Critica Sociale - Anno XI - n. 19 - 1 ottobre 1901
CRITICA ROCIALE 299 3. S1►esc in mano d'opera. Qnlllll– dtl IM•oro Potntura . Allestimento Vnngnlura Acqun. zo1ro Vcnde1;rn; r) 'l'otnli Num. glornAto ilt1.IArl ·--- --- 1 (') r,. 2 1 uo r,. 2,50 a ' 2,20 " G,GO 4 2,- 8,- I '/, 2,50 R 1 G3 '/, . , 2,- . •,- li ¼ L. 23,36 Spe'!o di mnno d'opera "'2a,ns AJJC'SO complc-.lilive T,. r,1,-11 J,o spese di coltivnzionc n<lunq110 !:li possono divi– dere in due grandi cntcgorio che supcrgil1 i;i cq11i– lihrano: s)lesc di propricti\ in L. 2G,o;;, e spese di rnilno d'opera in L. 2;;,:1G.Il rn1>italo d'anticipazione f'd il lavoro concorrono nella stessa. misura alJa pro-– duzionc. ~ O. - Un dato piì1 difficile a determinarsi ò quello del rica,·o che si può avere da una pertica di terra. Qui clementi dis1>nrati entrano in gioco o rendono ditficilc lo l!ltahiliro un reddito medio. <.:cr• chiamo cli eliminare lo diflicoW,, sem1>lificanclo il problema. rn,rnnzi tutto dobbiamo postulare una. spesa di colt,iva:dono non inferiore olle L. 51 1 4l della tab. 8"'. A questo modo toniamo soltanto conto dello terra roltivnto dtL un buon Agricoltore, ccl eliminiamo dRI c11lcolo le terre trascurate o ,,cr mancanza di capi• tale d'frnticipazìone o ,,cr clifC'ttodi lavoro. Se lr s1>esedi coltivazione fossero minori, anche il prodotto si dovrebbe calcolare in <1trnntità minore; non dc,•o {]Hindi Ol>J>Orsi, al nostro metodo d'induzione, il fatto che non tuttì i proprietari fanno nei loro fondi lo SJ>cseda noi preventi ,·ate. In st>condo luogo bisogna toner conto clelJa cstcn· siono della proprietà. Un piccolo cd un medio pro• prietnrio fnnno produrre molto di piì1alla terrn, che non un grande proprietario. 11 grn11de proprietario trovn dispersa la propria nUivib\ cd il proprio cnpi• talo d'anticipazione su una \'asta estensione di terra; deve 1,1oi ricorrere sempre nl h,,,oro saJariato. Si badi che eia noi può chinmarsi grande propriet.ario, in r~pl)O!to_ alla ~roduz!onc, l'economia eh~ possiede ))Ili d1 loO J)ertt che d1 t erra. Quanto al 1nccolo pro– prietario, la sua fori.IL sta. tutta nella 1>0ssibilità di lll\'Orarc sempre direttamente il fondo, sotto la con– tinua spinta del tornaconto individuale più acuto . .Il medio 1>ro1>rietario,d'nltm parte, compensa lo swm• tlll,rJ,: io,ch e gli risulta dal IM•or·osuJariato a cui ò obbli~ n.to a ricorrere, colla possihiliti'\ di disporre cl 1 11na. 111aµ-,::ior q 11antit1\clicapitale d'anticipazione sui propri fondi. Jn terzo luogo è necessRrio tener conto della diversa fertilit:\ della terra, della 1>osizione to1>0- grafica ciel fondo, della c1unlit1\delle viti che si col– ti\'nno. Alcune frazioni del Comune di llontìt pre-– scntano delle terre molto più 1>rodutti"e - 1>er es. la regione Bergamasco-Poggiolo - ; Ptùta collina produce sem1>re meno dcllfl media e bassa collina; lo diverse m•e hanno diversa resistenza alle intem– perie ed hanno di\'erso valore. Como si vede, sono olemcnti questi molto difliclli n. determinarsi. nn ultimo converrebbe stabilire il prezzo di ven– dita del prodotto. Anche qui il calcolo è difficilissimo, perchò il 1>rezzodell'uva, non solo ,•aria a seconda (1) l'na flornala se nel mese di m11rz:,,allrlmenll due giornate In nonmbre e d.lee.mbrt. ~ Allrl lnort si coml)C!nsanocogu allrl racco\11. G o B l'lC d('Jla posizione topografica della vi,:rm"e della qualità. del prodotto, ma è in istrotta di()endenza coi movi– menti dcll"olferta o dellR. do111nnch\ 1;ul mercato go• noralc, lllO\'imenti che vnriuno da anno ad anno od in tempo