Critica Sociale - Anno XI - n. 22 - 16 novembre 1901

CRI'fICA SOCIALE 339 nel mondo completamente rnggiunto raJ>presentercbbe (e nou rapprcsenteriì) il momento più elevato o evoluto. Jn cose che riguardauo il futuro sociale lontano, la scuola scientifica cui appartengo mi insegna ad essere assai cauto nelle affornrniioni assolute di quel genere, mentre oggi da pensatori si discute se sia o no complela111e11te raggiungibile quella perfetta uniformifa J>sichica. e so– ciale a cui per inesora!.,ili tendenze dello spirito o della storia deve portare il 1rnrissimo ordinamento comuni– stico. Jo nel mio Sistema di &ciolQyia ho creduto dimo– strare che questo stato di cose si mggiungerà perfetta– mente i ma certo non posso pretendere di avere scoperta e dimostrata. questa verità finale in modo da regalarla dogmaticamente al ))Ubblico; e1>1>eròla.scio correre il condizionale che ti ha cosl scandolczzato. Jn ogni modo, se credi, insegnami, illuminami. Da 1>arte mia sono pronto a sostenere cou te qualunque discussione pubblica 1 scritta o ora.le 1 sulla determinar.ione concreta dell'ordinamento socialisti~ cui la critica <lel– l'economia ci trasporta e :\ cui da sò gravita l'ordina– mento attuale. Potremmo cosl assodare se quelhl mia strologia merita le tue co1·rezloni ed è formola conser– vatrice e 110trer'nmoindicare anche gli autori socialisti che usauo 1>ro1)rioquelle frasi cl:\. te sottolineate. ... Jl metodo. Anche qui ti compiaci, caro Turati, di mettere un piz– zico di cose IJCrsonali e cli parlare del mio metodo, dopo <li avermi indicato come assente nella cam))ngna mora– lizzatrice e socialista di Napoli, obliando che, se qualche movimento operaio esiste in N,woli e in altri punti del 'Mer.Zogiorno,si deve anche all'o))cra mia quando passavo dalle associazioni da me fondate e dai Fasci al carcere, da.Ila UniveI "sitù.al Tribunale penale, imputato d'asso– ciazione a delinquere e condannato. Un giorno raccon– terò la cronaca di quegli anni e di quei ratti. Oggi io e tu, che hai avuto sofferenze pili recenti e forse pili in– giuste, siamo dichiarati da qualcuno vili, bo1'fthesi e as– si;itiamo alla sfilata e alle opere portentose degli eroi. Apprendo poi dal tuo articolo che, per rendere NatlOli città industriale, si prepara et questocOmJJilo it 1n·e,•mpposlo 11ecessal'io colla coraugios<tcam1H1gmi 11101'(1/i:uafricc. Cer– tamente sono graucli i benefici i della cam1>auIw mor(tliz– zall'icc; ma sii sicuro che questa rimane un giuoco sulle conseguenze qu,rndo si lasciano immutate le premesse. Sicchè qualuuque ci:uupagna moralizzatrice non dadl. il benessere economico o morale a Napoli sino a. quando persisteranno le cause di fatto, a presciudcl'e dagli uo– mini, le quaii oggi agiscono in NaJ>Oli. I•: ,i queste cause non si p1·0,•vede solo con la lotta di classe e col pro– vare che in Napoli si ruba. ~'\ò il giorno in cui XU.!)Oli di,•enlerù. cittìi di J>rodu– zione la ~[orale si sarà salvata: allora la demoralizzazione relativa prenderà. ))l'OI)rioquella rorma contro cui oggi si scaglia giustamente la morale socialista, anzi J)Cr pii1 versi aumenter.'t. Scusami J)er la divagazione, e dico obiet– tivamente J)Oche 1>arole cil'Ca l:l questione del metodo di pm-tito. 'J'u mi fili dire cose che io non ho detto nel mio di– scorso, il quale non J)Oten-1. essere la indicazione esau· ricnte del contenuto clella tatt.ica di un partito, ma fu, come dichiarai nel brevissimo esordio, l'accenno al pro– gramma di Stato nuovo nelle nazioni contemporanee, nell(t. lotta ,:,;uccessiui di intere8Si tra fa boryhe~ia e il 1n·otel(lriato. Sicchè fln <lall' inir.io del mio discorso io pal'tii dal prcsupi>0sto della lotta tra le due cla.