Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901
204 CRITICA SOCIALE procede 1>crgrandi cicli, come le spire cli un'elica che si ritrovano a periodi in corrisponclen:t.a della, posir.ione iniziale. L'essere vivente superiore si 1rntre e si riproduce al pari clelJa cellula.; la.società. umana, come l'uomo, ha un sistema circolatorio per il ri• cambio materiale, un sistema sensorio per la trasmis– sione del pensiero; vi è una fisiologia. ed una psico• logia sociale come una fisiologia ed una psicologia individuale. Noi diciamo " pensiero collettivo 11 <1uclcomplesso di idee e di teorie, verso le quali in uu dato mo– mento storico si orienta.no la grande maggioranza. delJe manifesta:.doni del [pensiero indi\•iduale. Esso, come fenomeno profondamente com1>lcsso, è in con– tinua forma.zione: ha una. velocità cli trasformazione, varia secondo i tempi, e una tendcnztL o dil'er.iono data dal concetto predominante. Velocità. e direziono lo definiscono in u11 dato periodo. Normalmente il pensiero collettivo si trasforma con tale lentezza da apparire stazionario: la, morale, il diritto, la filosofia, si imperniano su principii una– nimemente accettati e sono dalla quasi totalità degli uomini ritenuti come entità. immutabili, clobttc cli una esistenza propria., indipendente dalla azio1ie loro. I pensatori solitarH, che hanno l'audacia di sottoporre ad esame quei principii e di allontanarsi dalla via. comune, sono, secondo i tempi ed i luoghi, bruciati vivi, fucilati) esiliati o ritenuti pazzi. In questi si manifesta allora il moto del pensiero collettivo; essi sono i prccursol'i, centri isolati di vita da cui emanerà. tutta la formazione intellettuale futum. DA.essi prima sorgeranno delle scuole, poi dei partiti, finchò la socieHLsi troverà penetrata, do– vunque clalJa nuova idea. Lii coscien:.-.aumana, specchio feclcle della pubblica opinione, riflette allora il contritsto profondo esistente in questa, e si verifica quel fenomeno. strano per cui due generazioni non si comprendono, sono come stra– niere l'una alPaltra. La vecchia sente che i suoi prin– cipii filosofici e morali non si Rdattano piit alle nuove esigenze delJa vita e aspetta immobile una f'utura rivela:.-.ione,una nuova fede, e non si avvede e non comprende che questa. già esiste cd ò adulta e lumi– nosa al suo fianco. La nuova, libera da. ogni vincolo col passato, non sa concepire 1a causa della grande resistenza che quella op1>oneai suoi principii. Esse sono contemporanee per la vita fisica, ma sono di– stanti di 1>arecchi secoli di Yita. intellettuale. Cn questo periodo, il movimento del pensiero col– lettivo è al massimo della sua rapidità. L'evoluzione prende forma di rivoluzione, la minoranza si con– verte in maggioranza e le vecchie sopravvivenze non tardano ad elimit1arsi come da un organismo sano si eliminano con processo normale le cellule morte. 11: questo un atto di genialità collettiva. ... ll momentostm··icoattuale. - Il momento storico che noi attraversiamo è un periodo cli tale crisi; cento indizi ne danno la. prova inconfutabile. :Nella nostra civilt.\. non abbiamo più traccia di pensatori isolati in lotta contro tutto il patrimonio intoJlettuale dell'epoca loro, quali furono un Galilei cd un Bruno, giganti del pensiero non tanto per le loro qualità. intrinseche, poichè uomini di uguale potenza e htrghezza di intuizione vivono ju ogni secolo, quanto per Ja funzione che essi compiono nelrevoluziooe del sapere umano. Esistono anche ora coi·pi di dottrine innovatrici e piÌ.Lcompleti, pili ar– monici di quelli che vnnno uniti ai nomi di quei grandi, ma essi sono il prodotto ed il patrimonio di estesi partiti, di intere sezioni dell'umanità civile. Noi abbiamo superato anche la fase delle sette, dei ristretti nuclei cli innovatori i la società. attuale ò entrata in pieno periodo di transizione: una specie Bib ,ote ~ CJ n B,ar o cli stato cli a.morfismo, che segna il passaggio fra una organizza¼iono che si spegne cd una che sorge. 