Critica Sociale - Anno XII - n. 2 - 16 gennaio 1902

CRITtCA SOCIALll LA TEORIA mRXISTA DELLA MISERIA CRESCENTE e la sua ·unica interpretazione J. .-\rluro Salucci scrh'eva nella Critica Soci<tle del 1° di– cembre }J. 1>. : " ~:ancor vi\1aPoco della memorabile disputa fra Hern– stein e Kautsky sopra la teoria marxista della " mi– seria crescente ,,, ma il problema ò ben lungi dall'esser risolto, e l'ultima parola sopra di esso non ò stata ancor detta 11 • .Al'turo Salucci à ragione; eppure, se fra tutti i pro– blemi del socialismo scientifico in genere e del marxismo in isJ>ecie, ce n'è uno che richiede d'esser risolto, e ca– tegoricamente risolto, è questo. Negate la teoria del valon-lavo1·0, e il socialismo resta benissimo in piedi. Sarà fallita, con quella negazione, la misura precisa, matematica dello sfruttamento ca1>italistico; non è fai• lito - purtroppo - lo sfruttamento, nè distrutta la forza che spinge la classe lavoratrice verso uuo stato migliore Ma negate i1wece la teoria dell'immiserimento, non in questa o in quella sua falsa interpretazione, ma in ciò che costituisce la sua sostanza e il suo valore; negate cioè che uel regime cconomicu attuale vi siano dei mali che vanno e andranno continuamente crescendo, fino a compromettere l1equilibrio del mondo borghese, e sn1)– piatemi J>Oidire francamente dov'è la base e dov'è la ragione del socialismo. 11 J; il lato cattù;o di un assetto sociale - scrivenì Marx e ripeteva ultimamente Turati - che produce il movimento che fa la storia ,, ; e il lato cattivo del presente assetto sociale, Marx lo aveva prin• cipalmente trovato in quella miseria che, secondo lui, crescendo continuamente in estensione e in intensità, avrebbe in breve tempo tutto travolto, sotto il peso di un enorme esercito di affamati, mal l.iilanciato dall'e– siguo mani1>olo dei miliardari. 11 La borghesia è incapace a dominare - dice il J.Va• 11ifesto dei <.,'Qmunisti - perchè è inca1>ace ad assicurare al suo schiavo l'esistenza stessa nel seno della sua schia– \'itÙ; 1>ercllè è costretta a lasciarlo cadere in una con– dizione, in cui essa deve nutrirlo anzichè esser nutrita da lui. 11 i;:cco la base materialistica e tangii>ile del socialismo. t!uesto non è 1>erMarx un sem1>lice atto di accusa contro le ingiustizie e i malanni della societ:\ borghese; o non è ne1>1nire il J)iano fantastico d'un mondo (\V\'e– nire; il socialismo dì :Marx, che si differenzia enorme• mente dal socialismo utopistico, da :Marx combattuto, ò qualcosa di fatale, cl'ineluttabilc, che sta al disopra della volontà degli uomini, e trova la sua spiegazione nellé comlizio11i. obiettii;e dell'attuale società. R nella ri– cerca di queste concli.-:ioni ol.iiettive sta il fecondo me– todo marxista. Chiunque da questo metodo si allontani, potrà. pescare, nel JJrofondo 1>elagodella storia, qualche verità. isolata; potrà. cogliere a volo anche qualche di– fetto, qualche neo della grandiosa opera marxista; ma quello che non riuscirà mai a dare sarà. l'intera ,·isione e l'intera spiega.-:ione del socialismo. Nessuno nega che Marx. non abl.iia qualche volta errato nelle sue ricerche; non Jo neghiamo noi, che non intendiamo di rifabbri– carci un Olimpo a nostro uso e consumo. Dove la ve• rità dà torto a Marx, noi stiamo 1>er la verità e ab• bandoniamo il Maestro; ma dove nou Io possiamo ab• bandonare, perchè nessuno ancora ci ìi indicato una. strada miglio1·e, è nel metodo delle sue ricerche, è nella Bu.J tULV IIIU Dldl lU forza e nella forma della sua indagine, la quale, come scri\ 1 eva l<'ilit>t>O '!'urati, 11 al disotto delle illusioni sen– timentali, SCO\'anei mutanti contrasti economici le ra– dici profonde de!Pevoluzione sociale ,,. Ben à.n tentato i modernissimi critici altre vie. 11 La mia opinione - à scritto Ed. Bernstein (!) - è contro l'idea di fondare il socialismo esclusivamente sulhì necessità. storica obiettiva. 