Critica Sociale - Anno XI - n. 24 - 16 dicembre 1901

ORl'fICA SOCIALE 373 Ooverno. Alln lc~islazionc sociale, per esempio, te Camere di la\'oro non possono rimanere estranee senza tradire gl' interessi affidati alla. loro tutela, r~ allora un'altra questione si prei:enta. Le Camere non possono adernJ)iere a quc;;to nuovo pil, delicato ufficio con la piencz1.a delle loro fo1·zc1 perchè, pur troppo, sono un poco imbe,•ute di veleno anarchico. l,'anar– chismo germoglitl. a piè del vecchio tronco corporath,ista, Oli anarchici veri e propri non sono molti; m,i virn è la tendenza anarchica nell' artigiana.to j e tu sai per JJro,•a che pochi lJnstano tah·olta per rendere vani gli atti delle maggioranze e per stancare i migliori. E con gli anar– chie.i amoreggiano i 1·epuhblicn11idella" pregiudi,dale 11 : pochi di ratto, se pur molti a chiacchiere. L-oscO))O,che unico assegnano alla loro vita questi bravi compagnoni, ò quello <li sparlare dei socialisti 1 specie di quelli che i-ono deputati al parlamento, e cli allontanare il J>OJ>Olo da <1ualunque J)roposito che abbia attinenza con le isti– tuzioni parlamentari e con le leggi. J Jledagoghi del so– cialismo citino pure, a quiete della loro coscienza., le nuove deliberazioni dei pili recenti e meno sragionati Congressi internazionali anarchici: il ratto che ci rigual'(l:t è che gli anal'Chici italiani (su cento ci sal"i\.un'eccciionc: ma un pelo non nasconde !a calvizie) sono un ostacolo diuturno al progrerlire della politica proletaria. In questo quarto d'ora di \'ita italiana, il proletariato non teme la reazione sonniniana 1 la quale può nascere dai tumulti clellll.J)iazza o eia nitre sventure nazionaJi, ma dc,·e te mere l'anarchismo. Quest'è 1·eazionc pili pericolosa, pe1·chè J)Orta la maschera dell'interesse operaio e perchè riad– duce i la.voratori alle lotte corporati, 1 iste dell'infanzia J)roletaria. Or dunque diremo: - Le Camere di lavoro devono essere politiche, non socialiste, antianarchiehc. J contadini, fortunati loro, possono attenersi solamente al primo punto. E tu osserri a questo proposito, che non era necessario, a Bologna, sventolare la ba.ndiera socia– lista. Questo forse sta l>ene: perchè i conta.clini non hanno elementi <lissolvilOl'inelle loro Associazioni, nè t1·aquelli che li guidano: i repubblicani, che si occuparono <lei loro interessi, come l'on. Comandini 1 non si attaccavano alla 11 pregiudiziale ,, e face\·ano del socialismo tenclenzialt>. A ogni modo, non è gran male che sia stato così. I.a– scia che il sangue fresco del socialismo campagnuolo rin"igorisca il corpo di questo nostro partito, che nelle città. ha preso, pcr contagio, i vizi o le malattie delle classi dirigenti: vizi e malattie, nel corpo e nell'anima, ha l'operaio cittildino, che ingolla troppo alcool e troppe frasi. E diciamo ben forte queste Yeritì1 1 rinunziando alla nostra J)arte cli lodi e di aJ)plausi in favore di chi si di\•erte n. titillare la triste anima irosa del corporativismo anarchico. Yia le giubbe, \"Ogliamo tutte giacche! E i pili sc~lmanati, tu ben lo dicesti, non sono operai. Non dubitare, la biscia morderi\. il ciarlatano. R,mw, 13 dlctm!)l't. 1'110 al{. _Ù,\HZI.\ ÙASSOI.A. A eh.i rjnno-,.,a, 1·accoma11diamo -vi-t;ame11le l'abbo– uame11to cumulativo Critica Sociale ed Avanti!: a11110 1;. 21, semestre L. 10,50.(Per l1estero t·ispeWcamenfe I,. 37 e L. 18,50). /./Avanti I orr1cmo cenlral.e q11ofidia110 dd varlilù socia– lista, clircllo cltt Lco11id<t JJissolali ((la sulo, L. J.i nll'111111u, JJ, 7,50 (ti. semestre - J)er l!c,;terr, il doppio), a1·rira 1l11 Roma 1n lulta Jlafia, cngli ultimi rcsvconU <lelf<t Sl'd11fa llefla Camera, if, mattino sussey11e11te. Per la <ltJvizia delle i11for111azio11i, fct sincerità e l'ocume chi: pol'lctnelle tli,;c1u– sio11i1 è 11110 dei yionwfi. JJiÌt, di {requente cifafi e polifll;a- 111e11le 1>ilÌ con.