Critica Sociale - Anno XII - n. 4 - 16 febbraio 1902
62 CRITICA SOCIALE un intento puramente civico, etico ed altruista, che di• spone i rappresentanti ufficiali dolio classi dominanti italiane a sottoscrivere il programma, che fu sino a ieri in Italia della sola democrazia sociale. Cercate la donna, diceva l'astuto giudice al verificarsi dei delitti. Cercate l'egoismo di classe, donebbe dire l'accorto soclnllsta al presentarsi dei disegni di legge governati ,•i. Chè se questo esame ci proponiamo, non tardiamo a,1 accorgerci che anche la formulazione generale del pro• getto pu() nascondere un'insidia pel proletariato, e nd ogni modo rivela un'esigenza. flnnnziaria della classe dominante. . .. l..'c, 1 oluzlone <lol iilstcrna tributario elci nostro , tato Incontra como del fattori iniblfh•I o di arresto nel con• tralforte della flnanzn. comunale. r,a limitazione della capacità imJ>Onibllodella provincia alla sola sonimJ)Osfa rondiaria, ò certo dettata dal bisogno di rendere meno Inceppato l'organismo tributario dello Stato. Una flnnnza sinceramente democratica, ispirata cioè a rnvorire l'interesso d'una sempre 1>lù vasta generalità, deve spingere la nostra politica tributaria a rimuta1·0 la base stessa del nostro sistema contributivo. Parallelo all'evoluziono democratica. degl'isiituti Politici, e al ne· ccssario decentramento amministrativo che ne segue, deve l'ordinamento finanziario spo:1tare le sue basi verso Il Comune, ossia verso l'organo politico naturale del consorzio governato. li presento progetto di leggo - sorto sulle ruino dello 1>rooccupazloni finanziarie sopra CSJ>osto - è, nella mente di chi lo compilò, un'arme terribile 1>crsviare il pericolo di quosto clemocmtlz:ammlo delle finanze. Data lii estensione s1>ontanea della vita comunale, che ne Invoca ogni giorno pili l'autonomia completa, l'im• J>osta comunale come bnse trlbutilrin si mostra come il limite rntnle delle moderne tendenze. ~:bhene, il giorno In cui la. vnlutazione del JHtòblicl Ulsogni dovesse essere ratta, col sistema più dirotto e democrntico, non più da.I potere centralo, ma dall'ente comunale, quel giorno, so da un lato la glustl1.ia contributh•a territoriale sarebbe nltuata mirabilmente, 11nrebbero rcrite a. morte le spese Improduttivo dello Stato. T,a riforma, cho ora ci occu1>a, si presta come un ml· rabllo espediente 1>er atroflz1.tne li sistema tributario comunale a ,•antnggio <lolla ftuan1.R. statale, ,•olta allo esigenze di conservazione e allo sperpero rolle degli stanziamenti irnJ>rodutlivi. I profitti delle intraprese co– munali, nella mente del legislatore, si appalesano come rlei mc1911ifl.ci su rrogati delle naturali entrate tributarle dell'azienda locale. Se dunque questo sldcma di pubblico eredito mediante In Cc,ss(icte1>0sili e JJrtstili ,·errebbe ·d'un tratto ad abilitare il Comune borghese all'assun– zione diretta. del servizi produttivi, elb si rarebbe nell'in– teresse della di resa di classe e nello mire J>Oliticbed'una rarftnata opera di eonsenazione. . • * Non per questo il J)rogctto dev'e.,sero da noi rigettato. Lo rirorme sono come lo etichette; non garentiscOJ.10 mai del contenuto. Una bottiglia, con l'etichetta di marsala, sara\ pur sempre una bottiglia di petrolio se petrolio ,,i si ò \'ersato. La rHorma della municipalizzazione, pro– gettata dal Oo,•erno 1 sarà. indubbiamente un'arme di conservazione nelle mnni dello Stnto e dei Comuni• bor– ghesi. Ma J>otrà. divenire un'arme efflcace nelle mani del 1>rolelariato, o cib in un solo caso. Che da la muntclpallzzazlone l'enjla cancellato Il ca– rattere meramente flnanzlario, per rarle ri\'estiro il suo contenuto sociale effelti\•o. Si de,•e