Critica Sociale - Anno XII - n. 1 - 1 gennaio 1902
CRITICA SOCJ:A_LE 13 suo genere. Essa è annessa. al Borough Polyfechnic JnsWutc di Londra e fu inaugurata nel 1894. Da principio si trattaya solamente di un'eveni119class per l'eclucAzione tecnica e pratica dei lavoranti for– nai, ed era. frequentata. da 66 operai. Più tardi uno dei locali pili ampi elci Polyleclwic fu adibito a.cluso di Panificio - meclifmte una spesa di L7.500 fr. - e, oltre hl. scuola serale, fu iniziato un corso rego– lare diurno - con sette borse annue cli 625 fr. Puna - frequentato chi lavora,nti, dai 16 ai 30 anni, ve– nuti d'ogni parte del !ll;}gno Unito, da Bristol, da Cardiff, da Clrntham, da ~[anchester, da Northampton, da Nottingham, c!a.York, ecc. C) Questa bakery scltoot, sostenuta già. htrgamente dall'Associazione dei Mastri, venne, come ho detto, dotata recentemente di un nuo,·o fondo cli 43.700 fr. dril Lomlon Counly Concit e trr1sformr1ta in una spe– cie cli istituzione municipale. Così essa potrà allar– gare la sua azione, specialmente colle lectures □elio provincie, ossia, come diremmo noi, collo cattedre am– bulanti. Già. nel 1899-900 un corso di dodici lezioni fu tenuto a Leicester e in varie città. della. Scozia - dove quei Consig-li comunali pagavano le spese di viaggio per i garzoni ~lbihrnti lungi citi centro in cui axeva.no luogo le leclures. La scorsa prima– vera altri corsi vennero pure organizzati in Birn1in– gham e nelle ì\Cidlands. i\Ca, per qu:-i.nt.o possa riuscire di pubblica utilità. questa iniziatint del lo11don Counly Council nel dare un maggiore sviluppo alla haker-y scllool e quindi migliorare la. produzione elci 1>anc, essa non con– tribuisce che parzialmente alla soluzione ciel pro– blema nel suo complesso: come abolire il forno– cantina? come assicurare le condizioni igieniche del lavoro? come rialzare la qualità. elci pane e abbassarne il prezzo? come ridurre le ore cli lavoro degli ope– rai e migliorarne i salari ? Il rimedio è uno solo, dicono i Fabiani: munici– palizziamo il forno: il pane è un elemento cli prima necessità come l'acqua, e una municipalità è, dopo tutto, un'associazione cli CQnsumatori di pane; per– chò non lo si dovrebbe municipalizzttrc, come ab– biamo già - con profitto degli operai, elci contri, buenti 1 e, in molti casi, della caSSll. comu1h1le - municipalizzato l'acqua, il gas) la luce elettrica 1 il tramway, il telefono, il mercato? Fabiani, tradunionisti e socialisti fanno ora un'a– gitazione in questo senso: si deve andare verso la panificazione municipale. Che ci si arriverà presto, ce lo fa credere anche questo fatto: non solamente alcuni corpi pubblici producono o vendono già il pane, ma il pubblico stesso comincia a capire che questo pane, oltre che a miglior prezzo, è molto mi– gliore dell'altro, messo in vendita dai Panifici privati. •rutto le worklwuses municipali hanno il loro forno: e di un forno proprio sono forniti i cinque mani– comi dipendenti dal Loudon Cow1ty Councit; in al– cuni di questi un ottimo pane cli qua.ttro libbre co– sta appena 3,09 J)(mce (circa H5 cent.), e in altri perfino 2,4-. Al Congresso della 1'rcule Union ciel 1899, una proposta, presentata da :i\L Jenkins, segretario clel– l'.Amalgamafed Union of OJ)erative Baker.r;, impc– irnante il Congresso a fo.vorirc l'istituzione cli J?ani– fici municipali, fu accolta all'unanimità. 11 movimento ha dunque con sè anche tutti gli operai. LomlrC1, <li.ctmlwe. ( 1) C!r. pel 1mrUco1rir1 11 .lf1m/,clpai Jo111·m11, 13 seltcmbro 1901. Ai 1>rossimi numeri it seuuilo <lell'i11leressante studio rii Sn,'A Y1v1AN1 su Le riforme militari tecniche. 10 01arcc Unnuovo esperimento di II referendum " Merita di essere brevement.c ricordato in questa rubrica, destinata. a. i'!toriare il moto della nuova vita municipale ihiliana, il 1·efere11dum. a,\'utosì il 15 dicembl'e - il giorno ste.