Critica Sociale - Anno XII - n. 2 - 16 gennaio 1902
Critica Sociale fl/VIST .Il QUfN1)fC/N.IILE DEL StJC/.1/USMO Nel Regno: J\nno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Llttere, t:aglia, carfoli11~vaylia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO:Portici Galleria V. E. 23 (2° piano nobile) Anno Xli - N. 2. Non si 1:e1ule <i wtmcri SCJXl1'<tti. Milano,16 gennaio 1902. Pre(lhianw coloro, cJ,enon l'hcnuw anco1· J(it'to, <t ,,.in11m;are l'ab/Jo1ur,111entoentro la, 1n•ese11.teqwinillicina. SO:lv1MAHLO At.tunlltà. /'cr ICI tlnurU,ì t J>tr l'tmUtì: ,H ,·kol11:Jomwl COJ>('"1"11it;xmi, t(;,\1:1,1.\ CA11S01,,1,). l,U,ulii (f1JBOl«t(1 "' 8Ci.Jp,tro: Al con·lt,·t dtlW Sua (f (.) Sul Wcv,·o detle donne t dtl mino1·t1111it i.I df$t11110 di teuue dtlW (.';.,111mU11lcme p(ll"l(lllltll/(lrt t q11e110 dd 60CkfliSU. Studi eociologlcl. J,t ,·i(on11e ml/llad ltCllkllt: /,(1 mm·t11,,, \'I i$Yl,\",I. \'i\'l,1.:SI). 1.(1 ltol'/(1 llllll"X18l(J dtl/(t mlstr/(1 c,·uctnle t //.I 1111(1 1111kcih1lt1:,11·1· 111::lone, l (l)Olt. Ù,\ltf.O l'~TRQCt'III), Politlca munlclpnlo. /,o (11'//lll11Utn,:w11, C0/111111(11' 1ot111H1le t /(I tlOllll,m (legl; impU(IUU (l)olt. UV.ROLUIO (J.\TTI, 11011. IIO)U:o ltO),IV.I C <1011. LUIOI l~TIU}, Filosofia, letteratura e varietà. u1 ltf}Ut 1lti t:11nlo11e di, Giii,rro 111i MJ11f'UU fl"l• Mt#lute e /acoro. J'r11 l,ibri e lli-t:~te: 1.•111111110 volume dl.'llll lrall11zlom? fr1rncetc tll'I l'(iplt(llt, - ~:<11z1011t <1e1t11 t·tt~n I(, ::-treirllo, Rt~t11t~1'111e J)/tbbllca.:i-011i, dt/i(I Critica !:iOCIB\C, PER LASINCERITÀ E PER L'UNITÀ (Ai 1•iuolu;:lo11.aJ'l co11e1·11icani) /Jeoyralia~ ! :Kon era mm trave, cm un bruscolo. Dalla rottura dello storico vetro in poi, l~nrico ferri ave,•a portato in giro J)C'rl'ltllliu hl. sua tendenza ri,,oluzionaria con tanta cffcn-ci;ccnza di parola, che noi ci domandavamo se egli foM1equc>I medesimo Ferri cono.-sciuto in ogni tempo, o specie nel nrn~– gio 189t3, 1>er il mite Cltmpiono dell'evoluzione e delle riforme. Già gli amatori del hcl gesto si erano commossi e ,!!li amtrchici a.vcrnno r<·gnlato al !;;erri lu " l)eno,•ola aspcttt1tiv1L "' Finalmcute respiriamo! La nu_ova.rivoluziono ù il g-i1·11rcht• fanno g·li ordi– namenti economici intornu ulln spirnlt• evoluzionii:!bl: non clii:!simile dall'antica, trovttta d11ICopernico, pc-r la quale la. terra gira intorno :Il solC'. " Il partito socialista. è rivoluzionario 11el 8<'1180positivo dollit parola ., : e, si sa, la ~ente J)Osith•:.L è pacifica. L'articolo del Ferr i (Aranf l! ~- 11'>:?9) è stato pro,·– videnzittle. li l•'erri anda.va. 1>11rlunclo di rivoluzione copernicana. o i piì.1 in tendonmo l'nltrn. :Era. un ra– lembourg di cattivo gusto. Ciò nondimeno, il Ferri dico di vedere due ten– denze nel pa1·tito ed una di (IUCstc f,1ttn carne e ,·orbo in sò stesso. Da una parte gli intrau~igunli (che mettono in prima linea il prograrnm,, uut.,.