Critica Sociale - Anno XI - n. 22 - 16 novembre 1901

CRITICA.SOCIA.LE 3H -- -- ------------ - meno d i equa ripartizione, cli pcrcqunzionc della rie– chcr.zn, è un fatto socialmente utile. Completando le conclusi oni dclh, J.:conomia pura ortodossa., si può quindi affermare che il benessere individuale, in una. data. società, snriì. tanto maggiore c1uanto pilt i11tem~1t sarà. la produzione, pili equa la ripartizione, piit ,;e/Qre la circola.ziono, e per ciò pili grande il consumo della ricchezza. Ora, lo sciopero (parlo, ben s 1 intcndo, dello sciopero vittorioso) è 11,ppnntoun fenomeno livellatore, J)Cl'C· qui:t.toredella ricchcz1.a sociale; esso ha c1uìncli unà incoatestabilo utilità economica in seno all'attuale socict:\ a baso di proprietà individuRle. Quei conta– dini, i quali sono riusciti io pochi mesi a strap1>arc 4 milioni cli sulari ai proprietari, hanno - per ciò solo - ammmtAta la. ricchezza. nazionale: perchò 48 milioni di lire che si convertono in pane, sale, cnrne, \·osti) ccc... ruppresontano unn. ricchezz[~ infì– nitamente,!mperioro alla. stessa. somma rim11stanelle cn.ssoforti Ilei rentier.~, o convertitasi in cavalli, iu l,ouque/."i o in J;:iOiC'llipor 11, rorolit'R. . .. Ancora. Gli scioperi hanno, oltrcchè una utilib\. ktatica, anche unn. utili"tà diQamica, poichò agiscono romo propulsori della. produzione della. ricchezza.; in primo luogo stimolando i capitalisti ad una inton– sifìct1ziono dolio forzo produttivo (contribuendo così al perfezionamento dello strumento tecnico), in se– condo luogo rendendo possibili maggiori sbocchi della rirchezzn. collo accrescere il consumo cli essa. L'economiti CApitalistica si aggira infatti in un circolo vizioso, dftl quale non è possibile uscire so non spezzandolo. Se da un la.to il capitalista ha. in– teresse n. tener· hassi i sala ri de gli operai, da\1 1 altro ha quello di vender quanta pili merce può e al pili alto prezzo possibile. Orbene, queste duo condizioni fanno a. pugni tra loro. Infatti quando i salari sono meschini e il tenor di vita clell'operAio è ridotto al pii1 b:1sso livello 1>ossibile, il consumo dogli oggetti di– minuisce, perchè gli operai (i quali dànno, in fin dei conti, il maggior contingento fllla. nrn.ssa dei consu– matori, almeno poi generi di prima nccessiti't) non hanno i mezr.i per ac(]uistarc ciò che essi stessi hanno prodotto. Alla sottoconsunmr.ionc corrisponde la su- 112rproduziono; i magazzini rigurgitano di prodotti; la. crisi industriale infierisce seminando vittime e dolori innmncrc\·oli. La contraddiziono più stridente della societi\ pre· sente è appunto quella cli produrre la miseria. in seno affabbondanza. È noto infatti, per citare un esem1Jio, che ht quinta. parte di ciò che si produce an11ualme11to in stoffe, filati, ccc., rima.ne nei grandi magazzini dei produttori, mentre ,•'ò tan ta po,•cra g-ente nuda e stracciata.; che - in certi anni la produzione del callC in America è tale, che i produt– tori stessi sono costretti a clistruggcrlo 1 affinchè la grande quantiril gettata sul mercato non ne faccia ribassare troppo il prezw, ecc., ecc. Uno sciopero vittorioso, ottenendo fl.umento di sa– lari (o quindi magg-ior margine di consumo) e dimi– nuzione d'ot·1.1rio(quindi minor intensità di produ– zione), ristabilisce, per quanto ò possibile, l'equilibrio fra produzione e consumo, s1Jezzando così il cerchio vizioso in cui si dibatte il ~li11otauro del capitalismo, costretto - come Saturno - a. diVorare i propri figli. Oli scioperi \'ittoriosi neutralizzano anche (sia puro in piccola parte) la tendenza fondamentale, insita nella socicttl capitalistica, della concentrazione tlell_a ricchezza in poche mani, e sono quindi un cocfli– ciente livellatore, una. val mia. cl.i sicurezza che imJ>C-– disce le