Critica Sociale - Anno XI - n. 20 - 16 ottobre 1901

312 CRITICA SOCIALE Sviluppo capitalistico eorganizzazione proletaria 1. Cbe in Jtalia il capitalismo industrialo sia nel periodo ascensionale del suo sviluppo come non è rorse stato mai sin qui, è un fatto ormai indiscutibile, ammesso da tutti, ed esaltato fors'nnche oltre misura da molti. Basta gettare un 1 occhiata sugli ultimi Annftli statistici, per quanto tardigradi essi siano come ogni proclotto della burocrazia J>nesana, per accorgersi che lo s,·iluppo dcl– Plndustrialismo è reale e che, se non è gran cosa in conrronto col moYimento di altri i>aesl, quali La.Ger– mania, appare però notevolissimo quando sia messo in rapporto colle conclizioni economiche e colle risorse na– turali del nostro J>Mse, assai scarse nonostante le illu– sioni clie si fecero le nostre classi dirigenti. Ecco quanto, riassuntivamente, ci dicono le cifre de– sunte da vari quadri statistici. Le industrie minerario e metallurgiche del ferro e dell'acciaio hanno ripreso, nel '08, drLlla depressione sof– ferta dopo il 1880. i~ aumentata la JH'Oduzionedel pe– trolio (nel '0S quintali 45.5S0) e quella del gas. illumi– nante (nel 1 08 mc. 102.i62.814). Iu un decennio i prodotti della lavorazione del1 1 asra1to 1 mastice e l>ltume sono rad– dopJ>iati. Jooltre, per quanto la J>roduzione mineraria italiana, tranne per lo zolfo, sia insignificante, e destinata, pare, a non aver mal un grande avvenire, pure il fatto che nelle miniere ò diminuito il numero degli operai, mentre ò aumentato il prodotto, dimostra che vennero intrOdotte macchine moderne per l'estrazione del minerale. Jn complesso, nel 1808 i prodotti delle miniere italiane erano valutati a 08.liB.055 lire; le miniere in esercizio erano 1404, e il numero degli 01>erai addetti 63.102. Pii't di metà del valore ~lel minerale era dato dallo zolro. Jn compenso però della limitata produzione indigena, in un ventennio l'imJ>ortazione del carbone è sestuplicata, e il consumo dei combustibili fossili, importati o prodotti nel regno, è aumentato notevolmente: il valore di essi è passato da 116 milioni nel 1887 a I i8 milioni. Le caldaie a va1>oreimpiegate dall'industria privata erano nel 1800: 14.502; nel 1S05: 18.441 i nel 189S:20.472. I dati insufflclenti, forniti dall'Ufficio di Statistica, non dicono a quale numero di cavalli di forza esse dessero complessivamente origine; solo si sa che, nel 1S90, caJ• daie 9040 generavano 156.680ca,·alli-,•apore di forza. Il 1° gennaio 1800 l'industria italiana impiegava un milione di cavalli-vapore di forza motrice, ricavati dn caldaie a vapore e da motori a gas, applicati: 05.000 nel• l'agricoltura; 335.000nelle industrie manufattrici; 550.000 nell'industria dei trasporti; 20.000 negli opiflcii e per i servizi dipendenti dai Ministeri della guerra e della marina. Più particolarmente nelle indu'itrie metallurgiche il numero di cavalli-vapore è cresciuto, dal 180-tal 1899, di 6036; dì 7689 nelle industrie cltimiche; di 4176 nella industria della seta; cli 3861 nella lana; di 17.074 nel cotone, ecc. Molto J)iì1 rapida fu la progressione nello sviluppo e nell'impiego di energia prodotta. da. impianti idroelettrici. Negli anni 1S06-07-98 l'energia impiegata a produrre corrente elettrica sall da 50.000 a 120.000cavalli-vapore; ed in ba.se a calcoli approssimati\•i si J)uò arguire che nelle sole stazioni centrali, che comìncit\rono a. funzio- B o nare durante gli anni 1899 e 'OOO,l'energia impiegata fu di circa 20.000 cavalli. J 120.000 cavalli esistenti alla flue del 1898 Yanno cosl ripartiti: Per uso commerciale: Jlluminazione o clistril>uzione di energia Trasporti di forza . ,Trazione. Per uso privato: Jlluminazione. 