Critica Sociale - Anno XI - n. 22 - 16 novembre 1901
CRITICASOCIALE 341 E, d'altronde, il fine d'un partito non è nel sem– plice presagio, foss':rnchc non vaporoso e non con– dizionale. Prevedere ò poco: por es8crc partiti, con– "ion volere. Quanti tw,•ersarii non ci dicono: u ,•oi trionferete; la. sociét:\ socialista sarìt. i\fa. sarà uu male - soggiungono-; noi lavoriamo per ritardamo l'av"ento ,,! Altri pensa e scrive:~ sarà. il trionfo d'un giorno: poi "errà il crollo e le cose si restitui– ranno nello stato primiero. li Nè basta: il fine d'un partito in tanto è tale, in quanto reagisce sull'azione sua d'ogni gio rno. Pigli Oo Marinis una questione speciale: la 1> iccola.pro- 1>rieth,ad esempio: e vedri\ i radicali atteggiarsi, cl i fronte ad essa., ben diversamente dai socialisti. Questi favoriranno i piccoli proprictarii come consumatori, li organizzeranno per inoculare in e8si un tanto cli spirito collettivista; ma, per conservare la piccola proprietà. come tale, non muoveranno un dito; j ra– dicali, magari, penseranno all'homestcml. l: la spiegazione dell'arcano sht in quella Jotta. dj classe, che i radicali illuminati, gli ideologi del mo– vimento radicale (Sacchi e Dc j\larini.s fra essi) possono ammettere come dato obbiettivo e riconoscere legit• tima, ma nella quale, come uomini di parte, essi non saprebbero entrare attori decisi. n fine sta. in rap– porto immediato con le oriyiui, ossia con la baso economica d'ogni partito. 11 partito socialista è par– tito essenzialmente del proletari{tto; la pro1>rieHL non gli interessa, altrimenti che come bersaglio. JI par– tito radicale è partito dolio classi intermedie (piccola borghesia, borghesia meno grassR, semiprolctariato intellettuale, ecc.), classi ormai mature a partecipare al Governo per l'immediato domani. Così, per clop• pia. ragione - d'interessi economici e cliaspettative politiche - esso, nel conflitto delle chrssi estreme, rimane indeciso, tentennante, librato in aria. Essendo il partito dell'oggi, delle "'esigenze pratiche 11, ciel• l'cc1uilibrio fra i partiti, l}UÒ sembrare sottratto al clemono delta. lotta di classe, nlla. quale - obietti– vando istintivamente questa sua condizione peculiare - ò tentato (come fa il l)o Marinis) di sccnrnre quel valore, che nl partito socialista - partito cli tutte le conquiste prossime e remote - sta dinnanzi spie– gato ed intero. Questo, delle origini e degli interessi, è il punto che, nella diagnosi, per ogni altra p:1rte nitida o profonda, fatta dal Sacchi, rimane, ed è naturale che rimanga, mal definito cd oscuro. m. Marx la celehre frase:" io non sono affatto marxista! ,,; e allude va alla p edanteria di quei cotali, che si fanno di una formu.la, sia pure la più comprensh•a, una specie < li fe ticcio ccl erigono in css1L le colonne di l~rcolc del proprio pensiero. Lo spirito ciel marxismo non è ncJla sterile iùolatria. di questa o quella for– mula uscita dalla penna del maestro; bensì è nella forza dell'indagine che, al disotto delle illusioni sen– timentali, scova nei mutnnti contrasti economici lo radici profonde delle evoluzioni sociali. Un marx..ismo cristallizzato è Ja la negazione dello Hl>iritosuo. Senonchè a. me non riesce d'intendere la pretesa contraddizione, che il De )farinis ra,•visa fra quelle ch'egli chiama le due successirn 01>inioni di Marx. Colla prima il Marx avrehbo assegnato nella lotta di chtsso la causa. fondamentale dello trasforma:doni della storia.. Coll'altra. il fn.ttoro primordiale sarobbo lo s,•iluppo delle forzo di produzione. Or già nel Jfa:. nifeslo <lei comunisti. (contemporaneo, a un dipresso, alla Miseria della filosofi.a,) la discendenza della lotta di classe daJlo svihq>po delle forze di produzione era così nettamente caratterizzato, che l'J~ngels,nell'lùtima. 