Critica Sociale - Anno XI - n. 17-18 - settembre 1901
27'1 CRITICA SOCIALE in 8 illllli, dal 1891-92 al 1898-9~, milioni 10G. e nell'ultimo anno, l899-900, sempre secondo il Cancvaro, i dispendi marinareschi furono accertati in 121 milioni; ciò che vuol dire che l'epoca delle esagerazioni non è cessata, e seguitiamo sempre a spendere ben due volte di 1>iùdi queUo che non spendessimo in 16 anni, dal L867 al 1882, e in una proporzione su1>eriore nll'anmcnto di spesa avvera– tosi in }'rancia fra oggi e il periodo di tempo ora accennato. l'acciamo qualche confronto coi nostri aUeati. L'on. Cancvnro assicura che il bilancio della ma– rineria militare austriaca incomiuciò con una spesa di 20 milioni, e ora ne registra 40, due volte meno che il nostro. A noi invece risulterebbe con maggior precisione che, prima del 1866 o anche al tempo de!Ja. battaglia cli J,issa, l'Austria erogava nella ma– rina mono di 18 milioni all'anno (noi 68) e dopo il 18GG essa prosegui per molti anni a spendere la mob\ di quanto f1lconuno noi, e poi per lunghi anni vi 8()ese, come attualmente, un semplice terzo di quanto spendiamo noi. Non si dimentichi che l'A.11- strin. tiene una posiziono importantissima. nell'Adria• tico cd ha unn trndizionc militare di qualche valore, ciò che nrnnca a noi. Anche In situaiionc sua rispetto ai BnlC11ni,sem1>re1>ericolosi, lo imporrebbe sul mare cautele s1>cciali. La Germania destinava. alla. marineria nel 1877 milioni 20 e mezzo, noi 38; nel 1887-88 soli 59 mi– lioni, noi 114; nel lS!JJ-96 milioni 102i l'Italia 105. Cinque anni fa du11<1uela Germania non ci aveva ancora rag::iunti nelle spese marinaresche, nonostante la espnnsione coloniale gii\ conseguita e il commercio marittimo tanto accresciuto dopo il 1870 da portare il traflico attualo coll 1 fnghilterra sola a pill cli 2 mi– liardi di franchi) cioò a centinaia di miHoni 1>ii'1 di tutto il nostro commercio generale marittimo nel 1898, secondo l'Annunrio statistico italiano elci l !J00. (1) J◄: cosa evidento cho le nostro alleate lasciarono spender noi per la mnrin11.)non dico che ci obbli– gassero espressamente a farlo. rl'utti coloro i quali credono in buona fede che la triplice alleanza. non ci ha. imposto alcun carico militaro dovrebbero sa• pere che certo cose, per essere intese nel loro senso vero, non hanno bisogno di esser messe in iscritto. Il fatto è che noi, così ricchi di miseria e di boria, bonaria.mente superavamo in armamenti navali le nostre alleato, come avevamo superato Jnghilterra 1 Francia. o Russia nella struttura della nave di prima. classe, nel cannone e nella corazza, glorie passato dell'ou. CaneYaro. La Francia si ò convinta da. molto tem1>O che 1 gravata com'è elci carico di un grande csercito 1 non riuscirebbe mai, per ragioni finanziarie, a raggiun– gere neppure i due terzi della. forza navale dell'Jn– ghillcrrn, e non pensa pili ad imitarla, nonostante le manchi da gran tempo l'antica alleata naturale, la 81>agna. Pcrchò vorremmo noi pareggiare la potenza fran• cose del :Moclitcrraneo, se finanziariamente non ci potremo mai ricsciro? . .. Ma gur1rcliamo piìt addentro nelle ragioni tecniche che, all'infuori dclJa cicca imitazione dell'estero, devono guidiuc a stabilire gli impianti organici della nrnrineria e ne sono i fattori; le quali ragioni sono: In. difm11,dcll'eriuilibrio Mediterraneo e ciel ter~ ritorio nazionale; la tutela della espansione coloniale e del com· mcrcio. ,Htn<flllllCO '" COIIUf 1901, J)Ag. -199, e Aflllll(ll'kl '1allm10 1000, Jlfl• ghu, ~1 e àSD. B1b IOtf'C'~ Gino B1dr C, Nessuno può negare che l'Italia. tenga, coi suoi vasti e sparsi territorii marittimi, una. posizione for• tissima nel i\lcditerranco per