Critica Sociale - Anno XI - n. 14 - 16 luglio 1901

CRITICA SOCIALE 219 dalla donna o dal fanciullo. Ad esemJ)io, il salario degli uomini sia L. s, delle donne L. 2, dei fanciulli L. I: 1>uò dnrsi che il laooralore domia surrogato ntl'uomo fornisca per T,. 2,50 la stessa produzione pagata all'uomo L. 3. Analogamente J>Clfanciullo surrogato alla donna o a.l• l'uomo. Trattasi quindi del salario del lacoratore astrano - domrn, uomo, o fanciullo, non importa - per una data quantità di J>rOlluzione.Qui J>ure è il salario rtlalfro che, cacciato dalla flnestrn, rientri\ J>Orla porta, n di• ~petto del Orazlndci. Si noti ancora che per Marx l'au– mento del salario, se uon compensa il maggior consumo della forza di hworo, d°'•uto a un Ia,,oro pii'1 intenso, si risolve in una vera diminuzione del salario. 11secondo punto di vista riguarda la concorrenza rra i lavorat\lri. Qui ,itn. la differenza tra i primi scritti del Marx, inllucnzntl dnlln condizione miseranda della massa OJ)Oraia noi 1847 1 o gli ultimi, come il Capitale o lo liCritto J>Olcmicocontro Weston nel 1805. rnratti, l'orgn• nizznziono lavoratrice dal 1847 al 1888 - e1>oca della morte cli .Mnrx - ha ratto passi gigantesclti, e il grande scienziato di 'l'revlri non J)Ote,•a non osservare il feno– meno grandioso che si spiegava a lui davanti e che corroboravn di prO\'t\ concreta. In sua concezione storicn. ~: cosl noi , 1 edinmo, nel Ca;Jitalt o nella sua risposta al Westo11, il Marx stabilire che, se la forza delle cose, nel regime caJ>itnlista, tende a ridurre il salario al mi• 11im1mi (e neanche questo è di una grandezza costante, ma mollo r:ari<ibite), l'organizzazione 01>eraia lo spinge costantemente In direzione contraria; 1>oichè,se del J)ro– fltto si pu~ stabilire il 111axim11m, non se ne può stabi· lire il mi,iim,m, risultando la grandezza rispettiva del snlnrio e del profitto dalla potenza reciproca. dei snla– rinti e del ca))ltnllsti. Nè il Graziadei può ele,,are ob• biezioni, J>Oichèegli stesso " 110111egaelle il Mm·x am• 111efl<i t 1 cwme11to ,lei tlllllri come co11quisla ,1eU'orgcmiua– zio11cdei lavoratori 1 • (Criticc,S<>eiale a 1>ag.61già citata). Ad ogni modo, nncho basandosi sulla concorrenza dei 1tworatori 1 ncutlzznta llalla introduzione delle macchino, ecco la co111:lusio11c { 1wlc dcll'o1>uscolo " C<11>ifcùe e salario" che davvero <lù. la si11tesi del 1,e11slero mcir:cisla t1cl 18-17, ma che il Grnzladel si ò ben gunrdato di riprodurre: Adunque: so li capitalo cresce ra))idamente, molto pil't rapidamente cresco la concorrenza tra i la,·oratori 1 cioè tanto più diminuiscono relatii:cmm1te i mezzi di occu,,a, zione, i mezzi di ,·lta per la classe la,·oratriee (qui il Mar:c allude nlla sovrapo1,olazioneopcrniadi riserva)('); o 11omlime110 iL rapido cmme11to ciel ca1>il(llt è la comll• zio11e1>ill (ar:orer:oleJ)tl lar:01·0sal<trlc,to (pag. 59). Ora, sarebbe por il la\'oralore una curiosa condiziono più favorevole quelln dell'aumento rapido ciel capitale, so dovesse portare alla riduzione del suo salario assoluto!! ... Passiamo ora nlln J)rerazione doll'Engols, e citiamo il 1>asso1>ri11ci))nlc, gnbellato quale un11pro,·a clella gran– dezza costnnte dol salario nella teoria mnrx.ist.'l: Questa {la classe lavorntricc) dunque non riceve che una pnrte della massa dei prodotti che essa.crea. L'altra JHlrle che, come vedemmo, se l<i tie11e laclassecapitalista, o tutt'nl pii, la de,·e dividere con la clnsse dei prOJ>rie– tnri (01uliari, numenta ad 09ni 1mor:a im·e11zio11e sco– JJertu, mentre la pnrtc spettante nlln clnsse lavoratrice (1) J.: lm.P<wltwt, Inoltro tttr notnro eho 11 OrflZ1ntlol 11011 l)Rrln tnAI tlclla 1t11gn11zlono 1t1d1111ilrlRl<.' 