-tsi e ehe tu mi fai rinnegare. te 1 e no ti1arc Senonchò la lotta di classe non è che una delle tante forme della lotta sociale, la quale alla sua volta non è che un momento, una J>arte della lotta cosmica così eompondiosamente e poeticamente illustrata dal De r,a. ncssan. Jn ogni fase delta storia, oggi come ieri e come domani })81'lungo tempo, la lotta di classe si è svolta e .~i svolgerà in!'lieme con la crescente cooperazione !'lO· ciale in genere e, nel caso particolare, con la coopera– zione di classe sino alla scompa.rsa delle classi. Deriva che la lotht di classe non è la storia 1 ma uno dei lati della ftsonomia complessa cli questa. Nessun partito, nes– suna classe fa. puramente ed esclusivamente la lotta di classe, anche se afferma di farla esclusivamente e se cosl la J)redica in tutti i toni. Può essere predominante in un dato momento la lotta come in un altro la coope– razione, ma errano ugualmente quelli che credono pos– sibile il ))rOgresso solamenle con una di queste due com– plesse condizioni. Ora, fu mio J)toposito di determinare il concetto di Stufo che oggi, in queste condizioni di cose e partico– larmente nell:L lotta tra. borghesia e proletariato, occorre proJrngnare, uno Stato che non è più, che non de\'e es– sere quello indicato, como organo di una classe, per lungo tempo dal dottrinarismo socialista. .lla es1Jonendo tal concetto di Stato nel mio discorso, io non ho fatto senonchè constatare una trasrormazione, circa il concetto politico, ,wvenuta nella dottrina e nel partito .socialista; io non ho fatto senouchè J)Cl' questa parte indicare il tradizionale concetto cli Stato del par• tito radicale e che oggi il partito Socialista ha fatto suo. Valgono come prova la. discussione fatta dai deputati socialisti nella. Camera dei deputati recentemente a ))rO– J)Ositodella politica interna, e l'ordine del giorno del deJrntato l.i'erri plaudente all'attuazione, da ))arte del– l'attuale )linistero, del programma della neutralità eco– nomica. del Governo nel conflitto degli interessi di classe. Dov'è ))iii dunque il rigido cd intransigente Governo eh classe? Ed è esso veramente possibile oggi nei progre– diti Stati costituzionali e J)arlament.ari? 1l concetto di Stato, sostenuto recentemeute nella Camera dei deputati dai socialisti del Oruppo, è pili quello della mente di Carlo Marx? . .. 'l'u, caro 'l'urati, subisci uni~ illusione <lei tuo !'lpirito. 'J'u continui a. crederti marx.isla, meutl'0 non sei, uè puoi essere. Avviene che quaudo credi di difendere il pen– siero :,Cientiflco o sociale del :M1u·x1 o lo demoli:-ci o lo alteri. 'fu, per esempio 1 credi dj essere col Marx quando per combattere le mie afl"ermti.zioniscri\'i: " 11wero, la lotta di classe non è affatto net pensiero marxista, come im– magina il De Marinis, lo esclusivo fattore del movimento sociale. " ~•a. che 11011 ti ascoltino i vigili custodi della sillab,i di Marx che si scandolezzerebbero di te come flnanco di.... l•:ngels, giudicato da essi 1>rofanatore della dottrina marxista. 1-:bbeue, la. cosa. uou è cosl semplice come tu c1edi. Sul fenomeno della. lotta. di classe come fattore sociale, il Marx ha avuto due 01>inioni successivamente. Dap– prima il Marx eredè essere il fatto della. lotta di classe la. causa fonda.mentale delhi trasformazione della storia. l)i ciò è prova la sua Miseria dellci {lloso{ìa. ln seguito, la lotta di classe venne eia lui SJ>iegata, derivata da.Ilo sviluppo delle materiali forze di prodnzione, cioè da quello in cui egli specificamente fece consistere il feno– meno ecouomico, che rappresenta. veramente così la cau– sali fa naturale della storia e che, come crea tutta la

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