Critica Sociale - Anno XI - n. 19 - 1 ottobre 1901
CRITICA SOCIALE col'testa di fornirmi quella definizione rlello " spirito rivoluzionario 11 (come è inteso cla' miei contra~ldittori) 1 ch'iQ, anda\'O con tanto desiderio sollecitando. Dopo avere paragonato lo spirito rivoluzionario ali' " onore ., nel noto apologo del Gozzi, che chi lo ha smarrito più non lo ritrova, il Merlino parla di casi in cui la pressione del JJroletariato sul Oo,,erno borghese per strappargli le riforme può varcare la li11e<i i<1ealeelle SCl>Cfffla l~gal-ittì dal s1to co11tra1·io; e dGfluiscecosì: Lo spirito rh'oluzionario è, secondo me, niente altro che questa clisposizio11e clell'a11i1110 <t passare la linea, quando fosse necessario. F.d ò anche la dis1,osizione del– l'animo a 1wofilta1·e di quei,moti imprevedibili che il '!'u– rati ammetto e che, secondo lui, nascono dal tro-.-aro improvvisamente (perchò soltanto impronisamente ?) sbarrate le vie ctell 1 cvoluzione rego!Ul'C e tranquilla, e so1n-altttlo a mm fare opera 1>er i111l)8(lirU. Usai l'a\'verbio u im1>rovvisamente n ))erchò a.vcvo pre– senti i casi pi\! tipici e meno inverosimili (leggi ecce- 1donali contrQ i diritti 1>oliticielementari, restrizione del suffragio, colpo di Stato, ecc.) nei regimi ra.pprescntativi; mentre a mH~ 1>oliticadi reazione lenta può, in tali re– gimi, contraJ)J)Orsi, col sollevamento della J)ubblica OJ>i• nione 1 colPostruzioniiJHO parlamentare, ecc., la eontro– rcazioue legale. ])issi già. che non intendevo occuparmi della Uussia o della Cina i ed era !unge dal mio pensiero l'ambi;-;ione di tr:tcciare la ftlo:;ofta mondittle della ri\,o– luzione. :Ma veniamo a. quello che anche a :Merlino sem– bra l'essenziale: 1>oichò "ad ogni modo - egli serivo - '.!'urati ha ragione; qui è il ce11t'l·odella questione n· Lo spirito rh·oluzionai-io non f dunque altro - nel concetto merliniano - che la cli$JlOSizionedell'animo a 1>aiisare la. linea della legalità; ql~l\11<lo altri la passi, a 1>roftUarne; sopral'lllto, a. non farel O))Crt\per impedirlo. Ci siamo. Quel ch'io sup1>0nevotimidamente (tanto mi })areva Rrrischiato ima.gina1·e ehe nel oorvello dei miei co11trnddittori capisse un cosl misero concetto - la ri– voluzione ridotta a materia di Cocllce pena.le ...... 0 1 nei congrui casi, di Hcgola.mento di JlOlizla) è, dunque, por autorevoli confessione cli Merlino, la verità. Lo SJlirito rivoluzionario, tauto contro me iJ1,·ocato 1 non è altro che la fede 11011a. rivolta .... propria od altrui. Per noi, per il socialismo moderno, lo spirito rivolu– ziouario è ben a!trn. cosa e maggiore; es~o ò non sol– tanto la dis])osizio11e inerte, ma la fo1·w t\ttiva dell'indL viduo e dello mas.50 1 ri,•olta !'ton gii\ a violare la legge, ma 11. modificarla j a modificarla nel senso di un nuovo assetto sociale, che renda imJ)ossiliile insieme ed itrntile lo sfrutta1•onto dell'uomo ad opera dell'uomo; e l'ìOpra– tutto a creare le condi:do1li (1>0titiche, economiche, mo– rali) J)er cui tale modificazione siA possibile, cfflca.cc, profonda cd il'rovocabile. Viì1che rare n,Jlpcllo nd esso come n nn puuto di paYtem:a, Jlopera ·complessa del 1mr– tito socialista crea, rinfor1.a, pro1H1gacodesto spirito ri– Yoluzionario, parimenti complesso; che ò visione, sempro Jlil, chiara e diffusa, del fine ultimo, dei gradi inter– medii, dei meni prcordi11ati a condurvi, e volontà sem– pre meglio organizzata e sapiente di pen-enirvi, di supe– rarli, di accortamente senil'sene, eliminando gli 01Stacoli che ci attr:n-ersano la via. Fra cotesti mezzi, la rivolta illegale, pel partito soeialist.a - nell'andamcnt.o norma.le dei regimi raJJprcsentati"i, cioò eome oggetto di 1u·o– gramma - ò da lungo temJ>Omessa in un canto, come rondameutahnente