~imo C' in :-.oconda,liuea il 1u·o– gramma 111inimo)e dall'altra i lran ... igrnti (che mottouo iu ))rima linea il progrnmum mi11imo,dopo unapfolo11irr1 afforrnazionc della pro1wiefa colletti\':\ o della loth1. di cla,,o). G 10 B1c1n o Che cosa è la tatuca transigente? A.ffinistnnella tattica elettorale, riformista nell'opera di 1rnrtito, ministeriale nell'nziono 1mrlamentnre. Clic fauno i trnnsigcnti '! I riformisti agiscono così: ricordano, di sfuggiti\ e 11f(lto11icame11te, i due cn1>isnldirivoluzionari ciel socia– li~mo (l)roprie collettiva e lotta di clas~e) in principio dei loro ~critti o discorsi, o poi, in realtà, non so no oc– cu1>n110 pili e clànno tutto il loro pensiero (0 1 J)ur tropJ)O, JHXtt della loro attività) per qucst" o quella. riforma ())robi-viri ngricoli, lavoro dolio donne e faneiulli 1 ecc.), che ò utile, non nego, ma che si otterrebbe pih pn.<tlo, e 1>ill eflicaceme11t", se tutti scguis~ero il metodo rivolu– zionario. Ed ecco la conclusione: li ronomeno o dissidio che si chiama 'J'urati-rerri in ltnlia, si ehinma Bornstein-Knutsky in Germania, Jaurè:-.– (ll1e,dc in Francia, ecc. A buon conto, il Turati negu cli essere turatiano; e i così detti tunl.tiani hanno scm1>re creduto alla unih't. del sociaJismo italiano, perchò gli anarcoidi, i bC'\'itori di fnu;i, i poltroni non sono tendenza, ma detriti di tf'ndcnzc morte, :1.1Lvo1-ra alla nostra nave, amhulanza. nel nostro esci-cito. ]~ allora, mancato un tcrn1inc per rinunzia, la fornrnla viL semplificata così: - Il dissidio si chiama Ferri in Italia. Nò felice è il raffronto con nitri 1>aesi. L,1 tendenza riformista, scrive il l-'erl'i, " è la F;tessa tendenzt1. ciel Bernstein ,,. ~emmeno a farlo ap1>osta, i rei più neri di que~ta tendenza, il Turati e l'Ai:w,ti.!, furono i difensori del Kaut~ky <1mmdo piì1 Yiva fu la discus– {lionr in Germania. In lrnlin non c'è nrni stato e non è :1110 vi8te nes:,un contra~to dottrinale, )fa c'è un contmsto '! ~e le riforme f'os8Cro y11Jute nel modo che espone il 1-'l'l'l'i,piì.1 dio di te1Hk11zcsochtlit1te 1 dovrchbe par– hmsi di tendenza non soeialishl cht• dev'essere elimi– nata Sf'll;l,tlpicti't. Chi ~uard:L nl pro_!:;"ramnuL mi1timo dimenticando il mas!:limo, o - ciù ch'è lo stesso ril'ordtt1Hlolo '" cli i::fug-g-ihte platoniC'amente -ii ò ra– dic,,le, o dcmocratico-sociilic nlln maniem nntica del Ferri, ma non è socinlish1. Lr riformo sono punto di arri\·o 11ciradicali, ÌllJ)f)e dPI lun~o tammino ))l'.'iso– cinlisti. i.(' riforme !!OCialistr!:10110 distinte dalle altre pcrchl• Hcg-uono la ,·ia maestra. dcll,1- lotta di classe (org-anizzuzionc proletaria o 1u·c8sìonc J>roletnria sui puhhlid poteri) <' pcrchò sono ,w,•inmC'nto alht pro– pril't~ collottirn: per (1IIC'sL'ulti111a rtt~ione i riformisti nlla Turati distinguono tni rifornm e riforma, e vo- 1,t'liono('be i moYimcnti lici proletariato (gli scioperi, ad Ncmpio) ~eèondino i pro~rcRai licll'eronomia. ho1·– A"hl'Sl',indi~penbabili alla formazione del nuovo di– ritto di proprietà, e> non accolg-0110a occhi chiu8i tutte le specie cooperative, ma soltanto quelle cho 11011 smorzano la lotta. di cl11ssce che non dHfoudono tra gli operai la gretta anima. dei piccoli borghesi.
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