Critica Sociale - Anno XI - n. 24 - 16 dicembre 1901

CRITICA SOCIALE 377 questione non sta.va nell'assoròire tutto il commercio de!Je colonie, ma nel fare in modo che questo dive– nisse grande quant'era possibile, si dovette abbattere volontariamente la barriem che a quell'incremento si op1>oneva,e la madre patria ne ebbe il vantaggio diretto di conserv11re ed accrescere il proprio com– mercio colle colonie, e un altro indiretto per il quale veniva a godere dell'arricchimento pili rapido che la colonia a.nchwa r, conseguire mediante lo sviluppo pit1 facile del commercio medesimo. Questo sviluppo ru clun<1ue la forza 1ut1uralc e 11e<'es:~aria che fece abolire il monopolio e con la sua aboli;i;ione indebolì l'importanza delle flotte militari. Non può negarsi che il monopolio sia stato n suo t.empo vantag-gioso, perchò contribuì a consoliclarc nelle mani della mRclre patria i possedimenti di oltremare, diede un indirizzo sicuro al commercio e procacciò l'unico indennizzo che allora fosse possi• bile ricl'lvare dalle colonie 1h1sce11ti.Tutte cose do• vute certa.mente 1'11 sect fJOu·er. MtL son meriti o mo· menti pili che oltrepa8satij son titoli per iiLpensione. Al presente il monopolio è soppresso e vi sollo tafoni possecliment.i i quali fanno, colla. potenu clominAnto, un commercio 1>iù scarso di quello che effettuano con altri paesi europei. Citerò, per es., i possedimenti francesi dell'J•:stremo Oriente, il cui traffico sta per pili di duo terzi in mano cli tedeschi ed inglesi. Lo specchio seguente darà un'idea. dello stato di fatto attualo. I dati sono in parte del 1!)00 o non ,•anno pili irulietro del l897. Import ) 11 Es1>orlozlont POSSEDlllt:STI da a mlldro nitri 11111<.lro nllrl pntrli1 Stati J)Rlrl11 Stntl --------- -- -- -- -- inglesi, 11111\on! milioni milioni milioni Colonie .Africa, Canachì, .Au• stralasia . . . . . . Vossedimenti in India . A.Itri possedimenti. J340 1740 9G0 470 340 1120 1920 530 340 1500 1-tGO 1130 Totali 2G40 3330 2790 4090 J?nmcesi, Alg-eria. e Tunisia . . Altri po.sseclimenti (I) 260 90 250 60 120 210 90 230 Tota I i 380 200 340 2\l0 Olandesi 98 295 400 117 È cosa evidente. JI commercio marittimo non S0"ue alcuna bandiera: ò attratto di1ll'i11teresse economico. La forza navale non lo può pilt dominare. L'[1l'~hil– ten·a, cioè a dire la. nazione che possiedo hl ma,.,,~~ior flotta militare, i pii', grandi posseclimonti oltre71~aro o il__più forte commercio, fa coJlo proprie colonie un tratli.co di 1_nilioni 5.rno, corrispondenti ai 5 /u del to• tale, e l.1SCHL che in ispecie i paesi europei coucor– r.an ~ ~ compi.ere buona parto degli altri 7 / 12 , o mi– hon1 ,420 . .Rileverò ancora una coincidenza alquanto curiosa. La Francia e PO landa, che hanno ftotte molto minori, accentrano molto piì1 dell'foghiltcrra il com– mercio delle loro colonie. . . . Ho eletto in altra. parte di questo studio che !'in· fatuazione politica delle maggiori potonie, piit che ( 1) S'ello s1)ccct11elio rlportnlo In tlne del terzo nrtlco10 ti! questo StUIIIO 11011 fu tenuto conto dCI conuocrclo llol 1>01111edlmcnt1 frM1ccs1 meno rrutttrcrl. il bisogno di tutelare e promuovere il commercio, mantiene in riputazione la forza navale. Contro la infatuazione politica sono inut.ili le narole. Ma i fatti devono avere contro di essa qualche valore. Perciò ho dimostrato, colla storia alla mano, che le circo• stanze in mezzo alle quali fu promosso, nei tempi andati, e fu condotto il commercio erano molto pe– ricolose; ma. ora non sono piì1 tft..li,perchò sono anelate cessando col tempo le difficoltà e gli ostacoli - in· stabilifa dei possedimenti coloniali, incertezza dina-. Yigazione, monopoli i commerchdi, pirateriit, ecc. - Ho dirnòstrato che i! commercio stesso ha, per così dire, cambiato natura chtc1uello che era soli 50 anni fa, perchè, nella su1t grandezza smisurnta - rispetto al passato - e sempre crescente, ha legato fra. loro gli Interessi di tutte le potenze marittime, li ha fatti, solidali l'uno dell'11ltro, ha formato come un insieme organico, una nrncchina delicata e ingegnosa, che non può essere offesa in un.i parte scnz,1. che il danno si risenta. in tutto J'insieme. In questo condizioni, non piue rogionevole il dire dei nrnrittimisti" che liL salute del commercio risieda oggigiorno principal– mente nella flot.ta 11 • So fosse vero che la Hotta pro• tegge, copre il traflìco e ne assicura la salvezza, quasi come il vestito copre il corpo e lo guarentisce dal male, vorrei mi si permettesse di fare un 1 ipotesi cal• zante, per quanto bislacca. Vorrei supporre flotta e vestito a un tratto soppressi. Che ne· avverrebbe? l"ndovinarlo è faciJc. Nessuno al pensiero della sop– pressione dell'abito potrà tra.ttenere un senso di ri• brezzo; invece all'abolizione di tutte le notte il com• mcrcio si soutirobbe come sollevato da una. cappa di piombo - chi può dubitarne? Gm,rdando da un certo punto di veduta -- eia quello clell'adahabilifa - sono lodevoli gli sforzi che si vanno facendo dagli organismi vecchi - chiesa, marineria. militare e qualche altro - per adattarsi ai tempi mutati e cercare anche in questi un motivo di uti· lità. Sono lodevoli in quanto i vecchi sistemi, con sacrati dalla. tradizione o forse eia antiche utilità, non possono abbandonarsi dalla società nuova senza ra• gione ma.turamente cimentata e provata. E d'altro lato <1ucgli sforzi, piì.t son vigorosi e sinceri, meglio mettono in evidenza la natura del vecchio organismo intrinsecamente disadatta 11d accompagnarsi fino in fondo al progresso moderno, e così essi arriveranno pur anche a pers11i1dore, della superfluità cli quegli stessi organismi, tutte lo varie genti e, senza volerlo, indurranno in queste il sentimento di adattabilità al loro l'lbbanclono. Ma si può ritenere che, pii, presto che degli altri, dovrà scorgersi la decadenza della ttotta, pe,·chè qui agisce piuttosto la persuasione ma– teriale che quella morale, l'interesse economico nudo e crudo, pilt spicciativo nelle risoluzioni che non la scienza metafisica del tlieos e ciel monos. I~:senza dubbio i fatti parla.no chiaramente di de– cadenzl'l-1dal momento che l'importanza delle flotte nella dif'esa del commc1·cio si trovi\ molto diminuita. Tuttavia altri due punti restano eia esominaro nella questione marittimistiL e non intendo cli tralasciarli. Ammetto volentieri che all'interesse commerciale possa tuttora. giovare indirettamente la ttotta col mantenere l'ordine e il 1·ispetto presso gli indigeni in quei luoghi dell'.l~stremo Oriente dove o l'influenza o il potere europeo non sono ancora consolidati, o il commercio lm bisogno di rompersi la via pei grandi fiumi, come nella valle dell'Y11:ng--tso•Kiang . .Ma,tornando 1>ii't strnt. tamente al soggetto che mi occupa, una simile con– ti11J?enza.non può interessare la flotta italiana.. Il capitalo nostro, se potrà e vorrù) avrÌL c,u11polibero cli valersi dello stato di fatto creato da. altri colà. a favore di tutti coll'opendoor. Uno Stato giovane ha il benefizio di giovarsi della somma di beni procac• ciltti dal lavoro secola.1·0, al quale non potè contri• buirc. Perchè dovrebbe fare spese d'impianto noo.

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