Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901
CRITICA SOCIALE 205 che sta per assumere il pensiero collettivo 1 è nel– l\1.mbiente sociale, è nell'aria che si respira. La men– talità della grande maggiorania degli uomini ha subita, nella seconda metà del secolo scorso, una trasformazione profonda; i dogmi religiosi, i fonda– menti clitssici del diritto e della morale, le norme di convivenza sociale universalmente accettate, che erano centri incrollabili del corredo di idee cli ogni mente, quando non sono completamente scomparsi per dar luogo a nuovi centri, sono scossi, vacillanti, come sovrani esautorati e impotenti in un regno di sudditi ribelli. -- [dclio è creato dal dolore e dall'ignoranza degli uomini e sfruttato dai preti o dai dominanti. La proprietà. privata è una usurpazione recente o re– mota e una ingiustizia continuata, che deve avere una prossium fine. I1 sen•o, l'Ol)eraio 1 il contadino, sono pii'1utili e rispettabili del signore e del pro– prietario, e questi dovrebbero inchinarsi a quelli, non quelli a. (]Uosti. - Non vive forse umile e solitario lavorato1·e, nelht cui mente non esista l'orma. cli qual– cuna cli queste idee, che vi passarono violente in un momento passionale. Un fenomeno nuovo e grandioso si ò com1>iuto: quella dua.lità, nel.l 1 orientazione del pensiero, che creava un ,1bisso fra uomo ed uomo ed era il ritlesso nel mondo intellettuale della secolare divisione in classi del mondo economico, è gb\ quasi completa– mente scomparsa, o le ristrette sopravvivenze sono, nelht maggior parte dei casi, su1>crficialità artificiose e mentitrici. La ,•ita materiale non potrà tardare a sul)ire la ripercus~ione del cambiamento avvenuto nella vita intellettuale. * * • Le c<utsedel JJresenle JJeriocto tli genialità collet– tiva. - Le origini apparenti dell'attuale periodo di genifllità collettiva sono lontane e di doppia naturn: sentimeutale e scientifica. Le prime non sono pecu– liari ad esso, ma sono comuni a tutte le gril.ndi trasformazioni, che il pensiero collettivo ha subite nella storia; si sono manifestate al sorgere di tutte le religioni cd hanno precorso tutte le grandi rivo– luzioni popolari. Le origini sentimentali dell 'attua.le movimento intellettuale bisogna ricercarle nel sogno di carità di li'L·ancesco d'Assisi, come nel sogno di giustizia di Fourier; ed esso è sotto questo as1>etto la conseguenza diretta cli tutta l'azione mistica cri– sthuia e di tutta l'azione umanitaria realistica. degli ultimi due secoli. Ma 1a crisi attuale, a differenza. delle altre che ha attraversato i1 pensiero collottivo 1 è determinata ed improntata da tutta la produzione scientifica. Come la coscienza individualo non si deforma sotto l'azione di uno o di pochi fatti in evidente contraddizione con essa, così il pensiero collettivo non ha subita l'influenza delle prime isoln,te indagini positive. Le mern"igliose conquiste filosofiche e matematicJ10 del– l'antica scuoh1 greca sono passate senza lasciare traccia alcuna sulla generalità., e il pensiero cli De– mocrito e di Pitagora si eclissò dietro il l)ensiero mistico cli Cristo, che era più atto a sodclisfttre i bisogni momentnnei dell'umanità. I1 pensiero collet– tivo si è sempre evoluto 1 non seguendo dirittamente le vie della. ragione, ma inflettendosi ed oscillando attorno a queste sotto gli impulsi degli interessi della specie. Però, se la coscienza individuale e il pensiero col– lettivo non vengono trasfol'mati da poche azioni per– turbatrici, essi non resist.ono alla pressione costante cli una serie ininterrotta di constatazioni e di rivela– zioni. Dal momento che le conquiste della scienza. po– sitiva e sperimenta.le si sono molti1>licate e le lacune, che prima esse lasciavano fra veriti.