Critica Sociale - Anno XII - n. 4 - 16 febbraio 1902

CRITICA SOCIALE 61 nell'E'ast-liJnd dit sei a otto scellini per settimana (circa. 30 <i 40 franchi al mese!). L'aumento ò costante e regolare: ogni due o tre mesi lo slmnlord rialza la pigione di due, tre, tal– volta. parecchi scellini. E però frequenti sono pure i rent-riols (tumulti per l'affitto): gli inquili11i di un quartiere si rifiutano cli pagare anche uno scel– lino di più; rompono i vetri, danneggiano gli usci, spezzano gli scalini. Obbligati a sgombrare, bo_ycot– tano quel quartiere e minacciano di morte chi ci va a stare. Si è calcolato che i poveri pagano pili in atfitto di tutte le altre classi. Un terzo del loro guadagno se lo prende Io slumlord,. Il salario medio di un la– voratore londinese è cli 18 scellini alla settimana.. Di questi egli spende in: ,. .. Pigione G o Pane 3 o Carne . 2 o Vegetali l o Birra I G Carbone o 6 '!, 'l'hè o G Olio o .[ :t.ucchcro o G Latte o 3 'I, Sa1>one o 4 Burro . o 5 1/t J,egna o 3 Club o \l 'l'abacco o 5 .Extra. o I '/, 18 o Le autorit:\ municipali intervengono. Lo stu.mlord, ha aumentato gli affitti? .Paghi cli pit'l in tftssc. l!: sia. Lo slwnù>ra torna. dall'inquilino e dico: mi hanno aumentato le tasso; debbo aumentarvi u1ù1l– trn volta la pigione! L'inquilino non può assolu– ta.mente sostenere l'munento? Lo slumlorct trov,~ modo di far denunciare il suo stabile all'uf:lìciale sa– nitario. Questi ordina lo sgombrn. Lo slumlor<l si– mula delle ri1>arnzioni, fa revocare l'ordine, e trova subito un altro inquilino che gli d[L quello cito do– manda,. 1~ un traffico infernale! Jl sistema delle estorsioni ò inesorabile. Un tempo c'era l'uso cli de– positare uno scellino pet· la chiave. Gli operai, nella. caccia disperata a uno stambugio, cominciarono a farsi la couconenza offrendo due, tre, quattro scol– lini di deposito. Ora, bisogna che depositino una, due, tre sterline! In Whilechapcl por tre stanze si depositano t5 sterline (375 fmnchi) òi key--money. 'J.'alora colla key-mo11ey cli un solo quartiere lo slumlora com– pera. un'11ltr'nrca, sfrutta o dissangua altri disgra– ziati. È un giro d'affari Josco che non finisce pil1. In venticinque anni, dal L870 al ·1sn5, l'aumento complessivo delle pigioni nella metropoli è stato di sterline 7.782.33G, circa duecento milioni di franchi ! Donde si vedo che il problema della miseria non ò pili spaventevole in Inghilterra del problema. della ricchezza. Dare un pane, trovare una casa al lavo– rn.tore non è forse ancora così diflicilc come frenare e arrestare le furie della spccuhuione o dolPingor~ digia capititlista! M. BORSA. Abbonamento cumulativo Critica sociale ed Avanti/ anno L. 21, se– mestre L. 10,50. no H1arco ILPROGETTO DELLA MUNICIPALIZZA li progetto, che di questi giorni è stato ra.tto segno a iutessanti discussioni, sulla muuicipalizzazione clei 1>ri11- ciJHllisen'izi pubblici, conce1>itodalla mente d'un Governo borghese, è stato accolto con vivo giubilo dai socialisti. F.sso infatti "iene d'un ti-atto a suffragare la concezione, che la democrazia sociale ha in Italia e altrove, della vita. municipale e della sua evoluzione estensiva. Quando si pensi che 1 nel paese classico del liberalismo e dell'individualismo, in Inghilterra, il :Municipiomoderno ha com1>iuto in modo ra1>idoe generale quella sistema– zione sociale della sua attivit-à,che è eianoi formulata nei nostri programmi amministrativi, Jlodierno progetto mini– steriale può apparire assai age,•olvente come l'annueuza al " fatale andare ,, delle cose. t: assai significativo, infatti, che questo progetto di municipalizzazione venga. proprio da. quel Giolitti che, allorquando nel 1808 si parlò della questione, fu 1 assieme al Colombo, più preoccupato per le imprevedibili con– seguenze che ne sarebbero J)Otute deri\ 1 are alle finanze dello Stato e del Comune. In questo lasso di tempo evi• dentemente il problenH~de,,e essere stato maturato nella mento di coloro che ne furono 1w\·ersari 1 e le preoccu– pazioni tormentose per l'avvenire finanziario dello Stato sono cadute. Ebbene, se noi vogliamo filre la fisiologia cli questo IH"Ogotto, per J>Otereprecisarne il valore sociale, dobbiamo prOJ)rio muovere da questo dato 1>sicologico della p1·eoc– eupazione finanziaria per le influenze che la municipa– lizzazione non tenderebbe a spiegare. Jl Romanin-Jacur, presidente della Commissione parlamentare, nominata in occasione del disegno di legge sul credito comunale e provinciale, dichiarava. in modo CSJ)licitoche, ove ai Comuni si indicasse l'ideale moderno della municìpaliz• za7,iono <leiservizi pubblici, i J>roventi di essi erano da devolversi ad alleviare i cittadini dai pesi delle imJ)oste comunali. Cos\ noi vediamo che le prec.ccupa7.ioni finan– ziarie debbono ora essere state diradate dalla. conside– razione più attenta del problema per cui il t)rofltto della intrapresa municipale riduce il gravame tributario co– munale. Da questi dati ò possibile - ed ò non solo istruttivo, ma necessario - trarre le ragioni che valgano a darci l'intelligenza dei motivi di classe che spingono il Go– verno ad una rirorma sociale, che a primo tratto si appalesa come una prima. tappa vittoriosa del socia- lismo. ... Sarebbe fatuo il tentare la via della psicologia collet– tiva per SJ)iegare la determinazione del Governo alla audace riforma . .È: difatti un campo omai pacifico quello della utilitil in genere dell'esercizio diretto cli molti dei servizi mouo1,olistici. Ma uon si 1mò proprio dire che sia questa co1winziono che induca il GO\'Crno oggi 1 e indurrà forse il Parlamento domani, ad approvare la riforma. Ì~ anche pacifico presso gli economisti profes– siona\C che gli scambi liberi siano 1>roduttividel maggior benessere commerciale: ma quella dimostrazione non f1\ ritrarre il Governo dall'errore proter.ionistico. B - per passare al campo politico - è anche intuitiYa la inutilità della persecuzione repressiva del 1>ensiero e dell'organizzazione, eppure il Governo - 1>e1· liberale che si battezr.i - non ritira mai gli artigli della vio– lenza. Dunque non è Jll'O})l"io nè un convincimento idealo, n~

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