Critica Sociale - Anno XI - n. 21 - 1 novembre 1901

834 ORl'l'lCA SOCIALE dal Governo o da esso essenzialmente aiutato. In conseguenza non si può tener in conto di fattore delPorò.inamento della nosf.ra flotta nemmeno questa specie di espansione, che d'altronde fu ed è tuttora per altre nazioni, in J)iù casi, la ragion principale dell'occupazione di territorio fuori di Europa. l~cl è naturale che debba esser così. Perchè infatti l'espansione possa accadere occorre principalmente di due cose l'una, o l'esuberanzu <li rapitah oppure il 111011opolio clella, 1uwiyazione, cosa quest'ultima. che oggi sarebbe pill che chimerica utopia anche per l'Inghilterra. Ma un paese, che ha tanti bisogni come il nostro, non può avere neppure la J?rima. Al eo!ltrario esso lui deficienza cli mezzi circolanti ed è perciò un campo propizio ai capitali stranieri, i quali vi suscitano al tempo stesso, a beneficio nostro, le energie locali, aiutando le intraprese. Una prova. palJ>abiJe di deficienza di capitali apparve chiara i11 Jtalia qua.ndo la Francia dovette restringere l'espan– sione della sua ricchezza circolante dopo il 1870, per saldare i debiti propri e ricostituire i suoi ar– mamenti annientati i o fu ancora peggio allorchè, nella guerra politica di tariffe, sopravvenuta con quella potenza, i capitali francesi spontaneamente si ritirarono. Fu tanto sentib\ allora quella rappresaglia, da spinger l'Italia ad armare, per reazione, fuori di ogni misura, aggiungendo danni a danni, i quali ritardarono vieppiù il nostro progresso e tuttora sono sensibili. Calzano opportuni alcuni confronti. Degli Stati d'Europa, che hanno sbocco sul mare, quattro dei pili importanti, Germania, Belgio, Austria– Ungheria1 Italia., non possedevano alcuna espansione prima ciel 1882. Ora, è ch1notare che la Germania .e il Belgio, due Stati ricchi e molto commerciali ( 1 ), poterono estendere la espansione commerciale sopra i territorii eia loro occupa.ti dopo quell'epoca . .li Congo belga fa attualmente un commercio annuo cli 66 milioni cli franchi. Nei territorii germanici ope– rano cla. lunfro tempo alcune Società commerciali promettenti g"eneralmente buoni risultati, in mezzo a difficoltà che mettono alla prova la tenacia te– desca. Degli altri due Stati, Austria e Italia, press'a poco gemelli per povertà e scarso commercio ('), i~ primo non pensò naturalmente ad alcuna speCie di espansione neppure dopo il 1882; il secondo vi si provò ma non meno naturalmente, fallì nell'esperi– mento. L~ conseguenza fu che l'Austria non ebbe per questo rispetto alcun motivo di aumentare la sua nrnrina, per la quale spende appena- un terzo di ciò che a noi cnsta la nostra, e noi abbiamo af– fidato bonariamente alla flotta la difesa cli un intc• resse chimerico, fidenti nei marittimisti, i quali pro– seguono a farci vedere, in quell'interesse inesistente, un fattore d'ordinamento della loro marina. Ma più notevole ancora è l'operato della Germania. • Essa mantenne, fino al 18 S, la sua forza marittima in una. proporzione di circa Ja metà. inferiore alla nostra perchè il suo commercio m~rittimo e la sua indust;·ia, meravigliosamente progrediti, non l'avevano tuttavia indotta. a maggiori spese marine. La sm\ espansione incominciò nel 1884, e soltanto molto do1>0, nel 1897 noi troviamo le spese marittime della Ger– mania s~nsibilmente aument~tte fino ad eguai;liarc le nostre. Fu dunque una delibera;,;ione molto ma– turata, e ag~iungo anche mol_to contrastnt.a, quella che spinse il Governo germamco all 1 espans1one, che veramente apparve fatta per seconclarc capitali e industrie gi:'L c11paci e desiderosi cli espandersi. Al contrario, da noi le spese delhl marina erano giunte {'I 1,a Ccrmanln fa un commercio sptcJalt di 1,- '.?20 l)('r ab11tmtc, Il llclglo di ,.. 