Critica Sociale - Anno XI - n. 21 - 1 novembre 1901
CRITICA SOCIALE sss che resta. a. esaminare nell'ordinamento d'impianto della marineria militare. A.1l'es1>tmsione fu data., dopo il 1 SO,la.più grande importanza dalla mnggior parte delJe potenze eu• ropee ('), le quali pretesero trarne motivo alle nuove follie degli armamenti navali. Non "aglio discutere Io avviluppato questioni alle quali essa. espansione dà origine, perchè sono convinto che l'infatuazione politica dello potenze maggiori turba il ragionamento anche 1>ressodi noi. L'egemonia cli una potenza. in F.uro1>a ò resa im1>ossibiledai ragg-ruppamenti difen• sh'i delle potenze o S0J)ra.tutto dal perfezionamento delle armi cln fuoco o dal primeggiante bisogno delia pttce in 1;uro1>a: perciò si dà sfogo oltremare al malanimo militarista, che cerca e vuole a ogni modo la soperchieria. :àfo stirò. sempre discutibile so eia• scun popolo ò atto a colonizzare; se un paese ha. bisogno di colonie o troverò. 1>rofitto in averne; se l'espansione può conferire benefizio in proporzione della spesa di tuteht; se unn, data regione può essere achittata ngli sforzi di un d11,topaese. Nel dubbio 1 mi par ragionevole l'opinione cli chi vuole che uno Stato, nuovo e povero come il nostro, debba. astenersi da ogni es1111nsione. Voglio esaminare soltanto alcuni fatti nostri e stranieri per vedere, al paragone, se e fino a qual punto l'espansione debba considerarsi presso cli noi come fattore di ordinamento della marina da guerra. . .. La storia e lil, ragiono ammoniscono che l'espan• sione ò utile e poco costosa allo Stato se accade spontanea, ed è tale se viene da emigrazione di uomini per colonizzare all'uso romano, ossia coltivnro la terra, o so viene da omigrnziono dì capitali, che si portano fuori di ptltria por solo commercio, o per questo e por iscopo cli industria insieme. Distinguerei perciò la. espA.usiono colonizzatrice e la espansione commerciate di\ quella. clic ha la sua. ragiono princi~ J>ale nella. conquista e quindi ha por mezzo il mili– tarismo. L'lnghilterm è la sola. nazione che in oggi pos· segga colon io a. 0111igrazio110, il Canacl:ì, l'Australia e, nell'Africa. australe, il Capo o il Nata!. Quelle gran• dissimo regioni contano 11oco pilt di 1.3 milioni cli abita nti, gove rnati con amministrazioni autonome ra1> prescnta.ti" o· Il loro commercio annuo nscende ~\ miliardi 6 1 /, cli franchi e rap1>resenta. la metà. ciel commercio di tutti quanti i possedimenti inglesij è su1>oriore al nostro di pili elci clop1>io('). La tabella. cli dislocazione della flotta indica che l'Inghiltcrm mantiene nei mari di quelle regioni, per tutela fissa;, 4G legni da guerra. .Noi non abbiamo colonie nel senso proprio di questa. 1>arola.,ma. sibbene coloni. Coloni senza CO· Ionie, diceva Bismarck dei tedeschi emigrati. La nostra gr1111deemigrazione agricola, prodotta. dalla so,•ra1>opolazione (') - un clisgraziatissimo fato - e dalla miseria, figlia del fasto ignorante di 22 anni di regno, si dirige all'Argentina. e al Brasile a colo• nizzarc torre non italiane. La tutela. dell'emigrazione colò. è commessa mtturnlmente all'equità. e all'inte• rosse degli tati che l'attirano e la ospitano. li bi• (1) So llO eccottunno l'A11strlR-UlllfhCrlR C lit SJ)rtgll!\. (') I dal! 111ll'<l81)8U8I011<1, 1 11 00111morolo,sulle flotto od ftllrl eHnll In q11c1to etudlo 80110 (\OlllUI\ 11rlnol1)Rlmonto daUR Sfori(, dtlf(I CO/O• 11i::~c:,..:i011~ < 01 Morrl1 {Xew York, 10001 o dallo 11u1Jbllcazlo111 reocnll dell'.t111111ai C11clopt1cdl1t, Àtlllllllt llrqUttr, Sl(1tum<m'3 l'et11· bQQI,:, Alin,nmceo '" GQ/llll, Àll/1//(ll"i0 StaUslko 1/(IIÙIII0. {') Commentando 1111l'ulllmo ccnslmcnlo nostro l'aumento di 1101)0• laztouo, elio porl1l Il numero degll abitanti Il oltre ceuto 1Hl:rchllo– metro q11adr11to, ill 1'rllmm, o allrl giornali do\ clnsslclsmo stantio, all'uso dell'tr/1Na pare111 fn11111m, d11v1u10come segno di rtcchcz:z:a l'Huberaoza