Critica Sociale - Anno XI - n. 14 - 16 luglio 1901

212 CRITICA SOCIALE e la violenza delle parole, sembravano tradire sopra– tutto il rammarico che quei poveri morti non fossero pii', numerosi e che il fatto di Berra non fosse stato più atroce. Ma la insidia dei primi e la (vog1iamo credere) inconscia complicità dei secondi dovevano rom– pere nel buon senso delle masse popolari; le quali all'agitazione di protesta prefissero i giusti co11fìni che essa doveva serbare: sfogare un generoso do– lore, venire in soccorso alle vittime, additare le cause profonde del caso sciagurato, incoraggiare i propositi di quella sempre piì1 ampia e discipli– nata organizzazione proletaria, nella quale ò il vero antidoto d'ogni selvaggio conflitto e la spinta più possente al progressivo democrati:.-:zarsi dello Stato; e invocando giustizi;-1, anzi subitamente ren• dendola. coi verdetti delle grandi assise di popolo, impedire che la preveduta. impunità all'uccisore di– venisse incoraggiamento a' suoi imitatori. Questo molteplice fine è in via. di essere rnggiunto; e, sopra il gorgo sanguigno cli Berra, sopl'a. le povere croci benedette cli pianto proletario, si eleva, oggi come ieri, in tutta, la sua drammatica severit:\. 1 il problema. politico deJl'ora presente in [talia. rI quale, essenzialmente, consta cli due termini, piegati a dilemma. Nell'uno è lo sforzo rabbioso) domato appena., non vinto, cli tutto il superstite me– dioevo economico e morale, delle vecchie e nuove baronie, che tentò fino a ieri, e ritenta, di traversare il cammino al procedere solenne della rivoluzione borghese: ritogliendo, con violenza e con frode, ili le classi popolari quelle armi che era stato necessario promettere loro, perchè aiutassero a.I fine dell'unità della patria., e che si spera\'a dovessero im1>ugnarc in eterno a esclusivo servizio dei loro sfruttatori e padroni. NelPaltro è il 1>rognrnuna di una borghesia vera e propria, gioYane, intraprendente, moderna, la <1ualc, pur curando il proprio interesse cli classe - anzi per attender\'i meglio - riconosce il diritto di tutte le classi operose, della. classe proletaria con esse, alla lor parte di sole. E perciò consacra il di– ritto cli associn½ione, di coaliiione, di propaganda legittima, fino a ieri sancito dalla legge ma violato sempre nei fatti; non cova disegni obliqui di atten– tati coperti contro il diritto di voto, esplicazione concreta del diritto di cittadinanza nella nazione, e strumento, se ben manovrato, di ogni conquista maggiore; riconosce nel fatto la legittimità. dello svolgersi libero e sereno della lotta di classi; non presta all'accidioso proprietario, in competizione eco– nomica. coi Ja.voratori, il braccio del soldato per im– p~stare il suo pane, per mietergli le messi; e si propone di temperare, con leggi cli eguaglianza e cli progressiva. tutela, i piì1 stridenti contrasti ciel pre– sento assetto sociale. 1~questo secondo è il tonnine noJ {1uale - a mal– grado cli deviazioni e di deficienze inevitabili - si concreta l'indirizzo del Governo liberale: il quale, come ho eletto cli sopra, ha ancora - nò può non avere - por ]'origine recente, per le forze che gli insidiano il passo, tutte le timidezze cli uno speri• mento. 1[a. se lo sperimento riesce, se varca <1uello che chiamai il periodo del cousolidamento, disarmando le baldanze della grande proprietà. e i timori dello classi mezzane, indebolendo, a mano a mano, il do– minio, formidabile ancora, della spada e della stola, lasciando crearsi una coscienza nazionale pili elevata, piì1 diffusa. e pil1 vigile - è certo che ad esso se• guìrà, pcl proletariato, il veriodo dellci conquista: con– quista., oltrcchè cli liherb't pili ampie e pili sicure e elci conseguenti immediati benefici economici, anche di talune fra quelle riforme legislative che il pro• gramma minimo addita come piì1 essenziali. Anzi, poichò la. libertà. è pinnta che d.