Critica Sociale - Anno XI - n. 19 - 1 ottobre 1901

CRI'l'ICA SOCIALE 303 troppe persone interessate, e arriva a1la conclusione che i francesi non potrebbel'O sbarcare in una volta sulle spiaggio italiane del Mediterraneo pili di 70 mila uomini, anzi in ultima analisi non più di 50 mila. I~ questo principalmente JJerchò esso ritiene, sulla fede di uno scrittore francese, che 129 mila tomiel– Jato cli navi mercantili ·verranno armate come in– crociatori ausiliari e quindi non saranno disponibili pel trasporto. Ma un tal fatto non è credibile in una guerra. fra Italia e Francia soltanto. lJna flotta ausiliaria francese, composta cli piroscafi mercantili armati, sarebbe necessaria contro l'Inghilterra so– pratutto per colpirne l'immenso commercio oceanico, che è il solo punto vulnerabile della potenza inglese, non contro il commercio nost.i-o dc.IMediterraneo, il quale verrebbe a trovarsi paralizzato, forse comple– tamente, subito allo inizio delle ostilitìi anche sem:a l'intervento clella flotta ausiliaria.; e in condizioni non molto migliori andrebbe a trovarsi del pari il commercio francese dinanzi alle offese facili o im– provvise della torpediniera e dell'incrociatore mo– derno. A ogni modo, se l'interesse preponderante dcJJa l'rancia fosse lo sbarco sulla costa italhrna, come suppongono i marittimisti, essa non destinerebbe a servizio ausiliario una parte della fiotta mercantile prima cli avere assicurato il trasporto delle truppe, trnsporto che la !<'rancia avrebbfl tanta difficolb\ ad effettuare per deficienza a.ppunto cli mezzi cli 11avi– gazione. Ala quand'anche lo scritto della Rivistci Jli– litare tenesse conto per J1imbarco 1 come io fcci 1 delle .129 mila tonneJlate so1>radette, la possibilità totale del trasporto secondo il suo calcolo resterebbe an– cora al disotto, e non poco 1 dei 115 mila. uomini indicati da noi 1 sarebbe cioè cli poco pill cli 90 mila uomini. Il fatto è che una grossa spedizione di truppe per marc 1 coi numerosi materiali e cavalli, che essa ne– cessiti,, non è cosa punto facile nemmeno oggi, che i mezzi cli trasporto si sono fatti piil comodi, più siclll'i e più copiosi 1 e questo perchè essi non sono cresciuti presso nessuna potenza, eccetto forse Pfn– ghilterra ('), nella proporzione stessa. nella quale le esigenze belliche hanno fatto crescere l'entità delle forze miJih,ri necessarie per inrndere dal mare una J)Otenza militare di secondaria. importanza. Fu pili facile a Scipione sbarcare in Africa contro la potent.e Cartagine o a Cesare traghettare da Brindisi sull'op– posta riva dell'Adriatico contro Pompeo, che oggi non sarel>be Rlla l!"rancia la invasione della Sicilin. 1 nonostante la vicina Bisel'ta e l'aiuto di una flotta militare più potente della nostra.. Lo scritto piì1 volte ricordato della Rivista .Militare cita un dato cli studio cle!Ja Scuola superiore di guerra di }'rancia, il quale porta a I lG mila tonnel– late soltanto il fabbisogno cli na,vi poi trasporto di un Corpo d'armata francese nel :Mediterraneo e dei materiali e quadrupedi corrispondentì 1 compreso un mese di viveri, che non fa crescere di gran che il fabbisogno cli navi pel suo trasporto, di una o due forse. Ma quel calcolo ha necessità evidente di esser rifatto do1>0 l'esperienza delJe spedizioni inglesi. ])reso tal quale è, e messo in ra.pporto col tonnel– laggio disponibile della flotta mercantile francese, che non supera, come vedemmo 1 le 383 miJa ton– nellate, si accerta. sompre piì1 che la Ji'rancia non potrebbe trasportare in una. volta 150 mila. uominii ma appena nppena .1.20 mila. E tuttavia les mécom1Jtes non finirebbero qui. I trasporti militari sono ingombranti a cagione elci numeroso carreggio, e sono difficili per lo alloga,. mento dei quadrupedi. Perciò i piroscafi che clànno ('l l.'J11ghllicrra possiedo lll metà dl tutto Il