cli vendemmia dii settimana n settim~n11 eh~ giorno a giorno. ' Dnto questo diflìcolt1\ 1 si capisco che le rendite medio che pror>oniamo hanno un \'Rloro indizi11rio contingente. Nella. f11tti8pccio biso~'llerà cambiare i dati per rifare e ricalcnrc i calcoli che ora noi clob– hhuno istituire e che tutte lo Leghe dovrebbero istituire. Jntanto i risultati che si tro,•ano nella tabcllu 4", qui unita., furono concordati in una rin• niono di j..'Ttmdie piccoli proprietari e di ma.ssai. li prezzo medio delFuva. in J.J. 15 al <1ui11talera1>prc• senta lo condizioni di critii in cui si trova Jlresonto- 111cnf(I il nostro mercato di 11,•n. 'l'A1n:1,1,.\ 4 11 • - Re,ulita di 111ui 1>e1·tica (li, terra. fio in ~rnnde propricbì, c1uint. ll (i11 nlta. collina quint. 2 1 in IJassa. collina qulnt. ◄). . . . . L. 45 1 - Sc in J)lccola proprict:ì, qulut. r, (In alfa collina ficq:i:~~ 1 c;:~ 1 ~ 8 :l:t.c:1i/~anl~~ 1 ~!111!;a (luinl 3° " iti,- ln ba'-sa collina quint. a) . . . . . . . ~ ., oo,- Avendo stabilito la produttivitil media della J>Cr~ ticn di terra, si può ora. ,•edere <1uanta sia la s1>csa che un coltivatore deve SOJ)f)Ortaroper produrre un c1uintalc d'uva. Tenendo conto dello di\•erse produt;.. tivitìa, come cli altrettanti tipi d'impresa, avremo i so~uo11ti risultati: In S)) csn.nl QI., 1>erlo terre elio rendono Ql. 3 nlla ))Or tica, è cli. • . . . • • • • . . ld. 1 1>er le terre che rendono QI. I alla ))Crtica lrl. 11 a id. " 6 L. 17,– • 12,Rr, ,, 10,28 , 8 1 !16 Ne consegue che )a rC!;istcnzn alla crisi che ci mi· nnccia ò in proportiono alla 1>roduttività della terra– i deboli verranno eliminati presto dalla bufera. 1 § 10. - Ora, noi siamo in grado di stabilire R!)· prossimati,•amente <1unlosin il reddito del lavoratore proprictario e del l avoratore maKsaio, il secondo olo– rnonto del quale si ancia.va in ccrcu. Questa determina.ziono ci metter/\ in grado cli ri• solvero anche un'altra questione che provc,cò tanto diSJHlte al costituirsi delle Leghe e che ancora non ò sopita o risolta. La c1uestione ò questa: "])a chi chwo essere composta la l,<'gR? da soli braccianti? da massai? da J)roprietari? e quale è il limito del possesso per essere un JJrOprictario o un massaio accettato nella corporazione? " Guardata la cosa dal solo punto di \'ista della venditfl della rol"'ta cli lavoro, noi vediamo che un coltiva toro - massnio o proprietnrio - 1>uò tro,·arsi in questo coudizioni. O egli è obbligato a htvornrc tutto l'anno sulla propria terra, l'icorrcndo anche nlla J>iazza, per comprnro altre forzo di lrtvoro; è chirtro aUora. elio gl'intcressi suoi saranno antagonici ai:li interessi dei lt\vorntori salariati e ch'egli non potrà entrare nella Les.,ra. O il lavoratore la\'orcrà tutto l'anno sulla 1>ropria tcrro, scn;,,a bisogno di ricorrere mai alla. piazza, cd in questo caso egli sarà indifferente alla costituzione di una Lcg·a. O il la\'On1tore è obblig-ato a ricorrere aJln. piazza per co1111_>erare forza di lavoro o contemporaneamente e~li puo andare alla piazza, rimanendogli, per l'esiguit1\ {lolla. propria :1zienda, tem1,o (lìsponibile. Questo, che ò il caso pili com• plesso, è nnchc il caso piì1 f'rcquoutc; qui abbiamo un snlnriato che è contrmporancamonte un comp1·a• t.ore cli lavoro, pot-rà. egli entrare nella Lega? non sono i suoi interessi antagonici? quale criterio do• nomo applicare per decidere Ja questione? E\'idcntemente l'unico criterio da applicarsi è un criterio e<:onomjco, e sarebbe Il seguente: " tutte lo
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