Critica Sociale - Anno XI - n. 17-18 - settembre 1901

270 CRl'l'lCA SOCIALE coli 1ul uscire d:tl!a ncg-hittosifo, a. cui Ji Ila avvcz;,;i il guanciale della protezione, o ad accrescere con mez.zi più moderni Ja massa dei Joro prndotti, cosa saranno i pochi centesimi attualmente guadagnati in pii, dai nostri contadini, di fronte ai miglioramenti di cui potranno godere allora cd al maggior benes– sere che avranno indirettamente consentito alla in– tera società. italiana? Pieno così di idee giusto cd urgenti, scritto con chiarezza. e vigore, il lihro del prof. Nìtti sarà letto da tutti coloro che in Italia. sentono il bisogno di rinnovarsi o di rinnovare. Esso ò un'eco sincera. e vivace deJla nuova coscienza, che si va maturando nena. parte migliore delle nostro classi dirigenti. l~tfctto e causa ad un tempo, dovrà. essere accolto come uno dei documenti piì1 significativi dallo sto• rico che vorrà. un giorno studiare questo fecondo periodo dclln vita italiana. ANTONIO GRAZIAOf:I. ANCORA SUL PROBLEMA FERROVIARIO Vopinione ,i-. im fei•,•o·viere Cllrissimoe-01n11ag110, Sulla questione trattata da. .A. Cabìnti e J,. Einaudi negli ultimi numeri dclii\ vostra. Critica, vi trasmetto alcune osservazioni, le quali potranno servire a chi in– tendesse rilJattere le conclusioni degli articolisti i con– clusioni is1iirate a ragioni di praticitìl 1>iuttosto supposta che reale. Se i motjvi per i quali si ritiene preferibile all'esercizio di Stato quello privato si fondano principalmente sul– l'avversione che ispira una burocrazia gretta, ignorante, lenta nelle sue mosse, pesante nel suo 1nocedime11to, i fautori dell'esercizio cli Stato possono avere buon gioco nel dimostrare che i difetti attl'ibuiti ad una burocrazia, ctiremo così, ~tatale, si verificano invece colla attuale burocrazia ferroviaria. Altra ,•olta ebbi occasione clidimostrare (sulla cessata Ley(i <lei ferrovieri) come una sClllJ)licc lettera, non im– plicante questioni di massima, ha dO\'uto 1rnssare sotto l'esame di sette, dico sette, funzionari cli diverso grado 1>erassurgere agli onori della copiatura; or:~ 11otrei ng– giungere ccl anche dimostra1·e 1 se non occorresse citare troppi casi, che gran parto degli Uffici amministrati\•i delle ferrovie - come le Sezioni od Js1lettorati cli Movi– mento, di Trazione, di Manutenzione - non solo sono ,mJ)erflui, ma int.ralciano siftàttamentc il servizio da ri– tardare la soluziono delle questioni anche l)Ìlt semplici, cd implicano J>Oiun aumento di JJersonale tanto alle direzioni come alle stazioni. J)er dimostrare che le Compagnie ferro,•inrie non hanno saputo ra-ggiungere quella snellezza di movimenti, senza In quale l'esercizio resta iuceppato 1 basta dire che non sono riuscite a libera1·si di una quantità. di organi }Hl.– rassitari ell a stabilire una bene intesa autonomia dei vari senizi per modo da ottenere il massimo cleccn– tramento. JI decentramento ferroviario ò capito di\lle Compagnie italiane nella precisa ed identica maniera in cui è compreso il decentramento amministrati\'O a Na,. Jioli: si impianta. una diecina di sotto~inda.cati e tutto è finito, ottenendo così l'effetto 01Jposto cli quello deside• rato. Perchò 1 per esempio, non si decentra i~ serYizio, istituendo una Direzione commerciale ed una Direzione tecnica de!Pesercizio? Si risJ)armierobboro tempo, quat– trini e personale. Jnvece tutli i giorni si pubblicano di• sposizioni nuo,•e con ordiui di servizio, circolari a stam11a e via dicendo, contraddittorie le une alle altre, e tanto numeroso da non raccapezzarcisi pil1 1 da intricare siffa,t.. tamcnto il senizio che a.nelle gli impiegati pii, pratici difllcilmente sanno tenersi sulla strada buona. t; J)UI'vero, d'altro canto, che le Compagnie sono in parte giustiflcabili 1 perchè curvate sotto il peso cli una zavorra di personale, J)ilt inetto e piì1 inadatto <1uanto più costa all'amministrazione, salve poche eccezioni, La cessata Alta, ltalia ha regalato alle nuovo Compagnie B ,ate a C n B '3 un:\.<1uanti ti\ !li per.-;ona.lcd'Ufficio altrettanto grassamente pngato quanto inadatto cd incolto. Le Vompagnic dovet• toro in conseguenza. clc,,are proporziomilmente gli sU. pendi degli altri impiegati, sui quali maggiormente con• tM•ano pc! uuovo e:,ercizio e, non volcnd() assolutamente prestarsi alla. pubblicazione di un organico, furono co– strette a tagliare da una parte - e nella Jlartc migliore - J}er accrescere al l'altra, che era la parte peggiore. Ora scontano lo conseguenze. J,;ffcttivnmente, come medi(i di salari 1 i ferrovieri non anebbero diritto di innalzare tropJJO alti lamenti i ma lo me<lie hanno valore sulla carta, non presso i bottega.i, cosicchè si è finito per scou• tentare la g1·ande mas.sa di coloro che lavorano e JJl'O· dueono, per ingrassare huon numero di gente che pesa in modo a.5solutamcnte JJa.ssivo sullo finanze sociali. rn~i~!t~h~~:~~~~~;1t!e~~:~t~;'~~\?oc~:;,~:~rif;ii~e~~:~;1 1 •;ft~~~ persino gli interessi delle Compa~11io private, sostituon• dO\'i i Jlropri cd assicurandosi mia lauta mensa. Ora, per qual ragioiio far risalire allo Stato i danni evidenti di una bm·ocrazia, quando da questa burocnizia neppure le Compagnie ferrovin.rie hanno saputo o sanno liberarsi? ~:d allora cade l'unico suJ)posto vanta~gio dell'esercizio privato di fronte a quello di Stato e permangono in– vece i vantaggi offerti cla quest'ultimo. nel resto la questione vuol essere esaminata anche sotto il raffronto di· quanto si è fatto nell'ultimo JlC· riodo 1885-l!)OJ. Ed il risult..tto ò questo: da. una parte il J}ubblico si lamenta do! senizio; dall'altra il personale si lamenta del trattamento. Queste conseguenze sono le rcali 1 palpabili 1 dell'esercizio privato, che nessuno può negare perchè Pe, 1 idenza. non si ncgn. Quale garanzia, quale affidamento può ave1·0 il J)ae:-:e, che in un nuO\'O esercizio privato i lamenti del pubblico e del }Jersonale non si facciano risentire? 1\"essuno, llerchè la 1iro,,a del \'Cntennio è stat-a infelice ecl inferiore all'as1iottati\,a. Una miglioro - e forse la. migliore - soluziono al• l'intricato o difficile problema ferro\'iario italiano 1 JlO· trebbe essere data dall'esercizio <lolle forro,•ie a fo1·111,L cooperativa, affidando al personale il solo ed csclusiro esercizio, colla compartecipazione agli utili i questa, in altre parole, non sarebbe ttltro che la nazionalizznzione delle ferro\'iC, la quale raggiungerebbe subito i due mas– simi ideali, la snellezza dei movimenti e la distruzione dclPodiata burocrazia.; ma alla nazionalizzazione non ò maturo il paese, che arriva sem1>rc in ritardo e che per molti anni ancora, continuerà. ad aflìdarc la trattazione dei prOJ>ri interessi a coloro che hanno dimostrato di sa.perii sfruttare per bene a proprio Yantnggio. Nello stato attualo dello cose, se esercizio I)rh·ato ha da essere, come la maggioranza dei deputati ha in animo di consentire, sia almeno provveduto alla piena libertà. di J:n,oro dei ferrovieri, libertà. che è stata dimenticata persino dall'Estrema Sinistra, la quale, reclamandola pei contadini, non l'ha chiesta pci ferrovieri, sebbene questi ultimi non ne siano indegni. Lillerfa di lavoro, che non condurrà subito agli scio1)eri, giacchè questi si r,umo colle organizzazioni cli coscienze, mentre buona parto del personale fenoviario è moralmente fiacca ed im))re– parata. Ma la libcrtù di la,·oro finisce sempre J}er incu• tere un certo timor 1,anico salutare alle amministrazioni ferrovin.rie, le quali, se accorte, possono sel'\'irsi dello minacciate l'ibellioni per fiaccare la burocrazia, con van• taggio evidente delle due parti in lotta. L'organizzazione, che riuscisse a far elevare i salari del maggior numero, determinerebbe, l)Cr compensazione, un limite nelle grosso prebende, anche in quello che sono grosso rela• tivamcnto e cho si riferiscono agli innumerevoli vecchi topi degli Urflci, i quali si 11a1>panodieci lire a.I giorno <: non danno un prodotto di dieci soldi. }:cl occorre poi che le Compagnie ferroviarie si ayviino per una strada diversa d:~ quella fin qui battuta: sem– plificazione di tariffe, sem1Jlicazio11e di disposizione del servizio j abolizione di organi 1mrassitari i autonomia e decentramento dei vari servizi; abolizione del cottimo i delimitazione esatta dei doveri del personale. Sapranno fare tutto questo le Compagnie ferro,•iaric? Fino ad ora hanno dimostrato che no, e se, contro l'es11erie11za, una supJ)osizione può farsi in loro favore, a maggio1· ragione potl'il. farsi in favore dello Stato. Abbiatemi ,,ostro A. SCAI.ZOTTO, fenovierc. vmezia, «uoslo 19()1.

RkJQdWJsaXNoZXIy