Critica Sociale - Anno XI - n. 9 - 1 maggio 1901
810 138 CRITICA SOCIALE di tutte le nazioni e s1>ecialmente a quella delle nazioni meno ricche, Germania e Austriu. L'altro è la rendita ))Cr abitante in ltnlia, molto pili scarsa di quella degli stra.– nicri. ì,; di una evidenza palmare che l'abitante a scarsa rendita, come la nostra, sopporta una spesa anche minima. con disagio molto maggioro di un nitro prov– visto di rendita una, due e tre volte superiore, il quale debba sopperire ad una s1>esa.molto superiore alla no– stra. Secondo un'ipotesi dello statista M. Delivet, il mi– nimo normale di rendita. netta per un abitante di 1mese civile dovrebbe essere L. 317 1 10, vale a. dire all'incirca il 40 J>ercento della rendita netta di un inglese. Secondo quella supposizione, dello cinque nnzionnlih\ citate nello specchio, Jlitnlinno soltnnto iWrebbe unn ren• dita netta inferiore, non di poco, a quel minimo. Nep– J)Ul'O in .lsJ)ngna si trova una rendita individuale netta minoro delle L. 317,I0. Dnl!o studio del Delh•et risulta ))uro che in molti altri paesi si ha una rendita netta individuale suJ>eriore al minimo. La s,,izzera, la )1'01·– vcgia, l'Olanda, il Belgio, la Svezia o la Danimarca lo superano di 1>iùcentinAi~t di liro, cioè di 150 a -li3 lire. . .. Certo non è, e non fu mai, interesse della classe di– rigente In Italia. denudare i motivi reali della nostrn depressione economica, cho invece ci ,·engono rinfacciati dagli studiosi dell'estero, i quali ci rimprorerano non già. la miseria, ma In ignavia o In ignoranza cho ci dis• suadono <lai combatterne lo cause. Sarebbe tempo di scuotel'c questo fatalismo inerte. In Halia la popolazione cresce più che in .qualunque altro Stato di Europa, e questo, che J>ersè stesso ò seguo di inreriorità ch•ile, diventa nuche un motivo di depressione economica, rendendo il territorio sem1>rc pii'1 piccolo, ri.SJ> ettoalla popolazione. Il territorio clelJIJtnlin non ar– riva alla metà dell'austro-ungarico, ò a mnln pena la metà del germanico, del frnncese e dello s1>agnuolo. Lo grandi AIJ)iche la stringono in alto 1 il massiccio Appen– nino che la divide, le Yaste plaghe malariche, le coste i11f1nitediminuiscono il territorio utile nlla produzione 11iì1 che non facciano nitri simili impedimenti in nitre nazioni. La J>Osizionegeografica di J>iÌ1che mezza Jtaliai ton• tana. dai centri dì civilt:.\ euroJ>en, distesa sopra mari secondari che cessarono di essere la via princiJ>ale del commercio, non è certo fa,·orevolc nl progresso intellet• tun.le ed economico, tanto più che diverse cagioni hanno tolto in gran 1mrte a\1 1 Halia. lo sbocco del movimento del mnrc Adriatico. Oggid\ i paesi più ricchi sono i 1>h'1 prossimi al movimento di nffori e di J)ensiero dei centri d'Europa. 1 più 1>overistanno lontani, alla periferia, dO\'O si trovnno una parte dell'Jtalin, In Spagna, la Grecia, i principati danubiani, la Russia. i\tn.SOJ)rn. tutto la. struttura. toJ)ogrnflca nuoce al pro– gresso italiano. Un'angusta e lunghissima lingua. di terra. o due grandi isole formano i duo terzi di .Italia. Idee e merci circolano male. La capitale, trapiantata dal Nord in mezzo alla lingua di terrn 1 non hn. lnruso alcun moto scrio 11el1 1 organismo necessariamente tor1>iclo.Perchè gli italinni comunichino fril. loro si crede tuttora necessario, <lopo 40 anni, che il reclutamento dell'esercito incorpori a Milano i contadini della Caln!Jria e delle isole, e vi– ceversa. vadano a Catanzaro gli OJ>ernidi Milano. L 1 lfat.lia RSsomiglia ad un grande albero dal tronco J>otente, che allunga i rami leggeri molto lontano, qualcuno dei