11 F. altro\'e, nella polemica avuta col Kautsky ('): 11 l'erchè - egli dice - la cleri\'azione ciel socialismo dalla necessiti\ economica? Perch.è la degradazione dell'i11LeUiye11za, della coscienza ciel diritto, della vo– lo11t(l, degli uomini,? Perchè applicare il così spesso fra.in• teso principio della negazione del libero nrbitrio agli uomini dei paesi civili? Jo ritengo tutto ciò per poco solido e per superfluo. Oggi si fa già molto, ma non perchè questo sia , 1 oluto da un'assoluta necessità. ma perchè si desidera 1l meglio. ,, , F, con ciò crede forse il J3ernstein d'aver trovato qualche cosa di soliclo che possa riso!vere davvero i I 1>roblema del socialismo? La sua s1>iegazione è così 1>oco solida, che, dopo di essa, il giuoco clel JJerchè potrel.>be durare all'infinito. Perchè infatti - domandiamo noi al Bernstein - 1>erchè oggi si desidera 'it meglio, e non si desiderava ieri? E 1,erchò, anc'oggi, questo meglio si desidera in alcuni 1>aesi,e non in tutti i paesi? Perchè soltanto oggi, e solo in alcune società, anzi i o alcune classi so• eia.li, vi è la coscienza <ltt <1iritto che altrove, in altri tem1>ie in altre classi, non c'è e non c'era? Perchè? La scienza riel Bcrnstein rimane muta, dimostrando col fatto che essa, salutata con tanto entusiasmo dalla borghesia dei due mondi, non à passato nemmeno la scorza del gigantesco albero marxista. lò'iguriamoci JJOisu quest 1 all>ero cos'ànno potuto fare i piccoli cOIJ)idi tutti i minori crisfati. 'l'ra questi il no• stro Saverio ~lerlino - che oggi si vanta il precursore dei demolitori di .Marx - à ridotto il socialismo a un tal guazzabuglio di idee, di tendenze, di desideriii di as1>irazioni, da far mettere le mani nei capelli per la disperazione. 11 Oli uomini --scrive il Merlino e)- non vivono di solo pane j essi tengono cara la libertà, la giustizia, la dignità personale quanto la vita. Essi si dolgono non f;Olo dell'ingiusta ripartizione delle ricchezze, ma cli ~utto ciò che ferisce questi loro sentimenti: quindi della tirannide governativa, dell'ingiusta applicazione delle leggi, della forzata 1JarleciJ}azione alle guerre i:olute dai domi• mmli, e di tutti i mali e <li tutt-i i conlrasl'i,, cheessi sono comla1mat·i a subire e a fai· subire 1tell'attuale ordina• mento sociale. Riflettendo a queste cose, si ha un'idea del problema sociale alquanto più ampia di quella che proviene dalla semplice contemplazione de' rappod.i tra capitale e lavoro; e si capisce che alla sua soluzione non sia interessata esclusivamente la classe operaia. n Quant'altre classi siano interessate alla soluzione del 1>roblema sociale, OHerosia al socialismo, lo spiega me• glio il Merlino a pag. 32 ciel suo rolume. 11 li socialismo - scrive egli •- non che di,•idere, unisce gli uomini 1 li affratella; inculca la solidarietà agli OJ)ertti disoccuJ)nti con gli scioperanti, agli operai organi.-:zati coi disoccu1mti, ai coloni co' contadini, agli operai della mente con gli OJJerai del braccio, e a tutti gli uomini <li cuore con tutti quelli che so{frono i e nelle lotte che si combattono nell'ordinamento sociale attuale ( 1) Soci.ali.s11u Otéo1·UJ1te t sodaldlmocratle 1}1'atiq11e, Parigi, 1900, prefazione. f) Vedi l'opuscolo stampato dt\!l'Acm,ti ! e Intitolato J•t,· la 1te• ,,1oc1·0::/.f,SOCUllùla, noma, 1S99, J)O.g. 2S. t*) l'i·o t c1mtro H Soci<1fi.lmto, Milano, 159;, 1mg. 31.

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