Critica Sociale - Anno XI - n. 17-18 - settembre 1901
B 2GG CRITICASOCIALE in Ltalia non ha i muscoli fatti, rcsi.stere allo lusinghe e alle violenze del satiro Sonnino o ciel fauno Lacarn, noi voglinm secollllarc quella dello classi dirigenti che, per interesse o por educaz.ione, con minore bur– banza si oppone al cammino del proletariato? Che vogliam seconclarla nella guerra di sterminio contro gli avanzi feudali fucinatori, col Crispi e col Rudinì, dei piì1 vili strumenti di renzione? Chi non si con– tenta delle quattro 01>crazioni semplici dell'aritme– tica, chi non crede a una borghesia. una e indivisi– bile, chi non ò cieco o sordo e vede le offese alla libertà compiute ora col Giolitti ma vede anche l'or– ganizzazione lussureggiante dello Leghe contadine nate in quest'anno, libero nei loro svolgimenti e forti di centinaia di migliaia di mnili, a cui un brcye respiro di liberth ha dato il diritto di cit.tadiuanza como per incanto; chi vedo o sente e confronta deYe anche dirci, prima di consigliare l'opposizione al Ministero, se i presunti successori di questo reche– rebbero maggioro od uguale rispetto alle libertà. cittadine . .1◄: anche consigliasse l'opposizione, ma dopo a.Yer bilanciato il pro il contro e non già per aprio– rismo di pregiu diziale nntim inisteriale, si dimostre– rebbe pur egli ministeria.lc: ministeriale dc] do– mani, in quanto, buttando gi ù il Giolitti, tenderebbe a formare un nuovo Ministero più liberale e a so– stenerlo contro la. parto men lilJoralo. In conclusione, sta cli fatto che l'ostruzione parlamentare ha conqui– stato In lilJertà per i proletari. :àfa. è anche vero che tra. i conservatori c'ò chi 1 per evitare urti viQJenti, non tenta cli riprendere al proletariato le sue con– quisto e c 1 ò chi si consuma dentro dal desiderio di n!rxmclte. 'i tratta di scegliere. Che se si canticchia il ritornello n.nnrchico " 'l'utti i borghesi sono uguali per noi, un Governo assomiglia all'altro i,, tanto vale non mettere piede a )fontccitorio. Che forse i Go– vemi migliorano o il proletariato gode, se noi, a occhi chiusi, huttiamo gilt via via tutti i Go~'erni, come fossero tnnti birilli? Che forse i lavoratori mandano i deputati in Pnrlamento per durare le fa. tiche di Sisifo? . .. Oggi il problcnrn. eia risolvere è propriamente sul mi11isterialìsmo. Questa parola è amara., specie per le brutte forme che ha preso; ma. non ce n'è altra, se ,•ogliamo la sincerità . .Non ò tanto questione di sapere se clolJbin.rnocontinuare 11appoggio al Mini– stro Giolitti, quanto di stabilire, senza. equivoci, se il p_artito socialista. italiano 1>ossao non possa, con questo o con nitro Governo, rwere atteggiamento mi– nisteriale . .Noi cont mpponiamo la pregiudiziale mini– steriale a quella nntiministeria.lc o all'altra repub– blic:1na, sorelle car rmli. Aneli,:,nel caso speciale del presente Governo, credo che dohbinmo non lesinare gli aiuti al Giolitti, no– nostante la colposa tragedia. di Herrn. J,j ,·eclrctc che a novembre, se nou uceadrà. nulla di straordinario, voter;i per il Ministero anche l~nrico Ferri, oggi ri– tiratosi sotto la tenda cli Achille. Pcrchè, entrati in un nuovo periodo, dovendo acconciare il nostro s1>i· rito alla mutnta rcnlth, in molti ò una specie di JJrmlerie, un senso come cli menomazione del loro io socialista, se dovono abbandonare la milizia. territo– rilLlc della permanente opposizione. Quest 1 ò miso– neismo, per dirh1. con vocabolo caro ai discepoli di Cesare Lombroso; o di misoneismo sn la trovata. del 11 caso per caso ,, cho lm avuto tant.a fortuna. nei nostl'i Circolctti. Il solìt-;nHL della bollii trovata ò qui: a questo modo, si dicC>, il partito socialista. non è mini8tcriak 1 J>Cl'ChÙ ogg-i vota ii, fM'oi·e e domani, se il timoniorn di Ooverno muta rotta, rnta contrn: m:i essere minit-;tcriali oggi, lji risponde, non significa lc~arsi al Ministero por il domani e seguirlo nell1er– rorc e nella colpa.; qucst'è il ministerialismo dei dc- putati-telcg-rafo, ò la forma corrotta.; essere ministe– riali significa estendere l'esame di coscienza nello spazio dclh~ 1>oliticagovernativa, non nel tempo della ,•ita ciel Ministero, ci<,>èvedere oggi (ad esempio, sul bilRncio degli esteri) se, pur essendoci proposta una legge per noi non buonR, un voto contrario metta a repentaglio quella pRrte cli 1>rogramma ministeriale a. cui teniamo e per il quale ci disponiamo a. soste– nere il 1\linistcro votando casi (come quello del bi– lancio degli esteri) di politica. antisociaJista. Del resto, a parte il )lfoistero Giolitti, la questione, ho eletto, ò 1>il1 lata. JI partito socialista può essere partito ministeriRlc? Qui è il punto. Questione non pettegola, come si vede, nò accademica, per la quale bisogna moltn. sincerità intellcttunlc e anche, oso dire, coraggio politico, perchò le prime critiche n. un pre– giudizio concnte non sono fatte per coloro che amano di tenero amore il grosso della moltitucl.ine e gli elettori. Per mio conto, tiro lo reti delle conclusioni. Noi possituno e dobbiamo essere ministeriali coi Governi cho riconoscano o rispettino 1c conquiste elci prole– tariafo. Oggi dobbiamo essere ministeriali col Oo• vemo che pit't sinceramente rispetti le pubbliche Ji. berth. Ciò non vuol dire che siamo paghi del poco che abbiamo. Vogliamo procedere, ma. con passo frnneo, non a sbnlzelloni per ritrovarci Rllo stesso posto, dopo tanti zig-zag. Primo passo: conc1uista clelJa libertà. Secondo: orga1tizzazione del proletariato. Questo è I1ufficio del momento 1 1>ernoi principale; qucst'è la tattica. positiva cd accorta che, vinta una battaglia, raccoglie i frutti e pre1>arn nuove battaglie. I frutti, che stacchinmo cla1l'nlbero della libertà, si chiamano Leghe cli resistcnzR, associazioni cli contadini. E sono anche preparazione di lotta, chè ogni effetto diventa causa. Nella. vasta organizzazione proletaria è il ser– batoio profondo dello energie nostre, do,,e bollo e fermenta un nuovo periodo rivoluzionario per il par– tito socialista itnlifmo. Questa fttsc nuova., che non tarcler1\ a. disegnarsi, sarà forse la pressione del pro– letariato speciaJmcnto agricolo per una legis]azionc protettrice del lavoro; e intaccher:\ il priYilcgio pa– dronale. ],; questo risultato sarà molto piì1 socialit:1t.a dei calci all'aria elci soeialistissimi. E pili socialista ò anche il nostro metodo: gli antiministeriali si ap– poggiano volentieri agli anarchici e ai repubblicani pit'1settarii 1 confonclenclo in u11 urlo di 1>rotcsta la loro con l'altrui voce; noi specifichiamo la nostra azione, che è per In. resistenza operaia, che è lotta di classe. Noi siamo socialisti per il metodo e per il fine: lotta di classe 1>e1· l'clcvnmento materiale e morale del proletariato. J,: pili socialista chi pii1 fa, non chi pHt grida. Anzi, di solito, chi bestemmia crede in Dio. Ah noi siamo radicaloicli o socialisti monarchici? Noi adattiamo In nostra coscienza socialista a!Ja realtà sempre cangiante: questa è veramente arte rivoluzio1rnrin. 1\ Itri s'è fermato e grida all'abban– dono: alhmghi il passo. Anche ci dicevano una. volta antipatriotti pcrchè, a Italia fatta., non ci pareva dover fare gli eroi in ritardo. }J che? Perchè il Pelloux è caduto, dovremmo fabbricarcene uno cli paglia e di stoppa per ))iglinrlo a pallottoline di carta? A chi servirolJho il giuoco? L1Ofl'enbach è morto! GAl{ZIA CAS$Ol.,\. LUIGI NJ-:OltO LACENTRALIZZAZIONE CAPITALISTICA Sua vera essenza e portata. Cent. 50. Presso In CriticciSociale.
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