Critica Sociale - Anno XI - n. 12 - 16 giugno 1901

B 190 CRITICA SOCIALE pali ò in~iemc uno <lei pi11 rorvorosi ardighiani e uno dei pili convinti mnr:dsti. Como sempre accade dei pcmultori veramente vigorosi e origi1rnli 1 l'Arcligò col suo insegname11to e coi suoi · libri ha nddotto i suoi discepoli ancor oltre il punto da lui toccato; ma i disccJ)Olì 1 ))uro nvendolo, in certe ve• dute, sorpassato, tuttavia si ,•olgonì>a lui come al loro legittimo maestro, e nelle loro novelle applicazioni e il\a:doni non nitro , 1 edono e additano se non il logico e naturale svolgimento ciel IJuonseme, che il maestro gittò nelle loro menu. Por questo abbiamo J)cnsato che non fosse arbitrario l'associare il nomo clcll'Ardigò alla fortuna del socialismo italiano, nò inopportuno il clolincare a larghissimi tratti nella Critica Sociale l'opera ardighiana 1 e di es~a 1>iÌ.i pal'ticolarmente quello parti - la .Morale dei Positivisti o la SoclolO{Jla -, cito hanno una pit1 vicina attinenza coll'indole di questa Rassegna o col ratto del socialismo. ... L'O))Ora di Roberto Ardigò (') ò UIH\delle più vaste o armoniche della lotterntura filosofica. italiana, uno dei monumenti intellettuali piì1 grandiosi, che questa, nostra cti\, cosl vaga delle microscopiche monogr:Jfie e degli smih;i opuscoletti, abbia saputo produrre. Per tale ri• spetto, l'unico che, nel secolo ora tramontato, in Italia, 1>o~sa essere raffrontato e contrapposto all'Ardigò, è 1\ntonio Hosmini, il quale indubWamcnte SOll))Cin<1ua– drare ed csporro il suo Bistcma filosofico in una ,;eric cli volumi, che, e por l'ampiezza del soggetto e per la dignità e In chiarezza del dettato e per il solido coor– clinamento delle parti, sono meritevoli dell'ammirazione pi1'1incondizionata. e non che il Hosmini, pur conce– dendos,i quelli\ tal qu:ilo indipendenza e novità nei par– ticolari, che IO faceva passare per un eterodosso agli occhi dei ,•nticnnisti intransigenti, filosofeggiava serena- 111e11tò 11e\Jli11disturbato e secolare àrnbito della filosofia teistica e non aven, che da ormeggiare i metafisici; l'Al'digb iuveco rimutb e 1·innovò tutta 1,~filosofia dalle radici, dimostrò In ,·acuità. il\ui;oria. ciel trascendente o l'inesauribile fecondit:\ dcll'umi le fatto fenomenico, eresse cx noi-o, sulle rnino dello spiritualismo sgominato, un eclittcio gigantesco o si1111noh'ico 1 che an<·ho per la solcn- () sono otto f111or1l- l'ultimo ò ustlto 1mchl mesi or sono - I ,•oluml tlCIIC Optr• /flOIOflt:h• (Angelo l)rai:hl, Padova, 1$8:?-1001) (l('I• l'Ar<ll!JÒ. t:('cone I;~ materia: I. l'ltlro IYJ111,x;m1.:zi. - IA in,kolQflkl come S<'kll.:t, f1011Wra. •- Il. u, forma-:kme uat11n1/e m:i r,,tto dtt si11tt11t(l101<,re. - L'lm:onosdbU• (U u. Spt11u,· ~ H I'Otitir:ismo. - IA ,·ellQU>Hea, T. M11mlm1l. - I.o 11t111lU) 1Ul/11 11tork1 dl/U/ /f/OSO/fff. _ 111. /,a moroi, 1/d 11>0,<ltlr:IJ!O. - Ht .latlri.UI della IOgkf.1 mnana. - IA toittkllZ(I r:uchUI t lt klu 1111or:e. - f,~11p,r~1110 e sck11:a. - I\'. 8odolO(Jkf. - Il d>tnJlltO dtl/a /f/08-0/fa e Ili ,ma J)trtnnibt - li ,,,tto pslcoloqkO dtl/(1 vr1·u:UJnt. - ,•. Il l'tro. - VI. IAI f((fglollt. - J,a 1t.lt11.:a 81}trlmmtale 11ti 1X"lkro. - lt mlo i11~tg11amt11to della fllo,~ofla 11tt reuio 1/.tto di Mt1r1Wra. - \'IL lhmit,l della tosck,..:a. - \'111. Il .,·011111t110 dtl K(IIII. - Il COIIQS('i(J'1t ,u u. Sptl/Ctr. - va,·•• scrltU ptdauoul.d. - li 1)tll&kro 41 i{/ COSll, - ,\Ile Opt1·t,fUOifO/lclit, 80110 poi 111\ airglungcro Il ,•oJume <1e1111 &k11.:a dtllll tdmx1.:lo11t {Yeronn• 1•11(1ovn, rrntelll llruckf'r, IS!IS) e 1111rooeht 111.,·orlJlltbbllcatt hl diverte Ul\'l8tC. sb - anehc a J)rC8clndero <111gllscritti CO!nJ)li!\tl dllll'Ardlgò, (Juando crn saccr11otc, e rrn I qul\11 b oos111cm1,come tcstlmonlanzn d0\111 colturfl tcologloa ll('IL'1rntorc, Unti .P(Jlcmlta colla• 1-'m:Ula • sullo t011ft~1<lo11e (M1111ton,, 1807)- qui &l rcrm1, l'nttlvltiì dell',\rdtgù, Il (jURIC, rrrl l'nltro, scrl88o vRrlo Mtmorti imllll dJ(tflo di, ,uwitova dOI• /'i.iioml(1.:to11t (Mnntova, l<IRlJ, tip. F:re<II 8<'gnn, 1813), glml\cato 1111i:II lntelll!