Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

Cll!T!CA SOCIALll 83 11 I J>roletari sono riconosciuti atti come cittadini a ge– rire i miliardi del budget nazionale e comunale. Ma come lavoratori nelle officine, es~i non sono che una moltitudine 1u1ssiva che non ha alcuna parte nella di– rezione delle imprese, e subiscono la dominazione di una cla1-sc che fa. loro pagar caro una tutela ormai inn• tilc e arbitrariamente prolungata. La tendenza. irresisti– bile del proletariato è perciò di far passare nell'ordine economico la democrazia parzialmente effettuata nel Por• <line politico. Come i cittadini posseggono e maneggiano in comune democraticamente il potere politico, essi de• vono possedere in comune il potere economico. u r.ssi debbono eleggere da sè i capi del lavoro nelle officine come nominano i capi del Governo, e riservare a quelli che la,,orano ed alla comunità tutto il prodotto del lavoro. 11 Questa tendenza della democrazia politica ad allar. garsi in democrazia sociale è stata. rafforzata. o prece– duta da tutta l'evoluzione economica. u A ma110 <tmono che il ,·egime c<i1Jitalist<i sviluppava i suoi effetti, it vroleta,·ialo acquistava la coscienzaciel– l'opposizioneirreclultibile dei s1wi-interessiessenziali agli interessi <lell<t classe socialmenteclomi1ianle, eclalla forma borghese<lelladem()Cmzict co11trappo11e1:a sem1n·e pil't l'iu– tera e profoJUl<t democrazi<t comunista .. ., Qui ò pili ampiamente sviluppato il concetto sub– biettivo della coscienza che dirige il proletariato, concetto che em stato introdotto nel progetto cli pro– gramma discusso a Vienna, ma che poi fu soppresso per l'opposizione dei marxisti, i <1uali lo ritennero poco scientifico, in quanto il socialismo è il prodotto non già. dell'evoluzione subbiettiva um,111a.,ma. clel– l'evoluzi•one obbiettiva economica. Il progrnmma di 'l'ours continua accennando alla evoluz.ione accentratrice dell::t proprietà. che soggiog;1, quando non distrugge, i piccoli o medi produttori " abbandonati alle forze schiaccianti del mercato universale che il capitalismo domina a proprio talento, senza di loro e contro di loro . ., E prosegue: ii )\On c'è che un mezzo per assicurar l'ordine e il 1>1'ogresso della produz'ioue, la libertà cli tutti gli individui e il benessere crescente cli tutti i lavora.tori, ed è <1uello di trasferire alla collettività, alla. comunità, sociale, la proprietà dei mezzi ca1)italistici di 1>ro<luzione. 11 Detto poi che " il proletariato, ogni giorno pili numeroso, sempre meglio preparato a un,azionc col– lettiva. dalla stessa grande industria, comprende che la sua salvezza è nel collettivismo e nel comunismo" e quindi si oppone a tutte le forze di oppressione e di sfruttamento, deciso a lotta.re contro hi proprietà capitaJistica a fondo e sino alla fine, e che è quindi " in questo senso che, quando esso aMpera i mezzi. legali che la, democrazia. yli dà, il proleta,·iato è e deve 1·estw·euna classe rivoluzio1ull'ia "' il programma nota: " Giù colla co11quistciielsu{frngiouniversale, coll<i con– quisl<ie l'eserciziodel dihtlo di coalizzarsi1Jerlosciopero e <lel<liritto di, associarsi, colleprime leggi di ngola– me11tazione del lavoro e cl'assicurazionesociale, il .vroleta– riato ha cominciatoa t·eagire co1itro /. funesti, eff"eltidel capitalismo j esso co11ti11uer(t questo grande ea incesscmfe ~forzo, ma 110,i cesserù lct loti<ise 1wn qua11do tutta la J>roprietàcapitalista sarà stata riassorbita dalln comunità e quando snrà finito l'antagonismo delle classi collo spa.• rire delle classi medesime, riconciliate o piuttosto uni– ficate nella produzione e nella proprietà comune. 