Critica Sociale - Anno XI - n. 15 - 1 agosto 1901
232 CRITICA SOCIALE Nuo, 1 i treni, nuovi comodi, nrns:?giore velocità, sono altro rngioni 1 per cui da taluni si chiede l'esercizio governativo. 'J'utte questo domando in sè sono giuste; ma non g-iustificanol'intervento diretto dello Sb~to, anzi no costituiscono uno dei maggiori pericoli . .F'inchò In.ferrovia. è csercitabt dallo Socicti\ privttte, queste si mostrano poco corrivo a conccdcl'C troni diretti e grnmli comodità. su quelle lince dove il tratJico ha, una minima. im1lortanz:1. Quando invece Pindustrin. fosso esercitata. dallo Stato, h~ confusione dcll'ammi– nistraziono ferroviaria con l'azienda generale, da. una parte, l'azione piil diretta. che sul Governo in tale materia potrebbero csercitnrc i rnpprcscntanti dc~li interessi locnli, dall'altra, renderebbero pii1 facile l'esecuzione o il mantenimento in grande di quelle lince fi1rnnziariamentc disastroso, che già sin d'ora. costituiscono uno deì dnnni principali tiella, nostra. politica fonovinria. }:d è singolare che i fautori clcl– l'cser~izio governativo, da. un lnto richioggano nu– monti di speso e di comodi, o dnll'altro climinu:dono di buiffc: ,·ogliono avere di pit, e 1>agarc di meno. Si vede quindi, che, sia pure irrn.v,•crtlbtmo-nte, fanno lnrgo nsscgnnmcnto sul bilnncio dolio Stato e quindi sui contribuenti. Vi ò, inoltre, una parte dolh1.#;rRnde industria fer– ro,•inria, in cui il carattere indu:it,rinle ò 1>ii'1 spocinl– mento spiccato; è quelln. che comprendo gli approv– vi~ionomonti necessari all'andamento dell'impresa. Bisogna fare continui contratti all'intoruo o all'estol'O, ncquist.i, appalti, impirrnti, modificazioni di tnrifl'e, ccc. A questo è necessario che l'amministrazione di urH\ Ferrovin sia ordinata in forma industri11lc,o che il per– sonale abbia attitudine, intclligenzn, spirito indu– striale, vada soggetto a forte rcs1>onsahilit:\individuale, possa essere promosso, premiato, punito o licenziat('I, secondo i meriti cli ognuno. Ora, quanto ai contratti, l'amministrazione pubblicn, complicata, lenta e conti• nuamcnte sindacata, legata inoltro lini regolamento e dnlllt leg-ge di contabilit:\ di cui ahhiamo visto tutti i difetti, ni,pRre precisamente la piì1 inetta all'uopo. Si immaJ,dna, ad esempio, un coutratto per acquisto di carbone fatto a epoche fisse, ai puhblìci incanti, entro i limiti delle somme stanziate nel bilancio, previt1. richiesta di cauzione dai fornitori, o sempre col pericolo per <1uesti di ve,!orsi all'ultimo momento rcs1>into il contratto por mancanza dell'approvazione su1>rerna? Quanto all1andamento dell'esercizio, fatto dallo Stato italiano per mezzo di umL sua burocrazia, tocchiamo a uno dei punti piì1 vitnli o piì1 delicnti dell 1 argo– mento. ~on vogliamo J)arlArc tanto del 1>ersonale locale e viaggiante, cho potrebbe essere Ct,nscrvato quale è, o che si mostrn atto in generale; per quanto pmo (JUCsto personale, risentendo l'innuenza degli ordinamenti burocratici, àC{Juist.crebbequel faro lento, conservatore, minuzioso della hurocrazia., e ri8enti– rebll0 del rallcntame11to della disciplina.. ~ra il danno mng-giòre si sontirehbo nell'amministrazione centrale. Agli amministratori personalmo;1te interessati, larga– mente pa1-tecipfmti ai profitti e con gravissima ro– sponsahilitfi personale, nmovilJili per semplice vo• lontà dc~li azionisti, lo St,1to sostituirebbe funzionari disinteressoti, personalmente indifferenti ai risultati dell'esercizio, difficilmente rimovibili o giunti a quelle cariche altissime per la solita vi:l dell':1nzinnib't. L'ele– mento del merito nelle ttmministrazioni italiane cessa di avere influenza sugli avt111znmenti, precisamente quando comincia a sont.irnc il' l)isogno. Non è nostro còmpito entrare in una questiono spinosa, su cui 11111·0 tanto si è scritto senza conoscenza di causa. l"n linea di fatto però, sta che l'irnpic::tato in Italia cessa clall'avcrc un impulso materiale allo studio e alla coltura, flllaJHIO ha appena superato i due primi gradi della carriera. Sicchè, senza tema cli errare, si può nffcrmaro come regola: " che nello amministrazioni 81bIOÌEGaGino H1arro centrali italiano il f!rado di coltura e di intn1pren• clenza. sono in ragione inversa della. carica. 11 E a simili funzionari, ignari di tutto il movimento odierno economico, estranei ai nuovi orizzonti delle dottrine giurillicho, abituati a tenore come articoli di fede la circohiro o il regolamento, si potrcbho a cuor lcgg-cro itl1ìda.re un servizio così Hncllo noi suoi anclarnouti, cosl Vilr io nelle sue mutazioni, così spinoso nei suoi rapporti giuridici od economici, sii\ col puhblico, sia col poraonale viaggiante, <1trnlo il serrizio ferro– viario? Chi ha ancor:1.di questo illusioni, consulti <1unnto ò 8tnto o perato sino ra dal Consiglio superiore delle tariffo e dall'fspottorato generale delle ferrovie. Inoltre, due altre rngioni, di peculiare im1>ortanzn por l'Italia, militano coutro l'esercizio dello Sb1to. [ bihrnci cli questo, che ~ii\ tilnto risentono indiretta– mente del cattivo n.nclnmcntodell'azienda fcrrovia.ria 1 ,·crrehbcro posti dall'esercizio dirotto in continuo incertezze o porturbamcnto,causati special1ncntc diLllo rapide oscillazioni nei prezzi elci ferri e dei carhoni, proprio ora che, ,!rr:1.zie a 1111 poco di buona volontìt :rcnorale, sinmo riusciti flll ottenere un bilancio ro– hltiwunontc sicuro. Quc::1to ò 11110 dei difetti lnmcn– bti, s1>ecialmente nel Belgio, dai rel.1tori sui hilanci prC\'Clltivi. Inoltre, ò indispensabile per lo Stato italiano sot– trnrsi alla. necessità. di cmottorc consolidato per le speso in conto capib1lc cd evitare, 1,01·le spese di migliornmento e clicompletamento delle Strade, ulte– riori omissioni di rendita. Questo punto è troppo chiaro per venire qui delucidato. A\'vertiamo però solo che, secondo il calcolo stnhilito dalla Società dello 'Meridionali nella Nuom .Anfoloyiu del l 0 marzo corrente anno, un riscatto fatto presentemente coste– rebbe nllo Stato parecchie centinaia di milioni 1 pur ri– tenendo esagerata la cifra. cli un mili11rdo,indicata dai tecnici di quella Società stessa. Corno abbiam visto, il vi1lornetto capitale delle l•'errovic italiane,calcolato al• l'interesse del 4 °/c, ò di 1200 milioni cli lire. Qualora esso venga, 1>rudentemente nmministrato, con le cau– tele cho diremo pili sotto, e calcohl!Hlosi che, per le speciali condizioni dei mercati internazionali, l'inte– resso andrà abbassandosi abbastanza rapidamente nl 3 e anche al 2 ¼ por cent.o, non ò da disperare che fra quarant'anni <111el valore capitale sia risalito ai ,1 miliardi, che le fcrroYie sono realmente co• state. . .. Crediamo di aver J}Ortato sufficienti moth·I di or– dine finanziario, amminiistrativo, e morale, per cui 11cscrcizio forrovhnio da 1n1rtc <lollo Stato in .Italia si presenta. come prematuro. Dn.to quindi che si rin– novino lo Convenzioni con lo attuali Società o con nitro nuove, quali clov1·anno essere i caposaldi dei nuovi patti? I difetti riscontrati in quelli antichi :1:;evolano assai In via a una ricostruzione sintetica. 1° J~ intanto, per generale consenso di <1uanti si sono occupati della materia, comJ)rese le stesse .'ocicLJ-1, quel pr~nei1>io,così nemico cli ogni perfe– zionnmento, che è la. partecipazione dello Stato al prodotto lordo, va 11ssolut:1mentc abbandonato. Como già accennammo, esso era. stato adottato sul– l'esempio dell'Olanda, ,1m1ndocolà gli si sollevavano già contro critiche seriissimc. Con nuove Conven– zioni 21 gennaio IS!JO, le Società Neerlandesi corri– spondono allo Stato un cnnono, da. aumentarsi di una somma. fissa per ogni chilometro di nuova line:t cho "onga 11ggiunk1.a quello già esercitato da esse, piì1 una eventuale quota cli utili notti. Così lo Stato nei Paesi Bassi non partecipa 1,ii1 agli aumenti di prodotto lordo, che rinrnngono allo Società.: questo però hnnno a loro carico l'interesse delle spese ca– pitali per mig-lioramenti e ampliamenti. Conrnniamo
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