Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901
CRITICA SOCIALE 19!l lioni le spese da farsi nncorrt 1>cr l'esecuzione dt.•l Orun Programma, calcoh\tO in tutto nel I 79 a 3200 milioni! Fu allora che ·1.~011 Say imaginò la farnosn consolidazione del debito tluttuantc per mezzo delle risorse della Cassll depositi o 1>restiti; la consolida– ;dono fu fatta, emettendo 1200 milioni in titoli 3 °/ 0 ammortizzabili o ritirandoli dalla. circolazione. li 1>ianoebbe tre immensi vantag~i: dette aHo Stato il J>otere di operare la conversione del suo 5 °/ 0 , che R~ra,•ò il Tesoro di :t-1 milioni all'anno; sostituì 1>cr l'cscruzionc dei lavori ìl rrcdito delle Compa~nic a (1uello dello Stato: cosirchò ,1uesto, riaprendo il Jrran libro del debito per obbligazioni, lo chiuse 1>cr la rendi tu, 11ssicuranclo il mercato finanziario; facili· brndo i luvori, la Hopnbhlica si mostrò degna di suc– ccclcro alht Monarchia. e ,,ll'lmpcro. . .. D11nquo tre sono i cardini fo11d11mcntali della po– litica francese in uu,tcria. f; rroviilria.: sovranitì~ dello Btato sullo linee; questo non sono cedute alle Com– pa~nic private se non in affitto i - ri1>artizione dei pro• dotti fra le Compfl~nic o lo ::;U\to; - garanzia d'in· tercssi. Qu1.1nto al concetto di incaricare lo Com- 1>agnic dell'emissione dello loro obbligazioni, esso fu fortunato. Le Sociefa d1t v11ri anni hanno potuto ri– nunziare all'aiuto dell'alta Banca. lie obbligazioni ferro,•inric costituiscono un titolo che fa concor– renza a quelli di tato o cito ò ricercatissimo dal ca1>itaJista francese: tanto che l'interesse su di e~so ho continuato n ribassare, o nel 1895 la Com· pngnirt d 1 0rléaus impiegò sul mercato, con pro– mettente fortuna, un primo saµ-,rio di obbligazioni nl 2 1 /, °Jo. Ogni stazione ha uno SJ>ortello aJ>erto, dove chiunque può comprnro o rivendere obbliga• zioni, dare ordini, far commutazioni, conversioni di titoli da nominativi al portotoro o viceversa, cec. Quf'sto servhdo viene eseguito senza spesa cli !-/fJrla: così lo Società francesi elimi,rnno il costoso inter· mcdiario elci banchiere o si pongono in immediato confatto col piccolo re11Ue1·. n sistcmit clolln g-a1•iinzitt <li i11tcrcssi costit.uiscc lll chilive di volta. di tutto il si8tcrnn francese. 1<:sso 11011 è scevro cli inconvenienti; massimo la, mancanza di sicurezza. Un prestito lnacia ,·edere a quale onere lo Stato Vft incontro nnno ))Cr 011110;la gamnzia di interessi piomba ogni prC'visionC' nel buio. Essa di• fatti sall, in alcuni anni, a cifro formidabili. Or.1l il problema di vedere se le ConYenzionj del 1883 furono " scellerato II o fccon<le di bencfizii, si muta appunto in quest'altro: pnrtendo dall'ipotesi che la rete francese sarà terminatn col com1>imento delle lince d"intere?lse genen1le classificate dal Gran Pro• g-rnmma, e che nelln prima parte del nuo'"o secolo il progresso dell'ordino politÌl'o o economico non sarà turbato da rivoluziont, lo }Uato, allo scadere delle Convenzioni (1950), sarà com1•letamente saldato delle somme anticipate itllO Compagnie? Questo studio ha formato 111preoccupazione di Yari statisti francesi e forestieri. 11 lavoro migliore por a cume di ricerche, preci– sione cli cinti e quantità cli ftlt.ti 1 è quello del profes– sore Knufmann cli Berlino, lo cui conclusioni citiamo qui, l>erchè non solo non furono contraddette, ma vcnncl'o anzi accolte e suffragrtto dai fatti, come htl dimostrnto di recente il signor llamon, traduttore dc~li studi del chiaro professore berlinese. Lo basi dello studio fotto eia qucst 1 ultimo sono: 1° la situa– zione del debito in Cllllitalo dello Compagnie che restava ancora da ammortare alla fine del 18!>3 j 2° 11accrcscimcnto probabile cli questo debito in ca– pitale fino al termine dei hl\·ori, tenendo conto anche del corso probabile delle obbligazioni che re3tano eia emettere; 3° il temJlO necessario all'ammorta– mento, 1>erchò esso si com})ia nelle epoche previste; 4° il scr,·izio degli interessi; 5° infine, l'accrescimento prolJabilo del prodotto netto. 