Critica Sociale - Anno XII - n. 2 - 16 gennaio 1902
CRITICA SOCIALE 25 il proletariato sari', ricacciato 1>iì.1 basso che non fosse prima del 1898, e vi san\ ricacciato dalle attuali spese militari non solo, mtL pur dalJ'aumento futuro sempre maggiore delle speso medesime, s1>ecialmentc d11,quelle della marimt. Contro il quale incremento, insito nella natura stc:ssa delle co:se e nell'animo dei nrnrittimisti, io vorrei reagire tanto quanto e pili che non faccio contro le spese militari attuali. J~ ,·orrci fustigare la i(Tnornozadi coloro, i quali so~tcngono di a,•er fatto" opera proficua, sia per gli organismi militari, sia per la finanza, consolidando i bilanci militareschi, menrre l'ignoranza impedisce loro di ,·edere che il lusso negli impianti Orf_--anici è sterile militarmente parlando, perchè contrariato nello svihq>po, è inutile, perchè su1>eriore ai nostri modesti o naturali obiettivi, e forse finirà col distruggere la. serietà morale degli organismi meclesimi 1 senr.a che In fiiuu1za possa sal– varsi; sulla quale, o prima o 1>oi) quegli impianti rea– giranno con tanto maggior violcnztt, quanto più furono da quella tenuti compressi. Cerchiamone le prove. Il ministro Saint Bon, quell'ttmmiraglio, che nella. calma salutare succeduta alla batt11glia di Lissa, ìn– ventò d'un tratto la forte marina e insegnò al Pelloux e al Bertolé Viale, gran cacciatore cli Corte, a in– ventare lo esercito grande, l'on. Saint Bon era solito dire che " il proyrctmma.clella111a1·im,ilita,-e sono f milioni ,,. Ma non era quello uu programma, poichè peccava di incleterminate7,za come una spacconata. Dopo più di 20 anni l'on. 1\lori11diceva. e ripeteva al Parlamento nel l no I : " io so110 il w:inislrod·i quello elle si può fare ,,, e il suo programma mellifluo ap– pariva indeterminato come quello di Saint J3on; ma divenh•a incalzante ed eccituntc <1uandoaggiungeva: " l'rtalia non può essere imbelle ,,. Colle quali pa– role egli non pensava certamente alla. difensiva ma– rittima, ma ad un vago bisogno di soperchieria - al lavacro di sangue purificatore - quasi che l'Halia abbia. tuttora bisogno di battesimo militare per cac– ciare da sè l'epiteto d' " imbelle ,, clo1>0Je prove già fotte. 'J'aecio delle battaglie per l'indipenrlenza, numerose e inevitabili, delle quali esistono tuttora, in carne ed ossa, tanti rappresentanti.. ... ccl anche tanti monumenti sulle pi!Lzzecl'rtalia. (') La battaglia di Lissa fu cercata e voluta mcDtro correvano i pow·– JXu-lers per la 1>ace, e non f'lL cosa da imbelli. L'A.mba– A.lagè e Adua vennero parimenti cercate e volute e furono due recentissime prove di audacia, sprovviste di saviezza. militare bensì, ma 1>ro,•edi am.lacia bel– licosa, cui non soccorse il nerbo del denaro e Ja follia italiana, e per ciò, fortunatamente, non ebbero seguito. Ma, tornando al nostro proposito, l'on. ammiraglio Canevaro ha scritto nella su:i Relazione al Senato del 26 maggio 1901, sulle costruzioni na\'a~i: "_Sia– mo sicuri che non appena le nostre eond1z1on1 fi. nanziarie saranno migliorato, Pi.ll'lamento e Governo accorderanno alla marina quegli aiuti che le occo,·- 1·01w per riprenàere -il posto che Je compete fra le flotte del mondo. ,, Neanche questo è 1>eròun pr<r gramma o tecnico, o militare, o finanziario. Ma, comunque sia, ò facile intuire dalle parole di quegli ammiragli come esista nelh\ loro mente un fatto,-e nuovo di ordina.mento della marina, da me non esaminato, il quale vuole, esso solo, molto più di quello che chieggano lo esigenze della. nostra. tu– tela; esigenze alle quuli la flotta italiana-, tale qua lo è, riesce già, come vedemmo, 1>iÌ'1che esuberante, anche messa in rapporto alle esigenze e alla forza delle maggiori flotte straniere, mentre per quegli ammiragli la nostra flotta è una cosa. meschina. (') /1. Galileo, a questo lnnovatoro del pensiero mOderuo, non 101• tanto llallano, cos1 tuperlore alle vccehlerlo 1n,•01u1h·edi oanto, non fil anoora eretto un monumento co1u1ogno. a Quale sia. c1uesto fattore e la sua portata., ce lo clirnnno gli scrittori cli cose marinare, i quali non si pcritano, essi, a scrivere intero il loro pensiero. Scelgo frn gli scritti uno dei pili recenti della ili· vista,militare marittima del dicembre J 901, e ne cstrnggo due hrnni ( 1); ". Jt bilauci.o llella,.marina. 