1>refnzione (1883), pote"a così ddiueare" il pensiero fondamentale del .Manifesto 11 : " che la JJroduzione economica, e il congegno sociale clte in ciascuna epoca .t:J/orica11ecess<ffiamente 11e <lerit:a, ò ba e ,Jella.storia politica o intellettuale dell'epoc" stessa; che, con– fo1·me <t ciò (dopo il dissolversi della primitiva pro– prietà comune del suolo), tutta lei storicifu storia (li, lotte, di, classi, ecc. ecc. ,, ( 1) Sarei poi disposto a. pagare una discreta somma, n titolo di mancia competente a chi mi trovasse quel socialista italiano degno cle1 nome che, ne' suoi discorsi pratici, anteponga la lotta. delle classi alle condizioni economiche che la genenrno. A parte ciò, la. differenza. di meloclo fra. il partito radicale e il partito socialista sta sostanzialmente in questo: che il primo ben può, come confessa cli f1.ue il Dc 1'larinis, teoricamente " propu"nare uno Stato che non sia pii1 l'organo esclusivo ~li un~ classe; il secondo un tale Stato, non propugna, ma. crea; lo crea, facendo leva su c1ucllc classi proletarie, la cui orJ:anizznzione sempre più cosciente e battai;liern (che ò fatta esclusivamente dai socialisti e non può esserlo da altri) (') è la forza operante nella storia, ~li ~ui parla l'on. Sacchi. l~ quest'a.zione socialisto, 1sp1ratn al concetto ed al metodo della lotta di classe, che può rendere lo Stato di classe meno " ri"iclo e intransigente lii indurlo alla neutralità. econÙmica non già nell'intero conflitto degli interessi di classe' 11111, in determinati conflitti, come negli scioperi, me~ li richiamo alla lotta. cli classe mi porta a dire ritnndo a un Governo, che pure rimane Governo cli del metodo: che è la questiono più grossa; perchò ò classe, il plauso occasionale clell'on. Ferri ed il voto nel metodo, anche piì:t che nel fine, l'anima, il valore, fa.vore"ole dei socialisti; ccl ò quest'azione socialista la fisionomia dei partiti. - come osservò da par isuo Claudio 'l'reves nella. Qual1db si dice che quollo del socialismo è il me- Lotta di Classe - che può imporre una parte del toclo della. lotta di classe, non si esclude la solida- suo conte)rnto anche al programma radicale; onde rietà o cooperazione di classe, che ò il presupposto dhdcnc "nità questo apparente controsenso: che le implicito di ogni società che si regga; s'intende bensl riforme pro1Jugnate dai democratici siano in realtà che, se ò 1>erla solidarietà che la società si man- conquistate dai socialisti. tiene, ò 1>er il contrasto e la lotta. che essa si trasforma Ma, fra quest'a.zione socialista e quella del Governo, e progredisce. e: È il lato cc,Uiro di un assetto sociale fra essa e l'atteggiamento ciel purtito radicale - - scri\•e Marx - che produce il movimento che fa partito di Governo del domani - "i ò sempre la dif- la storia. 11 (') • fereuza che ò tra lo strappare e il concedere, tra ~fa oppone De Marinis che la lotta, nel tempo, si conquistare e subire. Solo alPavveraario si concede ò venuta attenuando, che il concetto dello Stato di non a se stessi. Go"erno pili o meno clemocrntico' classe " ri 11 ido e intransigente II non risponde pili partito radicale pi~t o meno nettamente borghese: olla realtà~ che Marx stesso si ò corretto e che io, concedono al mov11nento proletttrio per fre1rnre il rispecchiando la realtà dell'oggi, ho cessato di essere movimento e per guarentirsi la vita; e pH1 sono tra- marxista. __ _ Cessando, in questo sens~, d'~s.sere _marxista, mi I (') »cu,1ru10 detPllruto co1111111ura, c<111.. aena c,-ui.cff &ocw1,, 11ag.s. trovo in eccellente compagnia. E 111fatt1dello stesso C'l De M11r1n11 conferma ciò qu1m<10 accem1all'operasua di 111ti 1 ____ tempi a ravore Qel mo,•Jmen10 operalo 111,.-aJIOIIe nel llezwglorno, opera che gli costò qualche proeesto ed I carcero. Allora tgU mm. (1) ll.,erkr dell(I Jflosc,fla, Ctt.p. 11 1 f I. tcu:c, Nel partuo socl.aUala. G o B n
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy