Critica Sociale - Anno XI - n. 19 - 1 ottobre 1901

800 CRITICA SOCTAL"E volte che il numero delle giornttto di lavoro offerte dal lavora.toro proprietario o dnl ln.voratore mfL~Hmio è inferiore nl numero delle gior1HltC domandate, il lavoratore non può essere accettato nella Lega ,.. f~gli infatti avrebbe un maggior interesse a tener basso il saggio dei salari che a provocarne un rialzo. . i noti però che il principio valo solo risguardondo 11 problema <htl punto <li vistn del sRggio dei salRri · vedremo ben presto che il rialzo lici sa lari n on ò il solo scopo ohe si propongono lo Leghe, da.ta. In,loro com1>osizioncqualitnti,•a SJ>ccialo. {l,a fl1ti oi pro•tllftO »Hmero). 010\'AN'N'I MOXTEllAUTJN'I. LERIFORUE MILITARI TECNICHE LA MARINA. JI. Dimostrai rKc1lmcnte nel numero precedente chr uno sbarco di forza inferiore ni GO nula uomini non è credibile flV\'enga contro di noi sopra la cosh1 med iterrane a peninsulare. Quand'anche tutte 1o 110• stre nu.vi da guorrR fossero bloccato noi porti o di– strutte, n essmHl potenza. vorrebbe effettuare simili sbarchi, eccetto forse c1uello clelln rada. cli Va.do di esito non 1>robahilrnente temibile. ' Uno sbarco di forza molto SUJ>Crioresarebbe J>OS• sibile? Nello stato attuale delle alleanze europee, credo che anche questf, i1>otesi debba essere scartata a 11riori. fl fulcro della guerra anrobhc hl Gcrmnnln. Non è presumihilo ragionevolrncnto che ht l<'rnncia voglia distrarre veri:10 un obbietti \'O di secondRriR im1>ortanza, come l'Italia, 6 o 700 mila uomini quando con una for-1.aminoro della metà, contrappos~ ai con– fini terrestri, essa può annullare del tutto i nostri sforzi offensivi. ~'erchò - c1ucsto è ben certo - se le regioni montane mtcrposte fra noi e la l•'rancia ci ffUnren– tiscono quasi intemmcnte contro di essa qu:nclo se ne faccia, como ormai è COl'to 1 il porno princi1)alu della nostrR difesa mobile, le stesse regioni montane che si protendono tanto pili a lungo sul versant~ francese, assicurano ancor meglio quella. J>OtenZft. 0c_>ntroun'inva.sio_ne italiana. Perciò, in una guerra dt alleanze, In. Francia, sia che riesca ad in,•adero il territorio tedesco, sia che rimanga sulla difensiva noi pro1>rio 1 vorrà molto probabilmonto ristringersi contro l'Italia n impedirne i progressi, potendo con 250 mila uomini o poco pii,, neutralizzare tutta 1ft nostra potenza milit.are. A che pro, del resto voler costringere l'Jtalia, per mezzo Ji un "'rande sforzo militare, a sta~carsi dalraUeanza tedc:ca, se questo fatto non obbhghcrebbe per nuUa la Germania a ccs~ sare la guerra? Uno sbarco sopra le nostre coste, superiore al 60 mila uomini, sarebbe invoco dcsidcrn,to certamente dalla Francia se la guerra non si combattesse cho fra essa e l'rtalia 1 e tanto pH1 sarebbe desiderato quanto pii1 lo riuscirebbe difficile superare la tenac~ e 1>robabiJmento inespuf.PDabile difesa delle Al1>i. Esamino volentieri questo caso della sup1>ostaguerra fra Italia. e Francia, J>erchò ritengo a"'evole provare che, tanto dal lato di terra quanto dal lato di mare, noi, per dtfenderci militarmcnto con fortuna, 11011 abbiamo alcun bisogno di alleanze, neppure contl'O una potenza cosl superiore a noi di forze come la J! 1 rancia. . . . In queste condizioni il problema di uno sbarco francese richiede lo studio di tre cose: la forza. dellft i:!lledizionC'; i mezzi di trnsporto; la libertÌ'I. ciel mfu·e. Per istabilire quale potrebbe enscre la forza i1n'R· dente, che ubbia qualche probabilit:\ di superare quella che noi saremmo in 1:raclo di op1>0rle ))OChi s:"iorni dOJ>O lo sbarco, occorre ftlrO c1mtlche calcolo. Movinmo naturalmente dalla