'J'rasJ)orti di forza . . . . . . ~·orni elettrici e industrie elettrochimiche . 55.000 ca,·. 10.000 15.000 25.000 10.000 5.000 ,, Jliù note\'Olo 6 il forte aumento della potenzialità dei nuo\'i impianti. Nel 1898 essa è aumentata del 81 °/ 0, portando la potenzialità media a 62 kilowatt. Alla ftne del 1808 esistevano in Italia 2286 impianti con una potenza cli 86.570,78 kw. dei quali 1891 per uso privato con una potenzialità. media di 17 kw., e 80 per uso co– munale con una J)Otenzialità. media di 140 kw. Secondo la Commissione per la concessione di acque pubbliche, al 1° gennaio 1890 le concessioni soggette a canone SYilup1m, 1 ano una forza di 300.000 cavalli. Quando si pensi che la forzn <!elle cadute d'acqua o dei lì.umi cl'Italia che 1>uòessere appropriata. dall'in– dustria è calcolata fra. i 5 e i 10 milioni di cavalli, è evidente che Pin<lustria. italiana può trovnre in 1>ratica i mezzi di emnncipar.~i dall'importazione ,tall'estero del carbone nero per sostituirvi il carbone l>ianco. Ma fin qui llOCOo nulla si è fatto in questo seni,o per regolare l'importante materia della concessione delle acque 1>ul>– bliche da J)arto dello Stato. L'argomento comincia però a discutersi con p1issione, e il Nitti (') arriva a proporre la nazionalizza.1,ione della produzione dell 1 energia idro– elettrica. Note,•oli sono 'pure i progressi nella J)roduzione in– dustriale, per la quale l'imJ)ortazione delle macchine, che era diminuita dal 1887 al 1803 1 ha 1>oì ripreso, sl che, mentre ammontava a quint. 292.788 nel 1895, rag– giungeva i quint. 434.812nel 1800J>er u11asomma totale di 56 milioni di lire. I Jlrodotti chimici sono quasi raddoppiati in un quin• quennio: 26 milioni nel 189;) e 44 noi 1S08. l tessuti di seta sono raddoppiati in no"e anni, pa.ssando da un ,·a– lore cli 50 milioni di lire nel 1800 a. 100 milioni circa nel 1800, e, mentre Pimportazione ne ò rimasta quasi stazionaria, tra il '05 e il 90 l'esportazione è raddoJ)– piata arrivanc10· ai 60.000 quintali. Nella.manifattura del cotone il numero dei fusi è salito cla 000.000 a 1.000.000 dal '90 al 97, Ricchò le propor– zioni tra l'importazione e l'esportazione si sono inver– tite: i 29.003<1uiutali di filati dì cotono importati nel 1890 sono scesi a 8116 noi 1800, e i 2935esportati sono saliti ris1>ettivamento a 81.506; e del pari i 71.884 quintali di tessuti di cotone im1,ortati nel 1800 si sono ridotti a 17.516,mentre i miseri 9350 es1>ortatihanno raggiunta la bella cifra. di 123.262. Cosicchò la produzione com– Jllessi\•a. dei prodotti della fllatura, tessitura e stamJ)eria del cotone, che era. calcolata. a 180 milioni di liro nel 1885 1 nel 1800 si pllÒ calcolare a. 800 milioni. t: questa, dei tessuti e stampati di cotone, una delle J>il1 fiorenti industrie italiane, grnzie al larghissimo smercio che se ne fa nelle colonie italiane del Sud– America. t: pure note,•olmente aum enta.fa, in confronto dell'Im– portazione, l'esportazione delle troccie di paglia, dei (1) L'llaUa aU'(llba dtl ,uolo xx. J)a(J. 173,

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