Critica Sociale - Anno XI - n. 19 - 1 ottobre 1901

2!.M CRl'J'!CA SOCIALE di tuUi i rimedi proposti dal , onnino, e dohhiamo cs11111inarein alcuni casi concreti gli effetti clellu riforma. Facciamo intanto una supposizione favore• volissi11u1. ililfl. tesi sonnini1lllll: supponiamo cioò che CIU!C Andria . . . . . 2• Cnstoll1unarc Stabia. 2" 'frani . 2 11 A\ 1 0r~fl 3" 1"01·mia 3 11 Oirgcnti :11' Jlozzuoli :-1 11 :Monrcnle. 3 1 • Sorrento . 4" Arzano . 4t1 Tar1 ff'a 1.er lo tarl1 1e PE!tl)IT,\ Pro,·cnlo tlel dazio IUI tarlnat"cl J•ron:inlt delle 1nwoste dirette 222.310 70.000 204.249 170.076 159.570 4TklG4 147.432 84.770 20.000 75.770 4.!J00 64.4G5 34.U71 Queste cifre segnano Ja dél>acle del progetto on• nino. Infatti come potranno i Comuni (e g1i esempi si potrebbero agevolmente moltiplicare) riparare al g-rave clffieif che si apre nel Joro bilanci o? Potrann o rincrudire le ormai uniche im1>ostesul bestia.me e sugli esercizi e rivendite? Ma i Comuni che avrann o dit riparare le nrnggiori f}Crdite sono i Comuni del :i\fczzogiorno, cioò quelli meno ricchi e dove un 1 ina• spl'irnento fiscale elci superstiti tributi locali è del tutto impossibile. Non rimano adunque che sopperire alle perdite con <1uei sollie,;i femp01·m1ei, di cui parla l'on. Son· nino. 11a ecco 1lllora le conseguenze della riforma: a) :-;tornando i fondi necessari per abolire in un trie11nio il canone nei Comuni di prima cJasse, e atloperando questi fondi a sollie,•o di quei Comuni di 2\ :! 11 e 4" classe dove i proventi del dazio sui farinacci superano il canone govcrnath•o (e questi comuni sono lf.O: 2L nell'ltalia settentrionale, 4 nella ccntr11le e 135 nella. mcridionnlo o insulare) si ri– mnnc}ttalle calende greche la t.1·asforma.zionc tribu– tarilt dei Comuni maggiori. E allora, addio prcsa"iti ,•antaggi dei Comuni di prima classe, tramutantisi, secondo l'on. Sonnino, in nuove scuole, in nuovi asili, in nuovi g-iardiai d 1 inftrnzia. b) Occorrendo, r>erun tempo imleferminalo 1 questo fondo di soccorso destinato ai Comuni pili dissestati dalla riforma, ecco risor1,:erc quel fondo di reinte– grazione tlel primo 1wogetto Wollcmborg, contro cui hrtnno tanto combattuto ~li amici dell1on. Sonnino. V(•ndctht delle coso I J•:d ora un'ultima e breve osservazione intorno alla seconda parto di ()Uesto phmo riforrnatorc. li Sonnino, come nbbiamo visto, ,•olle sop prime re i due tributi locali sul valor locntivo e di r ,1.mi ~lia,e, fondendoli iu un'imposta unica sul reddito nett o personale, pas• s1,rli allo ·tato. L'idea ò ottima anche perchò, la– sciati come sono, <1ncstiduo tributi rischiano in pa– recchi Comuni di colpire tutt'nltro che l'entrata netta delle classi pili agi,,te. !la. l'ordinamento cli questa nuova imposta di Stato non ci pnre ottimo ciel pari. Anzitutto il onnino Yuolo un'imposta. proporzio– nale e non progressiva, poi vuole assumere a unica hase pratica per il computo del reddito da tassare il vnlor locativo. Ora. noi 11011vogliamo negare che Ja, spcs~t per l'abitaziouc sili in genere un buon in• dizio per l'acccrhtmento del('imponibile, ma quest.o indizio da solo non basta. La spesa dell'abitazione può mantenersi proporzionale al reddito i11una stessa classe sociale; ma la ragione del rapporto muta non appena si passa. da una classe ad un'altra. Un modesto impiegato spenderà un <1uinto della sua entrata per B1b ot r no Bar o l'imposta sulla minuta vendita. dei farimtcei entro cinta. _colpi~cauna quantitll cli merce eguale a quella che ,., RI mtroduce attualmente. Premesso ciò ,•e• dinmo alcuni esempi ( 1 ): ' TolAIC 292.!310 204.249 170.0iG lfi9.570 45.