Critica Sociale - Anno XI - n. 14 - 16 luglio 1901

CRITICA SOCIALE 211 6. - Incertezze e JlCrieoli. I fatti di Bcrrn forrt11·csc e il contegno tlel Go,•cmo. Senonchè, malgrado il persistere delle forze che re– sero possibile e che francheggiano ancora questo spe– rimento, esso rimane per l'Appunto uno" sperimento,,, e ne ha tutta l'incertezza e la precarietà. La com– posizione della. c~nneni, nata sotto gli auspict di un Ministero cli violenta reazione (e taccio del Senato, cli cui pure si palesarono anche testò lo tendem~c e le intenzioni), fa che le forze reazio1rnric, le quali erano fino a ieri, pur col presente Gabinetto, in ma– nifesta prevalenza alla. Camera, e le forze liberali, arricchite coJl'ultimo voto di un nrnlficlo prcsid.io di viltà disertanti, si tengano pressochè in equilibrio instabile a vicenda; mentre ò cagione innegabile di deholei7.a parlamentare, per il Governo, la necessità di appoggiarsi nd clementi in parte irreducibìlment.e eterodossi di fronte al presente assetto dello Stato. La clur,1.ta.perciò, non tanto del 'Ministero (poco im– porterebbe infatti delle persone), quanto dell 1 incli– rir.w liberale ch'esso rappresenta, dipende son-atutto dagli eventi i dipende da!Pintervcnire o no di im.' previsti clementi pcrturUatol·i, che lo mandino alla. malora. }1 della cleholcz7,adel Governo diedero eloquente t.estimonian7,a i recenti sanguinosi fatti di llerra: non l'eccidio in sò stesso, che poteva rimanere un fatto accidentale cd isolato, por quanto do1oroso 1 del quale sarebbe stolto far risalire la responsahilib\ di– retta ai )linist.ri ; nrn. la giustifica?.ionc che questi, prevenendo e frustrando i11 antici[Htzione ogni scrio e regolare giudizio, si credettero costretti di farne specialmente in Senato, confessando così la propria impotenza a resistere all'urto combinato delle forze rca.7,ionarie politiche e degli interessi della casta mi– litnre. ù apodittico infatti che i tre voti di 111,1.ggìo– ranza sarebbero mancati in Senato nl Ministro dogli Jntemi, quand'egli, dopo a.vere difeso l'organizzar.ione dei conta.clini e riversata la responsabili ti\ mor::ile del conflitto sulla cieca reazione padronale, avesse ag– giunto lo. sconfessione del contegno dell'autorità mi– Iit.are; onde la necessib't di riconvocare la Camera o cli chiedere a questa ed al Senato - forse invano - l'eserci 'l.io provvisorio del bilancio, oppure - forse invano anche questo e contro ogni correttcz7,a di politica liberale - un decreto-legge al Monarca. Di qui, evidentemente, o ht crisi immediata del Gabi· nett.o, o, nell'ipotesi migliore, un viluppo così intricato e poco meno che insolubile cli clif11coltà., 11el quale l'azione ciel Governo sarel>bc rimasta lungo tempo paralizzata. E questa la ven\ quanto semplice spiega?.ione del contegno del Governo in questa sciagurata. fac– cenda) ed è in questi tcr111i11i precisi che la questiono va posta, chi non ami di,•agarc dai fatti pel' ahban– donarsi in balìa delle facili vohLtc rotoriche e degli impulsi della cicca passione. Il Go\'crno, cli front.o idl'impre"isto incidente <li .Bcrni, si trovò serrato nelle corna. di un ferreo dilemma: o l'inunci:11·0~Ila vita, compromettere l'attuazione di tutto il programma, ivi inclusa la difesa della libertà. e del diritto prole– tario cli coalizione, o gittal'C una parte del bagaglio per salvare il carico della nave minacciata . .Il Go– verno preferì appigliarsi al secondo partito; a questo lo spingevano, oltrechò l'istinto naturale cli conser– vazione, l'ovvio riflesso che il f'1:ttto,che si trattava di giustificare, era un episodio fugace per quanto tristissimo, mentre le ragioni e l'esercizio della li– bertà. influiscono profondamente su tutta la vita del paese. Le p.