esplosioni violente dell'odio di classe. Rssi rfl(>pr~sontnno nella società attuale un equivalente civile e moderno cli quegli episodf della· lotta di e a o chissc, che si manifcsta.vAno in formo piì1 sclva)!go nelle societìt ad economia. anetrn.ta (razzie, confische, jarq11eries, rivolte, luddis mo 1 ccc.). Jia bcnoficit fun• zionc livellatrice degli scio1>eri, in determinati mo– menti storici, è ammessa. anello dagli economisti piì1 ortodossi,quali il Loroy-Beaulieu, il Pareto, il Xitti,ecc. 1-: provato, p. es., che in ltaJia, mentre in questi ultimi nnni·erano cresciuti i profitti dei c11pitnlisti 1 il snlario degli opera.i non ne a.vcva. risentito alcun beneficio nò nominale, nò renio; an~ì ,·i crn. stnto un regresso nello loro condizioni, dovuto al rincarimento dei viveri, al rinvilio dclii\ moneta, :lll'accrescimento delle ti.tssc, e ad a.!tri fattori <>conornicie politici. ~cl campo morale 1>oi, l'azione degli scioperi ò immensamente 1.)enefica,perchò risveglia. la. coscienza. tli chtsse dei la\'Oratori 1 svilup1>undo in essi il SPntì– mcnto civJlc della solidarieti1, o tcmprnndo così - sopra l'incuclino dclht lotta economica. - l'a.11i11111. nuova. del proletariato socialistn. . .. Ma tutti <1ucsti vantaggi non si riscontrano se non quando lo scio1>cro riesce vittorioso, poichò, in CA'iJO contra.rio, i danni da esso prodotti sono incnlcolabilì, tftnto nel campo economico quanto nel ca.m1>0mo– rale. PerciO lit maggiore attenzione di tutti coloro, che hanno vcmmento a cuore l'omanci1>aziouo d<•I proletariato, deve essere rivolta, allo studio dai coelfì· cienti della, vittoria negli scio1Jeri. llisogna uscire dal scm1>licismo pnnglossiano in cui obbiamo vissuto finora, per assurgere ad una concezione pii, scienti– fica e positi\'a dcll!t lotta di classe. Adesso che - con questa meravig-liosa fioritura di organizzHzioni economiche -- si va formando a. poco a. poco l'ossn– tul'a deJln. futura repubblica ciel lavoro, entro la quolc ,•ihrcl':1 domani l'Rnìma. socialista del proletariato; t\ necessario coordiuare le nostre osservazioni e le nostre indagini, per J)Oter gettare davvero le basi scientifiche della. teo,-ia dello sciope1·0, da. molti invocata. I~necessario fondare dogi.i Uflìci di statistica prc?SSO le Camere del lavoro, raccogliere dati e cifre, esami– nare la condiziono delle varie industrie nei vari paesi, calco,larc il profitto dei capitaJi in osso investiti, in· da.gare 11mllcsia - por ciascuna di esse - il mar– gine del 1>lus•valore entro il quale possa mietere la. fil Ice 1Jroleblria. senza inaridire lo fonti della ric– chezza nazionale; pre(>Ararc insomma un rnde-meeum dell'oper,1io, unA. s1>eciedi trnttato di strategia e di tattica l}Cr lo future battaglie del hworo. ~ addirittura un nuovo orizzonto s confinato , cho si t1pre davanti ni cultori dello scienze socia.li . ARTURO SA LUCCI. LA POLITICA IN FOGAZZARO (A 1iro1,oslto di J..,iccolo Mondo JUodcruo) . Chi ricorda ancora i bei tempi in cui il disinteresse, o, meglio, il disprezzo per la politica del giorno era la caratteristica indispensabile ·c1c1letterato, e, pili an– cora, quasi la qunlità 1>ii1 atta a rormare l'artista della penna? Quanto non siamo lontani da quei giorni! I Gou– court) i quali scri,•e,•anosopra una delle buste contenenti i loro manoscritti postumi II n.ll' acca<lemia imperiale 11, di• menticandosi di csso!'e in repu bblica, sono morti dn-un 1>ezzo ; e, su questa via, non hnuno lasciato seguaci. lio stesso l'.ola che aveva, tempo addietro, sostenuto ìl prin– cipio della doverosa indifferenza dello scrittore di rronto alla politica, ha col suo generoso e coraggioso atteg– giamento nell'aff.'lre Ore) 1 rus smentito clamorosamente quella sua teoria gio,·anile.

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