cioè mir:1re a "enclero il seni zio a prezzo di costo; sebbene una lunga es1>e– rienza di finanza di classe proletaria finirebbe (come ci hanno con,•intl alcuni studii personali) col renderne gratuito il servizio; e ciò rronlegginndolo con le SJ>C"'e attinte con lo vie tributarie. Nota l'A1:c111U 1 commentando il progetto, che il concetto del profitto nella Impresa comunale rarà insorgere mollì economisti liberali o a rorse alcuni dei nostri amici 11• L'allusione ò diretta n quelli di noi che nel• l'ultimo Congresso di Jtoma sostennero il concetto della cessione del servizio comunale a prezzo di costo . JI progetto del Ministero paro che sin ,•enuto a sur– rragaro lo nostro roglo11i. Noi, ii differenza dei a libC'· rn.li 111 abbiamo una politica" dl classo 111 fluanziaria chC' c'ingiunge di son•lrcl del potere come mezzo cli poro qu11.zioneso~tanzlalo dello rortune. Con l'abolizione del profitto nelle intraprese J)Ubbliche - che ò Rppunto as1lira1.ione socialista e non liberale - noi evitinmo Il pericolo di ,•edorci rotto tra le rnnni quel mirabilo,i;itrumento di pcrequnzione economica che ò l'impostn. Quelln, che a suo tempo pareva una dlscus• slone teorica, orn acqulst.1- imi,ortanzn 1>raticaeminente. Se il disegno di leggo ministerinlo Implicasse l'obbli– gatorlet.'• del profitto n sco1>0di esonero tributario, eo;:,,o non tarderebbe a rortiflcaro la bl\Se contributiva dello Stato, epperclò della sua politica di consenazione $O• ciale. Ksso, rcstringo111Jo diro.ttl il sistema tributario locale, concorrerebbe nll'nccontrnmento flnaw-dario, no– ch·o ad ogni decentramento nmministrati\'0 1 e inaridirebbe le ronli reali, <In cui il Comune dove attingere i mezzi necessari per In sua opera sociale di tra~rorma1.ionc. Il Grup1>0 parlamentare del partilo socialista deve, ad ovviare ratall delu'Jloni, scartare l'obbligatoriettì degli utili dnllo intrapreso comunali. llerchò solo così le cln..;i-i proletario, attendendo 111\a conquistn del Comune, J)O· tranno dare nd esso un nssotto J)llt conrormc ai loro principii sooinll. I~ 1,otrnnno ancho 11er tnl modo resister(' al 1 1 i11sidiC1 1 che 11 J>rogetto indul>binmente nnsconcle 1 contro l'av,•eniro d'una flnanza democratica poggiat.1- su orga– nismi p0litico•amminlstrath•i più liberi e J>iù snodati. E. Lrn:-n:. FRA LIBRI E L-xIVISTE C.0111.LOSu1•1so: lmliritlualismo e om;mico. - Fratelli Bocca, Torino, 1902. Problema di musima imJ)Ortanza per i popoli econo– micamente progrediti ò - secondo l'Autore - la conci• llaziono del vautnggi derivanti dalla libertà. indh·iclualo con quelli cgunlmento notevoli d~rivant! dall'~socia~ zione. A risoh•crlo ven~ono 1>osti m1urnz1 due ~1stcn11 diversi: nel\luno l'indh•iduo è considerato come fluo a. sò stesso o le rorme sociali in cui ,,1 ve sono mezzi ser– vienti - che sorgono, esistono e si modittcnno 1>er,•olontà di lui e ,~ suo benefizio -i nell'altro ò la colletth·ità che ha In massima lmJ}ortnnza o il mezzo seniente ò dato nl contrario dnll'indh•iduo. Il primo di questi sistemi li~ cui essenza ò lo scambio e In. cui imJ)ronta :-.)Je<:ittlo ò la. moneta si chiama lndh 1 idu1~lismo 1 Il secondo colletti– vismo 1>rÒsaque-tta parola. corno tcr111ino<liopposizione alla Proce,lentc. )la parlando ili i11tli\·ldnalif::rnonon :-.i accenna ad uu :-1.-,tenrnche omanci))i l'indh•iduo da ogni influenza sociale; che anzi le sue nzioni sono semJ)re connesse con organi della l'ita C<'Onomiea - rnmiglia, enti ))Ubblici, lml)rCSO I\ ilCOJ)Ocli lucro - che J)rCS:-,0 tutti i J)Opoll ~I riscontrano uniti, :-.elJbenedal pre,•alere dell'uno o dell'altro vengano carattcrl1.znte e1>oche sto-
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