rifugi, rifornimenti, ccl offesa. Spezia, Maddalena, )fontcargcntaro 1 Messina sono situazioni difensive e offensive di primo ordine. Per questo lato la preponderanza naturale è sua. Se la forza mobile co rrisponclesso alla. posizione cli ap– poggio, il Mediterraneo potrebbe appartenerle, come già appartenne ai Romani e pii1 tardi ai piccoli Stati italiani che avevano nelle mani il commercio marittimo. La forza mobile preponderante invece è dalla parto degli inglesi, e anch'essa assn.i bene ap– poggiata. Non sarà mai possibile un mutamento nello condizioni cli equilibrio ciel :Mediterraneo se non vi concorra il volere dcll'lnghilterra. L'.E:gitto e 1 1.'unisi no sono unrt prova. Quand'anche i nostri mezzi navali fossero ugunli a quelli della ]'rancia o superiori, hi nostra situazione non cambierebbe. i.\(a poi momento, e pl'obabilmento poi futuro remoto, non si vede perchò dovesse intervenire colla Jnghil~ terra un nccorclo fmncese a danno d'Ltalia, nò perchò la flotta inglese dovesse cessare cli stimare al suo giusto valore le posizioni pili favorevoli che in CtlSO di guerra, oltre allo forzo mobili, potrebbe offrirle l'Italia.. La. facilit.\ dei rifornimenti, dei rifugi e so• pratutto elci raddobbi son cose di un valore quasi decisivo, quando si ponga mente in ispecie aJle gravi e facili avarie ciel combattimento odierno 1 o sono aiuti preziosi che vengono a noi e agli alleati dalla posizione geografica. nostra. Percib, al contrario di quanto rnnno dicendo ta• luni militaristi o alcuni elci nostri finanzieri ripetono come pn.ppagalli, ò appunto la nostra situazione geografica forte: fra inglesi e francesi, quella che ci p<'rmcttcrebbo cli moderare lo spese delle forze na· ,•ali rispetto all'equilibrio del Mediterraneo. Se anche in mare vi possono essere posizioni territoriali che afforzano il combattimento o la difesa, è cosa ben naturale so no debba tener conto nel determinare la forza mobile, dalla quale e dalla. posizione geo– grafica sommate, per dir cosl, insieme, risulta il grado necessario di influenza nostra nel Mediterraneo. lt'orzo rnobi li scarse ci bastano. J• bene inteso che diciamo tutto ciò senza meno– ma.re cli un atomo la nostra credenza. che per ora. o per l'avvenire ncssun'omb rn. cl i disaccordo potrà in• tervoniro fra noi e la ] 1 'ranc.ia. :Ma. il medesimo ra• gionamento circa le precauzioni .verso la Francia, pub farsi circa lo precauzioni verso J'fnghilterra fonclnndoci sopra. l'alleanza francese; per <1uanto a. chi ben guardi sembrerà certamente che la. presenza. degli inglesi nel :\lcditorraneo sia la miglioro e più essenziale guarentigia d.i equilibrio e di .tran<1uillit..\ nei mari cho piì1 ci interessano. i\fa ò opioiono di molti che la nostra diuturna irrequietezza rispetto nll'eqtLilihrio tanto del Mecli– terrnneo quanto dell'Adr iatico faccia parte cli un programma. noi < 1110. lo si dà. al mi.litarismo e al ma• rittimismo una credenza quasi esclusiva-. Lo vedremo meglio in seguito. . .. J,a difesa del territorio nazionale - altra delle ragioni le <inali concorrono a determinnre gli orga• nici marinari d'impianto - comprende due fini: di· fendere le coste, impedire gli sbarchi nemici. Nelle guerre moderne, non occorre nasconderlo, la tutela assoluta. delle cittl, costiero è cosa quasi im– possihilo brnto por noi quanto per le altre potenze marittime senza eccezioni. La guerra non ha pill il cnra.ttero semplicemente militare cli una volta., ha meno scrupoli, conta. pili di prima sugli imbarazzi sociali ed economici dell'a\'\•crsa.rio o con ogni mezzo li provoca. Gli eserciti clclla Repubblica francese diedero alla. guerra quel nuovo carattere. Vero è,
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