Critica Sociale - Anno XI - n. 20 - 16 ottobre 1901
Bb 316 CRITICA SOCIALE •rra Ii. 38,GS, o tra L. 93,GS - e L. 58,45 la diff~ reuza uon è grande. § 13. - Dato che l'interesse del lavoratore puro sia <1uello di tmsrormarsi in ma.ssaio, riesce natu• raie la domanda: 1>craccrescere il suo reddito, non 1>0trà il la"oratoro, in\'CCC che modificare i rap– porti di salario, tentare una modificazione dei rap• porti contrnttuali della masseria? La maggioranza dei comJ)0ncnti la J.cgn essendo massa.i, si s,"ilupperà allora spontnncamcntc e 1>rcsto, in seno alla Le~, un altro indirizzo che 1>ropugnerà la riforma del 1>atto cli masseria. Un nuovo sco1>0 si disegna. così all 1 orizzonte, e frn i cOmpiti della Lega non appare J>iil prcpondornntClod csclush•o lo s001>0 clell'aumento dei snlari o dclln diminuzione delle giornate di la.voro. Ma J>Crdeterminare i limiti di queste nuove aspi– razioni, ò ncccssnl'io istituire una nuova serie di ricol'Chc, lo qunli cl mostrino quali siano te cause coonomicho ohe s1>ingono il proprietario a concedere Ja torri\ in mRSs0riR. Noi abbiamo già studiati e determinati i moventi economici che determinano il lavoratore puro I\ trasformarsi in massaio; conviene orn ,•edera quale sia il cttlcolo di convenienza. che istituisce il,.J>roprletnrio 1>erpassare dalla. forma. di coltiva;dono nd economiR nlla forma della masseria. Basteranno due escm1>i tipici 1>er spiegare come si determina il calfolo di convenienza di un pro1>rie– mrio, il <1uale de,•c scegliere tra le due forme ac– cennato di conduzione del fondo. Anzitutto ri1>0r– teremo il bilancio di una coltivazione ad economia su un fondo di 20 pertiche ; di sotto inscriveremo il bilancio della coltivozione n. masseria. dello stesso fondo. Osserviluno che, calcolando le spese di col– tivazione in un'azienda ad economia, si devono met– tere in conto anche le s1>ese di lavoro, 1>crchè in genere il 1>ropriotario che s'induco a dare in masseria un fondo •Ò un'economia. che nou può lavorare d1- rettnmcnto lu terr11, sitt 1>crchò ne possiede una grm1 quantità, sia por vocfhiaia, sia. por inettitudine, o por qualunque riltri\ CtLUSlLe economie infatti che d{Lnno terra tt. mnsscria lo troviamo quasi tutte nella classe dei grflndi o dei mccli proprietari. li:cco i rlsutnti che ricavinmo dai nostri computi: '1'1 ro I. - Bilancio del proprietario cli un fon<lo di 20 vcrticlte clic 1·emle quintali 4 per pertica. Coltivato ad economia. Prodotto lordo (quintali 80 o. L. lf>) ••.. L. 1200,– Spcso di coltivazione (!.!O x 1,.~1,41) .... • 1028,20 Hica.vonetto L. 171 1 80 JUca.vonetto per pertica ____,,===:!,19 Concesso i.n masseria. Prodotto lordo (quintali l:IO a L. U) .... L. 1200 1 - Parto del proprietario (', ,) . . . . . . . • 800 1- Spese di coltivazione (In L. 23l>fl per J>Criica, concorrendovi il ma..,;,;aloinL.2 1 50per pertica) ,, 471,- Hicavo netto L. 329,- Jllcavo netto per pertica 16,45 'f1110 2. - Bila,1cio del proprietario di un f011dodi 20 pcrtU'lie clie re,ide quintali 6 per pertica. Coltivato ad economia. Jlrodotto lordo (quintali 120 ~ I,. 15) . , . L. 1800,– SJ)cse di colt\vazlono (20 x b. tH,41) ... ~28,20 mcn.vo netto L. 771 1 80 JUcn.vonetto por pertica.~ Concesso a masseria. Prodotto lordo . . . . . . . . . . . . I,. 1soo,- Pnrte del J)ro11rlotario( 1 /~ • , • • • 11 1200,- Spc~c di colth·azlono. . . . . . . . 