-lG4 1,11,,1:12 104.770 80.070 GIAG:'1 34,i,7 I Canone «overnanv-o 92.0Sj 99.560 97.810 72.78S 16.141 5Ul24 4G.50G 35.297 1:a.55S 22.232 COllN'.NSO Taua di m\111110 vendilo #l I,. I Al 11ulnl1tle 69.471 40.849 3(U)i3 2G.591'; :l.861 83.484 21.Ul2 25.156 14.99·1 8..t!l2 Tolftl(' 1Gl.5àG 140.409 134.783 09.:1S3 26.002 84.808 Gi.698 G0.55:l :10.:,;,2 30.GU4 t:C('<!(l( 'l11.ll (ICll!l l)('rdlln J.1Q.7GI 6.'J.840 35.293 G0.187 J9.4(i2 62.624 .'17.072 J9J,J7 :n.013 3.907 l'~bitazionc; un milionario, pur abitando un \)URrtiere d1 lusso, spenderà. soltanto un decimo o un dodi– cesimo. . rn con_~lusione dunque il progetto Sonnino, nè per 1 hcnefic11 che se ne post1ono att.enderc nè per la struttur~ tccn_ica con cui ò congegnato, ,;uò a.vere lo nostre s11npat1c. ... Pilt breve discorso merita il progetto finanziario dcll'on. Lacava., stem1>emto in un articolo proli8so della Riforma Sociale del 15 settembre. Per il Lacava la riforma della tassazione localo dovrebbe farsi cogli avnnzi 11ttivi del bilancio dello St1_1.to, {'Onqt~elli che egli, con dolce idioma basilisco, cluam~ leggiadramente " i superi ,,. Questi su.peri pare s1 possano calcolare sicuramente in 10 milioni all'anno, coi quali si doncblJero compiere niP.nte di meno che queste due grnndi riforme: abolizione del dazio sui farinacci e apertura di tutti i Comuni at– ~1~\~l~~~;~~c chiusi. Vediamo corno si r,uò compiere il Il Lacava si preoccupa anzitutto di abolire il dazio sui farinacei nei Corm~ni aperti e in quelli chiusi di 2", 3• e 4• classe. ]~gli ragiona. così: poichò il dazio sui farinacei in tutti questi Comuni rende L. IG.900.000 all'anno (3.G00.000 nei Comuni aperti, e 13.300.00Q nei chiusi clcllc tre classi inferiori) tro-– viamo nel concorso dello Stato un compenso, alla perdita. Lo Stato ha clis1>onibili lO milioni a1J 1 anno dunque in due anni (concorrendo con 8 milioni ~ mezzo all'anno) riuscirà. di certo a compensare i Co– muni dcll'aholizione del cla1.iosui farinacci. Questo calcolo ò esatto ad un p:1tto : che nel primo irnno lo Stato dia 8 milioni e mcz1.oe nel secondo 17 e I i continui a darne ne•rli anni su ccessh•i. Com~ infatti potrebbero i Comu~i perdere i 17 milioni senza esserne durerolme11le compensati? Il Laca.va invece pare che voglia dare in due Anni i 17 mi– lioni, e l)Oi, regalata. una volta. tanto una annualifa corris1>ondente al proYento del da~io sui farinacci lavarsi le !nani e lasciare che i Comuni si " arrangino: per proprio conto. ( 1) 1.0 e.Uroelio se«uono sono desunto dagli t1ll('g,1t1olla relaz1ono BOl!e\11(7 maggio 1001) nonchù dalfll nllog11t1 /\gli stutll della Com– rnl&1!011c <leiQuindici. 1 1iro,·(mt11 Invece, oeue 1m11ostediretto t111 nbollrsl (valor locath'o e ruocallco) 10110 ea1co1at1 11u11a Statistico del IJIIA11CI co1nun•II 11er l'nnno J8!n. Abbiamo lrateurnto nel cornpe11111 la metà della tassa sulle vetture l)rtvate, come abbiamo tralaaelato nelle perdite Il rendimento dell'lmpo1ta 1111<1.ome&llcl. Le cifre lra- 1eurnlo eono co1l minime cho non pouono 1poPlare 1e nostre con– cluslont

RkJQdWJsaXNoZXIy