Critica Sociale - Anno XI - n. 17-18 - settembre 1901

CRITICA SOCIALE 267 GLI "INTELLETTUALI,, La 1rnrola è antica; ma la sua accezione pitl usitata è novissima, tanto che ne J)Ossiamo tessere esattamente la storia: una storia, che ha un interesse non J>ure ..... lessicografico, bensl anche pratico e, diremmo 1 sociali– stico. Val la pena pertanto che ce ne occupiamo o che vediamo poi di cavare dalla nostra scorsa pcclantcsca qualche insegnamento concreto. Dopo tutto, non ò male, amd è necessario l'intendersi qualche volta auchc sulle parole, massime sulle J)iù abusate, che souo qun..sisempre le 1,eggio intese. ... La nuova accezione dell'antica parola cominciò nel l\\'Cre voga e fortuna qualche anno fa, allora che il D'Annunzio divenne il romn.nziere e il pensatore di moda. Furono dotti - e molti si dissero da. sè - " in– tellettuali :i' tutti quelli, che - giurassero o meno nel yerbo del poota abrur.zese o del suo disanentura.to ispi– ratore germanico - amarono cd amano, per posa o per innata accidifl. e schifiltosità., di ritrarsi dalla volgare e 11rosaica vita vissuta di tutti i giorni per bearsi, nel l01·0 O!imJw immaginario, delle voluttà. spirituali ecl estetiche pili r:ifllnate o squisito; tL1tti quelli, che ebbero ccl hanno a. schifo le eontiugenzo umili cd empiriche, cli che suole e cle\'e Jll'C0CCUJHH'Si la innumera. schiera. degli uomini medi0Cl'i, e, tranne che sè o il picciol gruJ)l>0 degli esteti 101·0pari, dispregiarono e dispre– giano, come indiYidui di una rana bioloi:,ricamcnte in– feriore, tutti gli a.Itri mortali; i "superuomini ,, insomma, la. nobile o Yenusta famiglia dei " superuomini li> di questi leggiadri e amabili sfaccendati, a cui piacque e J)iace di adonestnre la v1rnità. o la mollezza. ineffabile, da che sono affetti, sotto la pan,cnza dignitosa di una teoria e di un convincimento filosofico. A quante cose non ser\'e la filosofia.! tJ si scoperse ben Msto cssero non ristretta. e recente, ma Yasta assai ed antica questa, famiglia " intellettuale e ·superumana n e distendere essa i suoi rami, straordina– riamente ])roliflci, in un amJllissimo tel'l'itorio, e fiorire e moltiplicarsi, dal J)iù al meno, in tutte le grndazioni della borghesia e in tutti i partiti llOlitici, anche nel socialista. Sicuro: anche nel socin.lista.. Quanti non sono 1Jm·e fra noi, pei quali l'entrata. nelle file 1.: sovversive 17 altro non ò stato se non un " bel gesto 17 , motivato dall'uggia della vita JJiccolo-borghese e dal desiderio non di fare, ma di neghittosamente dominare fra i com– pagni! Quanti, per cui il socialismo altro non è se non l'adesione a.rida.mento e freddamente dottrinale alla teoria e alle previsioni marxi-;t.ichc, ma non ò un senti– mento, non ò una. nuova, pill uma11a, pili onesta norma. cli vita! Quanti, che contravvengono quotidianamente all'etica socialistica., ri\'ersanclo sulle spalle o del padre o ciel fratello le cure e le pene clell'esistenza materiai<) e conse1·vandosi u superumanamente 11 integri e riposati per le fatiche del l'apostol:ito ! Di siffatti II intellettuali 17 abbondano - massime ora che In temJ)esta., nlmeno per il momento, sembra pas– Mtn, e il " bel gesto 11 .non ,è troppo J)ericoloso - le nostre file, e contro di ossi non sar?t. mai abbastanza fiera e seveui. la rampogna. Pe1·chò esse1·esoci:~listi degni elci nome equi\,alc a lavornrc 1 e 11011 a ,•oler dominare; ad ama1'e, oltre che ,i scientificamente accogliere, In causa. del proletariato; a inrormare, fl.n doYo le strettoie dell'odierna società. lo consentano, la propria: vita. pri– vata non a mHt regola. più rilassata e indulgente della tec::i l no o a co borghese, ma, anzi, a una. regola. più elevata, J)Ìl1au. stera, pili coerente, più 1cleale. I " superuomini n non ll0ssono essere socialisti. Se non eho, ultimamente - i " soYversiYi ,, paro che vogliano dar da fare, oltre che ai JJatrii questurini, anche ai rapidi e ,,enerandi compilatori della CrnsC<t! .- Pac• cezione socialistica della parola" i ntellettunle 17 si modificò ancora. l-'.ssa - caso strano - fu ed è adoprata. non Jlil1 a indicare gli clementi accidiosi, astratti, Yanesii del partito, i campioni e i teorici clella fannullaggine ingegnosa e sofistica,, gli adorntori ciel pensiero diYelto da.Ila Yita e della vita divelta dal lavoro; bensì i IH'0• secutori, in ser\'izio ciel J)artito e del 1>roletariato, di un indirizr.o e cli una tattica, che essi ritengono - e i fatti fin qui hanno dato loro ragione - la pii1 giovevole e la pil'1accorta: la tattica transigente, che, pcl momento, si m,inifesta nel così detto " ministerialismo 17 e che, nell'evoluzione clel socialismo italiano, sta a rnp])resen– tare lo stadio èlclla matnrit.ll. l'iflessiva e positiva succe– duto allo stadio, normale e utile pur esso, ma ormai necessariamente sorpassato, clell'a.clolescenza pugnace, unilatera.le , infatuata. delle mire I)iì1 remote e Jlii1 fui• gide, ma cieca alla. realtà attuale e tangibile. Contro costoro scesero armati in crociata, in proces– sione, gli intransigenti, i rigidi, quelli tutti d'un pezzo, fiancheggiati e francheggiati dai rc1rnbblicani e dagli anarchici, e li additarono con alte e sdegnoso grida ai com])agni come " borghesi n, riformisti, " intellettuali w " Intellettuali ·li perchò? Sono forse "intellettuali 11 - nel senso, diremo cosl, cPannunziano della parola - il J>1·amJ)olini e il :Morgari e il Rigola, di cui la propa.• ganda fu sempre indirizzata con le JliÙ umili e semJ)lici forme ai piì1 umili strati del JH'Oletariato e che JHire ebbero plausi e consentimenti per il vilipeso opuscolo del Turati? I~ sono" intellettuali 11 - pili" intellettuali,, degli opc1·ai di Mila.no e di noma - quei fenenti e ammirabili contadini deJle plaghe mantovana e reggiana) che non dubitarono cli appro\'are, di contro alle accuso e ai vituperii clei puritani, la condotta e il linguaggio degli scomunicati? Evidentemente gli " a.nti-intellettuali ,, - tanto per mostrare che a.Ile fatiche e ai 1,rocedimenti dc!Pintel– lotto essi ricorrono il meno possibile - si aggirano in un circolo vizioso senza uscita; a meno che la designa– zione di "intellettuali,, - e in tal caso finalmente il calunniato aggettivo tornerebbe a.Ila.sua vera e bella accezione - non implichi, nel loro concetto e nella loro intenzione, una confessione: la confessione che essi sono degli impulsivi, sono dei deboli (anche lo sport della guerra per la. guerra è, in fondo, una manifestazione di debolezza.), sono degli inquieti, ch8 non trovano pace se non nel tumulto e nelle J)ene della lotta e hanno J)alpiti non per la fortuna e le flnalifa dell'idea, ma. - finchè sono quarantotteschi e demagogici - per i mezzi, che JlOSsono condurre alla sua attuazione; e che gli a.Itri i1wecc sono dogli equilibrati, che respirano e la– vorano tanto pili a loro agio e proficuamente quanto piì1 le contingenze della lotta. sono pacifiche o miti e che, mutate le circostanze ambienti, hanno la forza e la capacifa di adattarsi (l'adattame11to ò una condizione imprescindibile di vita) ai nuovi strumenti, che la di– versa situazione politica esige; e la. confessione J)Oiche essi, 1Jer tempcrame11to - a. simiglianza cli certi focosi pugilatori, che si a11noinno se non c'è da rimboccarsi le maniche o un an-crsario cla.atterrare - sentono di cli-

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