11 471,- nlcavo netto L. 729,- Rica.vo notto per pertica :lG,45 QU<'Rtidno esempi tipici sono pii1 che sufficienti por illuminarci sullo cause economiche che SJ>in"'ono il proprietario a cedere i 1>ro1>ri fondi in masseria. Quando Ja terra ò molto produttiva, il proprietario ha con– vcnicnzn ~ !nandarc ad economia il fondo; quando la produtt1v1tA della terra decresce, la convenienza della ma.sseriR Fii impone. Lo stesso risultato si a~•rebhe so la produtth•ità maggiore della terra, invece d,1calcolarsi nella <1unntiU\maggiore del 1>rodotto, la s1 calcolasse con un aumento cli 1>rezzodel prodotto stesso. L'esperienza c'insegna che le couclusìoni alle quali arriviamodcduttivamcntc sono esattissime. Prima della crisi nei !)l'Czzi che travaglia lo nostre colline quasi tutti i 1>ropriotari conducevano ad economia i loro fondi; solo colln. caduta dei prezzi, colla minore produttiv iti\ delln. t.crrn, si e 8pandc il contratto di m1tss.orif1I in modo d1tdivo11blre qua. si generale. L'Alta ronchhL < olhL tonri non vuol ossoro divisa dal pro– prictn~io, cosicchò lo 1>osizioni privilegiate, i pczii di terra. 111 condizioni di monopolio saranno sempre coltivati in economia.; solo le torre peggiori, che pr~sentano bassa rendita, saranno concedute al mas– saio. J•:d allora si 1>rcsonbt netta la domanda: se il su– dore del lavoratore permetto al pro1>rietario di evitare u1~a. diminuzi~no di reddito, o di scongiurare una cr1s1, non ò giusto che il lavoratore abbia ad avere una pnrtcci1>azione al prodotto, maggiore di quella che ottencwt prima che la crisi si manifestasse? l patti di masseria non si sono 1>crniente modificati nei due 1>erioclicbo sono divisi e determinati dalla caduta d ei 1>rezzinelle uve; il contratto di masseria rima.so immobile, insensibile alle modificazioni del– l'am biente economico. Non deve essere còmpito della l,ega. dei htvomtori l'adattamento delle rimunerazioni del lavoro alle nuovo condizioni di cose? )Ca per ottenere lo modificazioni al contratto di masseria bisogna fare i conti coi 1>roprietari. Quali sono i limiti d olio preteso eia um\ 1>artee delle con– cessioni dfl.ll' altm? Questi li miti vanno atudiati o determinati di voJta in volta. Noi bilancio del tipo 1° di questo para– grnfo per es., il c1tlcolo cli co1Lvonie11zad.el propri e– tario ò presto stabilito. S 'egli coltiYa il fondo a.cl ocono,.nia, il 8~ 10gua.d a?no ò di L. s,19 alla pertica; s.e egli lo code m ma ssorni il guadagno sale a L. ICi,45. J.10 protese elci mru1saio allora. saranno limitate da queste duo cifro; hL massima pretesa dei ma-ssai sarebbe quella di assorbire tutta la differenza in L. 8,26 che va, ora a Yantaggio dei proprietari. In modo assoluto questa cifra non potrà. essere sori>as, sata, porchò allora non ci sarebbe 1>iù convenienza 1>er il 1>ro1>rietariodi cedere il fondo in masseria. li guadagno cho Il proprietario farebbe colti,·ando diret– tamente la terra non J>UÒ essere assorbito dal hwo– ratore, fin cho durano le attuali condizioni di offerta di lavoro, cd il limite delle 1>retese di quest'ultimo de,•e propriamente esscro <1ucl punto ol tre il quale il 1>roprictario ha magiare convcnic117.aa coltiYare ad economia. Nè tutta laclifferouza cliguadagno risultante dalle due forme di conduzione dPI fondo - ammontante n~l nostro esempio a I~. 8,26 - 1>otrà essere assor– b1tit dal lavoratore; un margino dovrà pur rindare u profitto del proprietario por indurlo alla masseria.. La ri pilrtiziouodi questiL somma tra proprietario e mas– si.do diponclorà dulht nrnggioro o minore organ\zza– i10 110clolla ch1sso lnvorntrice. Questa di volta in volta snpri\ trova1·e quello modalità. che assicurino la più proficui\ moclifìcazlono doi pfttti che compongono il contratto cli masseria. § 14. Prima di abbandonare la questione della masseria, dobbiamo esaminare uno speciale punto di vista mosso Innanzi da alcuni lavoratori. Si sostiene da parecchi che questo movimento del proletariato
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