della 1101>01azto11e - I sacchi 1cnza Il grano! lancio della marina italiana non 'ha per essa un carico apprezzabile, maggiore di quello che abbia per f11r rap1>resentare, di quando in quando, in altri lontani paraggi il nome e la bandiera dello Stato italiano. Possederemo in a"venire lo desiderate colonie abi– tate da. italiani? Probabilmente no. L'emigrazione italiana crebbe grandemente dopo il t870. }'u prima contrastata. in nomo del patriottismo, 1>oitollerata 1>erchè so ne (>rese pretesto alla nefasta cs1>ansione militarista. africana. Ma nò l'Ct:alia, nè la. Germania riuscirono a sviare la corrente migratoria. dall'America. verso l'Africa, perchò nel 1882, quando quelle na1.ioni entrarono in lizza, lo pill desiderate porzioni cli terra. africana erano gil~ state l>rese d::t altri. [nte1·dettaci la. colonizzazione, in Afric,l clalltl qualità. dei nostri possedimenti inclementi, e in A.me• rica clalht clottriiu~ cli )fonroe e dalla. impossibilità. cli conquista, è puro indubihito che in China., e in qualunque altro luogo ugualmente molto ~bitato, la rigenerazione che precorro la civiltà. dove accadere pet· mezzo degli stessi abitant i possess ori della. terra, e perciò lo nazioni civili non cerca.no colà clicoloniz• zare, ma vi cercano da gran te mpo stazioni navali, 1>rivilegi industrinli o commerciali, open, cloor ('), libertà di commercio, soli modi conformi all'iuteres!:I0 delle nazioni civili, perchò evitano ht 1>reponderamm politica di una potenza. o di un gru1>po di potenze, ccl allontanano la guerra (') . Si indirizzerà ancora la nostra emigrazione ,Terso l'America del Sud, per la.\'orarvi la terra, senza le– game colla patria. Accorrerà randagia, nl solito, in tutte le altro parti cl 1 8uro1>a, e d'.\merica. ai piìl umili lavori, a sco1>0di fuggire le sofferenze natìe, che sforzano i genitori a dare in affitto i figliuoli: infamia che non ricado su loro. I•: i nostri venditori cli vento seguiteranno a credere che il di~credito d'ftalia non viene dull11.miseri!t. Noi abbiamo per• cluto dello battaglio in mare o in terra, o ne hanno perdute le n1.11.ionimolto pii, provette della nostra. La sconfitta. ò un semplice giuoco del caso, non ha mai recato discredito allo nazioni. Guarclia,mo altrovo altri fatti. n mondo civile ha innanzi agli occhi quotidiana.mente nelle grandi città. il misero emigrato d'Ualia, cli questa nazione che fu obblig-ubL a ri· nunziare al pudore di nascondere le proprio miserie, e a riscontro cli un tal (]Utlclro il mondo civile no osserva un nitro fastoso, " l'esercito permanente molto superiore ai hisogni della nostra difesa, o i nostri mastodonti marini ., i qm1li fanno pompa di sò noi porti strnnieri, gareggitut0 nelle mostre narnli della Grecia, cli Liverpool, di Kiel, di Candia e di China colle 1>Hlpotenti flotte ciel mondo e le hanno 1 un tempo, persin su1>emte nella struttura. della na,·e di prima classe, nel cannone e nella corazza. Il discredito venne all'[talia dalla miseria pom• posa. Non nego che vi concorra. anche la sua irre– quietezza. . .. Dell'espansione commercialo per mezzo di capitali, emigranti spontaneamente, basterebbe il dire che l'ltaliil non ha. siffatta. espa nsione. l'm1>ianti impor– portanti di cose commerci.di o cli industrio noi nostri possedimenti o negli alt rni son semplici clesicterii. In tanti anni dacchò si incita all'espansione tutto suporgil1 si riclusso r1. qualche sterilo tentativo fatto (') Sono uni~ \'entltu\ I 1)(1rll Orfl RJ)l?rll fil commercio, nel llllnll 11 trovnno, ucoudo unn 8fRll1tlcn <le\la dognne lml)crlall, J)OCOl)IÙ di 10,000 alrfll\lcrl, com11re11 l)OChlHlrlll Jtnll11nl. (I) Questo modo di \'C<lero ò JlrOpugnato 11nehe dAll'Amcrlca, or or11 entrata In llzza 11cr 111. 111tcmaz1011e della ChlnA. (\'Cdli.ti T/1~ t)robiem o("--'" di ,\, T. »11.ll11u, ca1,1tano della marl1111. mllltare amcr!enna; sam1>10111 1000, LOndra,
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