modo di assicurare il puntuale pagamento degli stipendi clo,•uti ui maestri. O perchè non si pensa ad affidar riuesto servizio alle Tesorerie, le quali potrebbero ri\•alcrsi sul contributo annuo che lo Stato paga per IOl'O mezzo ai Comuni a titolo cli sussidio per l'istruzione elementare? Basterebbe che 1111it semplice circolare del Ministro modificasse in 1rnrte l'art. 207 delle Norme yeneral'iver U servizio del 'l'esoro. Si può essere piì1 semplici, più pratici di cosl? . .. Dal complesso di queste nuovo disposizioni emcr– gerehhe finalmente viva cd integra. la. figura giuri– dica dell'insei;?nante elementare, e la. serie precisa e definita dei diritti e elci doveri a lui derivanti dal contratto cli lavoro. Ma badino i maestri che, in questi tempi di alacre organizzazione economica cli tutti gl'inclividui aventi interessi solidali, ogni gruppo de,•c, con lo sforzo concorde cle'suoi componenti, con– seguire quello rivendicazioni rhe invano attenderebhe clall'e:roismo im1>revidento delle classi direttrici. Si rnccol~ano tutti gli educatori d'rtalia sotto le insegne dellll loro u,,iot1e Nazio,iafe, operino di comune flC· corclo in vista di un fine chiaro, determinato, possi-

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