110n è possihile che resti cowwlitlalo,esistendo troppa subonlinazione 1·ispettoad avversai-i,>robabili »; e 1>iì:1 chitmunente ancora: " Jn mare le forze mobili, cle- 1:0110 e.'ì!-tere in continuo aumento;.... 'it 1u-oblemc, clet:e sludiarsi sempre in base allo s,:il1t}JJ')O della forz<i degli al',:erMri. 11 Dunque il falfore nuO\'O, da me non esaminato, il fattore cui aspirano ammiragli e scrittori, è l'imitazione dell'estero, imitazione che porta al pareggiamento dello forze, il quale, a sun voltn, invita i non imbelli a cercar la l)attaglia pel f,unoso llomi11io del mare, il sogno ciel marittimistfl. 1,;si111110 veramente nel dominio dei sogni! · I probabili a.\'versari nostri noi mari mediterranei sono cinque. Lasciamone chtll'un dei lati tre, Au– stria, S1>agua, 'l'urchia, da noi sorpassati nelle forze navali. Ne resteranno due da imitare, Tnghilterra. e Francia., le quali ci su1>erano nelle armate, perchè molto più numerosi e irnr>ortnnti dei nostri sono i rnoth 1 i e fattori del loro 1>roblema marittimo. Concedo che i rnnrittimisti non 1>cnsino 1 nel loro amore 1>erl'economia, a imìtare tutte e due insieme quelle marine, tanto più che, raggiunte forze suttìcienti 1t. spazzare dal Me,litcrraneo gli inglesi più forti, age– vole ci sarebbe di spazzar via i poveri francesi. Per imitare la potenza dell'Inghilterra sul· mare occorreri\ di spendere subito due miliardi in legni da. guerra. e ogni 1111110 630 milioni poi bilancio ordinario ('). i: questo quello che donrn.nchrno i marittimisti? Certo che sl, poichò un probabile a\'versario può esser per noi anche l'Inghilterra, quest'intruso avventuriero del mare nostrano. O1>pure si contentano d 1 imitarc In. Francia, quest'altro avversario tanto 1>iùproba.• bile quanto meno è un intruso? Allora si dovranno spender subito in legni da guerra. 750 milioni, e og-ni anno nitri 300 milioni poi bilA.ncio ordinario. J,; se i probabili avversari crescessero anch'essi in proporr.ione le loro flotte? 1·1 se i nostri maritti– misti si ricordassero in buon punto l'assioma di Na– poleone, che " per vincere occorre mettere il 70 ¼ di probabilità dalla 1>a.rte nostra ,, ? In ambedue questi casi il crescere delle forze navali andrebbe all'ennesima potenza nel partito della demagogia militare. Quale sarà rav\'en.ire d'rtalia in preda. a questo pcnertimcnto economico, che, nella mente dei ma– rittimisti, inverte le parti e riduce il nostro paese a servire all a flotta i nvece di far servire questa a benefizio di quel.lo? SYl,VAVrv1.ua. (St(IIIC tltl proSBh»o tl/fllltl'O), (1) Pagine -616 01. (1) ca1eo10u costo medio di coslrualone In I,. 2000per tonnellata e Il costo annuo di mantenimento della flotta In L. ~ per tonnellata. l,a rorza preu ad esame b sempre quella lndloata a pagina $34della CrUl-cfl 1to1,cioè ooraz:cate da battaglla e Incrociatori eorauall. Avete la1·annata di CriticaSociale? Cui non JJrem.esseconservare la 1a annata (1891) cli. Critica Sociale e ce la,spedisse in buono stato, la ricambieremo con 1m 1 annata di abbonamento o con D. 8 dei lib1·idella nosfra Biblioteca. Oi servinbbero ugualmentese 1io1i sciupati, e 1·icam– bieremmo ùi proporzilme, i numeri dello stesso anno dal 4 al 10 e 12, 13, 16, 17.
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