Critica Sociale - Anno XII - n. 1 - 1 gennaio 1902

Critica Sociale f?IV /ST.ll QUINDIC/N.IILE DEL SOC/.IILISMO Nel Regno: Anno L. 8 · Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere, vaglia, cortoli11e-vogUa alVUfficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (2° 1>ia.nonobile) Anno Xli - N. 1. ,Non si 'vende <t)iwu.e,•i .,;epa,rati. Milano, 1 ° gennaio1902. Preyhicnno colm·o, che 'l'tOn l'hanno etneo,· fatto, lt 'l''Ìn11oua1·e l'abbon,c1,wmito entro la, 1n·esente qu.indlit;,ina. SOMMARIO Attunlltà. AQ/. f,'/eftOl°I t (li J,fl/ol'i. (>'11,11'1'0 Ttll!A1'1), I polh-0110 (0All7.IA C.\SSOl,A). l'er /Hl{/ legge sui J)l"Obivlri (l(Jl"iroU: ,\l)l)llllll (IVA:SO►: UO:SO!>II), Studi sociologici. Cont(lclllli 1Jlcili1wi: ,1011011110 sci-Opero {M1c1n:u: c111MI). I.a c,·isi l)ittico/(1 t le ,0111.:l<miPl"Of)OIJlt (AU:SSA:SIH:O Scuuv,). Politica municipale. P(fllt, e, J>lllltlf~rl ili lllq//UltlT(I {)!.\RIO 1\0115'\). U11 nuovo tlfJ1trlmt11lo lH rcrcrendum (B, (J,) Filosofi.a, lettera1.uro. e varietà. ~ J,« Qllt/Td" (/L Pompeo JJtUb1i t, 1-.'ttOl"t, .Albi.11i: Agli a11IOl'i (}'11,IPl'O TURATI). nlbllClltC<I dt propaganda, l'd ,movo (flltlO d'abbo,wme11to. Entrando 1iel n1101,:o amw, saremo grnti come sempre agli amici che ci i,11ggeriram10 ùidirizi-i di abbonati probabili, cui SjJediremo ·a nostro 1·ischio numeri di saggio. Agli Elettorie ai Lettori Capo d'anno 1902. Anzif,utto una parola a voi, elettori amici o fedeli del V Collegio di Milano. 1': soffrite eh' io la scrin1 qu!, in testa alla nuoYa annata cli questo albo di studi e di discussioni, che registra, ad ogni quindicina, da un lungo decennio, quanto di meglio o di men peggio il mio pensiero va almanaccando in p1·O della c1wsa comune; su queste carte, le quali gli amici-nemici vengono spesso, faticosamente, compulsA11doe scartabellando per sco– vare) nel volgere degli anni, i miei errori, le mie contraddizioni, Je mie rihellioni e i miei tradimenti. Le contraddizioni e gli errori nei quali non inciampa, no certo, chi è muto per istituzione, o parla dopo i fatti, o, per mutare di evcnli, ricantuccia. in perpe– tuo le tre formulo stecchite nrnndatc a memoria, coerente a. sè come un organetto meccanico; lo ri– bellioni che ignora chi chiede al \'Cnto mattinale l'opinione piì:1igi0nica per Ja ;..:-iornatA,e tiene per impresa e per talismano: " sono il capo, debbo pormi n Barco alla coda ,,; i tradimenti che mi portarono le pre– bende, gli incensi, il potere, che tutti sapete. Voi siete 2G7~ cittadini bizzarri che, l'Altro dì, con un gelo che fendeva le pietre, col nevischio che schiaffeggiava furioso, moveste, per la mota subur– bana, a. gettare una scheda superflua in un'urna in• til'iz,..,ita e merfLvigliata; voto palese e affermazione di lusso, poichè nrnncava anche il sospetto di un antagonista, non stavano in lizza partiti, non ,,'era incerfezza. dell'esito. Per chi, o piuttosto per che cosa votaste, e che cosa vi urgeva per le vie, con quella tormenta? Non vota.ste per mc, che ricusavo quasi villana– mente; nè, certo, tributandomi un attestato cli stima pcrsonaJc, pensaste che la avrei demeritata il dì ap– presso, tergiversando a modo elci comedianti che avc,·o sferzati. - " Nò deputato della disunione, nè candidato della ipocrisia ,,. - La ipocrisia fu sgo– minata dal voto, nitido e onesto, della" li'eclerazione Socialista ,, ; nelle chiost.re del partito organizzato milanese la. disunione permane, e pare che si con– netta specialmente al mio nome. .Non votaste per il socialismo contro altri partiti, che non mostn1xano il ,,iso. f moderati riserbarono alla. prossima prova la mobilitazione della loro (vecli Gion,ale <L'Italia,) strabocchcYolc maggioranza con– senatrice. l rnpubblicani prcgiudiziaiuoli arzigogo• larono che vohtrc per mc era m1tirepubblicano, con– t:ro me era antidemocratico. ]~ppure, se fu mai il momento di innastare la pregiudiziale e, irrompendo nelle schiere socialiste mezzo sbandate, trarre alfine qualche frutto dalla prode campagna che additava sui nostri panciotti 1e pillacchere del sangue cli Borra - il momento, certo, C'nt questo. Ma all'f1p<'rt0.Jotta preferirono un histiccio che li sah·ava dal contarsi. I~ allora, per che cosa votaste? Gli alfissi che imporporano ancora le colonne e lo cirntouate - unica piattaforma a questa singolttre cle.-,ionc - rispondono per Voi e per me. ,~oi votaste, senza dubbio, per il socialismo; ma per il socialismo severo e responsabile, quale cono– scemmo ai begli Anni, quando fu mTingo cl.ivalore e cli i;acrificio, non circo cli borghesi competizioni pettegole e cli vtlnitosctte speculazioni personali; votAste per il socialismo che educa cd eleva le masse, non per quello che, su le masse piaggiate, esalta gli indi\"iclui. Si era detto che, uel partito, erano ogg'i due sdc 1 due tendenze, due partiti, l'uno premente :,O1>rnl'altro, e dei monopolii, delle ditta,. ture da abbattere. Voi disperdeste questa fiaba -

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