inadeguata allo scopo. l~ J>Oichòil Merlino paragona. lo SJ>iritorivoluzionario all'o110,·e, mi si permetta di aggiungere, J>Cr l'ouore del partito soci:i.lista, che, se quest.o nou avesse la comin– zione ebe ho detta. - iC esso eredesse aU 1 utilitì~ della Bib 1otec:i C,ino B1arcc rivolta. illegale - non si limiterebbe a " profltt-arne n quando scoppia, a "non fa.re opera per impedirla,,; ma (in questo almeno i vecchi CQSJ>iratori,che del resto agi\'ano in ben altre condizioni e per ben altri flni, erano Iliìt logici ed anche più .... serii) n\'l'ebbe l'oneslo coraggio di sollecitarla e prepararla con tutte le i:iueforze i il che supporrebbe (sia eletto di 1rnssnta) un organismo tii par– tito e un metodo di Iottn affatto diversi da quelli ch'e:;so ha aclottati; come ha in\'ece l'onesto coraggio - sti– mando la l'ivolta. inutile generalme.nte, il piì1 S}lesso di– sastrosa - di fnre, senul. falsi scrupoli o ipocrisie 01>– portunistiche, quanto ò in suo J)Otcre per J)revenirla. Ad ogni modo, a. mo giova constatare - e ue debbo render merito a Saverio Merlino - chiarito alfine net– tamente il })unto essenziale della contesn. Onc\cconcludo pili che mai con quella ehe fu già. la miit prima conclu– sione: che cioè non esistono in realtà, nò possono esi:.tcrc, due partiti socialisti (secondo pretendoYa anche, fino alla confcren;-;a cli )lilano, ,\rturo J,abriola), l'uno rivoluzio– nario e l'altro rHormista j ma che ,•i è un J)artito socia– lista rivolu;-;ionario - le cluc J)arolo sono, in fondo, sinonimi - il quale ò a11che, e non J)otrebbe non essere, prosecutore indefesso di riforme; e Yi sono, fuori della sua dottrina, del ri\'oltosi, incliYidui o maflse (n, battez– zarli 1Ja1·titi non mi so <\ecidere dnnero), ehe non sono nè socialisti, nò rivoluziona.rii. ~la poichè essi (parlo degli individui), pili eho a. sollccit-nrc e pre1>arnro la. rivolta 1 sembrano limitarsi a ,,olcrla sfruttare se aYvcnga e u sopratutto ,, a non impedirla; rimane assai dubbio so meritino anche la qualiflcu. cli rivoltosi. J~: allora che cost. sono? 1,·11.IPPO 'J'unATI. Al pro.i;simonumero: A l,t:SSA.~DltO SCIIIA VI: $vil11i,110 cnpitalistico O 01'.. gn11izzn1.ionc vroletnrin. Due programmi tributari della Opposizione SONNINO e LACA V A A,•vertifuno subito che, se avviciniamo lo ideo di c1uesti due uomini - Sonuino e La.eava - è.sem– plicemente per la. contemporaneità nella ciualo si è ObJH'esso il loro pensiero intorno alla vessata materia dei nostri tributi locali; però che non intendiamo assegnare eguale imporbuna. agli scritti dei due uo– mini politici che, banchò egualmente condottieri par– lamentari, stanno a così enorme distanza d 1 intcllctto o di coltura .. L'on. Sonniuo, infotti, cinnlunque sht il g-iudizio che si possa portare sulle dottrine che prorcssa, è uomo di studio, dotato di una fi1colt;\ critici, vera– mente 1unmirovolo, forse confinA.nte spesso con qncl– l'ipercritica che è la. ragione non uWma della. sua poco fortunata cA.rriera politica. L'on. Lacava invece è un indotto avvocato basilisco innalzato, per uun certa furberia. grossola1.ia ) ad uomo di Stato. La sua logica ò sbilenca e saltellante come il suo periodo, e la sua. coltura, hcnchè egli a.hbir1. scritto un libro sulla fina1na locfdc, ha elci confini molto ristrett.i. Pure .!'on. Sonnino e 1 1 011•. La.cava hanno scritto cli finanza, anzi di riforme nei tributi locali, od i gio1·- 1rnli della penisola. si sono affrettati a metterli in– sieme, volendo trovare nel pensiero comune elci due scrittori il pensiero clomi1rnntc della Opposisiiione costituzionale. Noi non se~uiremo un simile metodo, e manterremo separato le esposizioni critiche dei due programmi.
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