Critica Sociale - Anno XI - n. 17-18 - settembre 1901
264 CRITICA SOCIALE l'onnubilamento dolPideale redentore. Ma. ai propa– gandisti, ai pubblicisti del partito non ò data Ja va– rola? Non è còmpito dei partiti politici di chiarire gli oscuri viluppi della battaglia quotidiana? -- Questo Gabinetto, per aJtro, cui voi porgeste tante volte l"ossigeno, non ci ha dato, per tutta ri– forma, che un po' di libertà. - Vi par nulla? AJ1! qui veramente si rivela, vostro malgrado, lo spirito giacobino onde è infetto i1 vostro pensiero! Vi par nulla quest'aria libera, questo aperto cielo, dopo tanta e così greve clausma? TI diritto di vivere, di affermarsi, dì progredire vi pnr nuUa? La Jiberti't non è una riforma; ma è la condizione e lo strumento di tutte. Di essa vera– mente può dirsi che ogni altro bene le può essere dato in olocausto; poichò essa sola varrà a ricon– quistarli tutti quanti. Voi domandate le riforme e la somma di tut.te Je rifol'mc, Ja rivoluzione: chi non vi mozza la libertà., ò come vi dicesse: prcndetelr. - Ma anche questa libertà. noi ce la siamo con– quistata. Non è un regalo, è il pagamento cli un debito. - Verissimo: ma ogni debito viene sempre e in– teramente pagato? E fra un debitore che lo salda senza farsi pregare - sia pure che vi trattenga, poniamo, gli interessi - e l'altro che vi obbJiga a trascinarlo per tutti i gradi giudiziarii, a incomodare gli uscieri, non vi è forse alcuna differenza? Sì, ce la siamo presa senza dubbio questa libertà; ragion di pii'i per non buttarla via. Nessun diritto gode un popolo, che non sia frutto cl.i conquista e di con– quista quotidiana. Ma ricordiamo come la conquista avvenne. Ricordiamo i giorni penosi de11'ostruzio– nismo, quando si giocava su una carta, sul dado dell'accorgimento parlamentare, Ja cittadinanza. ita– liana degli italiani. L'attentato, che avrebbe lanciato per le vie e per le piazze, come una fiumana minac– ciosa, il popolo belga, il popolo austriaco, il popolo francese, quale reazione suscitò nel popolo italiano? Ah! lo "spirito rivoluzionario!" Ah! l'ironia di quegli ordini del giorno di plauso e d'incoraggia– mento, che venivano tardivi e pedestri) dai Circoli tranquilli, ad allinearsi nelle colonne dell 1 AvantU Sì, nel popolo è la forza immensa; ma è forza virtuale, finchè l'uso della liberti\ non l'abbia ridestata .. E direte che nessuna reazione sia più possibile? Inse– gnatelo voi, che ogni giorno ci rimproverate dj igno– rare la storia, quanto volte le libertà conquistate furono ritolte. Confortiamo le masse a credere in se stesse j ma non inganniamole coll'adula.zione servile. . .. Ben questo mostrarono di intendere le 122 Se– zioni socialiste che risposero finora al refe1'emlum dell'Avanti!, approvando (contro sole 24 contrade) la.condotta del Gruppo parlamentare socialista. Questo risultato - onde l'Avanti! stesso, che non volJe es– sere acefalo e soderiniano, ha una parte di merito che gli sarà riconosciuta - dimostra <.:ome il senso pra– tico, la coscienza della responsabilità di un movi– mento d'assieme, abbiano pervaso il l)roletariato italiano. Penso che, esteso al proletariato organiz- B1 , te B e no B,a zato tutto quanto, il responso nel medesimo senso uscirebbe cento volte più solenne ed unanime. lo non credo ai due socialismi di Arturo Labriola. Credo all'unità del socialismo, che corregge i propri errori, che svelle i pregiuclizii oltrepassati, che modera le correnti le quali tendono a divergere; credo - mal– grado le scisimre transitorie - alla finale necessaria. unità del partito. Ma la questione, ognun lo vede, trascende i limiti cli un ministeriaJismo d'occasione. Non si tratta di questo :Ministero. Rsso aveva, dalle condizioni poli– tiche che l'han generato, una splendida missione rinnovatrice. Che trovi in sè le forze di compierla è ogni gionlo più dubbio. Certo, i dissensi nostri - d'altronde inevitabili - non gli agevolarono il cammino. :Ma il midollo della questione, che prese nome e forma dalla contesa ministeria.le 1 è ben al– trimcnt.i profondo, e si riaffaccerà. ad ogni passo del nostro partito 1 oggi che la sua azione di semplice difesa clell 1 essere si tramuta, per forza di cose, in un'azione positiva sempre più complessa, nello Stato) nei Municipii, negJi scioperi, nelle associazioni ope– raie -- 1mio11i ancora quasi tutte, assai pii, che oi·gani-zza:zion·i, vere e proprie - e reclama criterii sicuri, opera assidua, cosciente dei mezzi e del fine. A rischfarargli la via 1 a rafforzarne la corrente positiva) di fronte a tutti i [>roblemi che sollecitano l'opera del partito 1 il concorso cli tutti non sarà soverchio. La discussione è iniziata ed inevitabile. Occorre strappare l'unità del consenso coll'ardore della persuasione, non colla comoda ignavia dei pru~ denti silenzii. Per mio conto, non ho finito. Incomincio. ]'JJ,IPPO 'l'URA1'1. TATTICA MINISTERIALE Scorrendo gli ordini del giorno votati dai Circoli socialisti e i nostri periodfoi, ci è grato cogliere l'argomento principe degli antiministeriali 1 che è questo: - Sul paragrafo libertà ci si potrebbe in– tendere; perchè il Ministero, nonostante continui a clare punzecchiature e strappi, non impedisce ai la– voratori, specie ai contadini, che sono sempre stati i più tribolati, di costituire le associazioni di re– sistenza., ili preparare gli scioperi, cli formarsi una coscienza politica; su questo punto il ministerialismo può correre, salvo la J)arola e la misura, e con la formuletta del " caso per caso ,, per le convenienze della plastica: ma, d'altra parte, la riforma tribu– taria ò una turJupinatura 1 le spese militari non vengono diminuite, la politica estera è sottratta alla rappresentanza nazionale, la legislazione del lavoro è a11o stato di promessa, e via dicendo; dunque, comparando il bene e il male, bisogna concludere, nell'interesse ciel proletariato, che noi socialisti dob– biamo ritenere nemico il Ministero e votargli contro. Quest'argomento dei socialistissimi indica poca coscienza socialista. Oià. notava. Camillo Prampolini che gli antiministeriali sono viceversa arciministe• riali, poichè intendono il ministeriaJismo socialista nel senso che il Governo, diventato a un tratto sciu– pone degl'interessi a lui deferiti dalla parte dirigente de11a na.zione, faccia regalo, ai lMtoratori, cli una dozzina di riforme corrispondenti al nostro pro-
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