Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902
88 CRITICA SOCIALE Ma, malgrado un tanto concorde plauso, noi pos– siamo chiederci se la. legge annunziata è utile, se essa ò necessaria, op1>ortuna. [n lbtlia le iniziath•c comunali in questo cam1>0non hanno bisogno di essere es1,licitamcntc com1entite da una nuova e spe– chtlc leggo: la leggo comunale e provinciale non contiene la celebre dis1,osizionc francese che vieti\ al Municipio di com1>icreatti di commercio e non contiene in questa materia dis1>osizioni limitative. E cosl, senza bisogno di una s1>ecialc legge permissiva, lo libere iniziative comunali hanno incominciato a svolgersi nelle im1>reso piì1 svariate: molti Muni– cipi grandi e 1>iccoliamministrano acquedotti, 1>a– rocchi1 gencralmcnto di grandezza media, hanno im1)reen. la fornitura. elci gas illuminante; alcuni producono Poncrgia olettrict\ por l'illuminazione e la forza motrice i un grnnclc Comune possiede la. rete t.ran,•iuria.; molti amministruno direttamente mercati o macelli; alcuni hanno impinntati stabilimenti cli bagni o lavatoi pubblici; molti attendono diretta. mento ai servizt della nettezza, dello s~ombro della nove. Nò mancano escmp1 <li im1>rese pii1 singolari; abbiamo città che si fanno periodicamente gerenti di im1>rese teatrali, di es1>oiSlzioniartistiche, di sta• bilimenti balneari; Municipii che amministrano cave cli pietra j Municipi i che temporaneamente o sta biI• mente gcriscono mulini, forni, spacci cli carne, far• macie, spacci di carbone, ecc.; abbiamo persino qualche piccolo )[unicipio rurale che acquista con• cimi chimici, solfato di rame, ccc., 1>orivenderli agli ngricoltori. Pcrchò ndunc1uc do,•rcbbc intervenire una legge per 1>ermottere quello che ò già permesso?! For8e, la nuova logge, con la enumenzionc delle quattordici municiJHtlizzazioni consentite, avrà per conseguenza - ciò che non ò probabilmente l'intendimento del pro1>0nente - di vietare Io altre rnunici1)alizzazioni cho i nuovi bisogni potrnnno rcadere 01>portune, in– troducendo così essa quella lirnito;,,ione che ora non abbiamo. Una leggo sulla municipnlizzaiione, una leggo ohe <liscivlini, la municipali:,,zu;,,ionc dei servizi, che in– tc,·vcnga a regolamentare intorno a queste iniziative, 11011 può non riuscire loroda1111osa.Olialtri paesi,ancho quelli ove questa nuova forma cli vita comunale si ò s,•olta più largamente, non hanno sentito il bisogno di una legge generalo su questa materia. Una legge di questo genere, una leg~c per fissare "' gli sco1>i e la sfera d'azione del mumcipal trading ~ ò invocata. in questi ultimi temJ>i in Inghilterra .... ma. precisa• mento dnllo Società. anonime, dallo Camere di com– mercio, dagli intere:;si contrari all'azione munici1>alc. Questi interessi coalizzati ottennero nel 1900 la. no• minn. di una Commissione parlamentare mista., inca– ricata di " studiare e riferire intorno ai principii che dovrebbero go,•ernare i J>oteri dati eia Bills e da. Provisio11alOrders ai Municipii e altre autorità lo– cali ,,; T.1aCommissione si sciolse senza giungere a una conclusione. Ora. In coalizione degli interessi prh•ati tenta un UUO\'O sforzo: la Liberty a11à Pro– pe,·ly Defence Ltayue ha presentato una J>etiziono al Governo per ottenere che sia. nominata una. nuova Commissiono - 11011 più parlamentare, ma. gover• nativa - essa. 1mrc col còmpito di investigare in• torno flllO sviluppo doll'industria municipale e pro• porre pro,•yedimenti per limital'lo. Ma è assai pro– btLl>iloche nemmeno questo sforzo vnlga a ostacoln.ro la vigoros1t eapansiono dolio funzioni del Municipio bribt11nlco e che questo Municipio - senza bisogno di una legge generale, tutrice o regolatrice - possa coutinunrc, col mezzo dc' suoi innumerevoli bills, n estendere grado a grado In sua azione benefica o illuminata. Ritornando al progetto Giolitti, troviamo consen· B1t:>l1ote1, Gino t.Slc nc,o tito in m11niera esplicita, l'esercizio diretto dei scr• vizt seguenti: 1° costruzioni di l\(' (1ucdot.ti e fontane e distri• buzionc di acquil. 