~:.o(lell'importante refere11dum milanefle contro la dote comunale ,ti teatro della Scala - i11Oneglia sulla que– stione se municipalizzare il dazio 1 giusta l'antica idea dell'odierna .1mministrazione socialista oneglie,;e, oppure continuare, a seconda del pio desiderio della minoranza conscrrntrice, a darlo in appalto. ]I 1·efe1·e11dum - cosa marnvi,gliosa - fu J)roposto dai reazionari, i quali però -· e qui la nuu·a,•iglia ce'!sa.- votarono poi contro la proposta stessa, e fu 1 cou esempio 1 se non il primo, certo fra i primi in ltalia 1 attuato ron la partecipazione al "oto non pure dc~li elettori, bensl anche di t.utti i cittadi11i maggio1·enni non aiicora inscritti, o per accidia o ))Crinsoffcrenzll delle norme burocratiche nece::isarieal l'inscrizione o per insufficienza <lititoli, nel le liste elettorali. E per tal modo il \'Otoebbe una sincerit:'L nuo,,a, e una sincerità. tanto J)iì, eloquente, quando si 1>cnsi che sulbt munìcipaliz:rnzionc clel ch1zioern stata posta la que;.tione di fiducia e che trattavasi 1>erciò, mei;rlio che cli una lotta fra. due vedute diverse circ:t un problema. tecnico e circoscritto 1 di una lotta ilppi1i-.-.ion:i– tamente politica fra i sociali.~ti ili potere e i 1•ea;,.ionarii - ibrida accolta cli moderati) di clericali e Jlel'fìno di antichi rfldicali - CUJ)ididi ritornarvi. La votazione - J)receduht da due conferenze dei flO– cialisti e d,il muto, ma. furbesco e spicciolo hworio degli anersflrìi, i quali non si pres-ontarono nl contrilddìttorio 1 ma anclarono di porta in porta ad elemosiua.-e voti - fu, dii una Commissione mista di soci:1li.stie di con:,er– vatori nominata all'uo1w, re~olata. così: gli elettori YO– tarono distintflmente dai uon elettori, e J!li uui e gli altl'i con due schede, co11scgnale al momento dal pre– sidente del seggio, l'una delle quali reC'a\'a scritto ecl)– nomia, l'altl'a, segnata, ild uso degli annlfahet.i, da una riga nera, la parola O]ìpatfo. I seJ?gi, pei primi f1!ro110 formati f!'iusta le norme solite delle elezioni amministra– tive e prc.<iiedutida magistrati del Trilu11rn.le, per gli nitri furo110costituiti da dieci cittfldini flJ)JJa1·tPnc11ti Il diven:i pnrtiti locnli, con a capo un tlotnio. Il ricouoscimento <lei \'Otanti a.vea luo.s?omcdiflnle la. prese1dnio1le 1 per pnde degli elettori, del certilicato elettorale; pn parie d<'~li altri, della fede di nascitn o di leva. Metodo - come ognun \'Ode - semplice, chiaro, sicuro, elle noi ci 1icr– mettiamo di additare e di con;.igliare a. quei 11JuniciJ)ii popolflri 1 che sieno per applic11re il referell(/um. L'esito della "otaziolle fu un trionfo ilei 1->0cialisli. ehe riJ)ortarono sui rea1.ionarii e sui fautori del medioevnle e odiato sistema dell'ap1>nlto una ma~gioranza. di quasi duecento votij dai qu11.li incoraggiati e rinfor1.ati i 11 1->0\'– l'ersivi ,, oneglie1;isi clispon1tonoa dar opera con novella lena alla 1•iforma ctella politica e della vita municipa.lo della loro città.. s. (/· di POMPEO BETTINI e ETTORE ALBINI Que:.to sere, in uno elci tcat1·i fii )lilano, il Carcflno, la com1,agnia. milanese diretta dallo Sboclio recitò un clrilmma in 4 atti: l,a Guerm di Pompeo Bottini ed Et– tore Albini; un dramma che non ebbe solo un notevole successo teatrale (ciò non ci muoverebbe a pal'larne), ma solle,,ò vivi:.simo l'interesse e le discussioni della critil·a. }1 merita mente: 11oiehò /..,(t Guerra non ò af– fatto una commedia delle solite, riJJrOduzione stereotipa delle eterne stucchevoli scene d'1i111ore,di civetteria., di tradimento, uò una. riduzione o imitazione di sgua– iate pochades francesi (alimento ordinario dei nostri tea.ti -i dialettali), nò un'antologia di tirate pili o meno filoso– fiche ad 11.~odel JHlbblico borghese, nò nulla insomma di ciò che si consuma. di artifl1.ioso 1 cli bambinesco o sopratutto di vecchio, nel nostro te,itro così detto mo– denw. È uno sprazzo di Yita, colto dallo spirito crit-ico e selettore degli autori nel caleidosco1>io della vita vil-
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