11 C o B1arcc Anche qui torna vivo in cam1>0l'elemento subbiet– tivo, o si tien conto dei progressi fatti dal proleta– riato come fattore sociale " cosciente ". Si potrebbe dire che qui si considera il proletariato in azione, mentre nei programmi precedenti lo si con– siderava come forza. in potenza. B storicamente ciò ò vero, porchò il proletariato ha oggi una potenza po· litica. collettiva che sol trent'anni fa non aveva. Inoltre nel programma. cli 'l'ours si insiste sulla necessità di assicurare l'ordine e il progresso della. " produzione »· Lamentava infatti Marx che nel pro– gramma di Gotha si sostanziasse la così detta ripar– tizione e not,tvt'l che " il socialismo volgare ha ere– ditato tradizionalmente dagli economisti borghesi l'abitudine di considerare e trattare la distribuzione come indipendente dalla forma cli produzione, e per ciò cli rappresentare il socialismo come qua.lcosa che si aggira principalmente intorno alla. distribuzione "' Oggi però l'interessamento :li problema della. pro– duzione si va facendo pii1 vivo nnche da parte dei socialisti, non solo per l'intimo suo rapporto causale colla ingiusta sua ripartizione, ma anche perchò la prosperità generale è legata al complesso della pro– duzione stessa. E qual i i mezzi per compiere ht suprema trasfor– mazione dal regime eApitalista in regime collettivista o comunista? . Abbiamo visto che nel programma cli Gotha si parla delle forme cooperative, in quello cli }:rrurt si accenna generalmente a tutte le " rivendicazioni, provvedimenti e istituzioni " atte a migliorare lf: condizioni del popolo e elci lavoratori, e nel pro– gramma di Vienna. si insiste sulla semplice " orga• nizz.azione del proletariato "' A 'J'ours non si esclude nessun metodo, le riforme comprese, pur non accettandone alcuno come mezzo specifico, lo sciopero generale compreso. 1 ' Niuno può Sll.J)Crc - dice il Progra.mma - in qual modo la ser\'itì, capitalista sarà. abolito. L'essenziale è che il proletario sia sempre pronto all'azione più vigo– rosa e più efficace. Sarebbe 1>ericolososcartare l'ipotesi di aY, 1 enirnenti riYOluziouriri che possono venir incitati o dalla resistenza, o dall'aggressione criminosa dei pri– ,·ilegiati. " SareUbefunesto, 11ella fecledella solli parola 1·frol1t– zione, t1·ascurw·ele g1w1di forze delle quali dispone11ella democrazi<i l 11roletal'ialocoscie11/e orga11iuato. " Questimezzi legali, spessoconquistati colla ri1:oluzio11e, t·appresentanoun'accumulazione di fo1·za t·i1;ofuzio11aria, un capitale di 1'icofuzioue,che sarebbe insensato 11011 ado- 1,erare . ., Tra questi mezzi, dai quali i lavoratori dovrebbero trar partito, sono l'azione coo1>erativa, l'azione sin– dacale, il suffragio universale. " Quanto nlPidea dello sciopero genernle 1 degli scio– peri generali, essa è invincibilmente suggerita rii prole– tari dall'ampiezza crescente dell'organizzazione OJ>craia. E::si non desidernno In violenza, che è bene spesso l'ef. retto cli una organizznzione insufficiente e di una edu– cazione rudimentale del proletariato; ma essi commet– terebbero un grave errore non valendosi del potente mezzo cl'azione che coordina le forze operaie a servizio elci grandi interessi operai o sociali: essi debbono unirsi, organizzarsi, per essere in condizione di fare sentire sem1)re più fortemente alln classe privilegiata il vuoto che può improV\'isamente aprirsi, nella vita economica della società, il brusco arresto del lavoro, stanco di un ininterrotto sfruttamento. Essi possono cosl stra1>pare al– l'egoismo dei privilegiati grandi riforme d 1 interesse ope-

RkJQdWJsaXNoZXIy