'rutti ,,uesti calcoli furono fntli 1>rcndendo per punto di partenza il 18!>3, anno di speciale deprcHsione. Quanto alla garanzia d 1 intcressi, <1ucsta fu nel 18!)8di !)7 milioni; pre,·ista per l'11nno successivo in I IG milioni, ne richiese solo 77: poi ha seguitato n fiCemare con forte velo– cità, sino a ridursi nel 18!)!) a L. n.340.000. Jn sei anni dunque il prog-resso i st11to immenso: dell'S0 0 . 0 • Nel .Jow·n<tldes J-;«Jnomisles dello scorso mese, stu– dinndo l'anno finanziario 189!) 1 si è colpiti dal se– guente f11tto: che, mentre il mm 1 imento del trafllC'o di im1>orfR1.io11e di es1)0rtn1.ione ò in continua di– minuzione, mentre il lo11n<'llng-gionei porti presenta unfl coi:itante decrescemm, solo lo Banche e le fcrro,·h• ll1ìnno f;('gno dì unn p1·osJleritÌ'I, in continuo aumento, sicchù. le Gompugnio l'cn·oviurie hanno potuto 1·ccen– temontc diminuire lo tariffo cli trnsporto delle merci. Quindi ora la Compagnia del Nord basta già com– plct11mc11to a sù stessa: hL /'. J.,. JI. ha cominciato dal 18!)8 a. clh 1 idorc i suoi utili con lo Stato. Quanto la politica ferro\'iarin potevtt produrre dal punto di \'iijtll finanzi11rio ò completamente realizzabile. Alb fino dello concessioni, con ogni probabilità, tutto il capitale Rpeso sarà ammortizzato, tutte le anticipa· zioni di ~aranziu. saranno rimborsate; lo Stato, grazio nlla 1>artccipazione dei benefici, raccoglierà circa 4900 milioni netti. ?ila, ciò che è veramente gigan• tosco, esso Ri troYcri\ anche in possesso cli una. rcto di circa. •10.000 km. di un vnlore attuale complessivo di 21 miliardi, liberi da oneri; col reddito netto di C!-ISO, circa 1200 milioni, lo Stilto potrà. pagare un interetise del 2 1 /, 0 /• a un capitnle di 4$ milia.r,li, s111,("riore· del 30 ¼ ttl debito puhblico attuale! Taio è stata la J>Olitica ferroviaria in FranC'ia. GERMANIA. L11 ,c:enesi delle fC'rrovie in Germania è arfarrn sin~ol11n': liL i.\iYisionr politica degli :-Hati non prr• mottev,t di far conve1·~c1·e lo lince verso un punto unico. Il Oovorno di BrurH1wick fu il primo n co- 1:1truire uru~ ferrovia. di 8bito da Hrunswick a \\'ol• fènliuttC'I: fu Beguìto da.I Oran Ducato di Bndcn dalla. Hiwicra, dall'Annovcr e dal Wurtcnberg. Jrn·ecL~ gli altri Stnti abbandonarono le lince a Compag-nir prirnte. Li:i Prussia riconobbe immediatamente Pim– portanz1, della ferrovia, ma sotto il punto cli ,·ista <'he mag-giormcnte doYCW~interessarla) quello stra– tcl,!'ico, e quindi tentò subito la fondazione cli linee che, partendo da .Berlino, si diri~evano verso il nord– OYest o il sud-est, rh,llaccianclo lo due mot:'t allora separato della monarchia. Due causo nocquero specii,lmento alla fondazione della. rete tedesca: la situazione del mercato finan• zinrio, e lo spezzamento politico. Un antagonismo di8a.stroso r{'g-11a.v11 llllora.. fra i diversi Stati, facendo ritenere la ferrovia come un danno pei sin~oli com– merci e un attentato ili diritti di sovranitù. Il piano conce1>ito in Prussht nel 1838 era di abbRnclonare dapprima l'impianto e l'esercizio deUe ferrovie al– l'industria priYab, Jloi, come nel sistema. francese, prcpRrnrc rincoq>orazionc delle lince al demanio dello filato. Però 11ii.len. della gnranzia degli interessi non ern così netta. come in Francin. Invece di essere nccor<lata per lunghi nnni, veniva data come soccorso momontunco, e, so In si rcclnnuwil. di frequente, lo S btto at l'i servava il <lil'itto di nssumere clirettamento l' cserei1.io delle lince e di 1imministrarlo per conto delle Compagnie. In tnl modo lo Stato divenne eser– cente: e da questo a divenire proprietario delle lince, il pas1:10fu breve. Lo Stato difatti cominciò direttamente nel 1 47 lu costruzione delle linee i.lell'Est e i progressi furono rapidissimi. Sci 184!>, a fianco di 2833 km. esercitati
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