-1.rolcelci Giolitti per altro furono una vera e incondizionata riedizione. Esso dimostrarono che in Jtalia (non molto lliversamonto da (]ucllo che fu di– mostrato i11 Francia cui caso Drcyfus) cs1:-stcun ote- ~ e no H1ar o potere, piìl foi:te, in certi casi, elci tre altri riuniti, sopra il quale H sindacato ò impossibile, contro il quale la lotta clovnì. essere lunga e tenace como contro l'ostacolo nrnggiore al consolidarsi dì un regime di democrazia. vera e propria. Perchè, chcc– chè ne pensi un nostro amico ingegnoso e sottile, doveva essere chiaro per tutti che i discorsi del Giolitti e del Ponza in Senato avevano anche de– ciso irrevocabilmente le sorti del processo inir.iato contro l'ufficiale prernricatorc. (') ]/insorgere perciò dell'opinione pubblica era troppo natumle, ed era naturale e doveroso che i partiti popolari si mettessero nlJa. testa dell1agita7.iono cli protesta. So le ragioni parlamentari spieg[wano l'nt. tcggiamonto illiberale del Ministero, un interesso ben maggiore che non fosse la difesa elci Governo pre– meva sopra noi tutti: l'interesse che le parole pro– nunciate dai ministri non divenissero Pincoraggia– meuto e la. giustifica?.ione anticipata di altre stragi future. Soltanto, le considerar.ioni che accennammo di sopm dovevano a,•erc questo effetto: cli rivolgere la. punta. delle proteste, pilt ancora. che non contro il Governo - più agìto che agente - contro le for7.e congiurate che aveva.no premuto su esso: la reAzionc proprietaria. e il militarismo. L'aver io così intonato il mio discorso nel Comir.io di !il'ilano mi valse dal foglio repubblicano locale l'accusa di essermi aggi– rato nelle " tortuosiHt della polit.ica parlamentare ,,. Certo, hl. retorica. mitingaia, diretta a strap1>nro l'ap– plauso della folla anr.ichè a constatare le ragioni elci fatti o ht misura, delle responsabilità, può essere, come t.utto le coso false) pill rettilinea. e pili sem– plice. Resta da vedere se politicamente è ugualmente onesta e proficua alla causa della libertà. Comunque, l'assieme dell'episodio cli Borra è no– vella. riprova della dcboler.za del Governo di fronte alle forr.e rea?.ionario i e, quel che è peggio, gli scema le difese proprio nel momento in cui ne avrebbe piì, urgente il hisogno. 7. - li 1•criollo !lolla. conquista. ~falgrado ciò, e (]twle che sia il vario giudizio cho altri possa recare sul contegno elci Ministri di fronte a cotesto fulmine scoppiato a ciel sereno nei campi del l<~errarese, il fatto cli Berra rimane un triste epi– sodio - niente pitt che un episodio - il quale, come non era facile prevederlo od antivenirlo (fatti simili, o talvolta pHt gravi, attristano anche i regimi poli– ticamente pili liberi, nè spariranno del tutto finchè duri) armato del militarismo, il dominio di classe), così non saprebho produrre alcuna deviazione duro• vole, sia nella rotta del Governo - lo cui ragioni parlamentari e politiche rimangono inalterate - sia nell'nttoggiamcnto dei partiti. Bensì avevano questo sperato gli scellerati rcar.ionari italiani) pronti sempre a valorsi ciel sangue o di\ essi o da altri versato– sia sangue di popolani, di re, di ministri o di agenti del potere - poi loro perfidi attentati alla libertà del paese: sccondati da taluni energumeni sedicenti " ))O· polari ,,, il cui ufficio sembra per lo pili essere quello cli indurre lo masse a prestarsi al gioco della reazione in agguato; e i quali, con l'esagerazione elci racconti (•) 1,'llmteo eul qui tll\11t10 ò II vnwaltl, 11 <1un10 nel Suolo sostenno eho dell'ecel(l!O di nerra t10,·e"a, 11erconnessione, !mpadronlr&l l'au– torll" gludl1.larh1.eomune. Test giuridicamente lnsostenll)lle, 11erchò nò Il ratto di Bcrrn, come SUJIJJOne Il \"tlldnta, lìllÒ rh·esllrc I C'llr!ll– t.crl dcll'omlcilfio i111:010,1fa1•io, nè, a(\ ogni modo, s! tratta di 1111~ fatti councssl: H ftltto criminoso i} esscnr.lnlmcnte uno 1010e endo sotto gli articoli no o 111 del Codlco 11e1u1.1e p r l'esercito. Piuttosto questtl nuo,·a 11rodcz1.ndella glustlr.la sclal)o1atr1cc, coro1rnt11slsotto gli RIISl)!Cf dcll'CB09angurl\ di colui che orgm1l1.1.òI maSSI\Crlgludl• 1.l!lrl del '98 111;\!llano, do,•NJl)bc dare l'alll)rl\'O 11. 111111 Rglltrnlonc, C:\\Ulllmn lcnMc, 11er l'nllo\11.lonc dclii\ B))CCIRIC glurlsdlr.10110 ml• lll:1rc, filmeno llOI!"Cali1,lì1gravi.

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