\ e verità., si sono te e 10 ar venute colmando, e dal loro insieme è scaturita tutta una nuova concezione unita.ria ed armonica del mondo e delle sue leggi, il pensiero colletti ,•o hn incominciato a subire urta trasformazione p1·ofonda. Le origine di questa sono {1uincli le origini stesse della. scienza, e per la prima. volta. il pensiero col– lettivo ha preso la vh\ clìretta della ragio11e nel cam– mino verso il vero ed il giusto. La. conferma di <1uesta asserzione bisogna trova.ria nell'esame dei concetti fondamentali che ispirano il pensiero moderno e che sono 1>olidi orientazione di ogni intelletto moderm:imente organizl'iato. 'fali con– cetti io credo poter ridurre a tre fondamentali: 1° Nulla, de,•e essere accettato, se non è o non può essere Sl>erimentalmente constatato. 2° L'uomo è un fatto naturale, prodotto e parte dell 1 universo sensibile. 3° Effetti finiti (sensibili) possono avere cause finito od infinitesime (che sfuggono alla. l)Crcezione). Anche da un esame superficiale di questi concetti appare evidente come essi siano del tutto estranei ad ogni manifestazione passata del pensiero, che 11011 si possa attribuire alla scicnzit positiva. 1:~si improntano la. grnnde maggioranza delle produzioni intellettuali e sono l'anima di tutta la concezione di un novello ordin:unento della. societ;\ umana. [I primo dei tre, che potrebbe considerarsi come la definizione stessa della scienza positiva, ò talmente penetrato in tutti gli strati intellettuali della società, che persino i sacerdoti di tL1tto le religioni ed i mo– nMchici del diritto di\•ino, all 1 infuol'i di quei riti o di quei dogmi che professa.no piit per opportunith che por convincimento, sarebbero i primi a vorgo– g11a1·sidi sostenere innanzi a persone ragionevoli l'esistenza di fatti, verificantisi oltre l'orbita ciel mondo fisico. 'l~cl è in base a quel concetto, e con una acuta o sapiente applicazione di esso, che co– storo disimpegnano tutti i loro interessi l>il1o meno mondani. Le origini dirette del secor1do risalgono alla sco– perta astronomica del sistema CO[lernicauo. La. sosti– tuzione della concezione cosmocentrica nlla. geocen– trica, togliendo all'uomo h\ posizione pri,•ilegiata che aveva assunta nell'universo, lo allontaua da J)io e lo avvicina alla materia. L'astronomia e la spettro– sco1>ia,dimostrando che l'uniYerso è ovunque retto eia.Ile stesse leggi e costituito dalla stessa materia, hanno resa legittima ht supposizione clell'esistenz,\ cli altre forme organiche, in cui Ja. più atta funzione nostra, il pensiero, abbia una esplicazione anche più perfetta. La biologia, la fisiologia ha.uno fatto il resto, e l'uomo è diventato un fenomeno naturale, relativo ad un determinato stato della vita della materia. Dal momento in cui questo concetto ha incomin– ciato a farsi stra.eia nel pensiero degli uomini, .hi vir~ è stata. aperta alla questione sociale, che si è subito presentat.a ed imposta. A che la rassegnazione alla miseria? Donde emana il diritto cli pro1>rietà sulfa terra, madre comune? Donde i privilegi nobiliari e il diritto di governo sugli uomini? Siamo tutti uguali cli fronte a.Ila terra e dobbiamo esse1·e tutti solidali e concordi nel ritrarre cla essa il massi!llo 1>ossibile benessere! 'l'ali i pL·oblemi, che da quel concetto germoglia– rono) e 11011 mancò se non che essi si incarnassero in una teoria organict~ pe1· la 101·0praticil soluzione, pf!rchè la più grande rivoluzione del pensiero col– lettivo si delineasse ed iniziasse. Il contenuto del movimento era pronto, mancava soltanto la forma, e alla forma nessun concetto ha tanto largamente contribuito quanto l'ultimo dei tre sopra ricordati. Prima che il metodo positivo prevalesse, nello studio dei fenomeni naturali non si considerav,tno che le ca.use dello stesso ordine degli effetti, cioè, come questi, apprezzabili ai sensi, ed in conseguenza
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