Critica Sociale - Anno XI - n. 11 - 1 giugno 1901
CRITICA 80C1ALE 175 11 Marx vuol ammettere per un momento la verità di quello clic afferm-ano gli " economisti borghesi ": e, cioè, che l'accrescimento del capitale produttivo faccia elevare i sa.lari. Supponiamo il caso pili filYorcvole: che cioè, quando cresce il ca1>itale produtth 1 0 1 cresca la. domanda. di lavoro; cresca quindi il prezzo del lavoro, il salario (pag. 4ò). Pel Marx, dunque, l'unica condizjone nella quale, a detta degli stessi avversari, il sala.rio può aumentare ò semplicemente: " un caso che si suppone ,,. Fatta questa concessione, egli 1>nssaa domand,trsi se sia proprio vero quanto affermano gli avversari sulla base di una tale premessa.; e cioè "che gli interessi del capitale e quelli del lavoratore siano gli stessi..,. 1!:d ò allora che - 1>cr l'unico fi11e di combattere u11<t simile conclusioue - egli cerca di dimostrare come, anche supposto II il ca.so pilt favorevole ,,, l'antagonismo fra salario e profitto perrnar. rebbe semJJre. Secondo lui, infatti, se il salario aumen– terà. di 2 1 il profitto aumenterà. di 4. Crescen\ dunque il salario assoluto 1 ma diminuirìL il salario relativo. L'a– bisso sociale fra l'operaio ed il capitalista si farà sempre ))iì, profondo. Non crescerà la miseria fisica dell'operaio; ma crescerà la sua miseria sociale. f,; appunto nel corso di quel!;\ dimostrazione - clim()– strazione basal(t su cli. 'ltna 1n-emessa110ncondivisa - che, come ho già accennato, trov,mo posto tutte le cita– zioni del Negro. nno eia questo momento il giuoco ciel Negro resta cosl scoperto. Egli vuol far passare come J)roprie e defi– nitive 01>inionidel Marx quelle che non sono se non le obbiezioni di cui il Marx si serve ))Cr combattere gli aHersari nelle loro stesse trincee. E:gli ,•uol far credere che il Marx ha riconosciuto l'aumento assoluto dei salari, quando invece il Marx ha ammesso questo aumento soltanto come una concessioue temJ)Oranea ai suoi av– ven,ari. Un particolare, a tale JJro1>osito,che è tutta mut rive• Iazione. JI Negro ha. citato dalla pag. 51: u. ••• la sit11a– zio11e J)ilÌ favorevole per la classe lavorntrice, l'aumento il _pilipossibilmente rapido del caJ>itale, comunque possa migliorare la vita materiale del lavoratore,,, ecc., ece. 11 :ì\fm•xinvece dice - sempre nella-traduzione italiana: "Abbiamo quindi veduto che anche la situ(tz:ione 1>ilÌ favorevole m ecc. ecc. Oh! che mirabile J>articella quel– l'm1che! Piena di eloquenza nella dizione del Marx, essa non è meno es11ressiva uella preterizione del Negro! ... ]Ja veniamo all:l seconda rase del pensiero del Mnrx (pag. 51-59). Come abbiamo visto, il :Marx aveva prima conceduto agli avversari la premessa di fatto da cui partivano: la premessa, cioè, secondo cui l'aumento del ca1>italc pro– dutth•o anebbe causato un ele\'ameuto del salario. Egli intendo ora esami_nare più da vicino questa ipotesi. Huli ·intende Orct es1>mTe ùi moclointegrale il suo 1}(msiero: non pili piegandosi, come prima, alle esigenze dialet– tiche della polemica, ma 1>oncndosidirettamente innanzi ai fatti, e analizzandoli per conto 1,ro1>rio. Ma aumento del capitalepro<luttfro e aumento del sct– la1·io - egli si domanda - sono termini dav\'ero cosl inseparabilmente connessi, come sostengono gli econo– misti borghesi? Noi 11011J>ossiamo credere loro sulla parola, Noi, 11011 possiamo 11ea11che credere,che 11iiigrasso è il caJ)itale,tanto meglio siano 1rntriti i suoi,schiavi. La borghesia è troppo illuminata, tro1>POcalcolatrice, 1>er dividere i J)regiudizi dell'antico feudale, pavoneggiantesi nello splendore del suo senidorame. Le condizioni cli esistenza della borghesia la costringono a calcolarç. oteca ( no twi cc Noi dovremo quindi esaminare pili da))presso: Comeagiscesul salat·io l'aumento del capitale proclut– ti'vo? (id. id., pag. 51-52). 