Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901
B 72 CRITICA SOCIALE zione e dagli eccessi... Una corrente scientifica, ini– ziata da Carlo Marx colla sua critica del CaJJifale, movendo dai criteri stessi degli economisti e traen– done deduzioni logiche, ma csclusiYe, ha impresso tutbwia un carattere pili 1>ositirn alle dottrine rifor– matrici, separandole dal vimo e dal fantastico dei sistemi anteriori... La tendenza generale delJe nuove scuole sociali non è cli negare le leggi fondamentali del movimento economico, ma di modificarne i rap– porti a. beneficio degli uomini elci lavoro. P. già. l'lnternazio,wle stessa respingeva più YOlte, nei suoi Congressi, le idee comuniste ed anarchiche, sosti– tuendovi appunto il concetto di una collettirifà, che in molte parti si distingue <lai Comunismo. n Abbiamo, aclunque, in queste parole del Saffi, la prova che il socialismo marxista si presenta a.ppunto come una correzione e un antidoto di quelle forme cli socialismo che ].!'nzzini combatteva, e si avvicina quimli sensibilmonto al pensiero mazziniano. . .. l•:, in realtà, trn il concetto del socialismo scien– tifico, che lo strumento di produzione clohba.essNO in colletth·o possesso tlol nucleo di la\'Oratori che lo motte in opcr11,o quello mazziniano, che la forma. doli!, societ,\ futura debba essere data clall'ussocia– zione dì lavoratori, o è ben poca, o nessuna dif- ferenza. · lJclinmo, in fotti, Mazzini nei Doreri dell'uomo: " Il Javoro associato, il riparto dei frutti ciel hworo, ossia il rica,•ato della YOndita dei r>rodotti tra i la,·oranti -in JJroporz-ione clet lavoro comJJiuto e del 1:alore di quel larorOj ò questo il futuro sociale.,, }i non è an• che questa una formuli, identica a quella elci socia– lismo scientifico? Udiamolo ancora noi Doreri dell 1 1wmo: " Associa• zionc libera, volontaria, ordinata su certe basi da voi medesimi (gli OJJerai), ... non forzata, non imposta. dall'autorità governati\•a, ... non sog-gìacentc al dispo- tismo dello Stato o d'una gerarchia costituita arl>i– trnriamonte e ignam dei vostri bisogni e delle vo• stre attitudini; nssoch1zionc di nuclei formati a, se· condi, dello vostro tendenze, non come vorrebbero gli autori dei sistemi ch'io vi accennai; di tutti gli uomini nppnrtencnti ft u11 dato ramo cli attività jn. dustriale o agricola ... Lihcrh\ di ritrnrsi) senza. nuo– cere all'associazione - eguaglianza dei s oci nella elezione cl'iunministrfltori a tempo, o meglio sogget.ti a revoca. - ammissione, 1>osteriormente all a fonda– ziouc1senza csigenia di CRJ>italeda. versarsi, e costi– tuzione d'un prelcwuncnto, a pro elci fondo comune, sui benefici dei primi tempi - imlfrisibilità, JJet•pe. tuità del capit<tlecollelliro - retribuzione per tutti eguale alle neccssit,\ llella vita - reparto tlegli utili a seconda della quantit:'t e della. quaJità del larnro cJj ciascuno. ,, 1': nella pili volte citata lettera a Oar• rido: " Le associazioni ,,otontaric, moltiplicate inde– finitamente, oltre RI riunire un capitale inalienabile, aumenteranno 1>rogrcssivamente e faranno concorrere al lavoro, libero e collettivo, un nmncro di operai ogni giorno maggiore. ,, Questa manicm di concepire il funzionamento della. società futura - a base di libere associazioni cli la– ,•oratori a,•enli in loro possesso collettivo gli stru– menti del laYoro - è perfettamente analoga a quella del socìalhuno scientifico. Si potrà, notare che Maz– zini vuole che queste nssociazioni abbiano la pro– prietà degli strumenti cli htvpro, e che, per contro, in reg-imo socialish1, l'olto dominio no sarebbe affi– dato allo Stato, e solo Puso o, se vuolsi, i1 possesso, allo 11ssociazioni. -· Si potrh. ancortt osservare che Mazzini pens,t 8i possit raggiungere questo organa– mcnto sociale, a baso cli libere nssociazioni cli lavo– ratori, mediante Ja. raccoltR del capitalo fatta da questi in virtil del risparmio - via., per molti rispetti, im- ot , 10 E a possihile - e il socialismo mediirnte l'espropriazione degli attuali detentori dei mezzi di produzione. Ma noi diciamo che nel seno dello stesso partito socia– lista dei vuri paesi, tra uomini cui nessuno contesta la loro c1ualità di socialisti, vi sono disformità cli YC· clute, sì nel c:1rnpo dottrinario che nel campo pra– tico, pili gravi di quelle esistenti tra M.azzini e il socialismo moderno. La riunione elci mezzi di produzione e della forza lii lavoro nelle stesse mani; la scomparsa, quindi, delhi distinzione dogli uomini in due classi, quella che possiedo il capitale o non lavora, e quelJa che, non poss('dcnclo ijQ non la forza di lavoro, deve ven– dersi al capitnlc; l'abol izione del salariato; - non si può negare che t.a.li risultflti int.cndeva. raggìun– giungoro 1\lazzini con l e sue Associazioni. ]~ non si può negare cho siano questi stessi i risultati che vuol rnggiungero il socialismo moderno, sostituendo appunto ai cRpitnlisti a~sociazioni di lavoratori. Si obbietterà,, forse, che le Associaiioni cli Mazzini potrebbero, nel pensiero di qucst.o, coesistere co1 ca• )')italismo • - come pu1·0 e semplici Societ.\ coopcrn• tive di produzione e che, quindi, esso non impli• cano la ne~azionc e Ja S("Omparsn lici capitalismo, nel che lita l'essenza del socialismo moderno? L'obhiezionc sarebhe insostenil>ile. lnfotti, i\lazzini parla sempre delle Associazioni di la,·oratori come capaci di emancipare dal giogo del salario gli operoi e cli farne dei produttori liberi. - J◄:gli dice sempre che tnle emancipAzionc dovrà aY– vcnire per il J)roletarialo, per tutta la classe adunquc, per tutti gli operfli. Ora, è e,·klcntc che, perchò le associazioni siano feconde di questo risultato, bisogna che Mazzini le concepisse come atte ad ahbracciare a poco a poco in sè tutti i l:woratori. Se, infatti, accanto a queste Associazioni fosse rimasta una sola impresa capita– listica in dividua le, gli operai occupati in questa non sarebbero sta.li cmancipat.i dal giogo del salario. L-o 1\s socinzio ni lii 11blzzini implicm10, dunque, la scomparsa del capitalismo. Esse devono sorgere me· dianto i ri1:1parmidegli operni o s,·ilupparsi mediante il credito puhUlico._ .li processo è, indubbiamente, uto– pistico. :Ma shi il fotto che, so realizzabile, esso con• durroblJC alla finule spariiionc d'ogni impresa luc\u– striale prh•at.H. So le Associazioni operaie potessero clirnnire CO!SÌforti <h~ eBercitnre tutte le industrie - e dato il diritto, da Maziini proclamato, dell'am– missione in esse di qualunque oper!lio lo voglia. - è chiaro che tutte le imprese industriali private fini– rebbero (>Crrimanere senza. or>erai,e sarebbero quindi costrette a spilrirc. 1': a <1uosto1nmto abbiamo modo cli intendere per· chè Mazzini affermi, contro i Comunisti del suo tem[>O, reternitù. dcllrt pro1>rieb'11>rivata. Questu espressione va inteSft, in )lazzini, soltanto come antitei,i all'ttssorbimcnto della. proprietà dei mezzi di produzione da parte dello Stato, quale lo predirava quellit scuola di Comunismo che 3.[azzini combattcrn ... \la quella e~pressionc non escludo la scomparsa della proprietà privata itHlirfrluale e la sua sostituzione completa colla proprietà privata col– lettit'ci delle Associl\zioui operaie; imperocchè, come ahbiamo veduto, <111csto,per emancipare tutti i lavo– ratori dal giogo del salario, devono estendersi a tutte le forme di imprese industriali e ciuindi cli proprietà. L 1 nffer111azionc,dunque, doll'eternith della pro– prietà privata, si concilitt perfettamente, in :Mazzini, colla prnvisiono dcll\ivvcnto della propl'ictò. collot• tiva) purchè fissata, questa proprieb\ collettiva, nelle Associazioni dei liworntol'i o non nello Stato. Quel– l'affermazione, por 1·onscguonza, non è così antiso– cialista come a primR. vista parrcbl>c. Se non che ft. noi basht d'il\"Or climostrnto (e ere-
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