to1111c11ngg10 nin-Rlo esistente nel mondo. o o un maggior remleme11t sono quelli di pii1 grossa porta.tal specinlmente i cargo òoats misti, provveduti di maggiori comodi fa e bene attrezza.ti , e al contrario quelli sempre meno adatti sono via via i più pic– coli. Ora la Francia, se ,,olesse arrischiarsi nlla spe– dizione, dovrebbe fare assegnnmcnto anche sui va– pori della porbiJa da 500 a 800 tonnella.te , che sono in numero di 97 della. portata complessiva di 63 mila tonnellate net.te , e sui vapori da 800 a 1000 tonnel– Jnte che sono 71 della p& rta.ta. complessiva netta nnch 1 essi cli G3 mila tonneJlate. }~ tanto pili dovrehbe contare sopra simile na– viglio inquantochè, essendo esso impiegato ordinaria– mente nel :Mediterraneo e sulJe coste dell'Oceirno europeo e dei mari del Nord 1 sarà più facile di farne fa, raccolbL 11I momento del bisogno. rn conseguenza di ciò Ja metà cli tut.ta la notta francese di spedi– zione sarebbe formata con piroscafi di stazza meno che media, che assai probabilmente darebbero un remlement molto minore del loro t.onneJlagg-io nettQ a cagione del carico speciale che cloHebbero im– barcare. Si cli rà da. qualcuno che io voglio pro,•ar troppo. :Manoi prcghhuno di considerare che le insistenze clei rnarittimisti nello sventolare lo spauracchio degli sbarchi hanno cambiato una questione positiva e maternatica 1 come questa, in una infezione di senti– mentalismo e di ipnotizzazione, contro la qunle tutti gli sforzi della nazione uon saranno mai considerati superflui. Si fu a questo fine che ho supposto le 1>iì1 grandi facilitazioni per effettuare il trasporto della spedizione, e giunsi fino ad ammettere che una forza di 120 mila. uomini potesse essere trasportata. in una, volta; e 1 sbarcata. sulle nostre coste, potesse ar– ri"are a spiegarsi facilmente - cosa non probabile in fatto - e a trovare subit.o posizioni difensive taJi da mantenersi con sicurezza - cosa asstmla adcliritturu - contro forze superiori, che Yia via diverranno, mediante rinforzi, a.l tutto schiaccianti. Ma quanto tempo potrà. questa forza sbarcata at– tendere la seconda spedi,done che ne porti l'effettivo a 2·10 mila uomini, cioè ad una forza sempre infe• riore di molto a quella che noi potremmo spingerlo contro? Facciamo un cnlcolo modesto. Dal momento nel quale i primi 120 mila. uomini avranno preso terra, si dovrà aspettare il decorso cli & giorni almeno per mettere sulla. spiaggia tutti i quadrupedi e il materiale, 1 giorno per tornare sulle costo francesi, 3 per rifornire ai piroscafi e alla squadra di scorta. il carbone 1 almeno per l'im– barco degli uomini, dei quadrupedi e materiRli della seconda spedizione, 1 pel ritorno sulle coste d'Italia., 1 per lo sbarco degli uomini e ttltri 8 per t1uello dei ca.valli e del materiale. In tutto 30 giorni. l: non conto i probabili ritardi e altri inconvenienti in sì grossa spedizione ca.usnti da instabilità di mare, nel nrnntenersi e operarn in vista deJle coste itRliane per sì lungo tempo, e specialmente non tengo conto della impossibilità, in cui si troverà la flotta. cli 300 J)iroscafi di caricare in 8 giomi Ja specliziono negli scarsi porti del Mediterraneo, onde sarà. neces– sario far concorrere allo imbarco anche i porti dello Atlantico e impiegare così due giorni cli 1>iùnella tra.versata.. Ma quello che ho detto è suificiente per domandare se può mai supporsi in un Governo tanta imbecillità o malvagità. da, im'iRre e lasciare sopra spiaggia nemica. per 30 giorni 120 mila uomini in una, posi– zione pericolos!L e quasi disperata, come sarebbe quella della. prima specl.izione sbarcata. E se questo non è supponibile 1 perchè tutte le probabiJità di vittoria e clamorosa vittoria starebbero dalla nostra parte, sarà. provato esuberant.ementc in piìt modi che noi 110n abbiamo bisogno dellci ttott«

RkJQdWJsaXNoZXIy