(CrLt1 ij('ll81ltl8~lme. ('111 vo"IIII. vo<ler<l sagnccmcuto rllQmll I 1 ,untl 1mHcnU ,1e11a 11101101111 Mdlghlr1ntl o RIT'ottuosa111cnt6 lumcgi:lall 111cunl ns11ctU 1101111. l 1{Urt1o <lclla vita dell'Artllgò, vedi\ Il bel volumo uscilo ucl 1898 (Torino, rrnto\11 nocc11), In occasiono Ilei 10° annlvcr• s11r10 do\ maestro, a curfl di A. 0rop1m11 e d\ O. Marcllcs!nl. Uul\ brove, lllll csnttn blogr11n1, dell'Ardlgò pubblicò n GropJ)llll nel N. 4, mmo 111 (o.prllo 1800) dello G'o11um,a1.:lo11, ,u 1111 tolltg,, del Olllslcrl. nità. e~teriore nulla. ha. da invidiare ai piì1 celebrati monumenti della. fllosofta tradizionale; dh·erso, in questo, tlalla 1>iì1parte dei novatori, che difficilmente riescono - serva d'esempio il Vico - a liberare il loro concetto dalle dubbiezze, che ne hanno nccom))agnato la. forma• zlone, e a dargli una vei;te sobria, limpida, definitiva. Quello poi che aggiunge un merito singolare all'opera doll'Ardigò ò che essa, anche IÌL dove ))Cr avventura combaci con le dottrine di altri fautori del positivismo, è interamente originale: di una originalità genuina e mbesta, che rifugge da ogni accostamento con qualsiasi altro sistema pur analogo e che apparisce tanto piì1 mira.bile quando si 1>enslalle angustie e alle lotte, tra.• verso allo quali, volume per volume, pazientemente, tenacemente, da solo, con pochi sussidii, sul declinare della vita., l'auto1·e, non scosso, ma rafforzato dR.l lungo e laborioso dubllio nntecodento e dalla rinuncin. virile, ma penosa. alla carriera ecclesiastica e al posto elevato che in essa occu))ava, concepl e com))OSe l'opera sua . Anche ller\Jert Sponcer seppe costringere, come l'Ardigò, nella. sua mente on.pace e abbracciare in una. sintesi comune le impercettibili vibrazioni dell:t ))Siche e le miriadi di mondi, eho J>OJ>Olanolo spazio infinito, e ofrrìre poi in un'O))ern gigantesca, bella anche dei fascini dell'arte, la formula solo parzialmente probabile - della. vita. universale. Ma, a differenza clel filosofo ita– liano, che cavò in mezzo a mille difficoltà. ogni suo pensiero, stilla a stilla, dal ))roprio cervello, l'inglese si valse, per condurre fl termine il suo su1>er\Jo ediflcioi delle indagini e dello monografie per lui apprestate da una schiera. di ricercatori dotti ed esperti, che egli chiamò a coadiuvarlOj onde, nl confronto, grandeggia vie pit'1 la. lunga, as1>ra fatica indh•iduale, non snlutata. - oh, tutt'altro! - dagli ap))lau.:;i di tutto il mondo eh•ile, del pensa.toro lombanlo. Un t~rzo cnrattoro Jlella fllo.,;ofla ardighiana, c.he è oppottuno di mettere in luce, innanzi di entrare a dire qualcosa di pii1 speciale delle sue J>arti e delle sue conclusioni 11iù notevoli, ò la sua perfetta coerenza, la sua. ripugnanza assoluta per qualsiasi forma, anche lar– va.tu, di motaflslcn. Nò sembri suJ>erf1ua. questa lode, trattandosi di un ttloliofo positivo; chè In mehtttsica, non importa se con mutato nome, è la gran nemica, che, inavvertita, si annida anche nelle pagine di molti dei 1>iì1deciai avversari dello SJlirit11alismo trascen<len• tale . .Non \'i ha solo la metaft..,icn degli scolastici e <lei teologi; vi ht\ pure - e ))iÌt ini;;idiosa e inganne\'ole, J>erehè J)il• ascosa - la metafisica dei J>essimisfi, dei inaterinli-;ti, degli o,•oluzionisti c..., la mo mercè, ror– s'anco di certi marxisti! Vi ha meta.fisica ogni ,•olta che, in mancanza di llll fatto o di una cau,;a accertata, noi ,•ogliamo tuttavia apJ>i!{linrci a qualche cosa di assoluto, di superiore ai nostri sensi e alla nostra com– prenl'lione e, dimentichi poi che questo quid non esiste se non i11 quanto noi nffen~liamo di non conoscerlo, attri\Juirglì la racolta\ <li nrodurre quegli stessi fenomeni dei quali in\'nno ci ,,;;iamo studiati di procura.rei una spiegazione positiva. Tale, chi ben guardi, è la petizione di princi1>io,che \Tizin,a.Ile fondamenta, tutte le religioni i tfllO - benehò sem\Jri un parnclosso o un sarcasmo - la petir.ione lii Jlrincipio, in cui hanno finito col cadere, piì1 o meno copertamente e pili o meno ingegnosnmente, dal Kant allo Spcncer, quasi tutti i piì, grandi filosofi moderni. Che sono infatti e il noumeno del Kant e il •volere dello Schoponauer o l'ù1ccmscio dell'llartmann e l'incmwsciblle del lo Spencor, se non il solito trascendente teistico v1triamente battozznto o limitato? •rutti c1uesti

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