'l'utte le crodonr.e, tutte le teorie filosofiche hanno corso; trovano proseliti i devoti come i deterministi, gli imperialisti come gli anarchici, e alcuni possono pensare ad un possibile risveglio del mist.icismo, mentre altri credono di poter sostituire la scien:.-.a positiva alla filosofia ed alla morale. Il dubbio invade la coscienza dei deboli, che br~tncolano in questo caos intellettuale come navi senza bussola. in rnnre battuto da tutti i venti. Lit vecchia generazione piange nei giovani la mancanza cli ogni fede e di ogni ideale, mentre la. maggior parte di questi pos– siede fede così ferma ed .ideale così alto da rima– nerne presa nella mente e nel cuore. I,a trasforma– zione delle idee p1·edorninanti ò dunque attualmente tanto rapida da rendersi percettihile a.Ila media dc~li uomini nel corso di una sola generazione. Noi attra.Yersiamo un 1>eriodo 1 in cui il pensiero collettivo ò al massimo della sua velocità. cli trasfor– mazione, e il movimento si disegna così largo e pro– fondo, quale non è mai stato nella storia. , ebbene, però, sia questo un periodo di transizione, ci è facile cogliere nella molteplicità delle manif'c• stazioni intellettuali la. direzione del mo,•imento, 1>oichò,pure essendo tut.te le condizioni esteriori della vita. collettiva improntate alla passilta intcllet– t.ualità., lit nuova. è gi;\ itcl un punto tale cli organiz– zazione, da n1>parirnc distintamente i futuri centri vitali. Sempre la. pratic;t della vit.n sogno a. distnnz11 l'evoluzione del pensiero. .11com1>lessodi idee e di teorie, attorno a. cui si imperniit nel momento presente la grande maggio– ranza delle produzioni intellettuali, è senza dubbio quello che, con espressione molto generica, suol chiamarsi la questio1\e sociale. Essa va dalh~ nwt celata insuborclinazìonc del seno alfa tendenza della intera classe lavoratrice ad una pii, completa edu– ca.zionc intellettuale e ad una pili larga partecipa– :.-.ionealla vita pubblica., si esplica nella lotta paci• fica e legale che si combatte dagli operai di un opi– ficio per il miglioramento del loro contra.tto di Ja.voro come nel.l'intesa foternazionale cli tutti i prolet.ari pet' la. conquista del benessere materiale o morale. La questione sociale germina thtlla tendenza alla pari– ficazione effettiva degli individui cli fronte alla so– cietà; il suo concetto fondamentale, implicito od esplicito, diretto od indiretto, è, in ogni sua. mani– festazione, il seguente: 'l'uttociò, che nell'esiste11za di un individuo muove dalla società, dove essere uguale per tutti. Il pensiet·o umano si sta svincolando dalla concezione idealistica di un mondo ultraterreno rallegrato da una giustizia postuma, che ha costi– tuito per il pa.sstLtolo scheletro ferreo attorno a. cui si ò pressochò immobilizzata l'intellettualità. per tanti secoli 1 per orientarsi verso la concezione nuova di una uma11ità armo11ica e feUce. Tolte quello produzioni del pensiero che, come le matematiche e le scienze speculative che da esse dipendono, non sentono immediatamente 1 1 azione degli avvenimenti umani, tutte le altre ne sono in– fluenzate, penetrate. La. maggior parte delle produ– zioni letterarie e drammatiche riflettono l'uno o l'altro cli questi due grandi conflitti: o la lotta del lavoro e del capitale, o la lotta clelht fede religiosa colla fede socialista, manifestazioni contemporanee e com– plementari della questione sociale; e non vi sono argomenti atti più di questi a destare una larga ed intima pat·tecipazione delle moltitudini. La scienza economica e la scienza medica si sono volte quasi esclusivrunente all'intento cli contribuire alla solu– zione della questione sociale, accorciando e mitigando le aspL·ezze ciel periodo di transiiione. ~[a, pili che nelJe lettere e nella scienza, è nella coscienza <~i ognuno l'embrione della uuova forma
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