1 l)Cr cui lit Ciana Oll-Ornta In 1inrte 1n111J• g\ore ò geU11t11. noi lllllll)erlsmo e 1101\ll rnlserln. Ora, 11ersapere 11H~ro tnlarlo IOC(!nto alla h1ltrt1 d"'" optrt,111, bisogna raro 11 o:,11gu11g110 rra 11 1a1arlo IDAKl?loro del perlOdo di prospcrtt;. lnd11• alrlale e Il 1a1arlo 1nlnorc delle c1>0elle di rlstllt(nO e di crisi. Chi 110n fa attenzione a quc1ta c-lreostanza tm1)0rtantlulma, certo non rlu.setrà a comprcndt'NI la concezione m11rx1,ta del 1111ar10, sreclal• mente per rt1p1x,,-10 """ h1/tro <tau, tm·orat,·kt. (mgg11agliata t1l1111mero com;>le~it-o citi suoi membri) o non aumenta che lentissimamente o in modo insignifi– cante, ovv ero nou aumenta J>Unto,e in date circostanze 1mò anche calo.re (pagg. 19-20). Si scorge Intanto: 1° Che qui l'Engels non parla del salario spettante all'OJ>eraio nell'atto della produ– zione, ma della J>Orzione di ogni membro - nessuno escluso - della clas;,o 11\.\'0ra.trice,com1>resa quindi al– meno la risona industrio.lo che ,•n. aumentando collo s,•iluppo borghese o che tro, 1 n. soltanto lavoro nel ri– goglio dell'industria; 2° Che <1uanclo aftèrma che il salario in dato circostanze può anche calare, non dire però che tleblx, calare, quando non voglia. riferirsi alln riduzione del salario ))er effetto della sostituzione del lai-oratore uomo col lacon,tore do1111a o fanciullo illu– strata. pili s01>r1L; a° Che, anche nmmottendo costante il salario e solo In aumento il profttto, ò sempre ammessi\ la possibililù dell'aumento contem))ornneo del salnrio o del 1>rofltto 1 allorchò l'<mmenlo dclliL produzione sovra citato, cho ò naturale conseguenza di ogni nuo,•n iln'en• ziono o sco1H~rta, si supponga diviso rra la classe cal)i– tnlista e la clnssc salariata invoco di fluire solhnto nelle Cn.uclcapaci del cnJ)ltalista. ~: il Oraziadcl do,·e,·a diftldnro di questo passo, poichù so ne senl già Il Kautsky per la tesi contraria! Del resto questa interpretazione ò corroborata sin.dallR prefazione dell'Engels (18S5)al suo libro a La comli;;io11e ,tdla classe laroratrice i,i Ingllilterra 11 ove si ammette la elevazione duratura del salario in due categorie della cla.!Be OJ)erala Inglese (operai di rnhbrica e 1'racles– U11io11s) e la condiziono stazionnria, per effetto della do– J)ressione del lavoratori in causa delle nuove macchin<', dopo arcre cm,to 1m miglioram~11to, della grande ma83<i (fase. 4, 1>ag.X.-XJ, edizione llongini); sia dalla sua Po– lemica contro Il 1Jiil1ri11g, o,•o gli rinfacci:i il plagio clelte leggi eco110111iclie nllu1>1>ntedal Mnrx nel Ca1Jilale - plagio però inesatto - s11llayrmule variabilit(i ciel prezzo clell<i (orw-lcn·oro e <lcl 11l11si:alore (pag. 22G-227, ediz. Sandron). Come siamo loutnnl sempre dalla grnndezza immuta.– bllc1 costante, metafisica regalatn dl\l Oraziaclei al Marx. . . . ~~ poi curioso il tacciarmi di irriverC'nza verso il 111«· 11i(eslo Com,mlsta, J>Crchè J)enso che in due righe non si possa svitup1mro una teoria cosl com1>lessa. come quella del salario, e che, quindi, molto pii, ragionovol• mente se ne debba cercnre lo svilu))J)O in altri la,•orl Sfleciali. Nè im))ortn che il .\J(i11i(esto o Capitale e Salario abbiano la medesima data (18'7). Tanto meglio; non poteva dunque Il llarx nei due opuscoli dir cose di\·crsc. J.; quando il Ma11i(esto ))aria del moderno operaio che cado sempre J)iÙ basso, al disotto della condizione della J)ropria cla,iso (J)ag. 2G), si riferisce e,·identementc al salario relativo, sociale; come quando asserisce che la media del salarlo J)Ossibile è il ))uro necessario per cam• J)aro la ,•ita e riprodursi, 1>nrladel salario condizionato dalla concorrcnzo. flci Ja,•oratori, com'è sviluppata nel– l'OJ)uscolo SalC1rioe C<tpitale; tutto ciò, beninteso, semJ)re avuto il debito riguardo all'intensità di la.,•oro, che ero• scendo produco mnggiore consumo di forza di lavoro o quiudi un clevnmento nel valore di <1ucsta(salario). Co• sicchb gli strali it'onlci del On\1.indoi gli rimpiomUnno sul caJ)O. O'nltrondc, io somJ)re credetti che Pimport.,nza. del .\fa11i(eslo conslstcsso nella enunciazione della teoria m:iteria.lista o in quella lotta di classi che fornisce ai lavoratori la 1Ju~ola nei conflitti sociali. VEngels, nello sue molte1llici prcf1tzloni 1 come Il Croce ed il Labriola,

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