630. (') l.'Auatrlf\ rn un commercio !l'J>et♦ff/, 111I,. ~:i per n111ff'lntr, l'!• talla di I,. Sl. B1b1ote a CJno B1arco già al massimo nel 1888-89, sotto l'impero di una espansione (I) non suggerita nè da aumento di com– mercio (le e1:1portazionianzi diminuivano), nè da 'mi– glioramento d'industria. Comunque sia, tanto l'espansione quanto la tutela del commercio marittimo sono le due utilità. che i nostri marittimisti indicano tra i fini e fattori prin– cipali dclhl nostra e delle marine 1:1t,r1lniere. Vediamo dunque in qual ra.pporto stia l'espansione coloniale e il suo commercio con Ja flotta dì ciascuno degli Stati più espansionisti. Vedremo in seguito quale sia il rapporto delle flotte degli Stati medesimi con tutto il loro commercio marittimo. POSSt:l)l)lf::-.TI Inglesi (1•:uropfl, Africa, .A.sin, .Amoricn, .Austrnfosin). f'rancesi (Africa, .A.moricn, Asia, Oconnin). 'l'edeschi (Africa, Ocennia, A.aia). JJelyi (Africu; J>OSSOdi– monti neutrn· lizznti) . Olandesi. (A.sia, America). Portogltl!si (Africa, Asia). llali<tlli (Africa). Austria (Xossun posscdi– mouto). Com- ~llg\111- merci o flottn 8l)OClalo <111adrnte colon. tOlll\Clll\tO Inglesi milioni di lire ( 1) ! 1.600.000 12.850 1.250.000 3.740.000 1.230 610.000 t.02i.OOO 58 280.000 000.000 66 iS0.000 010 50.000 800.000 260 20.000 1S8.000 240.000 78.000 Tonnellate tll Dotta vcr ogni l mmoue ,:~ 1 .~wl\ .w ~~~~- <,uadr. merc!o 105 05 lùO 4S0 260 4.800 65 55 25 80 1200 80.000 Nel confronto i dati italiani non rappresentano che l'assurdo. Ohi possiede il minor territorio e il minor commercio ha, relativamente, la flotta pii'L grande. In rapporto all'Olanda e all'Inghilterra le nostre forze marinaro dovrebbero essere nulle. Onde appare chiaro che i territorii occupati da noi non riuscirono ad essere nC possedimenti coloniali, nò. commerciali, ma semplici territorii di espansione militarista. Così del resto erano intesi da un rappre– sentante del popolo, teno11te generale dell'esercito, che I i disse alla. Camera " una scuola pratica rli gnerra n· Non sarà mai ricordato abbastanza che quell'espansione ci costò hl servir.li , la tortura morale e materiale cli 2000 italiani, risca.th1ti a danaro. Fu {') Hl1t0rto tlall'A111111C1f Hrql.!lt1·, anno 188:-., J)ag. 223, I tern1lnl del trnttnto, tgnorl\fo gcnernhncnte, fra l'Jtalln e Inghilterra circa 1·c– s1mustone ntrlcana: "1.•Jtnlla assiactcrì, l'l11gt1Hterra 110U'Jntra11rcsadi Egitto o Blzerà 1a ,·oeo o turcsn dc\l'lnglllllcrra nel Conslg-11curo11c1per 1a so1u1.lono della 11 uost1ono cglzlauR ogni YOltnche l'lnglllltcrm gliene rur/1 rl– c11tcstl\. 1.'ltn\la occ\lJ)erll Il terrllorlo sulln cost11tlcl ~rar Bosso eho YI\ 1111 ~lassaua n\lu oolon1a rnrnccso di Oboek. NOI ca110 sorga 11uc– stlone 1,olltlen.In ra1111ortoa Trl()oll, l'lt1t("h\1U.:rraBI lnéllrlcA di ra– ,·orlro 1·oecu11a1.10110 di <1ue1 J)llC~o11crparto <ltll'Jtn11n. 1,'ln!(hlltcrrn eonsentc, 1110Hrc,o 1neor11girln l'lta11a a rondaro colonto e pron(:cr posse~so di territori! nell'Afrlea oco1dc11ta1e. n P) Non sono comJ)reso lo 11a1•1 per Jr\ difesa dello coste e del 11ort1 nè 10 tor11edlnlere, uè le contr(ltori1ea1nlorc. Sono comprfse le altre ua,·J dli b11Ungua ill largo, (Il YflrtHncnto non nnterloro al Hm,. $1 è I ~c,1::1t;roc;~:!: ~>l~~~o;~~:~r <lcllt' ,m,·111 Mlltru1\one. In 11\!r!<tlm<.'nlo

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