supposizione piì1 fit, O· rcv ole al n emico, che cioò In for·z1tcapnce di vincere sia. ugua.le almeno a quella nostra llcstinafa a fro11- tc1?giarla; o vediamo qual è questa forza. Dal COl'i:10 della scuola di guerro. di 'l'orino per l'anno scolastico 1897-98 fu indicato che, in caso di guerra, la forza nostra clell 1 cscrcito permanente e della milizia mobile prest11le ilt crm1JJO - 1• e 2• linen - sarebbe di 811.000. Aggiuntavi In milizia terri– toriale al1>inf1, - 19.000 - h\ forza totale di co.m1•0 surebbe di uomini 830.000. Resterebbero uncorn altri 400.000. uomini cli 3• linea ossia di milizia territoriale 1 ma non li com1>rendo 1wl calcolo della t'orza campale da poter opporre al nC"• mico~ perchò l'ufficio principHIC' della 'l'erritorialo non e quello di combattere in cam1>0 aperto, rnll l'altro cli presidh,rc fortezze, piazze e citt:\. Gli 830 mila uomini JJreseuti in c<tlliJ}(), supposti dalla scuola di guerra, sono una eifm un po' gor1- fiatn. l'otrei di11108trarlo senza. fatica. so qui fosso. op1>ortuno entrare in discorl:)Odelh\ nostra legA'o lii reclutamento che, fatta per un ordinamento di 10 corpi d"armata, deve invece sen•irc ad un ordina– mento di 13, nonostante !"aumento av,•ermto eia <1uel– l'e))OCanella emigrazione e ne,:;-li inscritti di leva scartati per difetti fisici. Del resto, consento 1mr io che gli uomini non ci ma.nchornnno mai, dacchò i ruoli militari, oltre nlle forze di 1 111 , 2• e 3" li11e,i 1 danno ancora piì1 di un milione di uomini 11011 istruiti, una categoria che in !svizzera non csish•. Accetto perciò la. cifra della scuoln di ,:;-uerrac1ual 1!. Dagli 830 mila di for-1.acampale, deduco 320 mila uomini per In difesa delle1Al1>i,calcohrnclo questi in numero anche mn,:;-giore di cp1ello voluto clai grnc– rali Ricci e Ol\ Bormida, S!lCcinlisti di quella. difesa. Doduco almeno 10 miht nomini di due delle dh•I• sioni d'inutilissimn. ca,•allerit\. dislocatn ncll'nlta ltalifl; resteranno 500 miln 1 dai quali sottraendo ancom 80 mila uomini per la difesa interna della Sicilia in ispecie e della SRrdegna, si ridurrà a 420 mila la nostra forza cam1>ale da poter 01>1>orrea un"inva– sione da1 mare. La qual forza dovrebbe restar di– slocata nelle nId1mafe dell'Italia. 1>eninsulare 1 o in parte a prossimità di questa, pronta ad a.ccorroro dove il bisogno richieda. 'l'rattanclosi di guerra fra Italia o E'ranciasoltanto, è molto 1>robabilc che l'invasione dal mare ,•enA't\ tentata al 1>ii1 presto dopo la dichiarazione di guerrt1, e questo al più presto vorrà dire almeno 20 giorni dOJ>O la dichiarazione di guerra, tem1>0 che voglio ammet– tere strettamente necessario a raccogliere ed a1>1>ron• tare i piroscafi da tras1>orto. Ma, clall'nltro lato 1 tutto ri, credere che l'ItulhL sarà in istato clicompiere la mobi– litazione e h, rtldunata inizinle doi 420 mila. uomilli prima che lo ab11rcopossa essere effettuato. Di fronte a simile difesa, che può recarsi cclcromente dai luoghi di radunata inizialo ai punti minacciati, le truppa av,•ersarie di sbarco dovrebbero aYero almeno una forza corrispondente, cioè più di 400 mila uomini, op1mre una forza tale da opporro unn rcsi:;tenza. pas– siva prolungata. por tanto tompo quanto ne può oc– correre ad una seconda e ad UTHL terza spcclizionc che rechino in seguito il resto della forza neccssnrit, a pareggiare o superare quella contraria. li tem1>0 per eseguire la seconda spedizione, col medesimo materiale cho trasJ>Ortò la prima, non sarà. tanto breve e frattanto lo truppe sbarcato 1>0trcbbero cor– rere i più gravi pericoli. Pure voglio ammettere

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