Critica Sociale - Anno XII - n. 4 - 16 febbraio 1902

60 CRITICA SOCIALE ha scuole superiori, uon un collegio: ha migliaia, di chiesupoJe di tutti i culti, ma non ha una sola cat– tedrale; delle 180 free libraries della capitale l'Rast JJ}ml ne ha solo nove o dieci; non ha un giornale proprio, non un teatro. Giammai una carrozza signo– rile passa per le sue vie, giR.mnrni vi imbattete in un nego:.doelegante o in un vaso cli fiori! Sono lunghe, interminabili, monotono file, grigie, basse, sudicie, soffocate, di c1ucllo che John .llurns chiama casse a,;, matto11e con co1Jerchi cliardesia: senza colore, senza linea architettonica, senza sole, senza. sfoghi, senza interruzioni; vanno, ·vanno e vanno, salgono, scendono, s'incrociano, strette l'una all'altra, combacianti, quasi sorreggendosi nella sconfinn.ta . ondeggiante distesa. 'J'utto ncll'East Encl è uniforme, Jaiclo, sconsolato, impuro, malsano, sen'l.'aria, senia. luce: e vivono in esso due milioni cli lavoratori! Ma come vivono! A sette, a otto, a dieci, perfino a quindici per camera: lit stessa camera dove si dorme, si mangia, si lava, si asciuga e spesso si Ja– vora.. :Non è raro H caso che voi vediate a una fi– nestra il cartello: Parte cli una camerct da a{fittare! In una metà vivono gilt padrn, rnadre e tre o quattro ragazzi; neJl'altra, divisa da un cencio cli tenda, pos• sono hen venire a passare la loro luna di miele due sposini. J>crchè ogni po' di spa.zio ù utilizzato ingcgnosil· mente. In molte famiglie le rflgazzc·clormono sotto il letto, dove il freddo si fa meno ~entire, ed i bam– bini sopra delle assicelle fisse al muro, fra il pane ed il baco11. L'uso di affittare il letto a una persona di giorno e ad un'altra di notte è comunissimo: sullo stesso giaciglio, su cui riposa di notte una crestaia cli vent'anni, dormo cli giorno un fornaio cli quaranta.! 1~ le pareti, i soffitti, i pavimenti, le finestL-ecli questi slttms, che cadono in pezzi, il sudiciume, il tanfo 1 lo bestie, le infezioni! I sorci sono dappertutto. L'uffi– ciale sanitario dì St. Giles riferì al magistrato cli quella police-cour!, che iu una casa erano tanti e così audaci, che i bambini di notte dovevano vegliare por turno, onde far la gqardia e difendere quelli che dormivano dagli assalti dei rosicanti. Lo slum ò causa prima della deteriora.zione fisica ciel lavoratore londinese - che si spegne alla. terza generazione - dell'alta morta.liti\, del propag~Hsi della consunzione, ecl è causa non ultima della: sua degenerazione morale. L'operaio e l'operaia, che vi– vono nello slum ripugnante, sentono maggiormcnt.o l'attrazione della strada, che 1i invita e li trascina poco alla volta all'ubbriachezza, alla prostituzione, al teppismo, al furto, alla brutalità. Nell'East••l!}ml. il numero delle public-houses (li– quoristi) è quattro volte maggiore cli quello dei ma– cellai e cloi fornai: e fanno tutte affaroni ! Ma lo slum non è un triste privilegio dell'Bst di Londra; anche nei quartieri più signorili dell'Ovest, in Mayfafr, in J(e11si11gton, fra gli interstizi oscuri e nascosti dei palazzi dei clubs e dello case elci 1orcls,alligna spesso, ·erbaccia nera, lo slum. t in Camberwell, una delle parti più centrali, che si trovò una stanz!L abitabt da diciassette persone, ed è in Mw·ylebone che si sco- 1>rìuna famiglia la quale viveva in una. stalla cogli animali! La nspect".tbleL<mdo11, non ò dunque, por gli operai che vi abitano, in migliori condizioni di lVhite– cha11elI . .. Il Public Ilealth Acl del 189L prescrive por ogni adulto almeno 400 piedi cubici di spazio e 200 per ogni ragazzo inferiore a dodici anni d'età .. È poco. n professor Huxley - che funzionò un tempo come uffidale sanitario - dichiarò che occorrono almeno 800 piedi cubici di spazio per individuo, perchè B1b1oteca CJ1no