Critica Sociale - Anno XI - n. 13 - 1 luglio 1901
·202 CRITICA SOCIALE Cosl commcntn il Negro la prima: Orbene, mentre il costo del lrworo per libbra da C,4 cliscencle a J,9, cioè ad una cifra. pili di Ire rolte minore, il salario medio annuale non salo neppure al doppio, JJOichò da sterline 26 1 13 \'a a sole sterline 44 1 4. {Id. Id, Id.). E cosl la seconda : a ~ 1 ~t~~1:t ~dc~~1t~~ 1 i~~a 1 ~;7,~o i 1;e 1 :~½~!-:~: 5 ! 0 :t~/~ \ / lario annuo non raggiunge il doppio. (Id. Id. ltl.). Yienc poi la conclusione, il p1111ctum saliens di tutta la sua risl)osta: Entrambe le statistiche, magnificate dal Oraiiaclei, di– mostrano cou una evidenza luminosa la precisione mi– rabile dello couclusioni marxiste i mentre il salario au– mcnta1 i11JW0Jì01':ione bc11111(/(J(JiOl'C i!<tle U j)IUSC(t[Ql'e O J}1"0/llto. {ltl. 1(1. Id.). Dal fatto, dunque, che il salario è numentnto in una proporziono molto minoro di quello che non sia dimi– nuito il costo unitario di produzione, egli ha indotto senz'altro cho il profitto indh 1 idualc in t:alori di scambio, il soprarnlort debba essere cresciuto di tutta la differenz,1. )la quella conclusione ò assurda. Perchò il costo di produzione diminuisce? Pcrchè, come dimostrano le cifre cs1>ostepiì1.so1>ra, ogni O))eraio, mentre 1>crcc1,iiceun salario doppio, rica\'a una quan– tità. di tlrodotto ben maggioro del dOp))iO. li salario in– dh·idualc si ele,•a, nel Jlrimo ei,empio, da 26 sterline a 44; nel secondo da 20 a 39. ~elio stesso temJ>O la J>roduzione incli\•idunle 1mssa ri;;pCUi\'amente da 96 e da 322 libbre a 5(>20 cd n 4039. Ora, in bn.so a quanto itbbiamo \ 'i.st- 0 J>iùinnanzi, in base nl criterio implicitnmente accettato clallo stesso Negro, il quale non parln. mni se non di soprnwlore, noi sa11piamo che Pentiti~ dol J>rofltto individuale non di· pcncle già dnlla grandezza assoluta elci complessivo pro– dotto di cui dispone l'im))rcnditorc, ma dall'altezzn. del suo va.loro cli scnmbio. On! ratto che In J)roduzione si è, ili valori ct 1 uso, in quantifa aritmetica, quadruplicata, mentre il snlario ò semplicemente raddoppiato, non si 1rnò dunque in alcun modo coneluclcre che il sopra\'a• loro, a\'\'antnggiandosi di tutta la differenza, sia salito 1 scnz 1 nltro, al doppio. 'l'utto dipenderà. dal nuovo \'fl– lorc di scnmbio che assumcrt~ la 1>roduziono aumen– tata. Se, mentre il costo cli produzione si riduce, il \'a• loro unitario del nuo,•o e maggior proclotto rimarr?t co• :,;tante, o diminuir:'~ in misura meno che 11ro))Orzionale i allora il J)roflUo individuale, il s01>rm:alore, si ele\'er::~ anch'esso. o im•ece il \'aloro unitario del nuo,·o pro– dotto diminuiri't. nella stessa proporzione del costoi il J>rofltto indh•idunle rimnrri't. costante. Nella realti't. ò soltanto quest'ultimo caso che tende a verificarsi. In unn. data fabbrica il costo di J>roduzione ,;i riduce 1 perchò l'induslrialo hn. introdotti mezzi pili 1>orrezionati. l'otr:ì. darsi che, essendo sta.to il primo, 11er un corto 11eriodoegli riesca a ,•e1Hlero i suoi prodotti n. un prezzo superiore al nuo,·o costo: e ad ottenere cosl un J)rofllto (so1n-aralore) straordinario. Mn. iTJ b1·eve la eoncorronza. f1u·à.sentire i suoi effetti, e il prezzo del nuO\'O e mnggioro 1>rodotto disceuderi'~ all'antico li\'ello. Per potenti elio siano - osserva il l\fn1•x:- i mezzi di produzione cho un cnpitaliista. introduce, la eoncOI'· renzn li generalizza e l'unico ri!!ultato della maggiore fecondità. del !!UOcapitale ò che egli dc\'e fornire poi 1,er lo stesso1>re::o dicci, venti 1 cento volte pili JJrodotti di prima {ll.\llX: ('(lpl,/(1/f ' &lllcO'l0. }:dizione della Cri.UM, J)Aff.::.