\ rapidi frutti, e i periodi, distinti nclfa mente, si soYrap• 810 1mec l no n1arco pongono spesso nella realtà, ben può dirsi che questo :i periodo della conquista " già s'è iniziato. Come ben disse il Bissolati nell'ultimo Comizio milanese, i 48 milioni annui cli aumento cli mercedi) conse· guiti cogli scioperi recenti eia un milione circa cli contadini fra i pili miseri d'ltalia, sono il beneficio minore: il maggiore, il vero beneficio è nella dignità cli cittadini e cli uomini lil>e1·ich'essi, e i loro com– pagni, sentono cli a\'er conquistata e non si !asce· ranno strappare. Lo sviluppo graduale della classe proletaria, il li– vello del tenore di vita. elevato, la possibilità. di ele· \'al'lo sempre pili nell'àmbito legale, cli conquistare ogni giorno, colla vita meno cicca. e meno tribolata, lo rayioui, ùet vil'ere, infine il riaprirsi ai nati in terru italiana una patria cmtlte de11t1·0 il confine j tutto ciò chiude l'èra cle11e con\'ulsioni periodiche elci nostro paese e assicurn al moto proletario una ininterrotta cd accelerata ascensione. 8. - La. l'u11zio11e aUualo del 11artito socialisf;1. Qu.11era, qual è chrnquc, di fronte a questo nuovo indirizzo, la nostra funziono cli partito? La donurncl,t sembra ingenua od oziosa. Non è già. nello bath1glie passate la risposta. inevitabile? Per che cosa si aveva combattuto? ~ da. quelJe battnglie il partito socialista usciva munito di una forza che ne raddoppiava la rf'spou– sabilità. Se i rea1.ionari csag-erano ad Mte gridando i socialisti essere padroni del Oovemo 1 è certo che per la priHH~volta quest,i ultimi sentono la possi• bi1ifa di csercita1·c un'azion~ positiva. e decisiva, per quanto indiretta, sopra il timone dello Stato; azione commisurata al grado cli coscienza diffusa. dell'im– portanza. di quegli interessi ch'essi rappresentano, e al loro proprio perso1rnlc valore. Rssi sono sta.ti l'anima di quell'ostruzionismo cli cui ora si raccol– gono i frutti; son essi i rappresentanti piì1 diretti e pili veri delle classi l:tvoratrici, quelle in odio alle <1uali la reazione aveva fatte le sue prove, e in nome e per virtì1 clcllc quali è stata battut;1 . .Di fronte ai partiti pili vicini, è n.ncora il partito socialista. che costituisce Ja forza, prevalente: nel paese. sono suo le inizhltivc piì1 gagliarde; è sua - dovunque esiste un proletariato vero e proprio - l'anima ge– nerosa delle masse; alla Camera, fra il Gruppo re– pubblicano, di\•iso in sò, combattuto dai suoi stessi giornali, dibattentesi in una mal celata contraddi– zione fra le affermazioni teoriche e la condotta quo– tidiana, e il Gruppo radicale, anch,esso diviso e ten– tennante, privo cli organizzazione cli partito, povero cli personali iniziative, il Gruppo socialista rappre– senta la forza che cementa, che anima e che so– spinge. ·1i:ad esso, è al partito socialista, che del– l'azione dcll'}:stroma e dei 1>artitì popolari rifluisce la massima parte della responsabilità. e dell'onore. li partito socialista non doveva dunque indugiarsi in cerca cli 1>oseeroiche per continuare in qualche modo, corcograficnmentc, l'atteggi11mento ostru1.io– nista, il cui fìnè era. raggiunto; bensì, con rapide 111ossc,profittare ciel nuovo indirizzo a beneficio del prnlch1riato. Doveva perciò far argine, innanzitutto, intorno al Governo, per proteggerlo dagli attacchi e dalle insidio della reni ione cospirante; vigilarlo perchò tenesse fede al programma; sospingerlo sulla. vi<t.dell('e riforme; e, riaflCrnrnnclo in ogni occasione il progrnmma pro1>rio 1 intensificare la pro1>riaazione nelle masse, azione educativa cd organizzatrice. 8 in tutto ciò do,•eva. so1>r:.1tuttoporhtro un vivo e vigile senso di misura. e cli temperanza. Dei due op1,osti utfici che ogni pa1-tito ll'avvcrtire deve a volta, a volta esercitare - di eccitatore elci torpidi e di modera.torn degli i111p11lsh•i - è chiaro che il secondo è quello che il momento pill gli imponeva;

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