11' dunque evidentecheda questomomento - e <la questo mome11to soltanto - cominciaa disegnarsi. il vero e clefv 11itivo 1m1siero del Marx. Il Negro a\'l"ebbe perciò dovuto controllare la prOJ>riatesi 1 a))poggiandosi esclusivamente alle pagine che seguono il passo ora citai.o. Ma il guaio era che, dal passo ora cit.ato alla nne dell 1 opu• scolo, è tutta una confutazione alle sue affermazioni arbitrarie. Il l \fa.rx invero, nel brano riportato, giiLci anticipa il risultnto delle sue analisi. 11 Noi non 1JOssiamo 11ea11che credere,che 1>ii'tgrasso è il cavitafe 1 tcmto megliosiaM 11utriti i suoi.schiavi. ,, Se rosse vero quello cho asserisce il Negro: che il salario assoluto, secondo il ·Marx, 11 au• monterebbe collo s·\ 1 iluppo prog1·esslvo della. 1>roclu1.ione borghese,,, il :Marx avrebbe ben dovuto credere che, 11 1>il1grasso ,, fosse divenuto il capitale, " pit1 nutriti ,, sarebbero stati II i suoi schiavi ,,. Le analisi seguenti del :Marx non mirano che a con– fermare la tesi enunciata. Da pag. 51 a pag. 55 egli climostra che - data, da un lato, la conconenza, e dato, dall'altro, il fatto che, J)er la leggo del valore, il II prezzo di ogni merce si pareggia al costo ,, -- i capitalisti sono costretti a ricorrere a mezzi sempre 1>it1perfezionati di 1>roduzione; mer.zi sempre più J>crfezionati che sì generalizzano tosto e che tolgono quindi a ciascuno ogni speciale vantaggio. Ve– nendo poi al quia si (lomanda: Ora, queste circostanze, i11separabilidall'au111e11to del capitale 11rocl11tti1,'Q 1 come agiscono esse sull<tdeterminct• zione del salario? (id. id., 1>ag. 00), Le sue constatazioni a tale 1>ro1>ositoNruarllano gli effetti della divisione del la\'oro e dell'impiego delle macchine. HiSJ)etto alla. divisione ciel la\'Ol"Oegli osserva: 1° La maggiore divisUmeclel lavoro J)One in grado un operaio di compiere il lavoro di ci.nque, dieci, venti operai: essa. aumenta quindi di cinque, dieci, venti volte la concorrenza. tra i la.vorato1·i. .I lavoratori non si fanno solo conco1-renza vendendosi l'uno pili a buon mercato dell'altro i essi si fanno concorrenza eseguendo uno il lavoro di cinque, dieci, venti compagni i cd è la sempre crescente divisione<iellm:01·0, introdotta dal ca.pitale, che li costringe a farsi questa seconda s1>eciedi concorrenza. (id. id., pag. 56). 2° ln proporzione dell,aumento della divisione del lavo,·o, il lavoro si scnwUfìca. )}abilità S)leciale del lavo– ratore J>Crdeogni valore . .l~gli si com·erte in UJH~ forza produttiva semplice, monotona 1 che non richiede tensione nè muscolare, nè intellettuale. Il suo lavoro divieno lavoro accessibile a tutti. Quindi da ogni lato un premoro di concorrenti (id. id., pag. 50). J)a quanto ha cosl osservato sugli effetti della divi• sione ciel lavoro, il :Marx si affretta. a trarre le conse• guenze circa la dinamica del salario: Come yiù notammot quanto pi!Ì- il la-voro è semplice e facile aa <t1>prc11dersi, qucmtomi1101·e quindi è il s1tocosto, di, attretta11toscenut il salm·io, -il quale, e-0me il prezzo d'ogni altni merce, è determinato <lalcosto. Quanto 11i.i't dunque il lavoro si, fa lecli0$0 e molesto, lauto J)iìi aumenta la concorrenzae sceme,it salario (id. id., J)ilg. 56). Dovrò rilevare la schiacciante evidenza. di questo l)rano? .Donò not.tre che il :Marx - sintetizzando con esso l'azione della concorrenza fra gli operai - assume come punto di partem:a il salario quale crn in un deter– minato momento, e quale vQnne ,poi modificato dallo,
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