ti1arco possa crescere sano e robusto: neUe caserme i sol· dati ne hanno 600 e i poveri nelle workltouses 500. Eppure, malgrado il limite basso della prescrizione, 900.000 individui - cioò un quinto <lell'intiera po– polazione di Londra - vivono in uno spazio infe– riore a quello legale! Perchè il PubUc Jlealth Act non è osservato ? JJerchò esso presuppone duo condizioni: in primo luogo, che dello stanze si possano trovare tutte le volte che facciano di bisogno; in secondo luogo, che gli operai, i quali vivono pigiati in numero illegale, possano eventualmente sostenere una pigione piì1 alta. per una stanza di piì, o per una stanza mi– gliore. Ma nè l'una, nè l'altra. di queste condizioni esiste. J,e autorifa ordinano lo sgomhro delle case insa– Jubl'i e troppo dense; ma. non si eclificnno poi ab– bastiinza ci:1se o abbastanza a buon prcizo per riac– comodare gli operai. Il fAmlon C<>uut,y Council, nelle sue varie opera– zioni edilizie, ha disloggiato ben 24.000 pel'sone, ma ha. procurato nuove abitazioni soltanto per 10.000 e queste non così a buon mercato da. permettere a tutti di riprendervi alloggio. Così fa lo Scltool Boanl: per erigere scuole, acquista. aree e butta giù case, ma non ne riedifica poi tante, quante ne ha demo• lite. Le Compagnie Ferroviarie assorbono inticri di– stretti (solo recentemente la Oreat Cent1·at ha spaz• :1.atovia 25 strade e due squares), ma sanno sempre evadere abilmente la promessa data al 1>arlamcnto di ria.lloggiare la gente che obbligano a sgombrare. Lo stesso dicasi dei proprietari dì opifici, di ne– gozi, di magazzini, che, abbisognando di nuovi lo– cali per allargare le loro aziende, comperano e ab– battono slums, gettando i poveri sulla strada senza pensare a dar loro altro ricovero. Vodisscrt dei dr-iven out - i disloggiati - ha del trngico. Per quanto malsano, sudicio) cadente, an– gusto sia un abiturn, la gente non sa decidersi a lasciarlo, nemmeno sotto l'intimazione del nrngi• strnto; anzi molte volte vi rimano per qualche tem– po dopo aver ricevuto Ja uoi'ice lo quit; vi rimane a rischio cli lasciarsi venire il tetto in testa, pel'chè sa che le case, generalmente, non sono abbattute tosto e che nel frattempo non c'ò nffitto da pagare! Quando poi gli slums sono sgombrati, finchè il pic– cone li lasci in piedi, diventano un temporaneo o gratuito ilSilo della tribì1 nomade clei senza-casa. 'l'alora qualche vagabondo se ne impadronisce e af– fitta - lamllor<l clandestino! - a poch_i centesimi per notte le stanze, gli angoli delle i:;tanzo, gli atrii e perfino gli scalini ! Questo intollerabile stato di cose - prodotto dal continuo flusso dei Jiworntol'i alla citL\ chllle demo– lizioni e dagli sgombri forzati, non seguiti eia ade– guate ricostruzioni edilizie - è poi perpetuato cd acutizzato dalla tirannia dei proprietari. Chi dice slumlorll a Londra - cioò padrone di abituri - dice usuraio, vampiro, negriero, canaglhi. Sia. un inglese puro saugue, sia nn cockney, sia un ebreo russo o polacco, è sempre un tipo mostruoso. Bernharcl Shaw ci ha fatto su un dramma che i so– cialisti rappresentano ... per pro1>ag:1nda ! Nessuna torma di sfruttamont.o è così dissanguante e così lucrosa come quella dello slwnl01·d·ism. La carestia di case ha rincar11to enormemente le pi– gioni. 'J'ale e tanta: ò la domanda, che gli opera.i, non potendo trovare una casetta, si accontentano cli mezza; non potendone trovare mezza, si acconten– tano di un piano; non potendo trovare un phrno, si accontentano di una stanza. Per averla non è raro il caso che due, tre famiglie- facciano a gara nel– l'offrire un prezzo piì1 alto. E lo slumlord ne ap– profitta. In Mayfair una stanza operaia si paga per– fino una sterlina alla settimana; in Soli.o 15 scellioj;

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