qunli già inaridisce: la Sardegna 1>eresempio e qualche nitra provincia. So dunque esistono difficoltà nl progresso 1 peculiari al- a UI 10 i:jl l'Italia, sarà necessario, anche per questo verso, cito lo Stato aiuti l'economia nazionale riducendo al minimo lo SJJesoche non hanno una azione diretta sul migliora– mento economico e mora lo del 1mese.D'altro lato, le con– dizioni dell'Europa sono cambiato sostanzialmente dopo il 1870. Sotto l'aspetto economico, sociale e militare, l'Europa è molto di\•e1·sada 30 anni r1.1. L'aumento straordinario o Pintrcccio degli interessi economici fra le nazioni, i sentimenti sociali che hanno un ben diverso indirizzo e si accomunano p,on gli inte– ressi economici, e lo stes~o progresso militare resero molto pili difficile la guerra, perchè In. maggior J)erfe• zione delle armi ha accresciuto di molto la forza della difensh'a, rendendo in co11~cguenza.qunsi impossibile Poffensiva a grandi masse, in um\ guerra tra nazioni ci– vili (1). J.'ltalia J)UÒ trarre i primi frutti da questo nuovo stl\tO cli cose, essa elio giì~ l)OssC<lova una difensiva sicura da terrn, e non può temero cli sbarchi nemi_ciflnchò il cosl detto equilibrio del Mediterraneo poggerà. sOJ>ratre J>Otenzenavali 1 unn dello quali sarà sempre portata. dalla necessità. delle cose ed esserlo amica. Si possono fare per ora, senza timore di indebolirci, pili di iO milioni di economie militnri, lasciando il bi– lancio della marina a 90 milioni e riducendo quattro corpi di armata e la maggior parte della cavn.lleria, costosissima e inutilissima nei terreni come i nostri o nella dircnsiva; e si può <In.re maggiore vigoria. illlo milizie mobili, s1>ecinlmente alle alpino o alle altro fnn– terie ('). La sicurezza nazionale snre!Jbo cosl garantita. li pro– gresso economico non può ottenersi 1>er altra vin. F<tf<i tralumt. (1) t.11dhnoslr11.:1.:1011e di <111('slc tesi, <1111 8011un11r111me111e o.ccc11n11tc, former" l)roul1111u11cnlcog1ret10 di uno Shtdlo 8Uccenh·o dello stcuo lì.lltOrc. PER LA RIFORMA DEGLI ARTICOLI 247 E261 del Codice per1ale Quando questi duo articoli furono inseriti nel Co~ dice penale italiano, non si pensò all'uso che se no snrebbe fatto. Nella. pratica g-iudiziaria e politica, lit loro l'unzione attuale è questa: so1>J>l'imcrela criticn socìnle, sopprimere le associazioni invise alle classi dominanti. Allorchè i Go,·crni reazionari, che dal L890 in 1>oisi sono succeduti in ltalia 1 hanno a.vuto ri– teg1to cli l'icorret·e a leggi cccczio1101i 1 per soffocare le aspirazioni delle classi popolari, essi hanno detto così: per mantener_e l'ordine pubblico, a noi L>asta il diritto comune. B il diritto comune sono stati, e sono ancora pur troppo, i titoli di errilameufo all'odio tli cl<isse e cli a.ssociazlonr a scoposedizioso, ado1icrnti (la parola. è del Majno) s1>esso come armi insidioso a colpire, nella. stampa e nella 1>arola, la libertà del pensiero e la libertà di associazione. Si ò dato così addosso al socialista, al repubMi• ca.no, al radicale, al prete, non soltanto nei periodi tra nsitori i dello stato di associio, ma nella vita pacifica o trn.nquilla cli ogni giorno. Non no ò stato sicuro neppure il pudico consol'vatorn, se mai, nella <1uieto del suo studio, fu tentato da una. frase non pcrrct– tamento inquadrantesi nei confini cerebrali di un procuratore genorale. La sapienza. dei nostri governanti e di una buona parte dei nostri giudici, con la. complicità o la in• spirazione delle maggioranze reazionarie del Parln– mento, si è per lungo tempo versata a trovare degli
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy