Critica Sociale - Anno XII - n. 4 - 16 febbraio 1902
CRITICA SOCIALE 55 siamo discesi a1le 14.000 della Har<legna, e cla(1ueste alle 13.4.00 della Regina Margherita, e anche questo dislocamento dovrà rimpiccolirsi) " se uro è quanto si <li<·eva, , , nei tipi recentissimi Regim1,Elena, e YU– torio Emanuele e nei tre lorn uguali che, secondo le notizie date tcstè dagli ufficiosi, sarnnno messi presto sopra i cantieri. I quali esemplari nuovi, stando a quanto fu fatto capirt1 drigli espcriment.i eseguiti alla vascci uel 1890 e UJOO, dovrebbero ricevere an– cora. un vantaggio cli velocWL per cagione di un piì1 ada.tto disegno della carena. Comunque sia, quello che a noi importa special– mente, cli tali migliorarnenti e progressi, è il fatto quasi certo che possono esser riuniti nel tipo Regi– ua l!Jlena, ora in costruzione, tutti e quattro gli cle– menti di massima potenzialità. della nave cli\ guerra ( 1 ). La. qual cosa ha per noi pili vn,ntaggi. - Fissa il tipo pili adatto per la guerra di cro– ciera1 dandogli la resistenza (tl fuoco, che prima scarseggiava, e determinando meglio, in rapporto al bisogno, i termini dcUa difesa.; - Diminuisce la spesa in tre modi : 1° anuulhrnclo il bisogno dei grossi incrociatori gfa poco utili nei nostri mari ; 2° diminuendo il costo della na,•e di linea; 3° permettendo anche tecnicamente un tonnel– laggio complessivo molto minore elci presente. A. proposito degli incrociatori) viene in acconcio no– bue il sistema. volgare di rct,icem~a col quale si cerca, nei documenti ufficiali, di impressionare la fidente ignoranza. altrui. J,a Relazione dcll'ammirnglio Ca– novaro del 2G nrnggio 190L, nel recare, a confronto delle nostre 1 le costruzioni navali di alcune grandi potenze, cibi pure il loro gran numero di incrocia– tori, senza notare però che quolParneso cli guerra strntegic:1. l1a scarSil importanza nei mari nostri ; risponde in ispecie a un bisogno proprio cli nazioni che hanno vista sopm gli oceani o interessi in re– gioni molto lontane. Così osserviamo che il Giappone ha costruito, negli ultimi anni) sedici incrociatori contro sette mwi di j)rima classe) l'America. sta con– ducendo le sue nuove costruzioni in una proporzione supergiL, uguale a quella. del Giappone, e l'Inghil– terra e la },'rancia han costruito e progettato molte più unità di incrociatori che di na,•i cli linen. Badando al presente stato di fatto 1 cui il ~enatore Canevaro sfuggì di acce111rnre1 e badando insieme allo stato di fatto 1>rossimo progettato (:), il to11ncl– laggio della flotta ing-lese si divide: in 715.000 tonnellate di navi di linea 535.00() di incrociatori li tonnellaggio francese si divide : in $55.000 tonnellate di na,•i di linea 255,000 di incrociatori L'italiano si divide così 1 tenendo anche conto delle nuove tre navi del tipo Uegina, 1,'lena, or ora an– nunziate dagli ufficiosi e delle quali no1i tenni cal– colo a suo _luogo (pag. 334): 212.000 tonnellate di navi di linea 65.000 cli incrociatori (:,) La cifrn di tonnellaggio delle nostre navi di linea d,1.battaglia, tanto elevata in proporzione di quelhi (1) Questo stesso effelto sta per essere conseguito, n (1111mto fu detto urHclnlmcntc, nnehe lit Amcrlcn, 11111:1ullnbaso di uno SJ)0S!nmcnto tll H,,000 tonn. Questa uoll:r.la , 11nttr1a <1110.lche 8i. dkt, nostro, f1t rite– nere che IO 8J)0Shuncnto ()I l\?.GOO tonn. dCI tl[)O Hegfll(I l, 0 te11«, 11110 1trlngerc do! 110(\l,Sll.rà slnto necresch1to, come <lei resto è nccnUuto 11Jì1 ,·olte negli n11est1mont1 pnssnll. r, Furono cntcolato lo n,wl 1101modo lntllcuto 111mgl11aa:u. (1 J Yl è compreea. In u1xmto, B1h1otecaCJ1no B1arcc delle similal'i di Francia e Jnghilterra 1 che hanno obietti,,i e necessità molto maggiori, è un sintomo indicatore della tendenza al famosissimo dominio del mare (1); certo è il segno più convincente delle pel'\'icaci esagerazioni dei marittimisti e della loro abilità. a prepl\rarsi in moclo subdolo il sea pou·er. Nella. legge del 1877 e in quella elci 1.887-- au– spico Brin - era stabilito un organico della flotta, il quale comJH'endeva sedici navi cli prinla. classe. Appena raggiunto·quel limite massimo, fu lasciato cadere l'organico nell'anno decorso 1 sostituendovi, come remora contro J'arbitrio ministeriale, " il far vedere alla Camera l'elenco delle mt, 1 i da costruire e da rabberciare (:) ,,. e J'altra povera remora, l'eco delle parole p1·onunziate dal de1>utato Franchctti nella seduta dclii 8 maggio 1901: "il Ministro deve sempre rendere conto alla Camera <lei modo c~mo intende adoperare il denaro per il rinnovamento di navi. Non si può con supina docilitìt accettare le de– cisioni dei tecuici, e la esperienza del passato ce lo dimostra ,,. Ma l'obbligo inconcludente di far ve(lere l'elenco incomincia col primo luglio 1902,e intanto orai quasi impro,,,,jsamcute, fu deciso di impostare a cantiere altre tre navi di 12.GOO tonnellate ciascuna, mentre notizia non cel'ta si aveva soltanto di una. j e fu pur deciso di rabberciare i'Jtalia e fors'anchc ,Ja Lepanto. .l denari non li dimentico. So beue che sono una remora e anco un incentivo. Infatti, oltre quclU, e non furono pochi, dati in pili per mezzo del conso– lidamento del bilancio, vi sono i denari che si trag– gono dalle vendite dì navi e di altre cose del pa– trimonio dello Stato che orn si consuma., e v'è il ri– spttrmio sulle paghe di 5000 operai che si vanno licenziando; due nuovi cespiti che ora. si destinano alle nuove costruzioni. Ma la spesi\ non sta. tutta nel costruire. Vi sono le conseguenze cui j\ denaro deve provvedere, cioè il sen'izio del personale e la manutenzione della nave costruita. Che si dice cli tali spese avve– nire nel foro intel'iol'C? Questo semplicemente: " Avuta la nave, il resto verrà da sè ,,. Creare dunque Ja necessità,: qui sta il punto, il clou del giocoliere. L'on. f'ort111rnfo ha spiegato questo giuoco nel suo discorso ciel marzo ll)Ol con poche J)il.role da n11:1c– stro1 così : " Come al solito, come sempre, un dire " e non dire, miL·ando a un certo fine, a un gran " fine, con mezzi, pel momento, inadeguati, ma ai " quali provvederà., o meglio dovrà necessariamente " 1>rovvcdere, impegnata l'opera, l'avvenire j sempre " così, d.:Lventi anni in qua, per tutto quello che, " ph', specialmente, si attiene agli ordini militari! ,, L;t nave è un ente organico come il reggimento, anzi, a cagione del materiale perfezionato, è di gran lungi~ pili importrinte di quello. ])'altro lato, il tipo della. nave principale pare che alla fine, dopo 25 anni di tentennamenti, siasi trnYato. E necessario stabilire nuovamentever leggei1organ-ico delle navi, ossia iJ numero di quelle che dobbiamo teneL· disponibili ad ogni evenienza., e stabilire questo numero in rela– zione ai nostri obiettivi 1 che sono assai semplici. Anche la Rivista miutare marittima (3) li indica semplici con queste parole: " Le condizioni attuali " del nosko paese, l'assetto difensivo dei nostri " porti militari, la limitata nostra marin,1 mcrcan– " tilc e le aspirazioni modeste della nostra espan– " sione coloniale ·rendono assai semplici i nostri " programmi, anzi li riclllCOnoquasi unicamente alla 111 Non entro In 01110011 e conrronll di pole11::iautà olle furono fatti autorc,·01mcnte da altri e portano 11110 stesse 1111u10111 11ut tlesunle dal tonnellagglo. I~) Ari. e, dClll\ leggo sullo ll\lOVCcoslruzloul 1901, {'1 ùcnnn\o 1001, pag, 6.
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