Critica Sociale - Anno XI - n. 16 - 16 agosto 1901

CRITICASOCIALE l'ombra del campanile, e ne discutono fino alla noia; d'inverno ballano; ma, tirato le somme, poco profitto trR.ggono dalla storia politica del paese e meno ne danno. Dobbiamo adunquc riprendere i fili della vecchia organizzuzione? Non dico questo. So hene che pur l'or~flnizzazione fondata sulle associazioni di mcst.icrc lrn. i suoi difetti. Si potrebho intanto, J)Cr pigliare quel che c'è dì buono in un:i forma e nell'altra 1 ehie· clero consiglio alle Leghe operaio invitate atl ,·efe– nmlwn per tutte le questioni che hanno stretta atti– nenza con gl'intcressi del 1>roletariato. Altrimenti, fìda;tdo nell'autorit,\ dei soli Circoli politici, noi for– meremo un potere oligarchico nella rc1mhblica socia– lista, una minoranzfl delibcrnntc clifronte a un po1>olo prh·ato del diritto cli voto. Qualcosa cli somigliante accade oggi. I Circoletti politici deliberano secondo il loro talento intorno alh~ faccenda di Bcrra 1 al mi– nistcrialismo1 e via dicendo. Ma nessuno ha pensato ai f>ovcri contadini che in tanto grave questione sono i più interessati. Noi operiamo -in co11)()revili. Le cith), anche in tempi di reazione, s'ingegnano e di riffe o cli raffe strappano al 00\"Crno un minimo di libcrtàj mn le campagne diYentano squallide e grigie come d'in– verno. Domandiamoci un po': - Qual è il pensiero dei contadini? - Non ò molto tempo, si adunarono i rap1lresentanti delle Leghe cam1>agnuole di tutta In. \"Allata.del Po; allora ardeva. la. CJUestionccli Bcrrn; non ne discussero nemmeno. Questo silenzio) che non ò dato da insensihilib\ politica, ha il suo valore. C) . .. Non hasta metter su c:1sa.;dohbiamo allogarci dove siano buoni vicini. La questione dei così detti affini ridiventa importante, non hmto per quanto riflette le nllc:rnzc elettorali, quanto per la. tattira generale ciel nostro partito. Quando la lihertà ci era contesa e non ci era dato modo cli compiere nessun la,•oro ordinato, la tattica nostra 1>otcva.essere cliflicilc per le persone, a causa delle noie che procurava, ma, come indirizzo di parte, era cli una semplicità. infantile. :L'azione socialista consiste,•fl, in poco, solo in questo: nelle varie formo (1) I.a Pt·opaua11dl1 di ~apoll (Il Ag'OIIO) difendo Il IJ)lldll tratta l'O• llgllrchla del Clrcoleltl politici che non ,·1101mescolati con la "1mrto meno colla ed educata,. del prolelarlato, oula con le leghe di real• llcnu operale. Ora, polehè In 1tall11. 1111e11e le;he sono 11re,·atc11te• mente Mnl11.dlne,a me par di ,·edere In 1111eato p11.ro1e 1111 pizzico di All)AtrlaclUndlna, comune A molti de' no11r101~ra1, per la sem1>llellà e la rouena cie· eam1)1tgnoll. " l'arto meno colla,.! OIA, non ,a nem– meno tornire una tra.se e riderebbe (Il gu~to ((11111\e orresa all'arto!) In certi comizi tla,•Anll 111 retori della YCC<:hln demo<:razln? .\la <:Ua ha 1111.IO ror ma o colore all'eto11uenza 8oclnllslu, 1mr a q11ellll pnrla– menrnrc nlllulma 11\lvoltn<:dammlrntn da 011111 1nrteJ)Olttlca, e l't1n sostan:t1nln di coso o di sentlmonto, Intanto cho I dcmocrntl<:I dNln ,·ttehla numt<:rll 11sa,·1m droghe di rrRII o di 11enllment111lt1\. f,n l'r,iJ)agand,, si chiedo: - Non ò Il l)Art!to socialista• una cosa &ola con Il 11ro1etarlato cosclento,. t - Il partito sl 1 non I clrcolcUl; o 1>ercl1è Il 1)art110rlrnangA unn eoM 10111., un 101 bloeco di granito col 11ro1otarlatoco8clenle, noi lo YOgllRmOav,·lncere a quelle fiorenti rorzo campagnole, che non t1an roitO net qun(lrl uffletall del 11art110, mn elle danno a noi e dal mlfl'IIOrldel 11011rlrlce,·ono Il 11tùforte lmpu\10 di vita. I circoli J)Ollllcl avrebbero un VAiorelnnegabllo 110 fOHt'rO lm1~rnlnU sulla moltitudine 1a,·oratrlce. )fn, ahi JlUr1ro1lJIO !, 11111111I da11pertutto, sono un'olla 7>od1·W« di borghc&uttJ 1 di piccoli 1moslat1, di operai gJ,\ guasti 11a1,·cechi pnrtltl dcmoerallcL •: ciò nond!meno, Jl-OlrebOOro e ,•arrobbero molto, 110 capeggiassero Il mo– vimento 111organtz7.01.1ono operala, eloò so co1111>IHci-o 11111010 tll CIRHO.OlllbÒ,Iclrcolettl colti e preten&IOIIIranno l'Rlln l)Ol1ilcn!coa\ che molto delle nostro 1>etr11e, se non tutte, nnscono ne11•1ncr1.1a del Clrco11,come 11umo 11e11e ncque 11tag11n11tl. ,\,•,•!clnlRmo Il 11artlto 11\la,•Jta, 1111a terra madre comune, do,•c 11 fa la lottA di claue o dove 11!ehlacct11eril JJ0(:0mR Il lavora mollo. :O.ol11lnmo ,-1rglllan1, cara PropagtJ11do, 11.11c110 >er<:hènella terra di ,•1ri1110creaee Il più. rouo tlore del 1oelRll1mo ttanano, c. g. B n cli protesta contro tutti i Oo,·crni, contro tutti i borghesi. l~ra azione negativa. Ma ora, che siamo entrati in un periodo di politica positiva, ò piì.1 difli– eilc clnre alimento all'amor proprio, ove non soccor· rano ingegno e cultura. l pigri e i bevitori di frasi, che con le sole qualità formali riuscivano a collocarsi sul candelliere dei piccoli grandi uomini, mal volcn• ticri rinunziano alle lusinghC' clelhl,fucile clema~oght; ep1>erò fingono Poggi uguale all'ieri per aver pretesto cli continuare la. via pinna. 1\llora l'istinto ci portava vicino a tutti coloro per cui la vita era stata un'eterna. protesta; e i piì:taflini di tutti parvero, a molti 1 dc' nostri, gli anarchici. J>nrvero anche perchè un pregiudizio \"Olgiue defi– nisce ~li anarchici " pili avanzati "elci socialisti. 1,: in un paese, nel quale ji detriti demn~ogici sono, como le briciole cadute dnlhi tavol:1, la derivazione naturrilc della rivoluziono·patriottica, doveva parere-, e pare tutta.via a troppi, un bcll 1 01101·eessere per lo meno affini dei " piì1 a.vanza.ti ,,.. L'amore per la plast.ica ò sovrano in questa. terra cli artisti. Pcrchò piì1 avanzati? Perchè gli anarchici, discu• tendo del paradiso terrestro e casellanclo gli nomini con e~ualitarismo cattolico, immngfoano un mondo perfetto senza una grinza e senza un bruscolo. Ecco: in tema cl.isogni, Anna D'Amico mi pare pHt avan– zata cli tutti quanti. R che importa che)il pro,:rramma. clol domani sia piì1 roseo o piì1 verde? Importa l'a– zione. Non mi preme cli sapere in quale lontanissimo girone dell'orizzonto mirano g-li occhi, ma se e in quale senso si muovono i piedi. I~ questione cli me– todo, cli azione o di tattica, come .si dice ustrnlmento, e non del programmone; l\1zionc è la vita, il quadro del programma. può esacre l'estasi di bramini che si sbirciano l'ombelico. }'in qui tali questioni non avevan ragione di essere o eran piccole, perchò l'azione, ripeto, era necessa– riamente uguale per tutti. Ma ora che, nell'esercizio delle libertà (non importa liC non sono com1>lcte, purchò l'esercizio ne sia possibile), ora che ogni parto politica devo svolgere l'azione sua s1>ecifica. che cor– risponda alla propria costituzione e alle proprie ra– gioni di vita, ora che l'nzione degli " affini ,., si differenzia, bisogna rivedere li.i t~oria sulla. tattica e cercare i vicini che camminano del nostro passo sulla nostra via. Via, dunque, gli anarchici 1 Sono i pii', lontani dn noi. C'è affinità, di programma con alcuni cli essi? Ci rivedremo alla stazione di arri\"O. i\la non possiamo viaggiare insieme. Noi siamo per la conquista dei pubblici llOtcri, e loro no. Noi siamo per l'or~aniz– zazione economica, ma riferita. o cementata con l'a· zione politica, e loro no. Non si prenda abbaglio. Oli nnarchici accettano ora il principio dell 1 organizza- 1donc operaia, ma coi criteri di corporativismo e coi piccoli ocllidella giaccn contro lagiul>ba, che il socin.• lismo hn. ripudiato come nocivi alla causa prolctarifl; dunque stanno, dietro cli noi, a distanza di almeno due tnppe. Queste ragioni si possono ripetere per i mazziniani intransigenti (quanti sono?) e J)Cr gli i: amici " del• l'Italia del JX)JJOlo. Invece i repubblicani, quali si manifestano aJla Camern, e i radicali hanno comune con noi un bel po' di strada: consolidamento della. libertà e riforme. Una tappa. si può fare anche con alcuni giolittiani. Che orrore! I giolittiani pii, affini degli anarchici? Sissignori. Oli annrchici guardano alla cima. ciel monte luminoso o stiurno. Oiolittianl, rnclicali e repubblicani non " amici " credono di non poter salire il monte, ma di poterlo aHicinare in diversa miaura; e noi socialisti che, per salire in nito, crediamo di dover prima camminare verso fa hase, senza attendere una ri\"oluzione della scienza uhe ci appresti il pallone per volare dritto cli qui alla cima, andiamo tranquilli e sicuri insieme con pelle-

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