1>otabil e; 2° impianto od eserciziò dell'illuminazione pub– blica o privata; 3° costruzione ed esercizio di mercati pubblici; 4° nettezza pubblica o sgombro cl'immondizic dalle case; r> 0 costruzione cli fog-nature cd utilizzazione delle materie orgoniche fertilizzanti; G 0 trasporti funebri con diritto cli privativa anche per i trRs1>orti non ,l;'ratuiti; 1° 1>ubblicho nftìssioni con diritto cli privativa; 8° costruzione ed esercizio di bagni e lavatoi pubblici; 9° costruzione cd esercizio di sh1bilimenti 1>crIn. HlilCCIIAzione i 10° costruzione cd esercizio cli forni normali allo BCOf>O cli impe<liro artificiali rialzi del prezzo del )JQIICj 11° co&truzione cd esercizio di tranvie elettriche, a trazione animale, cli servizio di omnibus, e in ge– nerale di ogni altro senizio consimile diretto a pro\'• vedere i1lle pubbliche- comunicazioni nell'àmbito del territorio eomunale; 12° produzione e distribuzione di forza motrice idraulica ccl E:ilettrica e costruzione degli impianti relath•i; I3° costruzione cd esercizio di asili notturni; t4° stabilimento di semenzai e vivai di viti e pianto Arhoree e fruttifere e vendita di barbatelle, talee, ma~lioli ed arboscelli dlL trapiantare. Conviene sperare che <1uesta enumerazione di scr• vigi • munieipi\lizzabili II non abbia carattere rigo. rosnmente limitati,•o. F;:!SR. \'Crrebbe ad abrogare - e in ciò sta uno fra. i principali pre,:ri del progetto - la retriva disJ>osizione contenuta nell'art. 39 della legge 27 dicembre 1896 1 ~. 661, per la quale lo tramvie a trazione mcccnnicu o le fcrro"ie econo, miche non possono essere oserei tate dalle Provincie· dai Comuni o corpi moruli o cousor;,,ii, ma devono es· sere nfficlatc in esercizio Rll'industria privnta. n· Mll, d'altro lilto, risp etto a questo stc1:-1so esercizio, pone un vincolo ,usai gra.ve in quanto lo circoscrive al• l'hmhito del te rritorio comunale. La limitazione ò stabilita. - forse - nell'intento di precludere l'as– sunzione delle ferrovie economiche, ma ò inoppor• tuna se si 1>cnsaalla necessità di congiungtire me• clinnto rapidi mezzi di comunicazione le grandi città coi suburbii 1 i quali - so anche ne sono distinti amministrntivamcnte - formano colle gr-dndi città un solo orgnnismo economico. Rei infatti in Jnghil· tcrrn le lince tranviarie municipali varcano beno s1>esso lo bflrriero nmministrative per diramarsi fino ai centri suburbnni e distendere la. loro rete attra• verso il territorio circostante. L'enumerazione citata trascura poi alcuni servizi ed imprese 1>erle quali l'esercizio diretto potrebbe essere op1>ortuno talora. o ha fatto buona pro,•a in qualche città estero. Cosl, ad csem1>io, sarebbe opportuno consentire l'assunzione del senizio telefo. 11ico urbano, caldamente invocata da Luigi Rava e già progetbita •- se non erro - clRI :\[unicipio di Spoleto. Potrebl>c essere opportuno anche consentire 11i Comuni la erezione cli ca1:10 economiche per faci• libuo In. soluiione dello ltouslng quesUon, che è gnwe in parecchi fm i nostri uontri lll'bnni. E ancora, ac· canto all'ultimo fra i servigi elencati, potrebbe ve– nire permesso ai Comuni - come già propone\!~ lo schema. di legge sopra ricordato riprodotto dal Vir• gilii - " il deposito o la vendita. per conto di tcr1.:i di concimi chimici ed altri 1>rodotti e sostanze chi• miche destinate all'agricoltura ,,, stabilendosi anche,
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