~iderati in (J{flll 11al'lito. Non v'è socialiste, itafia,,o che vos~<t dispe118ctrsi da. se– guire 11ell' A vanti! l<i c1·011aca del 1>urfifo e l'illusfraziOUP– quotidi<11ut <leiprO(Jl'essi<lella. caus(t 11rolelal'ia. b I te '1 CJ no B1arco jVllSTICISl'/10 SOCIAl.tISTA Ce lo spieghiamo perfettament.c. Ivanoc llonomi, dopo avere prodigato il meglio della propri:1 Anima socialisht, al movimcnt.o contadino i.lei 1\lantovano, dopo esserne stato, col Yezzani, al tempo stesso l'eroe o il poeta, quando vide, :11 Congresso di Ho– Jogna, la bella efflorescenza scarlat.ttL che giò. coro– nava gli steli piantati cl~, lui, non potè reprimere un gioioso palpito paterno. Una. breve esitanzn, espressa. nella sua prima, corrispondenza nll'Awnti I, fu ben– tosto dimenticata; quel solido e diritto ragionator<\ eccolo incespicare nei rigiri e nelle sottiglicz.1.e; è la \'OCedel sangue, ed è piiL forte cli lui. Cassola lo segue, ma non in tutto. )fono " padre ,, del suo collega cd amico, per essersi consacrato pili alla politica e meno all'organizzazione campagnuola, egli giudica le nostre argomentazioni Cil'Ca le Ca.more cli lilrnro non riferibili " nella stessa misura ,, alle J,cghe conta.cline (lo son dunque in più tenue misura.); consente che fu II inopportuno ,, )'augurio elci conta– cliui alle Camere di hworo di diventar socialiste; che non fosse ad essi necesSfLrio sventolare la b11ncliern socialista per loro conto, " questo -- dice - forse sta bene ". J)iremmo qua.si che la. sua difesa. è te– pida ... come una. clifesiLd'ufficio. l\ht entrambi coincidono nella. distinzione di online storico. Il movimento operaio cittadino è figlio (cli– rebhe un tosca.no ) di cento nlhumi, le sue diffidenze, hL sua gradualit:ì. sono inevitabili e ,·anno rispettate: può fare una politica proleh'tria, non ancora una po– litica socialista. J I movimento contadino, itl contrario, nacque dal 80cialismo, fu allattato dal socialismo e si volge al socialismo come il himbo alla madre. Questa impronta esplicitamente socialista significa superiorità•? Per CassohL non par dubbio: è una " illusione logica" qnelht che suppone il contrario: gli operai di città sono dei " ritarchLtarii ,,, aftlitti eia un subisso di " vizii ,, e cli " malattie,,. Bonomi pone la questione, ma non In risolve: il canittere socialista dello J.cghe contadine è, in sè steSso, 11 una superio– rità indiscutibile "; ma, poichò " non fu assunto in seguito a una maggiore nrnturifa cli coscienza e cli esperienza ,,, anzi " lo debbono più a una strana condizione <li cose, che non a uu progresso lento· e normale ,, 1 la. su1>eriorità, indiscutibile in astratto, pot.rebbe forse essere discussa in concreto .... Ah!, ma non dalle viscere ,,a.terne di Ivanoe Bonomi. l~bbene, no: malgrado l'affetto che ci lega. ai no– stri a.miei dell'Aumti ! 1 noi persistiamo a discutere; e appelliamo da loro a loro stessi, fustigatori, l'uno pili acerbo, l'altro più sereno, ma fortissimi entrambi, delle spampana.te tribunizie, che sempre contengono un'anfmula di ciu1·meria. Cassoh, rincorre gli anarchici, Bonomi ò forse piì:1 disposto a sorrider di loro j eppure, in quella ,immirazione entusiastica di entrambi per Il\ verginib\ dell'anima contadinesca, contrapposta ai " "izii ,, della psiche operaia già cor– rotta. dal contagio di una civilt?L pili complessa, non vi è forse un piccolo strnscico di Gian Giacomo Hous seau e del Contrailo sociale? Ed è vero cotesto idillio della c:am1H1.gna:? l~d è un bene? E durerà? "Verginità! ,, Inestimabile pregio, nel quale la. mentalitù. borghese e cattolica, riassume l'onore delle zitelle .... e l'orgoglio dei fidanzati. Lo è ugualmente per le classi sociali? Certo, ogni stato ha i suoi rnntaggi, anche lo stato cl'innocenz.a; ogni progresso è uu ostacolo a progressi ulteriori. :Ma ne è insieme l:i condizione. Nel che non Y'è antinomin, come non ,·'ò ant.inomia fra. progredire e sostare, fra la scala, e il piant~rottolo. Che v'è sotto l'ng-nosticismo dcl– l'opernio di città.? Viiio e malattia, risj)onde Cas• sola. Sotto la Yerginit:\ contadina? C'è Uobiuson

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