-,). B1b1okc; 1.,1 10 Si osser\'i del resto che tutto ciò ò la conseguenza necessaria della stessa legge, secondo cui il valore sa– rebbe determinato dal costo di produzione (e quindi anche della legge del :Marx). Come inratti sostenere la verità di una tale legge, se si nmmettcsse dai suoi stessi fautori che il valore l}Otesse consen•nre un costante di· \ 1 AriOdal COiìfO? 1:; dopo ciò e,•idcnle che se, in base ai dati della prima ta\'ola, il co-,to del lavoro ))Or una libbra di filo !-.i ò ridotto eia 6,•I d. n.d 1 1 0 1 il valore unitario del nuovo e maggior Jlrodotto, che si ric:wa col costo J)iì1bnsio (5520 libbre), do,•rt1 discendere nella stc::.sn.proporzione di fronte a quello - calcolato sempre per unità. - del prodotto antico (VGR libbre). Altrettanto può dirsi 1rntu– ra.lmente per il secondo caso. .No segue che il profitto dell'im1>renditore non potri\ essere iu alcun modo ph'1 che proporzionale all'aumento del salario. Nelle nuove condizioni ogni OJ>eraiogli ch'i - ò \'Oro - 5520 libUro jnvoce di !168. :Ma. il \'alore di scambio unitario delle !:1520 de,·e discenderc 1 di fronte a quello delle 068 di ))rima 1 nello stesso rap)lorto con cui l'attuale costo di produzione si ò ridotto relath•nmente all'antico; nel ra))porto, cioè, di G,..i ad 1,0. Ora, poichò il profitto dell'imprenditore si determina non dalla gran– dezza. aritmetica del )lrodotto di cui disJ>one,ma dal suo valore di scambio, ò ben e\'idonte çhe la. massa di rn– lorc di scambio, che egli potrà cosl realizzare, aumen– ter1\ in una propor.dono infinitamente minore che non quella. secondo cui ò cresciuta la J>roduzione ìn ,,aJori d'uso del singolo operaio. Quale sarà pili precisnmente questa proporzione? come abbiamo visto, il valore complessivo delle 5&20 libbre ricavato nello nuove condizioni dall'opernio doni\ scendere, di fronte a quello delle 068 di J)rima 1 nello stesso ra1)})01·to secondo cui ò diminuito il risJ)etti\'O costo di produzione (da 6 1 4 nel 1 1 9). Contemporaneamente, il salario snlc noi 1·np1>01·to di 26 11. 14. Il capit:tlista. dunque disporrà. di una qunnl:itìt COlll(}ICSSi\'i\. di filati, eho Ò !"1 ,•olte o mezzo J)Ìll grande. ·Ma por ogni uniti\ di que~to mag-gior JH'Odottocg-li non potr1'~tuttavia ottenere che un prezzo quasi 3 volte e mezza. minore. Healizzerì~ quindi 11111~ somma di ,•nlori cli seaml.,io semplicemente doppia: sulla quale però do,·dL pagare un salario an– ch'esso poco meno che raddoppiato. 'J'iranclo le somme, mentre In prMuzioue di cui cliSJ>one ò aumentata in \'alori d'uso di .) \'Olte e mezza, il suo profitto è 1·imasto quasi costante. i o.:servi che <1110.sti r sultati sono in 1>ienoaccordo colle cifre da mo es1>0stenell'articolo JGmarzo. L'unica differenza. è nel punto di \'i,;ta. Oggi ho dovuto_Jmrlare del profitto assoluto, della grandezza totale del profitto. Allora in\'CCC ho trattato del ))rofltto unitario: de11a ))arte cioè di J)rofiUo contenuta, in ra))porto al snlario, noi ))rouo di ogni uniH~ di 1>rodotto. Abbiamo visto, l'nllrn, \'Oltn, che per Of!ni unit1 <li prodotto l'aliquota ehe ,,n all'operaio cresce, quella che va. nl capitalista diminuisce. Ora, lo stesso fenomeno ò denunziato dallo cifre attuali. Il profitto assoluto si ole\'a. 11erchè la. grandezza del Jlrodotto in Yalori d'uso aumenta in una proporziono maggiore di q_ucllO che non ne diminuisca il 1n·ezzo unitario. ~ra, so1>raogni unità di prodotto, la. pa1-tc del profitto diminuisce anche qui di fronte alla ))arte del salario. Mentre, infatti, il prezzo unitario si riduce di a ,•olte e mezzo; su questo stesso J>rezzo bisogna. pagare un salario che relath·a– mento è aumentato di quasi il dOJ)pio. Concludendo, tutto il ragionamento del Negro si basa
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy