Critica Sociale - Anno XI - n. 22 - 16 novembre 1901
340 CRITICA SOCIALE soprastruttura socinle e la spiritualità umana 1 crea cosl le classi e la lotta tra esse. · Oggi, nella comuno opinione dei socialisti e nei di• scorsi pratici di questi, è sostenuta ordinariamente la JJrima opinione del Marx, alla quale mi riferii spc– cinlmente. Vedi bene che non si J>UÒ osservare dunque, come tu fai, che l<1, lotta di classe 11011, è affatto nel pensiero dì Ma,-.xl'esclusivofattore. Io ti rispondo col celebre distin– guiamo. Nò varrebbe In risposta, o,·e mai ti venisse in mente, che tu intendevi alludere al secondo momento del JJen– siero di Marx a proposito della lotta di classe, perchò in questo secondo momento la lotta cli classe del tutto non entra più come fattore 1>rimo, o 1,erchè in ogni modo il :Marx, sia nel J>rimo sia nel secondo dei due momenti, non ha accennato o. una teoria. di concause insieme alla causalitil economica. Ma.mi accorgo di essere andato oltre. Chiedo scusa a te ed ai lettori della Critica Sociale per l'ospitalità e pcl tempo che ho rubato loro. 'fi ringrazio J)Oidi a.vermi dato il modo di scrivere ancora una volta 1>er la tua Critica, ritornando cosl collaboratore di essa, io che ricordo con animo lieto di esserne stato tra i primi scrittori, e coo1>eratore anche un poco per la sua diffusione e 1>elsuo progresso. Essa ba risposto ai voti di noi, che la ,·cdemmo sorgere rorle e promettente sotto gli auspicii del tuo nome e delle tue mentali energie. n stringo In mano. Aff.mo ERRICO Ot: 31ARINIS. REPLICHIAMO. l~rrico Ile Marinis, lodato già da.noi per l'ingegno vuol essere lodato anche por l'ingegnosità. Egli co~ nosco a puntino l'arte, che fu dei sofisti, di provare per via di. sottili stratagemmi mentali, l'identit:\ dei contrarii. Non si tratta. che cli accostare in piena luce i lati simili, che sono in tutte le cose, e por nell'ombra le dissimiglinnze. Con qu<>stometodo e"li prova, divenuto radicale\ ch'egli ò tuttavia nel socia. lismo; prova che il socia ismo ò due, e che socialismo e radicalismo son uno. È facile smantellare l'edificio logico del nostro collega; e sarà anche breve. Al greco, che negava il moto, era confutazione bastevole levarsi e cam– minare. Cosi, se il socialismo si leva e cammina, i radicali si squagliano. Così, dal partito socialista, si squagliò Dc Marinis. Lasciamo pure da. 1>artc i casi personali, che pos– sono aver poco da fare con la dottrina. E lasciamo eia parte la. questione generica, se nel socialismo italiano odierno (del quale solo mi occupai, nè giova ora complicare la disputa) sia ragione a dissidii di tenclcn:r.e profondi. ro mi rifiutai di riconoscere per dissiclii dottrinali quelli che derivano dall"· esci di lì, ci \'O' star io ,, dei procaccianti, e .il contrasto 1 che ò in ogni 110.rtito,fra le coscienze pili e le meno evolute, fra chi va avanti spedito e chi segue lento. Quc!:lt'ultimo dissidio (non quelli che di tm partito ne fanno due) è utile a un. partito e gli toglie cli mummificarsi; ossia è utile vi sia chi va avanti. E, perch'io scrissi questo, De Marinis ha. torto di vo1er cogliermi in contraddizione. In tre 1>untiErrico De Marinis sorprende l'identità fra radicalismo e socialismo. Converrà. considerarli distiutamcute. B b 1ot Gn d I. 11 partito socialista si Ò trasformato, facendosi viep1>iì1 legalitario. Legalitario è i.I partito radicale. L'uno e l'altro non combattono la monarchia, sinchè questa non traversi la via nllo rivendicazioni popolari. Con analogo argomentare proverebbesi l'identità fra radicali e moderati, fra. liberali e clericali ecc. E, circa la monarchia, v'ò altro da notare. li s'acchi scrive bensl nel suo recentissimo articolo deUa .Nuova Antologia - nel <1uale il suo pensiero è venuto a perfetta maturazione - che, se la monarchia si op1>onessenl progresso popolare, i radicali sarebbero col popolo('). Ma, da. buon radicale, si affretta a B?ggiungere. che l1ipotesi ò assurda .. I socialisti, che r1cordano 1 già lo osservava l'Avanti.'('), non la cre– dono a priori assurda , nè per l'oggi, nè pel domani. Essi stanno a vcdel'e, oc cupa.ti per ora in brighe pH1 urgenti. Amona.rchici quindi sempre, ossia non mo– narchici neppure sub c01uWio11e, repubblicani oggi non battaglieri; repubblicani attivi un giorno pHt o meno vicino (dipenderà dalla. stessa monarchia e dagli e\'Cnti), perchò il loro ideale non si attua, nè intero, nè gmn parte di esso, col principato. La violenza, già l'ho detto, non caratterizza i par– titi; può essere di tutti o di nessuno. li. :Migliori criterii il fino ed il metodo. Quanto al fine, dice Do Marinis, socialismo e radi– calismo concordano. " Se la negazione della proprietà privata. (il fino socialista) diventerà un'esigenza pra– tica, il partito radicale, che si mum:eanch!essorome contenutoe come metodo, la farà. sua. ,, Per De Marinis dunque, come per Sacchi, il partito radicale è un lli1:e11ire p renne. 'Esso sorge nel punto d'intersezione, O\·e la stabilità, cioè l'ordine, coincide col moto, ossia. col progresso. Come tale, è il partito che per eccellenza. ha diritto al potere . .Mada questo concetto hcgeliano non trae Sacchi la conseguenza clell'identità dei dissimili; nl contrario egli tiene alla distinzione. Se un bel giorno (siamo nel campo delle ipotesi) il partito radicale accetterà la negazione del rnono1>olioproprietario, divenuta" esigenza pratica"' vorrà dire che " allora n, come scrive De Marhlis vi sarà coincidonza 1 in quest.o, fra radil}alismo e so~ia– lismo. Se vi s~rà " allora ,,, dunque non vi è "oggi n· E " allora ,,, 111 questa. corsa. delle cose, forse il par– tito moderato difenderà le conquiste, che oggi oppu– gna1 del 1>arlito radicale, e i socialisti avran fatto cleJl'altro cammino verso determinazioni pii'1estreme, non ancora. diventate " esigenze pratiche ,, e che li distingueranno dai radicali di "allora ,,. Che prova tutto ciò? Che il mondo cammina. Coi se e cogli anacronismi, col mescolare le epoche, col supporre avverate oggi le ipotesi del domani e del posdomani ogni partito è un altro, tutto si confonde. Pcu·titI Yien da pa,-tire (distinguere), non da confondere. Chieda un po' De Marinis, ai suoi commensali dello scoglio di F'risio, quanti sottoscriverebbero a quella lo ripeto, ,•aporosa e, sia. pure per e ffetto d i caute!~ scientifica, condizionale sua prognosi del.la " produ– zione sempre piìt ordinata ,. e della" completa or<ra. nizz1lzione unitaria che sta da sè ,, . Qui c'è dent'ro tutto e c'ò niente. C'è magari un socialismo i1npc– riale, conventuale, l'opposto del socialismo senza ag– gettivi, che è il socialismo democratico. Frasi simili si trovano, certo, in libri socialisti, ma non Yi si trovano sole. Pure, scommetto, che i pii1 di quei commensali gli negherebbero l'lwaHo: altri direb– bero: vedremo ! ( 1) Il ('()11cttto J)OU/ico dtl Pftl'IIIO rndlrt1/t (;\'11orn A11to/oqia, IG 110- ,·cmllrc). (I) .\'tll<I rtt11tù e 11tl/(I ttrUà (,li:a,111 -', 1, no,·cmlJrc i x. ~i1iJ.
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