Critica Sociale - Anno XI - n. 24 - 16 dicembre 1901

3i4 CRITICA SOCfALE Crusoè, sentenzia Bonomi, e intende un Crusoò na– tivo e sclrnggio - ben diverso dal leggendario. Un Crusoè che ha " minor grado di colturn, minore abi– tudine alle forme associative, maggior difficle.nza a vincere gli impulsi egoistici ,, che non abbia l'homo sapiens, per f)Uanto spesso insipiente, delle Camere di Javoro cittadine. ·r,: Cassola rincalza: " Jgnoranza e servilismo; oltre questi termini non va l'anima contadina. ,, E nllora? Sulla cera vergine della psiche contadina i socialisti poterono pili nitida e con meno sforzo stampare l'impronta socialista. L'anima dell'operaio è gil\ un palimsesto; hi cera ò indurita e, pcrchè l'im– pronta non riesca confusa, il polso vuol essere più saldo e H timbro a\'Cr piÌI rilieYO. L'uomo della gleba, cui si apre la coscienza civile per la prima voltR, è il bambino che farfuglia le parole apprese dalla nu– trice, nè sospetta possa esistere altro linguaggio. L'operaio della città è un adolescente, coi viiii e fa spavalderia propria dell'età. Diffidente: non ne ha un po' cli ragione? Se fu ingannat.o pììt Yoltc non potrebb'esserlo ancora? L'anima. nostra, assetata di credere in qualche cosa, si rifugia dai disgust.i citta– dini nell'ingenua arcadia campestre. Qui ò il socialismo vero, cli marca sicura. Ma domani? DelPadolescenza si guarisce, si gua– risce anche dell 'infan:r.ia. Nei campi è l'età dell'oro. Fu anche nelle città 1 quando la propaganda non era che sacrificio. Lasciate che il demagogismo trovi di suo tornaconto uscire dalla cerchia u1·bana, che la vanità. e l'ambizione - queste due sO1·ellecosì somi– glianti e così dissimili - inrndano il paradiso ter– restre o tentino l'Adamo agreste su1Ja.sua. marra: vi sono anche là. (in attesa del pii, e del meglio) Comitati delle Leghe, Camere arbitrali 1 Consigli del Comune. Che il vaso cli Pandora della politica spri– gioni i suoi ospiti infesti, serbando nel fondo la. nuda Speranza. L'i11coltura, l'egoismo, la servilità. saranno sparite, perchè le avete verniciate d.i una mano di socialismo? Sarebbe ammettere il miracolo. La bestia umana - la bestia disumana che la 1>olit.ica. scova - farà. anche là. le sue prove. Avremo le diffidenze, i rancori, le competizioni, che vorranno passare per tendenze diverse. Che cosa ne preserverebbe le no• strn campagne? La stessa, economia mrale 1 arrischiò Claudio ~rreves. Ma. Bonomi lo riprende e gli dice: ti sha.gli. L'aria libera, flllora, l'alimento sano? Sì, malaria spesso, e polenta! Non vorremmo essere fraintesi. L'avvento dei con• tadini alla coscienza sociale è la piì1 vasta e promet– tente rivoln:done della storia. Sono gli ultimi, non han dietro nessuno: lo spettro di un quinto stato è profligato per sempre da questo loro avan:r.:trsi. Ciò dev'esserci di grande conforto. ?Ila non deve farci supporre che questa nuova umaniti\ superi d'un col1>O Je fasi 1>crle quali è passato il proletariato delle otlìcine, varchi da.I petrolio alla luce elettrica, senza passare per lo stadio del gas. Questi salti si trovano nelle imagini cli ]~nrico l<'erri 1 m,1 ben di rado nella. realtà. della vita. E: allora, che ò questo socialismo camvagnuolo? Una fe(le, risponde Cassola: nella quale, vattelapesca in qual modo, " i socialisti hanno la riprova della bont:'~della lo,ro dottrina ,,. Se la fede, che non riesce a provare se stessa, può provare una. dottrina, il cattolicismo ò rjal,)ilitato. - Bonomi ò ancora, pii, esplicito. 11 suo H.obinson Crusoè, " segregato clolla vita civile, solitario e disperso ....) entrando nella sua Lega, intravvide nl cli là di essa quale/te cose,cliviù luminoso e di 1>iù.grande,,. Quale cosa piì:1grande e più luminosa? 11 curato, che promette i serafini o gli arcangeli, i t.roni e le dominazioni, avverte, più cauto, che bisogna prima morire. Il miraggio celeste aiuta a chinare le fronti: questo miraggio terrestre donebbe rialzarle, e in ciò ò la differen:r.adel valore Bib 1oteca CJ!nO B1arco morale. Ma, per i contadini, sono entrn.mbi un mi– raggio. " Si comprenderà. subito come occorra una visio11e dà·ei quas~ mislie<i clel {i11elontano per farli entrare in quelle Leghe .... ,,. Una " fede,,; una " visione mistica ,, ; nella vostra sincerità vi abbiamo rei confitenti. Ma nel nostro, ma. nel ·vostro concetto, il socialismo non può essere solo una fede, dev'essere prima una convinzione: ma. al mi– sticismo ciel pensiero e della propaganda a.hbiamo 1 s'io non m'inganno, dichiarata insieme 1a g-uerra. De,·e dirsi del socialismo, con assai pili di ragione, quel che i vecchi teologi dicevano di Domeneddio: che la me:r.z,1colturn ce ne allontana 1 solo una. coltura piì1 intensa 1Jiriconduce Il.cl esso. 1~una forzR anche la fede: ma. se esce dal dominio individuale, e diventa norma collettiva, ordine del giorno, programma, re– golamento - come abbiamo fatto a Bolog-na - noi fondiamo una Chiesa co' suoi dogmi, noi fissiamo una prr!Jimlizìale: perchè la previsione scientifica, cli cui parJa Bonomi, non è di competenza cli un Con– gresso di contadini. QuA..ndoa Jlologna " la maggio– ranza dei congressist.i accolse con un formidabile grido d'entusiasmo le nostre finalità remote ,., parve al Bonomi di vedere " che si suggellasse l'opera pHL graude e certo pii1dura.tura del socialismo italiano ,,. Io notavo con tristezza come proprio quei contadini - i quali, con così ingenua. e passionata parola, ci avevano informati delle loro sotrerenze 1 dei loro scio– peri, della loro solidarietà. - a. coteste " fi1rnlit.\ re– mote ,, non avevano fatta alcuna allusione; vi aveva alluso Enrico Ferri; essi erano sorti acclamanti. E mi 1>areva 1 lo ripeto, d'essere in un tempio, quando le turbe inebbriate gri<litnOosanna .... Se noi siamo un partito rivolu:r.ionario - rivolu– zionario nei metodi come nei fini - non ò questo, parmi, che dobbiamo volere; non sono queste a.cle• sioni tumultuarie, alle q1h1linoi non sappiamo (luale concetto preciso corrisponda nella monto delle folle che vi son trascinate. Nulla infatti - fu notato pii1 volte - ò pii1 difl1cile all'adulto che rifare in sè ]a psicologia. del bambino, traverso la. quale pure sia111O tutti passati; e a maggior ragione non è facile a(l alcuno di noi rappresentare :.t se stesso la mentalit:\ del contadino. Quella, che ò per noi convin:r.ione , frutto di un processo mentale Jahorioso, cli interne lotte combattute, cli dubbii vinti 1 ed ò confortata e al tempo stesso temperata eia tutto un complicato corredo cli concetti intorno alla morfologia e all'evo-– lu:r.ione delle societlt; in quei cervelli vergini - troppo ,•ergini - ancora 1 ben può essere soltanto l'espressione di un desiderio, la illusione subiettiva d'una imminente miracolosa llalingenesi sociale, cui basti la forza. del numero, e della quale non si scor– gono gli ostacoli che rendono lungo ed aspro il cam– mino, e gl'inevitabili coefficienti di riduzione nella. applica:r.ione graduale. D'onde possono sorgere peri– coli non sospettati nella vita stessa del partito e nel progresso del movimento redentore. La coscienza SO· cialista delle masse, che è lo scopo della nostra pro– paganda, non può essere una improvvisazione e, nel campo dell'azione come in quello della ricerca scien– tifica, a nulla. gio,·a precipitare le conclusioni. Se oc– corrono anni a trasformare tutto intero l'uomo fisico, sosLituendo cellule nuove alle vecchie e consunte 1 molto più tempo abbisogna a. trasformare l'uomo in• tellettuale e morale, per la naturale predisposizione ciel plasma rinnovato a riprendere ogni giorno gli stessi att.eggiamenti, le stesse vibrazioni di quello a. cui si ò venuto mano mano sostituendo. I miracoli della grazia sono buoni per la religione, la quale tratta. degli all'ari dell'ul di Jà, ma non possono avere utile applica:r.ione nelle cose di questa terra. Se la fede può diventare una forza formidabile quando venga a coronare una convinzione maturata e posi• tiva; quando invece Ja. preceda e la sostituisca, non

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